"...
In vista di questa
importante missione, che sarete chiamati a svolgere nella
Chiesa..."
Papa
Benedetto ai seminaristi marchigiani, abruzzesi e pugliesi
(...) Vorrei
rivolgermi ora particolarmente a voi, cari Seminaristi, che
vi state preparando per essere operai nella vigna del
Signore. Come ha ricordato anche la recente Assemblea del
Sinodo dei Vescovi, tra i compiti prioritari del presbitero
c’è quello di spargere a larghe mani nel campo del mondo
la Parola di Dio che, come il seme della parabola
evangelica, sembra in realtà assai piccolo, ma, una volta
germinato, diventa un grande arbusto e porta abbondanti
frutti (cfr Mt 13, 31-32).
La Parola di Dio che
voi sarete chiamati a seminare a larghe mani e che porta in
sé la vita eterna, è Cristo stesso, il solo che possa
cambiare il cuore umano e rinnovare il mondo. Ma potremmo
domandarci: l’uomo contemporaneo sente ancora bisogno di
Cristo e del suo messaggio di salvezza?
Nell’attuale
contesto sociale, una certa cu ltura pare mostrarci il volto
di una umanità autosufficiente, desiderosa di realizzare i
propri progetti da sola, che sceglie di essere unica
artefice dei propri destini, e che, di conseguenza, ritiene
ininfluente la presenza di Dio e perciò la esclude di fatto
dalle sue scelte e decisioni. In un clima segnato talora da
un razionalismo chiuso in sé stesso, che considera quello
delle scienze pratiche l'unico modello di conoscenza, il
resto diventa tutto soggettivo e di conseguenza anche l’esperienza
religiosa rischia di essere vista come una scelta
soggettiva, non essenziale e determinante per la vita.
Certamente oggi, per
queste ed altre ragioni, è diventato sicuramente più
difficile credere, sempre più difficile accogliere la
Verità che è Cristo, sempre più difficile spendere la
propria esistenza per la causa del Vangelo. Tuttavia, come
la cronaca quotidianamente registra, l’uomo contemporaneo
appare spesso smarrito e preoccupato per il suo futuro, in
cerca di certezze e desideroso di punti di riferimento
sicuri.
L’uomo del terzo
millennio, come del resto in ogni epoca, ha bisogno di Dio e
lo cerca talora anche senza rendersene conto. Compito dei
cristiani, in modo speciale, dei sacerdoti è raccogliere
quest’anelito profondo del cuore umano ed offrire a tutti,
con mezzi e modi rispondenti alle esigenze dei tempi, l’immutabile
e perciò sempre viva e attuale Parola di vita eterna che è
Cristo, Speranza del mondo.
In vista di questa
importante missione, che sarete chiamati a svolgere nella
Chiesa, assumono grande valore gli anni di seminario, tempo
destinato alla formazione e al discernimento; anni nei quali
al primo posto deve esserci la costante ricerca di un
rapporto personale con Gesù, una esperienza intima del suo
amore, che si acquisisce attraverso la preghiera
innanzitutto e il contatto con la Sacre Scritture, lette,
interpretate e meditate nella fede della comunità
ecclesiale.
In questo Anno
Paolino come non proporvi l’apostolo Paolo, quale modello
a cui ispirarvi per la vostra preparazione al ministero
apostolico? L’esperienza straordinaria sulla via di
Damasco lo trasformò, da persecutore dei cristiani, in
testimone della risurrezione del Signore, pronto a dare la
vita per il Vangelo. Egli era un fedele osservante di tutte
le prescrizioni della Torah e delle tradizioni ebraiche, ma,
dopo aver incontrato Gesù, "queste cose che per me
erano guadagni – scrive nella Lettera ai Filippesi – io
le ho considerate una perdita a motivo di Cristo".
"Per lui – aggiunge – ho lasciato perdere tutte
queste cose e le considero spazzatura per guadagnare Cristo
ed essere trovato in lui" (cfr 3,7-9). La conversione
non ha eliminato quanto c'era di bene e di vero nella sua
vita, ma gli ha permesso di interpretare in modo nuovo la
sagge zza e la verità della legge e dei profeti e di
divenire così capace di dialogare con tutti, seguendo l’esempio
del divino Maestro.
Ad imitazione di san
Paolo, cari Seminaristi, non stancatevi di incontrare Cristo
nell’ascolto, nella lettura e nello studio della Sacra
Scrittura, nella preghiera e nella meditazione personale,
nella liturgia e in ogni altra attività quotidiana...
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