"...
essere
salvati
dall’amore
di Cristo..."
Messaggio
di Papa Benedetto Giornata di preghiera per le
vocazioni
(3 maggio 2009)
... Comprendiamo
meglio come “la fiducia nell’iniziativa di Dio”
modelli e dia valore alla “risposta umana”. Nell’Eucaristia,
il dono perfetto che realizza il progetto d’amore per la
redenzione del mondo, Gesù si immola liberamente per la
salvezza dell’umanità. “La Chiesa - ha scritto il mio
amato predecessore Giovanni Paolo II - ha ricevuto l’Eucaristia
da Cristo suo Signore non come un dono, pur prezioso fra
tanti altri, ma come il dono per eccellenza, perché dono di
se stesso, della sua persona nella sua santa umanità,
nonché della sua opera di salvezza” (Enc. Ecclesia de
Eucharistia, 11).
A perpetuare
questo mistero salvifico nei secoli, sino al ritorno
glorioso del Signore, sono destinati i presbiteri, che
proprio in Cristo eucaristico possono contemplare il modello
esimio di un “dialogo vocazionale” tra la libera
iniziativa del Padre e la fiduciosa risposta del Cristo.
Nella celebrazione eucaristica è Cristo stesso che agisce
in coloro che Egli sceglie come suoi ministri; li sostiene
perché la loro risposta si sviluppi in una dimensione di
fiducia e di gratitudine che dirada ogni paura, anche quando
si fa più forte 1’esperienza della propria debolezza (cfr
Rm 8,26-30), o si fa più aspro il contesto di
incomprensione o addirittura di persecuzione (cfr Rm
8,35-39).
La
consapevolezza di essere salvati dall’amore di Cristo, che
ogni Santa Messa alimenta nei credenti e specialmente nei
sacerdoti, non può non suscitare in essi un fiducioso
abbandono in Cristo che ha dato la vita per noi. Credere nel
Signore ed accettare il suo dono, porta dunque ad affidarsi
a Lui con animo grato aderendo al suo progetto salvifico. Se
questo avviene, il “chiamato” abbandona volentieri tutto
e si pone alla scuola del divino Maestro; ha inizio allora
un fecondo dialogo tra Dio e l’uomo, un misterioso
incontro tra l’amore del Signore che chiama e la libertà
dell’uomo che nell’amore gli risponde, sentendo
risuonare nel suo animo le parole di Gesù: “Non voi avete
scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché
andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv
15,16).
Questo
intreccio d’amore tra l’iniziativa divina e la risposta
umana è presente pure, in maniera mirabile, nella vocazione
alla vita consacrata. Ricorda il Concilio Vaticano II: “I
consigli evangelici della castità consacrata a Dio, della
povertà e dell’obbedienza, essendo fondati sulle parole e
sugli esempi del Signore, e raccomandati dagli Apostoli, dai
Padri, dai dottori e dai pastori della Chiesa, sono un dono
divino, che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore e con la
sua grazia sempre conserva” (...)
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