"annunciare
il Vangelo
di
Gesù Cristo..."
Papa
Benedetto al nuovo Consiglio per la promozione
della nuova evangelizzazione
(...)
la Chiesa, popolo che Dio
si è acquistato affinché proclami le sue ammirevoli opere
(cfr 1Pt 2,9), dal giorno di Pentecoste in cui ha ricevuto
in dono lo Spirito Santo (cfr At 2,14), non si è mai
stancata di far conoscere al mondo intero la bellezza del
Vangelo, annunciando Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, lo
stesso "ieri, oggi e sempre" (Eb 13,8), che con la
sua morte e risurrezione ha attuato la salvezza, portando a
compimento la promessa antica.
Pertanto, la
missione evangelizzatrice, continuazione dell'opera voluta
dal Signore Gesù, è per la Chiesa necessaria ed
insostituibile, espressione della sua stessa natura. Tale
missione ha assunto nella storia forme e modalità sempre
nuove a seconda dei luoghi, delle situazioni e dei momenti
storici.
Nel nostro tempo,
uno dei suoi tratti singolari è stato il misurarsi con il
fenomeno del distacco dalla fede, che si è progressivamente
manifestato presso società e culture che da secoli
apparivano impregnate dal Vangelo.
Le trasformazioni
sociali alle quali abbiamo assistito negli ultimi decenni
hanno cause complesse, che affondano le loro radici lontano
nel tempo e hanno profondamente modificato la percezione del
nostro mondo. Si pensi ai giganteschi progressi della
scienza e della tecnica, all'ampliarsi delle possibilità di
vita e degli spazi di libertà individuale, ai profondi
cambiamenti in campo economico, al processo di mescolamento
di etnie e culture causato da massicci fenomeni migratori,
alla crescente interdipendenza tra i popoli.
Tutto ciò non è
stato senza conseguenze anche per la dimensione religiosa
della vita dell'uomo. E se da un lato l'umanità ha
conosciuto innegabili benefici da tali trasformazioni e la
Chiesa ha ricevuto ulteriori stimoli per rendere ragione
della speranza che porta (cfr 1Pt 3,15), dall'altro si è
verificata una preoccupante perdita del senso del sacro,
giungendo persino a porre in questione quei fondamenti che
apparivano indiscutibili, come la fede in un Dio creatore e
provvidente, la rivelazione di Gesù Cristo unico salvatore,
e la comune comprensione delle esperienze fondamentali
dell'uomo quali il nascere, il morire, il vivere in una
famiglia, il riferimento ad una legge morale naturale.
Se tutto ciò è
stato salutato da alcuni come una liberazione, ben presto ci
si è resi conto del deserto interiore che nasce là dove
l'uomo, volendosi unico artefice della propria natura e del
proprio destino, si trova privo di ciò che costituisce il
fondamento di tutte le cose. (...)
Occorre offrire
delle risposte adeguate perché la Chiesa intera,
lasciandosi rigenerare dalla forza dello Spirito Santo, si
presenti al mondo contemporaneo con uno slancio missionario
in grado di promuovere una nuova evangelizzazione. (...)
Rendersi docili
all'opera gratuita dello Spirito del Risorto, che accompagna
quanti sono portatori del Vangelo e apre il cuore di coloro
che ascoltano.
Per proclamare in
modo fecondo la Parola del Vangelo, è richiesto anzitutto
che si faccia profonda esperienza di Dio. (...)
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