(...)
Paolo, che aveva incontrato in maniera drammatica il
Signore Risorto, (...)
Papa Benedetto alla
"grotta di Paolo"
(Malta,
17 aprile 2010)
(...)
L’arrivo di san Paolo a
Malta non era programmato. Come sappiamo, si stava recando a
Roma quando sopraggiunse un violento temporale e la sua nave
fu scaraventata su quest’isola. I marinai possono
tracciare una rotta, ma Dio, nella sua sapienza e
provvidenza, dispiega il proprio itinerario. Paolo, che
aveva incontrato in maniera drammatica il Signore Risorto
sulla via di Damasco, lo sapeva molto bene.
Il corso della sua
vita cambiò improvvisamente; per lui, pertanto, vivere era
Cristo (cfr Fil 1,21);
ogni sua azione ed ogni suo pensiero
erano diretti ad annunciare il mistero della croce ed il suo
messaggio d’amore di Dio che riconcilia.
Quella stessa
parola, la parola del Vangelo, ha tutt’oggi il potere di
irrompere nelle nostre vite e di cambiarne il corso.
Oggi lo stesso
Vangelo che Paolo predicò continua a esortare il popolo di
queste isole alla conversione, ad una nuova vita e ad un
futuro di speranza.
Mentre mi trovo fra
voi come Successore dell’apostolo Pietro, vi invito ad
ascoltare la parola di Dio con animo nuovo, come fecero i
vostri antenati, e di lasciare che essa sfidi i vostri modi
di pensare e la maniera in cui trascorrete la vostra vita..
(...)
qui
l'integrale
e
poi, all'incontro coi giovani... (Malta,
18 aprile 2010)
(...) San
Paolo, da giovane, ha avuto un’esperienza che lo ha
cambiato per sempre. Come sapete, un tempo egli era nemico
della Chiesa ed ha fatto di tutto per distruggerla. Mentre
era in viaggio verso Damasco, con l’intento di eliminare
ogni cristiano che vi avesse trovato, gli apparve il Signore
in visione. Una luce accecante brillò attorno a lui ed egli
udì una voce dirgli: 'Perché mi perseguiti? Io sono Gesù,
che tu perseguiti' (Atti 9, 4-5). Paolo venne completamente
sopraffatto da questo incontro con il Signore e tutta la sua
vita venne trasformata. Divenne un discepolo fino ad essere
un grande apostolo e missionario.
(...)
Ogni incontro
personale con Gesù è un’esperienza travolgente d’amore.
Dapprima, come Paolo stesso ammette, aveva 'perseguitato
ferocemente la Chiesa di Dio e cercato di distruggerla'
(cfr. Galati 1, 13). Ma l'odio e la rabbia espresse in
quelle parole furono completamente spazzate via dalla
potenza dell'amore di Cristo. Per il resto della sua vita,
Paolo ha avuto l’ardente desiderio di portare l’annuncio
di questo amore fino ai confini della terra.
Forse qualcuno di
voi mi dirà che San Paolo è stato spesso severo nei suoi
scritti. Come posso affermare che egli ha diffuso un
messaggio d’amore?
La mia risposta è
questa. Dio ama ognuno di noi con una profondità e
intensità che non possiamo neppure immaginare. Egli ci
conosce intimamente, conosce ogni nostra capacità ed ogni
nostro errore. Poiché egli ci ama così tanto, egli
desidera purificarci dai nostri errori e rafforzare le
nostre virtù così che possiamo avere vita in abbondanza.
Quando ci richiama perché qualche cosa nelle nostre vite
dispiace a lui, non ci rifiuta, ma ci chiede di cambiare e
divenire più perfetti. Questo è quanto ha chiesto a San
Paolo sulla via di Damasco. Dio non rifiuta nessuno. E la
Chiesa non rifiuta nessuno. Tuttavia, nel suo grande amore,
Dio sfida ciascuno di noi a cambiare
(...)
In quest’Anno
Sacerdotale, vi chiedo di essere aperti alla possibilità
che il Signore possa chiamare alcuni di voi a darsi
totalmente al servizio del suo popolo nel sacerdozio e nella
vita consacrata. Il vostro paese ha dato molti eccellenti
sacerdoti e religiosi alla chiesa. Siate ispirati dal loro
esempio e riconoscete la profonda gioia che proviene nel
dedicare la propria vita all’annuncio del messaggio dell’amore
di Dio per tutti, senza eccezione.
(...)
Naufragio e ferite, odio e
volontà di distruggere... Ma per papa Benedetto davvero
tutto è grazia e promessa di guarigione, anche gli
attacchi del mondo ai nostri peccati.
Possono essere la mano di
Dio che desidera purificarci dai nostri errori e
rafforzare le nostre virtù, così che possiamo avere vita
in abbondanza.
(...)
qui
l'integrale
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