Gaetano Errico,
(sacerdote), santo dal 12 ottobre 2008, nacque il 19 ottobre 1791
a Secondigliano, periferia industriosa di Napoli, e
qui morì il 28 ottobre 1960 dopo una intensa vita
sacerdotale e missionaria e dopo aver fondato la
Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori. Fu
soprattutto un missionario vero, un missionario
santo, un missionario totale con un cuore
profondamente napoletano.
Sulla missionarietà del
nuovo santo napoletano vogliamo fermare la nostra
riflessione perché ci sembra il messaggio più
attuale e urgente che egli invia alla Chiesa. Il
contenuto, lo stile, l'anima della predicazione
missionaria di Gaetano Errico fu la stessa di Gesù,
per questo fu sempre efficace. Le difficoltà, a
volte anche il rischio della vita, lui le metteva
nel bagaglio della sua predicazione missionaria
perché era la consegna stessa di Gesù nel primo
invio missionario degli apostoli: "Ecco, io vi
mando come agnelli in mezzo ai lupi!" (Mt 10,
16).
La povertà del suo
bagaglio era totale perché anch'essa sulla linea
delle indicazioni del primo Missionario: "Non
procuratevi oro, né argento, né moneta di rame,
né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né
sandali, né bastone…" (Mt 10, 9-10). Poi una
predicazione essenziale, che nulla concedeva allo
spettacolare, come era moda nella predicazione
popolare del tempo, che andava diritto al cuore
dell'uomo, lo scomponeva e lo portava ai piedi della
croce: "Entrando in città dite: "È
vicino il Regno di Dio"" (Lc 10,9). Ecco,
dire l'essenziale, senza paura e senza compromessi.
Quale la ricompensa? Gaetano Errico scriveva ai suoi
missionari: "Quanto più grandi sono i disagi e
più gravi i pericoli cui ci esponiamo al fine di
promuovere la conversione dei peccatori, quanto più
sono bisognosi di aiuto spirituale quei popoli ai
quali ci manda il Signore come ministri di
misericordia, di riconciliazione e di pace, tanto
più luminosa sarà la corona che riceveremo in
Cielo e il premio che lassù ci aspetta".
Abbiamo detto che Gaetano
Errico fu un missionario totale, infatti non si
accontentava di scuotere le popolazioni dei paesi
dell'Italia meridionale, pensava in grande, buttava
lo sguardo lontano perché la salvezza operata dal
Cuore di Cristo è per tutti gli uomini.
Voleva
andare ad gentes per raggiungere così le
popolazioni che ancora non hanno ricevuto l'annuncio
liberante del Vangelo di Cristo. Diceva: "Oh,
se sapeste che cosa bella è annunciare le verità
della fede a chi sta in mezzo alle tenebre
dell'ignoranza e dell'errore e poi morire per
testimoniare la fede in Gesù Cristo che volle
morire sulla croce. Oh, se potessi ottenere dal
Signore questa singolarissima grazia!…".
Disse anche: "Io mi presenterò al santo Padre
e gli chiederò il permesso di recarmi in Turchia o
in Cina per predicare agli infedeli e sono sicuro
che i miei figli mi seguiranno… A noi basteranno
un Breviario, un Crocefisso e una camicia".
Ecco il beato Gaetano Errico missionario nel più
perfetto stile evangelico!
Ora che la Chiesa lo
proclama santo, lo propone per questo ai suoi figli
Missionari dei Sacri Cuori e a tutti noi come
maestro e modello della missione della Chiesa.
Vogliamo anche annotare che è significativo che la
canonizzazione di questo santo missionario avvenga
nel mese missionario di ottobre, alla vigilia della
Giornata Missionaria Mondiale giorno in cui avverrà
la visita pastorale di Benedetto XVI al Santuario
della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei.
Maria Santissima, la prima missionaria del Figlio,
fu la stella della vita e della missione di Gaetano
Errico. Ottenga la sua intercessione, e quella del
nuovo santo, un rinnovato spirito missionario alla
Chiesa.
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