"(...)
la forza
dell'Amore..."
Viaggio
Apostolico di Papa
Benedetto in Britannia
(Richmond,
17 settembre 2010)
Papa
Benedetto agli alunni
(...)
Dio desidera la vostra
amicizia.
E, una volta che voi
siete entrati in amicizia con Dio, ogni cosa nella vostra
vita inizia a cambiare.
Mentre giungete a
conoscerlo meglio, vi rendete conto di voler riflettere
nella vostra stessa vita qualcosa della sua infinita
bontà.
Siete attratti dalla
pratica della virtù.
Incominciate a
vedere l’avidità e l’egoismo, e tutti gli altri
peccati, per quello che realmente sono, tendenze distruttive
e pericolose che causano profonda sofferenza e grande danno,
e volete evitare di cadere voi stessi in quella
trappola.
Incominciate a
provare compassione...
qui
l'integrale
e incontrando il
mondo civile e culturale
(Westminster,
17 settembre 2010)
(...) L’inadeguatezza
di soluzioni pragmatiche, di breve termine, ai complessi
problemi sociali ed etici è stata messa in tutta evidenza
dalla recente crisi finanziaria globale. Vi è un vasto
consenso sul fatto che la mancanza di un solido fondamento
etico dell’attività economica abbia contribuito a creare
la situazione di grave difficoltà nella quale si trovano
ora milioni di persone nel mondo. Così come “ogni
decisione economica ha una conseguenza di carattere morale”
(Caritas in Veritate, 37), analogamente, nel campo politico,
la dimensione morale delle politiche attuate ha conseguenze
di vasto raggio, che nessun governo può permettersi di
ignorare. Una positiva esemplificazione di ciò si può
trovare in una delle conquiste particolarmente rimarchevoli
del Parlamento britannico: l’abolizione del commercio
degli schiavi. La campagna che portò a questa legislazione
epocale, si basò su principi morali solidi, fondati sulla
legge naturale, e ha costituito un contributo alla
civilizzazione di cui questa nazione può essere giustamente
orgogliosa.
La questione
centrale in gioco, dunque, è la seguente: dove può essere
trovato il fondamento etico per le scelte politiche? La
tradizione cattolica sostiene che le norme obiettive che
governano il retto agire sono accessibili alla ragione,
prescindendo dal contenuto della rivelazione. Secondo questa
comprensione, il ruolo della religione nel dibattito
politico non è tanto quello di fornire tali norme, come se
esse non potessero esser conosciute dai non credenti –
ancora meno è quello di proporre soluzioni politiche
concrete, cosa che è del tutto al di fuori della competenza
della religione – bensì piuttosto di aiutare nel
purificare e gettare luce sull’applicazione della ragione
nella scoperta dei principi morali oggettivi. Questo ruolo
“correttivo” della religione nei confronti della
ragione, tuttavia, non è sempre bene accolto, in parte
poiché delle forme distorte di religione, come il
settarismo e il fondamentalismo, possono mostrarsi esse
stesse causa di seri problemi sociali. E, a loro volta,
queste distorsioni della religione emergono quando viene
data una non sufficiente attenzione al ruolo purificatore e
strutturante della ragione all’interno della religione. È
un processo che funziona nel doppio senso. Senza il
correttivo fornito dalla religione, infatti, anche la
ragione può cadere preda di distorsioni, come avviene
quando essa è manipolata dall’ideologia, o applicata in
un modo parziale, che non tiene conto pienamente della
dignità della persona umana. Fu questo uso distorto della
ragione, in fin dei conti, che diede origine al commercio
degli schiavi e poi a molti altri mali sociali, non da
ultimo le ideologie totalitarie del ventesimo secolo. Per
questo vorrei suggerire che il mondo della ragione ed il
mondo della fede – il mondo della secolarità razionale e
il mondo del credo religioso – hanno bisogno l’uno dell’altro
e non dovrebbero avere timore di entrare in un profondo e
continuo dialogo, per il bene della nostra civiltà.
La religione, in
altre parole, per i legislatori non è un problema da
risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo vitale al
dibattito pubblico nella nazione. In tale contesto, non
posso che esprimere la mia preoccupazione di fronte alla
crescente marginalizzazione della religione, in particolare
del Cristianesimo, che sta prendendo piede in alcuni
ambienti, anche in nazioni che attribuiscono alla tolleranza
un grande valore. Vi sono alcuni che sostengono che la voce
della religione andrebbe messa a tacere, o tutt’al più
relegata alla sfera puramente privata. Vi sono alcuni che
sostengono che la celebrazione pubblica di festività come
il Natale andrebbe scoraggiata, secondo la discutibile
convinzione che essa potrebbe in qualche modo offendere
coloro che appartengono ad altre religioni o a nessuna. E vi
sono altri ancora che – paradossalmente con lo scopo di
eliminare le discriminazioni – ritengono che i cristiani
che rivestono cariche pubbliche dovrebbero, in determinati
casi, agire contro la propria coscienza. Questi sono segni
preoccupanti dell’incapacità di tenere nel giusto conto
non solo i diritti dei credenti alla libertà di coscienza e
di religione, ma anche il ruolo legittimo della religione
nella sfera pubblica. Vorrei pertanto invitare tutti voi,
ciascuno nelle rispettive sfere di influenza, a cercare vie
per promuovere ed incoraggiare il dialogo tra fede e ragione
ad ogni livello della vita nazionale.
La vostra
disponibilità in questo senso si è già manifestata nell’invito
senza precedenti che mi avete rivolto oggi... (...)
qui
il discorso integrale
qui
il blog di Magister sul Viaggio Apostolico del Papa
al
Beato John Henry...
... Nella
nostra epoca, il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo
non è tanto quello di essere impiccati, affogati e
squartati, ma spesso implica l’essere additati come
irrilevanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia...
Cari giovani amici,
siate aperti alla sua voce che risuona nel profondo del
vostro cuore: anche ora il suo cuore parla al vostro
cuore.
Cristo ha bisogno di
famiglie che ricordano al mondo la dignità dell’amore
umano e la bellezza della vita familiare.
Egli ha bisogno di
uomini e donne che dedichino la loro vita al nobile compito
dell’educazione, prendendosi cura dei giovani e formandoli
secondo le vie del Vangelo.
Ha bisogno di quanti
consacreranno la propria vita al perseguimento della carità
perfetta, seguendolo in castità, povertà e obbedienza, e
servendoLo nel più piccolo dei nostri fratelli e
sorelle.
Ha bisogno dell’amore
potente dei religiosi contemplativi che sorreggono la
testimonianza e l’attività della Chiesa mediante la loro
continua orazione.
Ed ha bisogno di
sacerdoti, buoni e santi sacerdoti, uomini disposti a
perdere la propria vita per il proprio gregge.
Chiedete a Dio cosa
ha in mente per voi! Chiedetegli la generosità di dirgli di
sì! Non abbiate paura di donarvi interamente a Gesù. Vi
darà la grazia necessaria per adempiere alla vostra
vocazione.
qui
l'integrale
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