"...
alcune idee sullo
straordinario potenziale delle nuove
tecnologie..."
Messaggio
di Papa Benedetto per
la Giornata delle comunicazioni
(24 maggio 2009)
(...) I
giovani, in particolare, hanno colto l’enorme potenziale
dei nuovi media nel favorire la connessione, la
comunicazione e la comprensione tra individui e comunità e
li utilizzano per comunicare con i propri amici, per
incontrarne di nuovi, per creare comunità e reti, per
cercare informazioni e notizie, per condividere le proprie
idee e opinioni. Molti benefici derivano da questa nuova
cultura dell a comunicazione: le famiglie possono restare in
contatto anche se divise da enormi distanze, gli studenti e
i ricercatori hanno un accesso più facile e immediato ai
documenti, alle fonti e alle scoperte scientifiche e
possono, pertanto, lavorare in équipe da luoghi diversi;
inoltre la natura interattiva dei nuovi media facilita forme
più dinamiche di apprendimento e di comunicazione, che
contribuiscono al progresso sociale.
Sebbene sia motivo
di meraviglia la velocità con cui le nuove tecnologie si
sono evolute in termini di affidabilità e di efficienza, la
loro popolarità tra gli utenti non dovrebbe sorprenderci,
poiché esse rispondono al desiderio fondamentale delle
persone di entrare in rapporto le une con le altre.
Questo
desiderio di comunicazione e amicizia è radicato nella
nostra stessa natura di esseri umani e non può essere
adeguatamente compreso solo come risposta alle innovazioni
tecnologiche. Alla luce del messaggio biblico, esso va letto
piuttosto come riflesso della nostra partecipazione al
comunicativo ed unificante amore di Dio, che vuol fare dell’intera
umanità un’unica famiglia. Quando sentiamo il bisogno di
avvicinarci ad altre persone, quando vogliamo conoscerle
meglio e farci conoscere, stiamo rispondendo alla chiamata
di Dio – una chiamata che è impressa nella nostra natura
di esseri creati a immagine e somiglianza di Dio, il Dio
della comunicazione e della comunione.
Il desiderio di
connessione e l’istinto di comunicazione, che sono così
scontati nella cultura contemporanea, non sono in verità
che manifestazioni moderne della fondamentale e costante
propensione degli esseri umani ad andare oltre se stessi per
entrare in rapporto con gli altri. In realtà, quando ci
apriamo agli altri, noi portiamo a compimento i nostri
bisogni più profondi e diventiamo più pienamente umani.
(...)
A voi, giovani, che
quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi nuovi
mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito
della evangelizzazione di questo "continente
digitale". Sappiate farvi carico con entusiasmo dell’annuncio
del Vangelo ai vostri coetanei! Voi conoscete le loro paure
e le loro speranze, i loro entusiasmi e le loro delusioni:
il dono più prezioso che ad essi potete fare è di
condividere con loro la "buona novella" di un Dio
che s’è fatto uomo, ha patito, è morto ed è risorto per
salvare l’umanità.
Il cuore umano anela ad un mondo in
cui regni l’amore, dove i doni siano condivisi, dove si
edifichi l’unità, dove la libertà trovi il proprio
significato nella verità e dove l’identità di ciascuno
sia realizzata in una comunione rispettosa. A queste attese
la fede può dare risposta: siatene gli araldi! Il Papa vi
è accanto...
(...)
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il messaggio completo
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