“Ditelo a tutti!” è stato il nostro urlo di battaglia.
Battaglia pacifica intendiamoci. Cioè quella contro
l’indifferenza e la pigrizia che prima di tutto
infiacchiscono i nostri cuori e alla fine scolorano anche la
vita e la speranza delle nostre città.
Allora il pomeriggio di sabato 7 gennaio abbiamo sfidato il
freddo e la paura…e siamo scesi fisicamente in piazza.
Piazza Dante per l’esattezza, un ampio emiciclo che si trova
nel centro di Napoli. E lì abbiamo cercato, con musiche,
canti, mimi, danze, di attirare l’attenzione dei passanti e
condividere con loro quella “piccola” luce capace di
riaccendere e animare la nostra vita: la fede in Gesù. Ma
non abbiamo solo fatto “casino”. In contemporanea a turno
abbiamo anche pregato e invitato i passanti a farlo con noi:
nella chiesa che si affaccia proprio a piazza Dante, il
Signore presente nell’eucarestia ha accolto quanti a loro
volta accoglievano il nostro invito.
Prima di scendere in piazza però ci siamo preparati. Per tre
giorni abbiamo pregato, riflettuto e costruito insieme il
messaggio che avremo lanciato a Napoli. Eravamo un 50ina di
giovani provenienti un po’ da tutta Italia, compresi i padri
e le suore del PIME (con un grazie speciale ad Alberto e
Sonia!). Tanta è stata l’indifferenza incontrata, ma tanta è
stata anche la gratitudine nelle persone che si sono
coinvolte con noi. Abbiamo toccato con mano che dietro la
fretta vorticosa dei nostri impegni (quel sabato erano
iniziati i saldi!) c’è una grande sete di Dio. Dissetando
gli altri ci siamo dissetati anche noi. È proprio vero
quello che disse Giovanni Paolo II: “la fede si rafforza
donandola”.
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