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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

 Luglio, il mese dalle mille chances

 Luglio il mese del grande caldo, delle vacanze e delle scelte importanti. Il caldo non è solo un elemento della natura da cui difendersi ma anche una forza che fa bene alle persone e alle cose. 

Chi può si prende un po' di riposo e chi non può vive la sua vita di tutti i giorni, privilegiando le ore del mattino e della sera. 

Luglio è anche il tempo delle scelte: per alcuni, come i giovani, arriva il momento di dare una svolta definitiva alla loro vita, per molti è il tempo di tenere duro e portare avanti le proprie responsabilità. 

Per tutti noi, a luglio, c'è il buon Dio che benedice i nostri passi verso mete sempre più belle e piene di frutti.

 

Adolescenza: Tempo di rischiare

 Cari adolescenti, beati voi che vivete nel tempo dei sogni! Iniziando l'estate penso di interessarvi con questa riflessione; anzi fatemi sapere se siete d'accordo o meno su quanto vi dirò. 

Mi raccomando, non fate come Maria di S. Felice a Cancello, che mi ha chiesto un consiglio e non mi ha comunicato il suo indirizzo…

Vedete, ragazzi, immagino la vostra età come una grande partita da giocare; ma proprio perché il risultato è incerto, siete costretti a rischiare il tutto per tutto. Certo la vittoria sarebbe il giusto premio per la messa in gioco, tuttavia temete di essere sconfitti. 

Disponete di tante qualità: intelligenza, forza fisica, convinzioni religiose..., il tutto sostenuto da un entusiasmo incredibile. 

Vi appassionano i supermen dei fumetti, dei romanzi e dello sport. Vorreste imitare le loro gesta, farvi notare dagli altri...e, perché no, essere utili a qualcuno. Tuttavia quando state per decidere c'è sempre qualcosa che vi frena, vi impressiona un certo rischio che crea in voi la paura di non farcela.  

Esaminando con attenzione i vostri piani di azione, questa paura potrebbe diventare certezza di fallimento se l'obiettivo non è importante e i mezzi usati non sono adeguati. I grandi personaggi vi possono insegnare qualcosa.

 

Madre Teresa di Calcutta (Skopje, 26 agosto 1910 - Calcutta, 5 settembre 1997), è stata una religiosa albanese, fondatrice della congregazione delle Missionarie della Carità.

Il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1979. È stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II. 

Ha detto: "Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. [...] Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me".

Perché Madre Teresa ha avuto tanto successo? Credeva nel comandamento di Gesù: "Ama il prossimo tuo come te stesso", e a questo prossimo ha donato la sua vita.

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Martin Luther King Jr. (Atlanta, 15 gennaio 1929 - Memphis, 4 aprile 1968) è stato un politico, attivista e pastore protestante statunitense, leader dei diritti civili. 

È stato il più giovane Premio Nobel per la pace della storia, riconoscimento conferitogli nel 1964 all'età di soli trentacinque anni.

Il suo nome viene accostato per la sua attività di pacifista a quello di Gandhi, il leader del pacifismo della cui opera King è stato un appassionato studioso, ed a Richard Gregg, primo americano a teorizzare organicamente la lotta nonviolenta. 

L'impegno civile di Martin Luther King è condensato nella Letter from Birmingham Jail (Lettera dalla prigione di Birmingham), scritta nel 1963, che costituisce un'appassionata enunciazione della sua indomabile crociata per la giustizia. 

Unanimemente riconosciuto apostolo della resistenza non violenta, eroe e paladino dei reietti e degli emarginati, Martin Luther King si è sempre esposto in prima linea affinché fosse abbattuta nella realtà americana degli anni '50 e '60 ogni sorta di pregiudizio etnico. 

Celeberrimo è rimasto il discorso che tenne il 28 agosto 1963 durante la marcia per il lavoro e la libertà davanti al Lincoln Memorial di Washington e nel quale pronunciò più volte la fatidica frase "I have a dream" (Io ho un sogno) che sottintendeva l'attesa che egli coltivava, assieme a molte altre persone, perché ogni uomo venisse riconosciuto uguale ad ogni altro, con gli stessi diritti e le stesse prerogative, proprio negli anni in cui - per dirla con le parole di Bob Dylan - i tempi stavano cambiando e solo il vento poteva portare una risposta.

Detto tra noi, anche chi sceglie la vita missionaria rischia abbastanza. Ma se la scelta è motivata dall'appello di Gesù che chiama ad annunziare il Vangelo ed ha una voglia matta di fare del bene a chi ha bisogno di Fede e di solidarietà, allora vale la pena di rischiare. 

Molti hanno già provato, e dicono di essere felici. Se tutto questo è vero, provate ad essere missionari, per sentire, un domani, la gioia della scelta fatta. Posso darvi un consiglio? Date importanza alle cose importanti.

 

  I detti dei nostri missionari

 "E la nave da sola continua il canto, lasciando dietro di sé una lunga scia a guisa di corda che ci unisce ancora alla patria. La stanchezza, il fresco, la tristezza conciliano il riposo. Tutti lasciano il ponte e si ritirano.  

 

Rimango solo, appoggiato alla ringhiera, osservando con uno sguardo quasi smarrito quella scia e quei lontani lumicini. Sono le 22. Prego e penso, penso e prego, per tutti. La tristezza mi invade l'animo, prendo la corona e passeggiando recito il rosario. 

La mia fantasia mi porta nella casa paterna, rivivo la preghiera familiare quando ogni sera, tutti riuniti presso il quadro dell'Addolorata, recitavamo, sotto l'invito paterno, la preghiera mariana. 

E' martedì, giorno dell'incontro degli aspiranti: mi sembra di trovarmi nella sala delle adunanze e vedo davanti a me tutti quei vivaci ragazzi, mi sembra che rispondano, come sempre, al rosario. Terminata la preghiera, termina anche il sogno, torno alla realtà: mi trovo sulla nave che fende le onde e là, dietro l'orizzonte Genova scompare".

Chi ama quel Cuore che ci ha tanto amati, che ne intende i desideri e le brame, chi capisce che cosa vuol dire dare missionari alla Chiesa, salvare le anime, non può non venire in aiuto nostro che tutte le forze nostre,tutti gli istanti della nostra vita abbiamo dedicati, consacrati, sacrificati al successo di quest'Opera che deve segnare il trionfo del Cuore di Gesù su molti popoli e nazioni che ancora non Lo conoscono e non lo amano".

P. Pietro Galestri (18 aprile 1918 - 24 maggio 1950).    Sta lasciando l'Italia sul piroscafo Taurinia, diretto in Birmania                      (Genova, 23 marzo 1948).

 

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