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HONG KONG-CINA

 

Sono 147 anni (2005) da quando i missionari del PIME misero piede su questo "scoglio arido e inospitale" (Così definiva Hong Kong il capitano Charles Elliot scrivendo alla regina Vittoria).

Né il territorio né tantomeno la Chiesa hanno più alcuna somiglianza con la situazione di quel tempo. La Chiesa era una piccolissima realtà, quasi del tutto limitata a pochi espatriati ed ai soldati irlandesi che facevano parte del contingente britannico assegnato a difesa degli interessi coloniali. Dopo le prime incertezze, divenne chiaro ai missionari che si doveva andare oltre la cerchia degli espatriati e rivolgersi alla popolazione locale cinese. Il territorio della colonia e le zone poco al di là del confine divennero ben presto il campo operativo. Col passare del tempo, il territorio acquista maggiore importanza per la comunicazione con 1'interno dell'immensa Cina. Le congregazioni, femminili e maschili, che hanno personale all'interno sentono necessario avere una base qui: così, lentamente, il vicariato (e poi, dal 1946, la diocesi) acquisisce il talento e le energie di un gran numero di missionarie e missionari dalle provenienze più diverse. Questa tendenza riceve uno stimolo più grande a seguito dell'espulsione di tutti i missionari non cinesi dalla Repubblica popolare nei primi anni Cinquanta. Non è soltanto il PIME ad avere paternità su questa Chiesa. I primi vent'anni di convivenza della colonia inglese con la Repubblica popolare (1950-70) compongono il nuovo quadro e il nuovo stile della Chiesa in Hong Kong. Corrispondono grosso modo agli anni dell'episcopato di Lorenzo Bianchi, l'ultimo vescovo del Pime.

La Chiesa, ormai limitata dentro i confini del territorio, si organizza su tre grandi versanti: quello pastorale, penetrando capillarmente i grandi insediamenti urbani, con 59 parrocchie ed un centinaio di cappelle; quello educativo, assumendo la gestione di numerose scuole (oltre 300), dagli asili nido alle scuole pre-universitarie e professionali; quello assistenziale, con 1'imponente organizzazione presieduta dalla Caritas e da istituzioni gestite da congregazioni missionarie. I 230 mila cattolici sono generalmente molto impegnati e reggono l'impatto del mondo moderno con la Chiesa. Oggi la Chiesa di Hong Kong può contare su un discreto numero di sacerdoti locali.