Quando Gesù Bambino nacque nella grotta di Betlemme, un povero rifugio di pastori, la Madonna aveva solo pochi pannolini per vestire il suo Figlioletto. In quella notte, sferzata dal vento di tramontana, come riscaldare il neonato e ripararlo?

S. Giuseppe, il capofamiglia, sentiva compassione del Bambinello nato di notte in quello squallore. Sentendosi responsabile della salute della sposa e dell’incolumità della nuova vita donata alla sacra Famiglia, si diede da fare per trovare una soluzione. Uscì dalla grotta per chiedere aiuto.

Raggiunta una cascina dove c’erano dei pastori che si scaldavano intorno al ceppo acceso, Giuseppe entrò. Con un cenno del capo e un gesto amichevole salutò i presenti.

Parlò loro dell’evento capitato nel cuor della notte e disse che il neonato aveva bisogno di qualcosa per scaldarsi. I pastori gli volevano offrire del fuoco, ma dove metterlo? Giuseppe non aveva con sé un recipiente dove metterlo. Allora il padre putativo di Gesù aprì il mantello che indossava e disse loro: “Versate pure il fuoco in questo mantello e lo porterò nella grotta per far scaldare il bambino”.

I pastori ridacchiavano mentre versavano una palata di tizzoni ardenti nell’insolito recipiente, aspettando le conseguenze. Ma quale sorpresa provarono nell’osservare che il mantello dalle larghe falde lanose non bruciava.. Si scambiarono occhiate di stupore, poi si misero sulle tracce dello sconosciuto per vedere cosa sarebbe capitato lungo il percorso.

Giunti alla grotta, trovarono una giovane mamma in contemplazione del Neonato che aveva un aspetto celestiale. Pieni di meraviglia si inginocchiarono e lo adorarono, vedendo in lui il Bambino venuto dal cielo. Rimasero a lungo in quella posizione, sotto lo sguardo affettuoso di Maria. Chiesero scusa per l’indiscreta curiosità mostrata a s. Giuseppe e ritornarono pieni di gioia alla loro cascina. Ma a quanti guardiani di pecore e altri animali incontravano lungo il sentiero suggerirono con fraternità di andare alla grotta.

Tutti seguirono il loro consiglio e provarono grande gioia nella notte più sorprendente della stagione invernale.