Bangladesh
− Ciclone Sidr: bilanci catastrofici,
il PIME lancia una campagna aiuti
Dhaka
(AsiaNews) – A quattro giorni dal passaggio del ciclone
Sidr, nel Bangladesh meridionale, il bilancio delle perdite
umane e dei danni economici assume proporzioni
catastrofiche, mentre alcune delle zone colpite risultano
ancora inaccessibili ai soccorsi. Le vittime del ciclone, il
peggiore degli ultimi 10 anni, potrebbero attestarsi tra le
5mila e le 10mila, come ha annunciato ieri la Mezzaluna
rossa. In molte aree colpite si stima che il 95 per cento
dei campi di riso sia andato distrutto, con fattorie e
allevamenti letteralmente spazzati via.
Le perdite in vite umane
Per ora i morti accertati sono circa 2750; sono almeno in
sei-sette milioni a esser stati colpiti dalla furia del
ciclone, e di questi un quarto risultano sfollati. I feriti
sono almeno 1500, i dispersi un migliaio, ma sono tutte
cifre provvisorie. Il presidente della Mezzaluna rossa del
Bangladesh, Abdur Rab, ha spiegato che il numero complessivo
dei morti “potrebbe superare 5mila, anche se non andrà
oltre i 10mila”.
Da Dhaka, la capitale, i missionari del Pontificio Istituto
Missioni Estere (PIME) riferiscono di alcuni villaggi nel
distretto di Golachipa del tutto rasi al suolo: “Alcune
zone, inoltre, sono ancora isolate e si vedono scene di
elicotteri che gettano sacchi di riso e di gente a terra che
si affolla per assicurarsi gli aiuti”.
La Caritas con i partner locali ha già avviato la macchina
dei soccorsi, come pure la comunità internazionale. Ogni
Ong lavora sul territorio assegnatole dallo Stato ed è
vietato allargare gli interveneti ad aree non di competenza.
“Il problema – sottolineano alcuni operatori umanitari
– è che alcune zone non risultano coperte da nessuna Ong
e dipendono totalmente dalle iniziative statali, che a volte
sono troppo lente”. Al momento si è ancora in una fase di
emergenza: mancano cibo, tende, acqua potabile e medicine. E
il rischio epidemie è altissimo: le carcasse degli animali
morti stanno contaminando le acque, il governo ha dato
ordine di cremare tutti i cadaveri per evitare contagi. Ma
nella zona di Dublarchar si sono già verificati primi casi
di dissenteria.
Danni economici
Anche per le perdite economiche il bilancio è ancora
provvisorio. Il ciclone, ha fatto sapere il ministero
dell'Agricoltura, ha distrutto 600mila tonnellate di riso
rendendo un miraggio l'obiettivo di 1,6 milioni di
tonnellate fissato per la stagione. Il governo ad interim
renderà pubblica una stima ufficiale dei danni materiali
alla fine della settimana. Serve tempo – dicono - per
riuscire ad avere maggiori dati anche dalle aree più remote
e spesso inaccessibili a causa dell'interruzione delle linee
di comunicazioni. Dhaka conta di fare rapporto a riguardo la
prossima settimana durante la conferenza con i donatori, che
hanno già promesso aiuti per 25 milioni di dollari.
La forza della popolazione
A Barguna, una delle zone più devastate, gli abitanti
dormono da giorni all’aria aperta. Il quotidiano locale
The Daily Star, racconta di gente che elemosina un bicchiere
di acqua e lamenta la scarsità degli aiuti governativi. Da
Majher Killa, Dublarchar, testimoni raccontano di gente che
cerca di mettere insieme le poche cose rimaste intatte anche
solo per costruirsi un tetto sotto cui ripararsi. Alcuni
hanno recuperato i pesci essiccati che erano stati spazzati
via dalle acque e li hanno rimessi a seccare sui tetti. Si
vedono persone vagare in cerca dei propri cari o dei loro
corpi a cui dare degna sepoltura.
Dal canto loro i missionari PIME tengono a ricordare anche
la “grande forza” di questa gente, che combatte la
tragedia con grande dignità: “Le persone hanno una grande
resistenza – spiega p. Carlo Dotti – sono in grado di
sopravvivere tre o quattro giorni anche senza mangiare; è
un Paese abituato ai disastri naturali e tutti si danno da
fare per contribuire ai soccorsi e si impegnano in prima
persona per ottenere gli aiuti alle proprie famiglie”.
Il PIME, presente sul territorio e in alcune delle
zone colpite, ha aperto una campagna donazioni per
l’emergenza in Bangladesh. Il versamento con causale S
107 CICLONE BANGLADESH può essere effettuato attraverso una
delle seguenti modalità. Da domani sarà possibile fare
donazioni anche online direttamente dal sito internet www.pimemilano.com
PIME MILANO
1. Contante: direttamente presso l'Ufficio Aiuto Missioni
del Pime in via Mosè Bianchi, 94 - 20149 Milano (tel.
02.438201)
2. Assegno bancario o circolare: intestato a PIMEdit Onlus,
via Mosè Bianchi, 94 - 20149 Milano3. Conto corrente
postale: n. 39208202 intestato a PIMEdit Onlus, via Mosè
Bianchi, 94 20149 Milano4. Vaglia postale: indirizzato a
PIMEdit Onlus, via Mosè Bianchi, 94 20149 Milano5. Bonifico
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fiscale6. Carta di credito (Visa, Cartasì, Mastercard):
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PIME ROMA
Conto corrente postale: n. 45443009 intestato a Pontificio
Istituto Missioni Estere, via Guerrazzi, 11 – 00152 Roma;
Causale CICLONE BANGLADESH.
PIME DUCENTA
Puoi anche inviare il tuo aiuto tramite i missionari del PIME di
Ducenta:
Conto corrente postale n. 12993812 intestato a
Pontificio Istituto Missioni Estere, Seminario S. Cuore
81038 Trentola Ducenta CE; causale CICLONE BANGLADESH.
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