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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

Novembre, tutti missionari!

 Ricordate che cosa ci ha scritto il Papa nell’ultimo messaggio della Giornata Missionaria Mondiale: “L’impegno missionario resta pertanto, come più volte  ribadito, il primo servizio che la Chiesa deve all’umanità di oggi; ...  per offrire la salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo, in tante parti del mondo umiliato e oppresso a causa di povertà endemiche, di violenza, di negazione sistematica di diritti umani. A questa missione universale la Chiesa non può sottrarsi”.

E' bene chiederci: che cosa facciamo di pratico per le missioni? E se dessimo un amano per diffondere Venga il Tuo Regno, la rivista mensile dei Pime?

Veronica e Anna, due ragazze normali  ma con tanta voglia di Missione  

Sì, due ragazze normali, di due cittadine di cui si non si parla poi tanto. Dopo un lungo cammino fatto con il gruppo “Giovani e Missione” decidono di volare verso l’India, dove vengono accolte dalle Missionarie dell’Immacolata e dai Missionari del Pime.

non e' poi difficile conquistare il mondo

Veronica Mottola di Lusciano, raggiunge i luoghi dove lo tzunami con le sue terribili onde ha sconvolto la zona costiera del Paese che conta 1 miliardo e 50 milioni di abitanti. Anna Fele di Aversa, invece, è stata a “Bombay – sono sue parole –, una città che straripa di gente, con una povertà che graffia la ricchezza; una opulenza che rimane indifferente di fronte alle lacrime. C’è gente che dorme per strada. Ti trovi di fronte a bambini che giocano nelle fogne, che abitano negli slams”.

Veronica ha incontrato p. Thota Antony Raju del Pime, impegnato a realizzare i progetti di ricostruzione finanziati dagli italiani.

Veronica ha visto da vicino la missione

 “Viaggiando con p. Antony – racconta – ogni giorno conosco nuove realtà. Siamo stati nei villaggi colpiti dall’onda anomala di tre anni fa e abbiamo visto come vive questa povera gente. 

 

Le famiglie abitano in case costruite con foglie intrecciate e allevano galline e capre. Ad ascoltare chi ci avvicinava abbiamo costatato che riversano su di noi le loro speranze”. Ha visitato località ancora più disastrate, dove vivono i più poveri. “Ci sono venute incontro le donne con i loro bambini sorridenti – ricorda – e siamo rimasti sorpresi dallo spirito di accoglienza e dal piacere che mostravano nel riceverci in casa”.

Anna dopo aver visitato Bombay è andata in Andra (uno dei 25 Stati che compongono l’India), al Sud. Con ammirazione ricorda suor Testy, missionaria avvocato che si interessa dell’educazione dei bambini di vari villaggi e di una scuola ti taglio e cucito per ragazze musulmane. Così ricorda una suora medico che, arrivata in India negli anni ’60: “Si occupa della prevenzione contro l’AIDS. 

Andavo nei villaggi con lei, che era inserita  in un programma ministeriale, dove si trovano molti autisti. Questi siccome viaggiano e si permettono delle scappatelle,  contraggono il virus e contagiano le loro mogli, spesso di appena 14 o 15 anni, che partoriscono bambini con la pericolosa malattia”. 

Ricordando un ospedale dove si ricoverano queste persone ha trovato anche la speranza: “Quando siamo andati erano nati 4 bambini. Ho avuto paura, presa dalla solitudine e dalla diffidenza verso il nuovo. 

Facendo però questa esperienza ho incontrato Dio che mi ha rigenerata. Ho cominciato a ridere con gli indiani, ad abbracciare i loro bambini. Ho cominciato a piangere con chi soffre e piango ora nel ricordare quelle persone”. Ringrazia ancora il Signore che le ha permesso di incontrare questi volti, che le ha dato l’opportunità di condividere questa esperienza con persone che sono entrate in contatto con il prossimo, che non hanno paura di stare con loro.

Veronica vedendo e ascoltando la gente ha osservato: “Per risolvere i problemi dell’India non bastano i soldi; sono più utili le preghiere. Anch’io farò la mia piccola parte affinché i missionari riescano a dare una risposta a tutte le necessità che affrontano le persone loro affidate”.

Curiosità e stupore è stata la dominante che ha accompagnato le due “contagiate dalla Missione”, che per un mese intero hanno avuto la gioia di vedere da vicino la grande India.

Al ritorno hanno raccontato agli amici del gruppo, e non solo, Giovani e Missione prepara i giovani...

la gioia di una esperienza che ha segnato la loro vita.

 

Pensieri dei nostri missionari

E’ una grande gioia avere il tesoro della fede da comunicare, da testimoniare, da distribuire e vedere che questo tesoro produce frutti di bene e fa contenti gli altri che lo ricevono.

 Credo che la vocazione missionaria sia veramente un qualcosa di cui debbo ringraziare  Dio finché campo. Se molti giovani conoscessero le gioie profonde ed autentiche del missionario, direbbero al Signore: manda anche me, scegli anche me per la tua vigna”.

P. Vincenzo Pagano (1914-1982)

Originario di Frignano (CE) , a 25 anni della morte.

 

 

       

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2007 PIME DUCENTA