Quest'anno
è toccato a p. Daniele Mazza,
assegnato alla
Thailandia. La giornata scandita da tempi impiegati per
discutere di missione ha lasciato spazio anche a momenti
di svago ed accarezzata da un caldo sole, discreto
complice del tutto, ha colmato il cuore dei partecipanti
di emozioni e la mente di ricordi. Appena varcata la
soglia del portone ad accogliere i "festaioli"
la gioia dei Padri che abitano nella casa di Ducenta, ma
anche i colori delle bandiere affisse in punti
strategici a testimoniare la goliardia della giornata e,
nello stesso tempo il desiderio di comunione non solo
con chi sta lavorando in terra di missione, ma anche con
chi lì soffre e si affida alle nostre preghiere.
Quest'anno i proventi raccolti sono stati devoluti per
la costruzione di un lebbrosario in India dove ha
lavorato p. Nicola Frascogna, missionario del PIME. La
mattinata, caratterizzata da una tavola rotonda ha visto
l'alternarsi di chi ha speso e spende ancora la sua
esistenza per il prossimo: p. Livio Maggi sedici anni di
missione in Thailandia ed il cuore di un fanciullo. Con
la sua testimonianza ci ha reso partecipi del cammino
fatto prima di dire sì al Signore; ci presi per mano e
condotti in Cambogia ed in Birmania con una breve tappa
in India, paese, spiegava composto da ventisei-
ventisette stati di lingua diversa ma nonostante le
differenze è edificante constatare la convivenza
pacifica che li caratterizza. P. Livio ora è vicario
generale dell'Istituto.
Toccante, invece,l'intervento di
sr. Ignazia missionaria dell'immacolata che ha lavorato
con p. Frascogna. Arrivata in India nel 1966 ha definito
il padre del PIME "anima bella". Egli
preparava già un ricovero per i lebbrosi costruendo
delle capanne che accoglievano i figli dei malati onde
evitare il contagio. Il racconto della missionaria
continua e sul volto di chi l'ascolta chiari i segni
della commozione per quell'uomo umile quale era p.
Frascogna che, riuscì tra tante difficoltà ad
edificare un asilo per bambini lebbrosi ed
all'inaugurazione le lacrime sue e la gioia di tutti
fecero da cornice a quell'avvenimento. La diversità che
era propria di quella gente, spiegava sr. Ignazia,
veicolava
la preghiera di gratitudine verso un Dio compassionevole
di fronte a quelle miserie e registrava un piccolo
grande traguardo:i primi battesimi. Ma il momento della
prova arriva per l'instancabile p. Frascogna che si
ammala e muore proprio nel Paese in cui si era tanto
adoperato.
Oggi è seppellito nel cimitero che egli
stesso aveva costruito. Sulla stessa linea con
semplicità e dovizia di particolari sr. Fausta anche
lei Missionaria dell'Immacolata che ci ha delineati i
tratti della sua vocazione e di come con p. Nicola si
recava nei villaggi per dare conforto ai malati e
promuovere la scolarizzazione per i più piccoli. Oggi
continua a portare avanti questo progetto la loro
consorella, sr Ida, novantaquattro anni e nessuna voglia
di tornare in Italia. E' la mamma di tutti. Le
iniziative però sono state fiorenti anche in Italia p.
Buono che ci ha parlato del gemellaggio con la casa di
p. Paolo Manna Avellino/India e di come nella diocesi di
Napoli siano copiose le iniziative pro lebbrosi.
Quest'anno anche ai più piccoli non è mancato il
divertimento; con giochi, canzoni, palloncini dalle
forme più divertenti e colorate si sono sbizzarriti
sotto l'occhio vigile di un gruppo di giovani animatori
per un giorno portando a casa i complimenti dei genitori
e dei loro bambini.
Ma sarete tutti d'accordo con me se
cristallizzo il momento più significativo di quella
giornata missionaria nell'incontro speciale con il
padrone di casa: Gesù.Grazie a p. Livio che ha
presieduto la celebrazione della messa e che nella sua
omelia ha sottolineato l'importanza del gesto della
consegna del crocifisso per ogni missionario partente,di
come essi sono testimoni di Cristo e che quando si parte
l'unico vero segno di Dio che accompagna il missionario
è la Croce. Le difficoltà, le sofferenze sono mitigate
se Lui è con noi.
Sicuramente i presenti non
dimenticheranno l'applauso fragoroso che ha ricevuto p.
Daniele dopo la consegna del crocifisso da parte di un
ospite del Cottolengo; come lo stesso spiegherà alla
fine questo gesto simboleggia il servizio prestato
presso una delle case del beato presente da tanti anni
in Ducenta.
Tra commozione e gioia p. Daniele ha
ringraziato innanzitutto il Signore, la sua famiglia e
tutti coloro i quali in un modo o nell'altro hanno
contribuito a farne l'uomo ed il sacerdote che è.
se
è vero che il cuore e lo spirito hanno bisogno di
nutrimento attraverso la preghiera anche stomaco
reclamava pietanze che deliziassero gli occhi ed il
palato. Arrivata l'ora del pranzo tutti ci siamo tuffati
sui pasti preparati dal gruppo famiglie per le missioni
ed il tempo di rifocillarci che il congressino ha
continuato la sua marcia con l'animazione di strada.
Vi
hanno partecipato i giovani capeggiati da p. Mario
Vincoli che ci hanno allietati con canti e
drammatizzazioni sulla partenza. I colori missionari
hanno continuato a dominare la festa con un volo di
palloncini accompagnato da un saluto - augurio rivolto a
p. Daniele. Beh ma una festa non si può definire tale
se a chiuderla non c'è il taglio della torta che
accompagnava anche i festeggiamenti per il compleanno
del giovane "neothailandese": la sua vita
donata che per amore si fa dono per gli altri. Credo di
non aver dimenticato nulla di questo quattro Maggio
2008, una giornata bellissima a cui siamo arrivati con
tanto lavoro e fatica la buona volontà e soprattutto la
fiducia nel Signore ha reso questo evento una comune
preghiera. Ma è la gratitudine uno dei colori
predominanti di questo quadro missionario rivolta a chi
ci ha accolto, ci ha accompagnato e per sempre sarà
parte delle nostre vite. Al prossimo anno!!!
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