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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

CRONACA DEGLI AVVENIMENTI

Grande festa a Visciano.                         Sabato 5 luglio 2008.

Una affollata assemblea con il clero e fedeli ha occupato il Santuario di Maria SS.ma del Carpinello

per l'0rdinazione sacerdotale di p. Giovanni Tulino del Pime. Con i parenti e amici del festeggiato erano presenti i missionari della Divina Redenzione e i missionari del Pime con i rispettivi Superiori generali: p. Vito Turrin e p. Gian Battista Zanchi, il clero locale e numerosi amici del Pime arrivati dall'interland di Napoli e Caserta con diversi pullman. 

La funzione emozionate e ben organizzata ha avuto il momento più importate quando p Giovanni ha detto "Eccomi" e, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, è stato consacrato sacerdote in eterno. 

L'eccomi ha costituito il punto centrale dell'omelia tenuta dal Vescovo di Nola mons. Beniamino Depalma. Ecco alcune espressioni colte a volo: "Giovanni con la parola eccomi ti affidi a un Dio fedele. Hai capito che Dio ti ama immensamente… Hai scoperto il grande segreto della vita: Gesù Cristo… Da oggi diventi presenza sacramentale di Cristo… Egli ti fa suo strumento per parlare in suo nome… Sii uomo di Dio! Ti auguro che possa sentire la passione di Cristo, appassionato di lui come Paolo di Tarso". 

Un altro gesto emozionante della cerimonia dell'ordinazione è avvenuto quando Giovanni si è prostrato al suolo, mentre l'assemblea cantava le litanie dei santi. E poi il canto del Veni creator Spiritus, l'imposizione delle mani del Vescovo e del clero, la vestizione degli abiti sacerdotali e la consegna del pane e del vino, e del libro della parola di Dio. Da quel momento Giovanni ha avuto il potere di concelebrare con il presbiterio presente. Prima della benedizione finale il Vescovo si è rivolto ai giovani presenti e ha detto loro che p. Giovanni non è stato un pazzo a scegliere il sacerdozio. "Noi che abbiamo avuto la fortuna di essere stati chiamati dal Signore siamo veramente felici".

 

Festa missionaria, pensando ai lebbrosi dell'India  

Il 4 maggio è stato celebrato a Ducenta il 63° Congressino Missionario. Ancora una risonanza sull'avvenimento dell'anno            di Anna Fele 

Con sessantatré candeline spente il Congressino Missionario ha aperto i battenti. Per i pochi, anzi i pochissimi disinformati, ricordiamo l'ubicazione: la casa del PIME di Ducenta. 

Missionari e non della Campania e dintorni si sono ritrovati presso l'antico casale che ormai accoglie da anni alcuni membri dell'istituto per parlare, condividere e anche gioire di tutto ciò che riguarda la missione. 

Il Congressino Missionario è una tradizione ormai consolidata, la festa delle feste per la missione che rappresenta il culmine delle attività svolte durante l'anno; insomma un avvenimento in cui sono protagonisti il nuovo e ciò che è stato. 

Questa manifestazione rappresenta anche l'occasione per la consegna del Crocifisso al missionario o alla missionaria partente e, tale consegna è l'essenza della scelta di vita del padre o della suora designati; infatti è l'ultima tappa prima di spiccare il volo verso la propria destinazione per portare Gesù fino agli estremi confini della terra; un atto di abbandono completo alla sua volontà. 

 

Quest'anno è toccato a p. Daniele Mazza,

assegnato alla Thailandia. La giornata scandita da tempi impiegati per discutere di missione ha lasciato spazio anche a momenti di svago ed accarezzata da un caldo sole, discreto complice del tutto, ha colmato il cuore dei partecipanti di emozioni e la mente di ricordi. Appena varcata la soglia del portone ad accogliere i "festaioli" la gioia dei Padri che abitano nella casa di Ducenta, ma anche i colori delle bandiere affisse in punti strategici a testimoniare la goliardia della giornata e, nello stesso tempo il desiderio di comunione non solo con chi sta lavorando in terra di missione, ma anche con chi lì soffre e si affida alle nostre preghiere. 

Quest'anno i proventi raccolti sono stati devoluti per la costruzione di un lebbrosario in India dove ha lavorato p. Nicola Frascogna, missionario del PIME. La mattinata, caratterizzata da una tavola rotonda ha visto l'alternarsi di chi ha speso e spende ancora la sua esistenza per il prossimo: p. Livio Maggi sedici anni di missione in Thailandia ed il cuore di un fanciullo. Con la sua testimonianza ci ha reso partecipi del cammino fatto prima di dire sì al Signore; ci presi per mano e condotti in Cambogia ed in Birmania con una breve tappa in India, paese, spiegava composto da ventisei- ventisette stati di lingua diversa ma nonostante le differenze è edificante constatare la convivenza pacifica che li caratterizza. P. Livio ora è vicario generale dell'Istituto. 

Toccante, invece,l'intervento di sr. Ignazia missionaria dell'immacolata che ha lavorato con p. Frascogna. Arrivata in India nel 1966 ha definito il padre del PIME "anima bella". Egli preparava già un ricovero per i lebbrosi costruendo delle capanne che accoglievano i figli dei malati onde evitare il contagio. Il racconto della missionaria continua e sul volto di chi l'ascolta chiari i segni della commozione per quell'uomo umile quale era p. Frascogna che, riuscì tra tante difficoltà ad edificare un asilo per bambini lebbrosi ed all'inaugurazione le lacrime sue e la gioia di tutti fecero da cornice a quell'avvenimento. La diversità che era propria di quella gente, spiegava sr. Ignazia, veicolava la preghiera di gratitudine verso un Dio compassionevole di fronte a quelle miserie e registrava un piccolo grande traguardo:i primi battesimi. Ma il momento della prova arriva per l'instancabile p. Frascogna che si ammala e muore proprio nel Paese in cui si era tanto adoperato. 

Oggi è seppellito nel cimitero che egli stesso aveva costruito. Sulla stessa linea con semplicità e dovizia di particolari sr. Fausta anche lei Missionaria dell'Immacolata che ci ha delineati i tratti della sua vocazione e di come con p. Nicola si recava nei villaggi per dare conforto ai malati e promuovere la scolarizzazione per i più piccoli. Oggi continua a portare avanti questo progetto la loro consorella, sr Ida, novantaquattro anni e nessuna voglia di tornare in Italia. E' la mamma di tutti. Le iniziative però sono state fiorenti anche in Italia p. Buono che ci ha parlato del gemellaggio con la casa di p. Paolo Manna Avellino/India e di come nella diocesi di Napoli siano copiose le iniziative pro lebbrosi. Quest'anno anche ai più piccoli non è mancato il divertimento; con giochi, canzoni, palloncini dalle forme più divertenti e colorate si sono sbizzarriti sotto l'occhio vigile di un gruppo di giovani animatori per un giorno portando a casa i complimenti dei genitori e dei loro bambini.

Ma sarete tutti d'accordo con me se cristallizzo il momento più significativo di quella giornata missionaria nell'incontro speciale con il padrone di casa: Gesù.Grazie a p. Livio che ha presieduto la celebrazione della messa e che nella sua omelia ha sottolineato l'importanza del gesto della consegna del crocifisso per ogni missionario partente,di come essi sono testimoni di Cristo e che quando si parte l'unico vero segno di Dio che accompagna il missionario è la Croce. Le difficoltà, le sofferenze sono mitigate se Lui è con noi. 

Sicuramente i presenti non dimenticheranno l'applauso fragoroso che ha ricevuto p. Daniele dopo la consegna del crocifisso da parte di un ospite del Cottolengo; come lo stesso spiegherà alla fine questo gesto simboleggia il servizio prestato presso una delle case del beato presente da tanti anni in Ducenta. 

Tra commozione e gioia p. Daniele ha ringraziato innanzitutto il Signore, la sua famiglia e tutti coloro i quali in un modo o nell'altro hanno contribuito a farne l'uomo ed il sacerdote che è.  se è vero che il cuore e lo spirito hanno bisogno di nutrimento attraverso la preghiera anche stomaco reclamava pietanze che deliziassero gli occhi ed il palato. Arrivata l'ora del pranzo tutti ci siamo tuffati sui pasti preparati dal gruppo famiglie per le missioni ed il tempo di rifocillarci che il congressino ha continuato la sua marcia con l'animazione di strada. 

Vi hanno partecipato i giovani capeggiati da p. Mario Vincoli che ci hanno allietati con canti e drammatizzazioni sulla partenza. I colori missionari hanno continuato a dominare la festa con un volo di palloncini accompagnato da un saluto - augurio rivolto a p. Daniele. Beh ma una festa non si può definire tale se a chiuderla non c'è il taglio della torta che accompagnava anche i festeggiamenti per il compleanno del giovane "neothailandese": la sua vita donata che per amore si fa dono per gli altri. Credo di non aver dimenticato nulla di questo quattro Maggio 2008, una giornata bellissima a cui siamo arrivati con tanto lavoro e fatica la buona volontà e soprattutto la fiducia nel Signore ha reso questo evento una comune preghiera. Ma è la gratitudine uno dei colori predominanti di questo quadro missionario rivolta a chi ci ha accolto, ci ha accompagnato e per sempre sarà parte delle nostre vite. Al prossimo anno!!!

 

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2007 PIME DUCENTA