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 In occasione della canonizzazione a Roma il 12 ottobre

 GAETANO ERRICO, IL CUORE SANTO DI UN
  MISSIONARIO NAPOLETANO

    di p. Giuseppe Buono

 

Gaetano Errico, (sacerdote), santo dal 12 ottobre 2008, nacque il 19 ottobre 1791 a Secondigliano, periferia industriosa di Napoli, e qui morì il 28 ottobre 1960 dopo una intensa vita sacerdotale e missionaria e dopo aver fondato la Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori. Fu soprattutto un missionario vero, un missionario santo, un missionario totale con un cuore profondamente napoletano. 

Sulla missionarietà del nuovo santo napoletano vogliamo fermare la nostra riflessione perché ci sembra il messaggio più attuale e urgente che egli invia alla Chiesa. Il contenuto, lo stile, l'anima della predicazione missionaria di Gaetano Errico fu la stessa di Gesù, per questo fu sempre efficace. Le difficoltà, a volte anche il rischio della vita, lui le metteva nel bagaglio della sua predicazione missionaria perché era la consegna stessa di Gesù nel primo invio missionario degli apostoli: "Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi!" (Mt 10, 16). 

La povertà del suo bagaglio era totale perché anch'essa sulla linea delle indicazioni del primo Missionario: "Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone…" (Mt 10, 9-10). Poi una predicazione essenziale, che nulla concedeva allo spettacolare, come era moda nella predicazione popolare del tempo, che andava diritto al cuore dell'uomo, lo scomponeva e lo portava ai piedi della croce: "Entrando in città dite: "È vicino il Regno di Dio"" (Lc 10,9). Ecco, dire l'essenziale, senza paura e senza compromessi. Quale la ricompensa? Gaetano Errico scriveva ai suoi missionari: "Quanto più grandi sono i disagi e più gravi i pericoli cui ci esponiamo al fine di promuovere la conversione dei peccatori, quanto più sono bisognosi di aiuto spirituale quei popoli ai quali ci manda il Signore come ministri di misericordia, di riconciliazione e di pace, tanto più luminosa sarà la corona che riceveremo in Cielo e il premio che lassù ci aspetta". 

Abbiamo detto che Gaetano Errico fu un missionario totale, infatti non si accontentava di scuotere le popolazioni dei paesi dell'Italia meridionale, pensava in grande, buttava lo sguardo lontano perché la salvezza operata dal Cuore di Cristo è per tutti gli uomini. 

Voleva andare ad gentes per raggiungere così le popolazioni che ancora non hanno ricevuto l'annuncio liberante del Vangelo di Cristo. Diceva: "Oh, se sapeste che cosa bella è annunciare le verità della fede a chi sta in mezzo alle tenebre dell'ignoranza e dell'errore e poi morire per testimoniare la fede in Gesù Cristo che volle morire sulla croce. Oh, se potessi ottenere dal Signore questa singolarissima grazia!…". Disse anche: "Io mi presenterò al santo Padre e gli chiederò il permesso di recarmi in Turchia o in Cina per predicare agli infedeli e sono sicuro che i miei figli mi seguiranno… A noi basteranno un Breviario, un Crocefisso e una camicia". Ecco il beato Gaetano Errico missionario nel più perfetto stile evangelico! 

Ora che la Chiesa lo proclama santo, lo propone per questo ai suoi figli Missionari dei Sacri Cuori e a tutti noi come maestro e modello della missione della Chiesa. Vogliamo anche annotare che è significativo che la canonizzazione di questo santo missionario avvenga nel mese missionario di ottobre, alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale giorno in cui avverrà la visita pastorale di Benedetto XVI al Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. Maria Santissima, la prima missionaria del Figlio, fu la stella della vita e della missione di Gaetano Errico. Ottenga la sua intercessione, e quella del nuovo santo, un rinnovato spirito missionario alla Chiesa.  

 

      Qui la sua biografia a cura della Santa Sede