Lettera
dalla Thailandia
di
Padre Daniele Mazza, missionario del PIME
Carissimi,
finalmente
trovo un po’ di tempo per scrivervi. Come state? Spero
bene! Io sto benissimo. Mi sto adattando al clima e al cibo
e come potete immaginare sto facendo la “spugna” visto
che in queste prime settimane sono talmente tanti gli
incontri, le cose dette, ascoltate, viste, che si ha appena
il tempo di immagazzinarle.
Ora
sono a Nonthaburi, a 30km a nord di Bangkok, e dal mese
scorso ho iniziato a studiare il Thai. Esco di casa verso le
6.30 e faccio 4 ore di lezione ogni giorno in una scuola di
Bangkok. Il pomeriggio lo dedico un po’ allo studio, un po’
alla preghiera e un po’ ad incontrare i bambini e i
ragazzi della parrocchia.
I
cristiani sono circa 500, mentre le altre 400.000 persone
della parrocchia sono tutte buddiste!!! Come vedi, davvero
la mèsse è molta…
Qui
sono stato accolto benissimo da p. Raffaele, p. Angelo e p.
Adriano i quali mi stanno aiutando molto a capire la cultura
locale e i modi che si sono utilizzati per annunciare il
cristianesimo in questa terra.
Qui
in parrocchia il lavoro ruota attorno a tre attività
principali. La prima attività è quella che riguarda l’assistenza
ai bambini e ai ragazzi poveri degli slums (baraccopoli).
Qualche anno fa p. Adriano ha iniziato a visitare alcuni
slums che sono attorno alla parrocchia (spesso nascosti
dietro bellissimi palazzi, grattacieli, cinema o centri
commerciali) e ha visto le situazioni terribili in cui
vivono molti ragazzi. Mi ha colpito tanto la storia di una
bambina: la mamma di 15 anni ha preso varie medicine per
abortire. Ma la bimba continuava a vivere. Così ha iniziato
a sbattere la pancia per terra...ma la bimba è nata lo
stesso anche se poi e’ stata abbandonata. Così la
parrocchia ha cercato di venire incontro a queste esigenze e
ha creato 5 case-famiglia in cui bambini dai 3-14 anni
vengono accolti e seguiti da alcune mamme e
ragazzi/educatori che vivono con loro. Altri 5.000, poi, che
possono stare nelle famiglie, vengono invece aiutati a
frequentare la scuola attraverso le adozioni a distanza. Una
cosa bella è che il sabato e la domenica si va negli slums
per alcuni incontri di formazione e catechesi e si chiede ai
ragazzi delle case-famiglia di condividere del tempo con chi
come loro ha pure bisogno di affetto e di attenzione. Così
vanno a visitare i malati, gli anziani e, guidati da alcuni
seminaristi del seminario di Bangkok, organizzano attività
o giochi per i loro coetanei.
Alle
mamme dei bambini disabili che vivono con i loro figli in
una casa a parte, invece, viene chiesto di prendersi pure
cura di altri bambini disabili e senza genitori.
La
seconda attività è quella della catechesi degli adulti,
della formazione dei giovani e delle famiglie. Ogni anno ci
sono diverse persone buddiste che hanno sentito parlare del
cristianesimo o che sono venute a contatto Lettera dalla
Thailandia con cristiani o con attività promosse dalla
parrocchia e che desiderano conoscere meglio la figura di
Gesù. In questi mesi stiamo seguendo una trentina di
persone ed e’ interessante ascoltare le loro domande e le
loro condivisioni sul modo di pregare, di immaginare Dio/le
divinità, di vedere gli altri.
Durante
i funerali di cristiani, poi, capita di dover leggere il
Vangelo e fare una riflessione ad un’assemblea che è per
la maggior parte buddista e che non sa niente del
cristianesimo. E anche questa è un’altra bella
sfida!
La
terza attività è invece costituita dall’animazione
missionaria della Chiesa thailandese e di quella birmana. I
vescovi della Birmania e della Thailandia ci chiedono di
organizzare corsi ed esperienze missionarie in zone dove
lavorano i nostri padri e stanno cercando di creare un
istituto missionario simile al Pime affinché anche i loro
laici e sacerdoti possano andare in missione. Vedete che
questo fuoco dobbiamo averlo tutti!!!
Domenica,
insieme a p. Adriano, siamo andati negli slums della
parrocchia a portare uno dei bambini a vedere sua madre. Il
bambino si chiama Pepsi e la mamma purtroppo è malata di
AIDS. Stava proprio giù anche perché le medicine che
prende gli danno un sacco di effetti collaterali (nausea,
debolezza, mal di stomaco, ecc...). Siamo anche entrati in
casa e con 8 bambini abbiamo pregato per lei e con lei e poi
gli abbiamo dato un piccolo aiuto. Vi affido questa donna e
le tante famiglie in difficoltà che incontriamo. Pregate
per lei...e se vi capita qualche piccola sofferenza durante
la giornata offritela con amore al Signore per lei e per
tutte le persone che come lei stanno passando momenti
difficili. Queste sofferenze offerte con amore sono come dei
regali che voi spedite a destinatari sconosciuti e che si
trasformano in forza, coraggio, speranza, capacità di
perdono, luce, per chi ne ha bisogno.
Beh...
per adesso è tutto. Vi ricordo di cuore nella preghiera.
FONTE:
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