Missione
Borneo
ASIA/MALAYSIA
- Donare il Vangelo agli indigeni animisti: 150 anni fa' i
primi missionari del Pime nell’isola del Borneo.
Kuala Lumpur - 1857-2007: 150 anni di
evangelizzazione costante, svolta nella condivisione della
vita dei poveri, nella catechesi itinerante, nell'assistenza
agli ammalati, nella prossimità alle famiglie.
E' l'esperienza dei missionari del
Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), dei Missionari
di Mill Hill, di Gesuiti, Francescani, Monfortani e di altre
congregazioni religiose missionarie nell'isola del Borneo,
oggi divisa fra la parte Nord - giuridicamente appartenente
alla Malaysia e al piccolo Sultanato del Brunei - e la parte
del Centro-Sud, provincia dell'Indonesia.
Attualmente nel Borneo malaysiano la
missione risulta difficile e a tratti impossibile, dato che
il governo non permette l'ingresso di nuovi missionari, di
cui la Chiesa locale avrebbe bisogno.
Nella parte indonesiana invece, pur
nelle difficili condizioni ambientali, la missione va avanti
grazie alla presenza degli ordini religiosi. Eppure nel
Borneo malaysiano, nonostante lo scarso numero di sacerdoti
(pur richiesti dai Vescovi delle cinque diocesi), vi sono
molte conversioni dall'animismo al cristianesimo, nelle
parrocchie si registrano numerosi battesimi di adulti,
soprattutto fra gli indigeni "dayak" e molta parte
del lavoro pastorale è affidato ai laici e alle comunità
ecclesiali di base.
A gettare il seme del Vangelo in
questa terra 150 anni fa furono i primi missionari del Pime
che 14 aprile 1857, mandati da Propaganda Fide, sbarcavano
dopo più di un anno e mezzo di difficoltoso viaggio,
nell'isola di Labuan, dal 1846 possedimento inglese sulle
coste del Borneo Settentrionale.
Come ricorda il Pime*, il piccolo
gruppo era guidato da Mons. Carlos Cuarteron (1816-1880),
già capitano della Marina spagnola, diventato prete a Roma
a 38 anni il 9 aprile 1854 e nominato Prefetto Apostolico di
Labuan, del Borneo Settentrionale e sue Dipendenze il 4
settembre 1855.
Come compagni gli erano stati dati due
sacerdoti dell'Istituto Missionario di Milano (oggi Pime),
p. Antonio Riva (1823-1862) e Ignazio Borgazzi
(1829-1878).
Al piccolo gruppo si erano uniti da
Manila, i sacerdoti dell'Istituto di Milano reduci dalla
prima Missione in Oceania. Questi ultimi rimasero a Labuan
solo alcuni mesi prima di unirsi agli altri confratelli di
Hong Kong.
Il primo piccolo seme, gettato nel
1857, fu sviluppato poi dal 1881 con i Missionari inglesi di
Mill Hill.
Oggi le diocesi del Borneo, Stati di
Sarawak e Sabah (Malaysia) e Brunei (182.000 kmq, 5.734.000
abitanti) contano 600.000 cattolici.
Nell'agosto scorso Papa Bendetto XVI
ha eretto la settima Diocesi, quella di Sandakan, sulla
costa occidentale rivolta verso le Filippine.
In occasione del 150° dell'arrivo dei
primi missionari a Labuan, e dell'inizio della Missione nel
Borneo Settentrionale, la Diocesi di Kota Kinabalu, da cui
dipende anche l'isola di Labuan, ha organizzato di recente
un convegno per ricordare questa data fondamentale della
loro storia religiosa, a cui hanno partecipato molti
esponenti della Chiesa locale e del Pime.
FONTE: FIDES
*
Il 14 aprile 1857 i primi tre missionari
cattolici, mandati da Propaganda Fide, sbarcavano
finalmente, dopo più di un anno e mezzo di difficoltoso
viaggio, nell’isola di Labuan, dal 1846 possedimento
inglese sulle coste del Borneo Settentrionale (20 miglia dal
Sultanato di Brunei).
Il piccolo gruppo era guidato da Mons. Carlos Cuarteron
(1816-1880), già capitano della Marina spagnola, diventato
prete a Roma a 38 anni il 9 aprile 1854 e nominato Prefetto
Apostolico di Labuan, Borneo Settentrionale e sue Dipendenze
il 4 settembre 1855. Come compagni gli erano stati dati due
sacerdoti dell’Istituto Missionario di Milano (oggi:
P.I.M.E.), i Padri Antonio Riva (1823-1862) e Ignazio
Borgazzi (1829-1878). Al piccolo gruppo si erano uniti a, e
da Manila, i Padri dell’Istituto di Milano reduci dalla
prima e sfortunata Missione in Oceania (1852-1855). Questi
ultimi rimasero a Labuan solo alcuni mesi prima di unirsi
agli altri confratelli di Hong Kong.
Quest’anno, in occasione del 150° del loro arrivo a
Labuan, inizio della Missione nel Borneo Settentrionale, la
Diocesi di Kota Kinabalu, da cui dipende anche l’isola di
Labuan, ha organizzato un Convegno per ricordare questa data
fondamentale della loro storia religiosa, sconosciuta ai più.
Il Convegno si è svolto sabato, 11 agosto, nella città di
Victoria (35.000 abitanti), capitale del Territorio Federale
dell’isola di Labuan (90 kmq, 76.000 abitanti, 5.000
cattolici), in Malaysia.
Oltre al Vescovo della Diocesi, Mons. Datuk John Lee, hanno
partecipato alcuni altri vescovi del Borneo, e due
rappresentanti ufficiali del P.I.M.E., espressamente
richiesti ed inviati, il P. Mark Tardiff, Assistente del
Superiore Generale, ed il Padre Mauro Mezzadonna, Archivista
del P.I.M.E., che in questi anni ha collaborato per la
ricerca negli archivi romani (PIME, Prop. Fide, Laterano) di
lettere e documenti, che sono stati assai utili al Prof.
Michael Gibby di Singapore per scrivere un libro in inglese
sull’intera vicenda (“Crowned with the Stars”, 240
pagine).
La giornata dell’11 è stata molto intensa e varia,
distribuita in vari momenti e tappe.
Al mattino, alle 9,30, raduno e prima tappa con adeguata
introduzione presso la chiesa parrocchiale di Labuan,
dedicata al Santissimo Sacramento. Quindi Vescovi,
sacerdoti, laici e ospiti vari, sono stati condotti a bordo
di pullman in varie parti della città dove si presumeva che
nel 1857 fossero sbarcati i primi missionari, dove ebbero la
prima e la successiva dimora, la prima cappella, la chiesa
in muratura, la scuola. Per farsi un’idea, dove era la
casa del Prefetto Apostolico, oggi vi è il Grand’Hotel
Victoria; dove era la chiesa, vi è un colossale albero con
altarino di Budda. Ad ogni tappa, preghiere, inni sacri,
riflessioni. Poi, ritorno alla chiesa ed inaugurazione della
Mostra del 150° nella grande sala parrocchiale: una
rassegna davvero originale e completa dell’epoca, degli
avvenimenti, dei personaggi, fino agli ultimi contatti con
la famiglia di Mons. Cuarteron a Cadice e alla recente
risepoltura (21/11/2003) nella cattedrale della sua città,
ove tornò il 7/3/1880 e vi morì il 12. Una sala speciale
conteneva le otto riproduzioni dei quadri ad olio portati e
lasciati nel 1852 a Roma a Propaganda Fide dal Cuarteron,
con scene e personaggi del Borneo della metà Ottocento.
Nel pomeriggio, alle 17, S. Messa solenne di ringraziamento
con tutti i vescovi e sacerdoti concelebranti. Quindi, dopo
alcuni brevi discorsi, consegnate le targhe-ricordo alle
varie personalità ed ai benemeriti, il Prof. Gibby presenta
il suo libro, stampato a cura della Diocesi.
Successivamente, ormai a notte, nel piazzale antistante la
chiesa, viene scoperto il monumento in marmo con il busto di
Mons. Cuarteron. Ha fatto seguito una cena conviviale per
tutti nei locali della parrocchia, seguita infine da canti e
danze di gruppi folcloristici malesi, cinesi, di Timor ecc.
Prima e dopo l’11, i due del PIME sono stati condotti dal
P. Cosmas Lee, nipote del Vescovo e realizzatore del tutto,
anche a Lokporin, non lontana da Kota Kinabalu, dove Mons.
Cuarteron aveva una seconda Missione da lui curata
personalmente ( a Labuan vi era sempre P. Ignazio Borgazzi),
e poi a Brunei, dove a Brambangan era sorta la Missione con
il Padre Antonio Riva.
Un primo piccolo seme quello del 1857, sviluppatosi poi dal
1881 con i Missionari inglesi di Mill Hill. Oggi le diocesi
del Borneo, Stati di Sarawak e Sabah (Malaysia) e Brunei
(182.000 kmq, 5.734.000 abitanti) contano 600.000 cattolici.
Proprio ad agosto il Papa ha eretto la settima Diocesi,
quella di Sandakan, sulla costa occidentale che guarda verso
le Filippine.
(P.
Mauro Mezzadonna)
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