Prossimamente in programma
Sabato 12
aprile Le Zelatrici del Pime, a conclusione dell'anno di
formazione attuato a Ducenta, realizzeranno un
pellegrinaggio che avrà per mete i Santuari di S.
Gerardo a Materdomini (AV) e Pompei. Parteciperanno
anche amici e simpatizzanti delle missioni.
Martedì
29
aprile Mostra del libro
missionario, quarta edizione. Alle ore
19,00 ci sarà una tavola rotonda sul tema Perché fare
missione, oggi? P. Giuseppe Buono presenterà il suo
ultimo lavoro: Il Vocabolario della missione, breve
saggio di missiologia contemporanea. Modererà
l'Avvocato Giuseppe Diana. 
La mostra sarà inaugurata da
Nicola Pagano, sindaco di Trentola Ducenta.
Domenica 4 maggio
ASCENSIONE DEL SIGNORE
Festa missionaria
63° Congressino
Come sono andati i fatti

Caduti in terra… per portare
frutto Veglia di Preghiera in memoria
dei missionari martiri al Pime di Trentola Ducenta
"Non c'è amore più grande
di questo: dare la vita per gli amici". Queste le
parole che hanno aperto la veglia di preghiera in
memoria dei Missionari Martiri uccisi nell'anno 2007,
che si è svolta al Pime di Trentola Ducenta lo scorso
sabato 29 marzo.
Un momento di preghiera e raccoglimento
all'insegna del ricordo di chi non ha esitato a donare
la vita per testimoniare l'Amore di Cristo; non un
ricordo fine a se stesso, bensì un tentativo di
raccogliere i frutti del sacrificio di tali persone,
allo scopo di divenire noi stessi annunciatori senza
riserve del messaggio evangelico.
L'incontro, presieduto dal rettore padre Pasquale
Simone, ha dato spazio all'orazione e all'essenziale,
coinvolgendo profondamente i fedeli, assorti nel
ripensare alle scene del martirio di missionari che
hanno prestato servizio in angoli diversi dei vari
continenti.
Il tutto accompagnato da simbologie che
hanno reso maggiormente tangibile l'impegno che il
Cristiano dovrebbe assumere nella propria esperienza di
vita.
La presentazione all'altare della croce ha
immediatamente ricordato il sacrificio di Cristo, il
quale, versando il proprio sangue per la salvezza
dell'umanità, ci coinvolge in prima persona.
La croce,
simbolo della nostra redenzione, è la stessa che il
missionario in partenza abbraccia, disposto a portarla a
conoscenza delle genti, lontane e non, fino al
sacrificio della propria vita.
L'intronizzazione della
Parola ha introdotto la liturgia della Parola, nel corso
della quale si è sprigionata con forza l'espressione
"Vogliamo vedere Gesù"; un grido che è
sembrato uscire dall'intimo di ciascuno, sostenuto dal
desiderio di comprendere concretamente l'Amore del
Padre.
La simbologia successiva ha avuto la prontezza di
concretizzare il messaggio riportato dall'evangelista
Giovanni: ai piedi della croce è stato posto un vaso
pieno di terra, e su di essa è stato versato un calice
di vino, a memoria del sangue versato da ogni
missionario martire.
Tale gesto ha rappresentato
soltanto l'introduzione al momento probabilmente più
sentito: la lettura del martirologio.
Una lettura
sicuramente non sterile, dal momento che lo spirito che
la ha accompagnata è risultato carico della speranza di
vedere realizzato quanto segue:
"Se il chicco di
grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece
muore, produce molto frutto".
Al nome di ogni
missionario morto nell'anno 2007, dunque, è stata
portata all'altare una spiga di grano che, deposta nel
vaso ai piedi della croce, ha reso chiara l'espressione
di Tertulliano "Il sangue dei martiri è seme dei
Cristiani".
Il quadro riassuntivo dell'anno 2007
mostra come ancora elevato sia il numero di missionari
uccisi:
15 sacerdoti, 3 diaconi, 1 religioso, 1
religiosa, 1 seminarista, di cui 5 nativi dell'America,
4 Africani, 4 Europei e 8 Asiatici. Le uccisioni sono
state realizzate in continenti differenti:
7 in America,
4 in Africa, 2 in Europa e 8 in Asia.
Subito dopo si è
passati all'ascolto delle testimonianze lasciate da
padre Carzedda, missionario del Pime ucciso nelle
Filippine nel 1992;
don Peppino Diana, sacerdote
diocesano assassinato nel 1994 in Italia;
padre Ottorino
Maule, missionario saveriano martirizzato in Burundi nel
1995;
suor Leonella Sgorbati, missionaria della
Consolata, uccisa nel 2006 in Somalia.
La veglia si è conclusa con la preghiera comunitaria,
espressione della fede e della speranza che il popolo di
Dio nutre nella forza redentrice e salvifica della Croce
di Cristo.
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