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Santuario Ss. Trinità
Montagna Spaccata

 

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  .  L'Arcivescovo Fabio Bernardo alla  festa solenne
 del
Santuario della Montagna Spaccata di Gaeta

 In perfetto orario, anzi in anticipo, l'Arcivescovo Fabio Bernardo è giunto alla
 Montagna Spaccata (PIME di Gaeta), ospite d'onore alla festa del Santuario,
 nel giorno della Solennità della SS. Trinità, Domenica 18 maggio 2008.

 Monsignor Arcivescovo era già venuto qui al Santuario mesi fa', subito dopo
 la sua entrata a Gaeta come nuovo arcivescovo, ma quasi casualmente, in
 occasione di un incontro della forania diocesana di Gaeta dirottato al
 PIME della Montagna Spaccata per motivi contingenti.

 clicca per conoscere il significato dello stemma dell'ArcivescovoOggi invece l'Arcivescovo sarebbe venuto per la festa solenne del Santuario.

Aveva scritto "con gusto" nel suo taccuino l'invito fattogli dal
rettore del santuario, Padre Bernardino, proponendosi, tra
la consacrazione di una nuova chiesa  parrocchiale (a Vindicio)
e celebrazioni di cresime, di onorare a ogni costo
questo gradito impegno.

E così è avvenuto. Mancavano quindici minuti a mezzogiorno e
l'utilitaria del giovane diacono Don Giuseppe Di Mario (che sarà
ordinato sacerdote a Fondi, nella Chiesa di S.Pietro Apostolo,
giovedì 5 giugno alle ore 19), con a bordo l'Arcivescovo e il
cerimoniere, varcava il portale d'entrata del Santuario. 

 In sacrestia danno il festoso benvenuto
  a Mons. Fabio Bernardo il rettore P. Bernardino Rossi
 (nominato da pochi giorni
Vicario Episcopale per la Vita Consacrata)

 e gli altri padri del PIME.

 Inizia la S.Messa di mezzogiorno nella Chiesa del Santuario, illuminata a festa e "bella"
 del restauro completato pochi mesi fa'. Il nostro piccolo coro non poteva mancare e
 dà inizio alla celebrazione intonando il canto d'ingresso. 

 L'omelia dell'Arcivescovo è quasi una lettera pastorale, tant'è ricca di urgenze
 evangeliche, motivi teologici  e contenuti etici espressi con la semplicità e la
 familiarità del pastore.

 Inizia con una provocazione: cita gli esperti liturgisti dicendo che "la solennità
 della Ss. Trinità dovrebbe essere abolita perché coincide con la Solennità
 del giorno del Signore, la Domenica!... Che già celebriamo ogni settimana:
 Giorno Festivo della Pasqua del Signore, nel quale il Cristo di Dio, che
 dona la sua vita per salvare l'umanità, è risorto dai morti e noi esultiamo
 di gioia nel suo Spirito d'amore, l`Amore di Dio Padre!"

 Poi continua: "Il nostro Dio si manifesta nella prima lettura come il misericordioso
 e pietoso, ricco di amore; perciò il cristiano dovrebbe essere il cristiano della fedeltà,
 della fiducia, che dice e fa... . Fratelli e sorelle, se Dio è pietoso, noi come lo siamo?
 Se Dio è misericordioso, noi come lo siamo? Se Dio è ricco di amore, qual è
 il nostro amore verso gli altri e verso di Lui che ci ha dato tutto? Lo ringraziamo
 perché siamo nati, abbiamo trovato una famiglia, una comunità?!... Quale risposta
 di riconoscenza riceve da noi il nostro Signore?"

 "Noi, che frequentiamo questo santuario della Ss. Trinità, uscendo da quella porta e
 ritornando a casa, diamo una risposta a chi dona la sua vita per noi? Perché se
 uscissimo da quella porta così come siamo entrati, ve lo dice il vostro Arcivescovo,
 sarebbe tempo perso! Il Vangelo ci dice che Dio ha tanto amato il mondo da dare
 il suo Figlio perché noi avessimo la vita eterna... noi abbiamo Gesù, che è Dio stesso,
 che ci ha amati fino alla fine... è salito sulla croce e ha sofferto la nostra morte
 donandoci la sua vita divina... non siamo stati abbandonati da lui al nostro peccato...
 ma io sono stato creato da Dio, io sono l'amato da Dio, io sono perdonato da Dio...
 e noi cristiani abbiamo noi perdonato?... Marito e moglie riescono a perdonarsi?...
 Con Dio nel loro cuore?!... Eppure, eppure, eppure... come noi viviamo concretamente
 questo amore di Dio per noi?! ... Vi ricordate la parabola di quel servo a cui il padrone
 condonò il debito?... Quel servo poi non ebbe il coraggio di condonare il debito al suo
 debitore che lo supplicava...!"

 "Poi San Paolo nella sua lettera di oggi ci saluta dicendo che la grazia del nostro
 Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia
 con tutti voi... la Ss. Trinità è con tutti noi! Da questo amore trinitario
 S. Paolo deriva alcune esigenze... alcune caratteristiche di noi cristiani...
 persone gioiose... non di gioia futile ma gioiose per la propria e l'altrui dignità divina.
 Siamo persone che progrediscono spiritualmente nella santità... perché se ci fermiamo,
 torniamo inesorabilmente indietro...; siamo persone che si consolano a vicenda nelle
 difficoltà e sofferenze, che vivono nella concordia dei loro cuori perché si rispettano
 e onorano a vicenda la loro dignità di figli e figlie di Dio;... .
 Vivete dunque questo amore e questa pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi!"

 "Se diciamo di amare Dio, siamo bugiardi se non diamo frutti di amore, di comprensione,
 di solidarietà alle persone che avviciniamo! Tutto questo sia, fratelli e sorelle, tutta
 la nostra vita sia un ringraziamento alla Ss. Trinità, sia in Suo onore; ancor più oggi
 che celebriamo la Sua festa solenne, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
 Così sia.".

 Prosegue la S. Messa, nella forma "monastica cantata", propria dell'ascendente
 benedettino del nostro Arcivescovo, rendendo ancor più solenne la celebrazione.

 Terminata la S. Messa, dopo essersi intrattenuto con i fedeli del santuario, l'Arcivescovo
 segue i padri missionari fino alla sala da pranzo, passando per il lungo
 corridoio superiore del monastero-residenza;

 non dimenticandosi, prima di sedere a tavola, di visitare e ammirare la splendida
 cappellina interna situata in fondo al corridoio principale, chiamata
 "Cappella di Pio IX" perché questo Santo Papa (Beato), allontanatosi da Roma
 nel 1848, ospite a Gaeta, ne era assiduo orante frequentatore.

 Monsignor Arcivescovo interessatissimo, anche a causa del "gemellaggio spirituale",
 in via di elaborazione, fra Gaeta (Pio IX dopo i 9 mesi di permanenza a Gaeta
 avrebbe proclamato nel 1854 il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria)
 e Lourdes ("Io sono l'Immacolata Concezione").

 Ringraziamo il nostro Arcivescovo della sua cordialità, sicuri che
 ritornerà spesso e volentieri alla Montagna Spaccata,
 gradito ospite fra noi.
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