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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

e se ciascuno di noi... 

  Carissimi amici,

      C'era un villaggio, molto tempo fa, i cui abitanti erano molto poveri. L'inverno da quelle parti era terribile e tutti erano preoccupati per un povero vecchio che avrebbe certamente sofferto molto: non aveva nulla da coprirsi se non qualche straccio. Gli sarebbe servito un maglione, ma nessuno in quel villaggio ne possedeva due e nessuno aveva il denaro per aiutarlo. Alla fine una donna ebbe un'idea… 

"E se ciascuno di noi, se ogni persona del villaggio togliesse un filo dal suo maglione, riusciremmo ad avere abbastanza filo da fare un maglione nuovo da regalare a quel povero vecchio. E nessuno se ne accorgerà!" 

Accettarono tutti. Ognuno portò un filo del proprio maglione. Tutti i fili furono attaccati l'uno all'altro e si formarono diverse matasse di lana di tutti i colori. La brava donna lavorò per giorni con i ferri e confezionò un magnifico maglione multicolore.

Tutti insieme lo portarono al povero vecchio, all'inizio dell'inverno. Il pover'uomo accettò con le lacrime agli occhi. Così in quel gelido inverno nessuno nel villaggio ebbe freddo. E il povero vecchio era senza dubbio il più elegante di tutti con il suo maglione multicolore.

L'Amore è l'unico tesoro che si moltiplica dividendo

 

 

Grazie a te, donna...

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita. 

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del " mistero ", alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta " sponsale ", che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.
             Beato Giovanni Paolo II

 

 

 

… perché il cuore era
pieno di Dio!

  Recentemente, con un bel gruppo di pellegrini di Loreto, sono stato a Sotto il Monte…e lì ho respirato il clima luminoso della famiglia e del vecchio villaggio di papa Giovanni XXIII. Visitando la cascina dove egli visse gli anni della fanciullezza e sostando in preghiera nella povera stanza dove egli nacque nel lontano 1881, notai, appoggiate alla parete, due spalliere di un letto vecchia maniera. 

Spontaneamente, ho domandato al padre del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), che mi accompagnava: "Padre, è questo il letto dei genitori di papa Giovanni?" Il missionario, sorridendo mi ha risposto: "No, questo è il letto degli ultimi anni! Quando nacque papa Giovanni XXIII i genitori dormivano in un pagliericcio fatto di foglie di granoturco…. per terra! Papa Giovanni è nato lì".

Dopo aver ascoltato queste parole, per un momento ho chiuso gli occhi e mi è sembrato di sentire la voce di papa Giovanni che mi sussurrava all'orecchio: 

" Non avevamo niente, ma eravamo felici! Non avevamo niente, però, se passava un povero, c'era sempre un posto per lui alla nostra tavola! Non avevamo niente, però il canto non mancava mai nella nostra casa! Non avevamo niente, però avevamo tutto: c'era Dio nella nostra casa!"

E oggi? E nelle nostre case? Cos'è che ci manca e non vogliamo ammetterlo e non vogliamo cercarlo? A Sotto il Monte, uscendo dalla casa di papa Giovanni, mons. Loris Capovilla mi ha confidato: "Al mattino, la prima voce che si sentiva nella casa del futuro pontefice, era la voce della mamma Marianna, che intonava la preghiera dell'Angelus. 

E poi tutti a colazione… e ognuno al suo lavoro. 

E la sera, il piccolo Angelino Roncalli andava a dornire in una vecchia panca addossata alla parete, nella stanza dell'anziano zio Saverio. Angelino si addormentava guardando la barba dello zio, che si muoveva, mentre dalle sue labbra usciva il racconto di episodi del Vangelo o della vita dei santi." 

Chi era più felice di questo bambino? Vi meravigliate poi, se da una famiglia così, sia uscito un uomo equilibrato, altruista, buono come Giovanni XXIII ?... Pensando a lui mi escono dal cuore queste riflessioni:

Un tempo non avevamo niente, ma cantavamo! Un tempo c'era soltanto un po' di zuppa la sera… con scodelle sbeccate; ma cantavamo.

Un tempo non c'era la televisione ma ci guardavamo negli occhi e ci parlavamo di tutto e cantavamo".

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Un tempo tutti eravamo poveri, ma tenevamo sempre la chiave sulla porta di casa, ci salutavamo per strada e cantavamo!

Un tempo se c'era una gioia, si condivideva; se c'era un dolore, si partecipava; se nasceva un bimbo, si benediceva; se moriva un vecchio, si piangeva e si pregava; se c'era un ammalato, si abbracciava con tenerezza e si curava con il cuore prima che con le medicine: un tempo non mancava mai il canto nelle nostre case disadorne, perché il cuore era pieno di Dio!

Non voglio tornare indietro nel tempo, ma voglio che la vita di un tempo faccia un passo in avanti verso di noi, verso le nostre case".

Non è legittimo sognare queste cose? Mi azzardo a dire di più: è possibile che il sogno diventi realtà, BASTA VOLERLO!
  Card. Angelo Comastri   (da: Educhiamo i figli, ed. SHALOM)

 

 

  Pensiero del p. Manna
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Beato

  Il  missionario è Gesù che va di terra in terra, di paese in paese a predicare il Vangelo del Regno; è Gesù Cristo che porta la croce sulle spalle per tutte le vie del mondo; è Gesù Cristo che va bagnando col suo sangue tutte le zolle della terra; è Gesù Cristo che va in cerca di tutte le pecorelle sue, per condurle nell'ovile della sua Chiesa

 

Opera delle Messe Perpetue
I missionari celebrano ogni giorno una s. Messa in suffragio di tutti gli iscritti alla pia Opera delle Messe Perpetue. L'offerta è a piacere. 

Questo il numero di cc. postale: 12 99 38 12 intestato a:
P.I.M.E. Pontificio Istituto Missioni Estere Seminario S. Cuore 81038 Trentola Ducenta CE.  Invieremo la pagellina di iscrizione.

 

Preghiamo per i sacerdoti 

Preghiera per i sacerdoti
(Don Tonino Bello)

Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il Crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' risplendere di gioia i loro corpi, rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce, perché per essi e per tutti lo Sposo non tarderà.

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 per contattarci:

 

    ■  Seminario S.Cuore

      . Piazza Paolo Manna, 69

       .81038 Trentola Ducenta CE

       .tel.: 081 8141201

       .mail:  rettore.ducenta@pime.org

Ricordate      potete incontrare i Missionari
di Ducenta la Domenica e i giorni festivi, partecipando alla s. Messa che si celebra alle ore 9.30 nella cappella del Beato Paolo Manna.

 

 

 

 

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