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 I cristiani in Oriente, "sale e lievito"

  di Padre Bernardo Cervellera (missionario del PIME)

 

Un quadro di luci ed ombre, di splendide testimonianze e di martirio e persecuzione, emerge dalla prima giornata di lavoro al Congresso dei laici cattolici asiatici che si è aperto martedì e si chiuderà il 5 settembre nella capitale sudcoreana. 

Eppure, "Proclamare Gesù Cristo nell'Asia oggi", il tema del Congresso, è l'impegno più urgente per un continente che è ormai divenuto il centro del mondo per popolazione, sviluppo economico e geopolitica. 

È toccato al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, introdurre il convegno, presentando il quadro della situazione e delle sfide che richiedono l'impegno dei cristiani: l'Asia, il continente che abbraccia i due terzi dell'umanità, è un miscuglio di rapida globalizzazione e di rampante economia, insieme a enormi problemi sociali: estrema povertà; violazione dei diritti umani, mancanza di libertà religiosa. 

A causa della modernizzazione selvaggia, nel continente crescono pure il fondamentalismo (islamico, indù, buddista), e un modo di vivere ispirato al materialismo e al relativismo, distruggendo le tradizioni religiose. Tutti i relatori sottolineano che la Chiesa in Asia è una minoranza: 120 milioni di fedeli su una popolazione di circa 4 miliardi; una percentuale che raggiunge a malapena il 2%. Eppure, ha sottolineato Rylko, questa "minoranza " cresce del 4-5% ogni anno e non è "timida", ma "piena di vitalità". 

Essa è chiamata ad essere "minoranza creativa", "sale" e "lievito " del continente. "Anche il sale nel cibo è in minoranza - ha detto - ma dà sapore". Il vero problema, ha sottolineato il porporato "non è essere minoranza, ma essere irrilevanti" nella società. 

Per questo, il primo passo che Rylko ha chiesto all'assemblea è di "riscoprire il proprio Battesimo". E proprio al Battesimo si ispira il simbolo di questo Congresso: l'immagine di un bambino fra cielo e terra, avvolto da un filo dorato (lo Spirito Santo). Il cardinale ha chiesto a tutti i fedeli di essere parte organica della Chiesa, ma anche di "essere cristiani non solo nel culto, ma nella società", mostrando senza complessi di inferiorità la gioia, la libertà, la bellezza dell'essere cristiani. 

Padre Felipe Gomes, insegnante all' East Asian Pastoral Institute di Manila, ha mostrato il mistero di "grandezza e povertà" che domina l'Asia: continente dove è nato Gesù Cristo; dove sono morti la maggioranza degli Apostoli; dove si sono avute epopee missionarie che già nei primi secoli hanno diffuso il cristianesimo in Armenia, in Persia, in India, in Cina. Eppure ancora oggi la fede cristiana viene vista come "straniera". 

In compenso, la Chiesa asiatica ha il primato dei martiri: persiani (190 mila); giapponesi (200 mila); coreani (10 mila); cinesi (oltre 32 mila solo nella persecuzione dei Boxer, nel 1900); armeni (2,1 milioni). "Forse - ha concluso Gomes - l'orologio di Dio batte per l'Asia un ritmo diverso e noi dobbiamo riverire il mistero ". 

Il cardinale Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi (India), primo porporato tribale, ha invece mostrato il successo dell'evangelizzazione fra i tribali del Chotanagpur (una fascia dell'India centrale), iniziata nell'800 da un padre gesuita, il belga Constant Lievens. Grazie a lui e ai suoi successori, i tribali, considerati gli ultimi nel sistema delle caste, hanno scoperto dignità, sviluppo economico e sociale, con un enorme frutto anche per la Chiesa. Egli stesso ha sottolineato che ad oggi, nel Chotanagpur vi sono 12 diocesi con vescovi locali, migliaia di sacerdoti e migliaia di religiose. 

Prima delle relazioni, dei saluti e dei messaggi del Papa e del presidente della Corea del Sud Lee Myung Bak, tutta l'assemblea ha partecipato alla Messa presieduta da Rylko nella Cattedrale dell'Immacolata, a cui ha partecipato anche il cardinale Nicholas Cheong, arcivescovo di Seul. 

Il raduno è organizzato in modo magistrale dalla Commissione per i laici della Corea, guidata dal professor Thomas Han. Nel pomeriggio della prima giornata vari rappresentanti hanno illustrato la situazione delle loro Chiese.

 

Fonte: Avvenire