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 Hong Kong, 150 anni di storia

 

In questo mese il Pime festeggia uno dei suoi "compleanni" più importanti: 150 anni di presenza missionaria a Hong Kong. 

P. Gianbattista Zanchi, superiore generale del Pime, ha inviato ai missionari nel territorio una lettera:

Carissimi,

non potendo essere presente fisicamente, partecipo alla vostra celebrazione del 150° anniversario della presenza e del lavoro del PIME in Hong Kong con il presente messaggio. Me lo hanno suggerito tre motivazioni: presentarvi le mie più cordiali congratulazioni e condividere con voi la gioia di questa celebrazione; unirmi a voi nel ringraziare il Signore e tutte le persone che hanno aiutato e vi aiutano nei vostri impegni missionari; e, infine, vuole essere anche di sprone e di incoraggiamento per il futuro della vostra comunità.

Hong Kong, fin dall’inizio della sua storia, ha sempre presentato grandi sfide e notevoli difficoltà per il lavoro di evangelizzazione, dato il suo essere stato ‘colonia britannica’, basata principalmente sull’interesse economico e politico, con una popolazione di maggioranza cinese ma anche con la presenza di gruppi di nazionalità diverse.

I nostri confratelli, una volta assegnati a questa Missione dalla Congregazione per la Propagazione della Fede nel 1858, non solo si sono subito impegnati nei ministeri religiosi ai gruppi stranieri, ma si sono preoccupati in special modo di diffondere il Vangelo in mezzo ai villaggi cinesi, sia di Hong Kong che sull’area del continente cinese che apparteneva alla Missione.

Era una vita molto dura e faticosa, con mezzi poveri, in continuo movimento, non solo per visitare e assistere i fedeli già battezzati, ma anche per creare nuovi contatti e far conoscere la fede cristiana ai non cristiani.

La vita sia dei confratelli che hanno lavorato nella zona urbana di Hong Kong che di quelli nei distretti sul continente ha richiesto indubbiamente un forte spirito di sacrificio e un impegno costante. E’ stato questo loro spirito, condiviso anche da sacerdoti e suore cinesi come anche da membri di altre congregazioni e istituti missionari, che ha fatto fondare e sviluppare la Missione di Hong Kong in modo graduale ma mirabile e, così, nel 1968 poterla consegnare al clero locale con solide strutture e istituzioni.

La storia della nostra presenza in Hong Kong ci rivela che, pur con le debolezze umane, tra i nostri confratelli ci sono stati delle persone eccezionali. Con questo non intendo indicare solo i vescovi del PIME che hanno guidato la Chiesa di Hong Kong attraverso periodi a volte molto difficili, ma anche semplici missionari, veri santi, che hanno speso tutte le loro energie e tutta la loro vita per l’evangelizzazione. I loro nomi sono scritti nei cieli e voi avete voluto ricordarli tutti anche in modo visibile in un libro commemorativo speciale.

E’ dello spirito di totale dedizione all’evangelizzazione e di forte passione missionaria di questi nostri confratelli, di cui dobbiamo innanzitutto gioire e ringraziare il Signore in questo 150° anniversario. Dobbiamo però anche prenderlo come modello e sprone per i nostri impegni di oggi e di domani.

Sull’esempio dei nostri predecessori che hanno sempre accolto e affrontato con fede le sfide che situazioni e tempi diversi hanno loro presentato, anche la vostra comunità oggi deve saper affrontare con lo stesso spirito e la stessa fede le sfide offerte dalla società moderna di Hong Kong. A partire dal luglio 1997, Hong Kong è parte integrante della Repubblica popolare cinese ed fa da ponte con altre comunità della diaspora cinese. Presenta inoltre un carattere spiccatamente urbano e cosmopolita, oltre che un’atmosfera molto moderna, secolarizzata e sofisticata.

Le sfide per l’evangelizzazione, che derivano da queste realtà, richiedono coraggio e creatività. Insieme con la Chiesa locale, tocca anche alla comunità del PIME in Hong Kong contribuire a trovare le vie e i modi di affrontarle in termini più positivi e adeguati.

Il carisma missionario della prima evangelizzazione, che il Signore ha dato al nostro Istituto, deve stimolarci in questa ricerca e farci continuare l’impegno di trasmetterlo nelle comunità in cui siamo chiamati a lavorare.

La celebrazione del 150° anniversario della presenza del PIME in Hong Kong deve quindi essere non solo motivo di gioia e di ringraziamento, ma deve diventare anche una tappa significativa di riflessione e di verifica degli impegni attuali della vostra comunità locale, in modo da poterli continuare con uno spirito rinnovato ed anche adottare metodi più idonei alle sfide odierne della società di Hong Kong.

E’ questo il mio augurio e la mia preghiera, come anche di tutti i missionari del PIME.

Cordialmente nel Signore

                                                   P. Gian Battista Zanchi

Roma, 31 marzo 2008, Solennità dell’Annunciazione del Signore

 

 

Padre Gianni ricorda le tappe e i protagonisti di questa lunga storia.
 
di padre Gianni Criveller  (missionario PIME a Hong Kong) 

"Come stavo di lui in aspettazione, dopo la Messa scorsi l'entrata [in porto] del vapore, e fui immediatamente a bordo.   Ebbi più conversazioni con lui e credo fermamente che la Provvidenza ha finalmente pensato a questa povera missione con soccorrerci con tali degni soggetti del Seminario di Milano, con i quali potremo finalmente cominciare a fare qualche cosa". 

Con queste parole piene di speranza, scritte il 12 aprile 1858, il sacerdote veronese Luigi Ambrosi, responsabile della piccola comunità cattolica di Hong Kong, comunicava al cardinale Alessandro Barnabò, prefetto di Propaganda Fide, l'arrivo di Paolo Reina in Hong Kong, avvenuto due giorni prima. Quella lontana mattina di aprile iniziava un'avventura lunga 150 anni e 205 missionari: la missione di Hong Kong è stata, ed è tuttora, una delle più impegnative e amate nella storia dell'Istituto. 

I missionari di Milano (oggi Pime) trovarono una chiesa locale fondata da 16 anni, ma che stava ancora cercando progetti all'altezza delle sfide che la colonia inglese (dal 1841) presentava, ed energie per poterli attuare. I missionari del Pime daranno contributo essenziale alla crescita non solo della Chiesa locale, ma anche della società, soprattutto nel campo dell'educazione della gioventù e del soccorso dei bisognosi. 

Paolo Reina, il primogenito del Pime, e capo della sfortunata missione in Melanesia, soccombette presto. Toccò a Timoleone Raimondi, primo vescovo di Hong Kong dal 1874 al 1895, guidare la missione con grande energia e visione lucida. La Chiesa di Hong Kong vive ancora oggi dell'eredità sua e di altri missionari di grande valore: padre Giuseppe Burghignoli (il leale e operoso vicario di Raimondi); Luigi Piazzoli, un generoso missionario itinerante divenuto il secondo vescovo di Hong Kong (1895-1904); Domenico Pozzoni, il santo vescovo (1905-1924) che ha improntato di profonda spiritualità la vita ecclesiale. 

È stato affermato che la fortuna della Chiesa di Hong Kong furono i suoi buoni vescovi. È vero. A monsignor Pozzoni succedette Enrico Valtorta (dal 1926 al 1951), un vescovo dalla determinazione fuori del comune, che ha difeso la città durante la violenta occupazione giapponese (1941-1945) e viene ricordato come "padre dei poveri" per i suoi commoventi gesti di generosità. 

L'ultimo vescovo del Pime fu l'indimenticabile Lorenzo Bianchi, un uomo che ha fatto della semplicità il suo grande punto di forza. Monsignor Bianchi ha traghettato la Chiesa lungo i due decenni più tumultuosi della storia di Hong Kong (gli anni 1950 e '60), quando la colonia accolse più di un milione di profughi in fuga dalla Cina. La Chiesa fu in prima fila a sfamare, vestire, dare un tetto e istruzione, senza mai rinunciare ad annunciare il vangelo. Monsignor Bianchi, senza alcuna distinzione, accolse tutti coloro che avevano bisogno e tutti coloro che potevano dare una mano. Di ritorno dal Concilio Vaticano II comprese che il tempo di consegnare la guida della diocesi al clero cinese era giunto e lo fece senza indugi e senza drammi, ritirandosi in Italia per non fare ombra a nessuno, ma ricordato e amato da tutti. 

Oggi i 30 missionari del Pime continuano a evangelizzazione attraverso il ministero pastorale nelle parrocchie, che sono le più efficaci comunità missionarie nella grande metropoli di 7 milioni di abitanti. Anche i numerosi impegni sociali ed educativi sono mezzi di evangelizzazione. Nonostante le numerose mancanze nostre e dei nostri predecessori, crediamo di aver portato a buon fine il compito di far crescere la Chiesa fino alla sua maturità. Oggi non siamo più a capo, ma a servizio. È di grande consolazione per noi che il cardinale Joseph Zen e il vescovo John Tong, guide della Chiesa di Hong Kong, hanno sincero apprezzamento per quello che i nostri predecessori hanno realizzato lungo 150 anni e per quello che noi possiamo offrire oggi. 

La vocazione di Hong Kong è quella di essere Chiesa ponte e sorella con la Cina. Anche la nostra comunità, regione Hong Kong-Cina, cerca le vie per realizzare questa chiamata. Alcuni di noi sono permanentemente presenti in Cina, altri la studiano e la visitano frequentemente. Le comunità cattoliche presenti nelle nostre ex missioni (nelle province del Guangdong, Henan e Shaanxi) sono, in un certo modo, tornate a far parte della nostra famiglia e, per quanto è possibile, le sosteniamo di vero cuore.

Come ricordiamo i nostri 150 anni

La comunità del Pime da tempo si sta preparando al 150mo anniversario, senza eccessive enfasi, ma anche con la semplice consapevolezza che abbiamo un dovere di gratitudine e di rispetto verso i confratelli che ci hanno preceduto. Due di loro, Emilio Teruzzi e Valeriano Fraccaro, hanno offerto la loro vita per l'opera di evangelizzazione (il primo nel 1942, ucciso da guerriglieri comunisti e il secondo nel 1974, per motivi ancora oscuri). 

Opere di rievocazione storica, presentate durante il ricevimento presso la residenza del Pime il 10 aprile 2008, sono state compilate da padre Sergio Ticozzi (autore della monumentale opera Il Pime e la Perla dell'Oriente), padre Gianni Criveller (che ha compilato un volume storico illustrato, in inglese e cinese) e padre Stefano Andreotti (quest'ultimo ha raccolto in un volume i necrologi dei missionari defunti che hanno operato a Hong Kong). Il giorno seguente, 11 aprile, il cardinale Joseph Zen presiederà l'Eucaristia di ringraziamento presso la bella e restaurata cattedrale, costruita esattamente 120 anni fa, per iniziativa di monsignor Raimondi e sotto la direzione di padre Bernardo Viganò. 

La tavola rotonda che seguirà la Santa Messa, a cui interverranno i padri Gianni Giampietro, Dino Doimo, Renzo Milanese e tre interlocutori locali, ha lo scopo di riflettere sul significato della nostra presenza e di aiutarci a immaginare il nostro futuro. Altre iniziative, tra cui la mostra delle foto storiche di padre Leone Nani, daranno un carattere particolare al 2008, in cui desideriamo rinnovare il nostro impegno di evangelizzazione. 

Per una felice coincidenza, nel 2008 celebriamo anche il compleanno centenario del nostro carissimo padre Quirino De Ascaniis, il decano dell'Istituto. Ci mancano invece, e molto, gli ultimi due padri deceduti a Hong Kong, Adelio Lambertoni, morto dopo una dolorosa malattia nel 2006, a 66 anni e Lido Mencarini. Per decenni sono stati grandi protagonisti della Chiesa di Hong Kong e della nostra comunità. I loro nomi e volti, insieme agli altri 203 missionari a Hong Kong, sono artisticamente raccolti in un grande libro, da lasciare come testimonianza ai missionari che verranno dopo di noi.

 

FONTE: MISSIONARI DEL PIME