EDITORIALE
di p. Pasquale Simone
L’Uomo venuto dal sud
Nacque in una ridente città della
verde Irpinia. Amava tanto Gesù che lo volle far conoscere
ai fratelli lontani. Studiò, pregò e scoprì che molti uomini
sparsi per il mondo erano infelici, si erano fatti
imbrogliare da maghi e stregoni. Seppe che questi amici
lontani li chiamavano “infedeli”, parola che con il passar
del tempo sembrò offensiva e fu sostituita da “non
credenti”. Insomma erano persone che non credevano nel vero
Dio che abita in cielo, in terra e in ogni luogo.
Aveva saputo che molti erano schierati
dalla parte di Gesù ed erano partiti verso il Nord, verso il
Sud e verso l’Estremo Oriente. Lingue difficili da imparare
e sacrifici da affrontare non li scoraggiarono: il loro
ideale li spingeva ad annunziare a tutti che si può essere
felici praticando la legge dell’Amore.
“Perché loro sì e noi no?”, si chiese
l’Uomo venuto dal Sud. Un bel giorno decise: salutò i suoi
cari, disse addio ai compagni di studio e, dopo un lungo
viaggio attraversando mari e monti, arrivò in un luogo dove
abitavano le tribù. Si affezionò in particolare ai Chekku,
etnia Cariana della Birmania Orientale. Nel 1902 pubblicò
uno studio interessante su di loro, “Per far conoscere al
mondo civile - si legge nella presentazione - l’esistenza di
un popolo finora del tutto sconosciuto; per offrire a voi,
miei cari amici, come mio ricordo, il ritratto fedele di
coloro ai quali ho dedicato tutto me stesso”.
Un bel giorno arrivò sorella malattia
che non gli permise di continuare. Obbligato a rimpatriare
non si diede per vinto. Scrisse libri infuocati, fondò
riviste di successo che fecero aumentare la squadra dei
“sognatori”, quelli che presero il suo posto lasciato
laggiù. Aveva, pensate, la bella età di 73 anni quando ne
inventò una delle sue: fondò un periodico di appena 8 pagine
che chiamò “bollettino”: Venga il Tuo Regno. I luoghi
dove operava erano poco distanti dalla sua città di origine.
Prima di lui nessuno aveva pensato di far nascere nel Sud un
mezzo per appassionare alle missioni. Cominciò in tempi
difficili, il 15 maggio 1945, a guerra mondiale finita. Ma
ora sveliamo la “favola bella” dell’Uomo venuto dal Sud: è
il Beato Paolo Manna, nato ad Avellino il 1872, morto il
1952 ed elevato agli onori degli altari il 4 novembre 2001.
Le sue spoglie riposano a Trentola Ducenta, nella cappella
che gli hanno dedicato i suoi compagni di squadra.
Venga il Tuo Regno fa parte di
questa “favola bella”. È il “bollettino”, diventato con gli
anni una simpatica rivista di informazione e animazione
missionaria. Per 67 lunghi anni è entrata in tante case,
raccontando la missione vissuta sul campo. P. Manna la
inventò, una dozzina di Direttori l’hanno resa sempre più
bella, destinandola a giovani e adulti. Il sottoscritto,
purtroppo non per sua volontà, con questo numero chiude i
battenti e ringrazia i suoi generosi collaboratori:
Marcella, la segretaria tutto fare, i padri Di Landa, Buono,
Germani, Del Prete, Gheddo, Cervellera (per citarne solo
alcuni), i corrispondenti dalle missioni e poi il prof.
Orabona, l’avv. Diana, l’ing. Guizzi, la giornalista Sandra
Cervone e tutte le Zelatrici del Pime. Un grazie speciale al
buon Dio che ci ha fatto vivere la “favola” che ha lasciato
il segno nella storia bella della Chiesa del Sud.
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