MISSIONARI DI DUCENTA                 cliccaINIZIO      clicca per accedereNOTIZIE     clicca per mandare un messaggioSCRIVI     rivista Venga il Tuo RegnoVTR    cliccaLINKS   .Piazza B. Paolo Manna 69  TEL. 081.8141201 

    DUCENTA          CARISMA          B.MANNA           SANTI DEL PIME            GIORNALE         GALLERIA FOTOGRAFICA   

 

MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

PROSSIMAMENTE A DUCENTA

Alla scoperta delle radici missionarie
 Sabato 18 ottobre a Trentola

La comunità parrocchiale di Trentola,
per celebrare la vigilia della Giornata Missionaria Mondiale, ha messo in programma questa lodevole iniziativa.
Alle ore 17,00, del 18 ottobre prossimo, dalla parrocchia S. Michele Arcangelo partirà la processione fino alla cappella che il PIME ha dedicato al Beato Polo Manna in Ducenta.
Qui alle ore 18,00 sarà celebrata l'Eucaristia. "Vogliamo riscoprire le radici missionarie - ha detto il Parroco Don Vincenzo Marino - che specialmente il Beato Manna ha seminato nel nostro territorio".

 

CRONACA DEGLI AVVENIMENTI

Gruppo Famiglie per le Missioni
 
12-10-2008.   Primo incontro a Ducenta.

Ispirandosi al Sinodo dei Vescovi che si sta concludendo a Roma in questi giorni, è stato scelto il tema: "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".

E' intervenuto p. Bruno Piccolo che domani 13 ottobre inizierà il mandato di Superiore della Regine PIME che è in Italia. 
Questi alcuni punti di riflessione da lui dettati dopo la recita delle lodi.


 
Seguire l'esempio di p. Paolo Gurupi, OP, il quale quando legge la Bibbia tiene presente queste realtà: ci sono io che leggo - C'è Dio che parla - Cristo è presente nella sua Parola ("La mia parola è spirito e vita", Gv 6,64) - C'è la comunità di fede, presente, passata e futura con la sua vita ed esperienza - C'è sempre qualcuno (un sacerdote, un amico, un familiare…) che ci ha consigliato di leggere la Bibbia, che ce l'ha data come regalo, che ce l'ha fatta scoprire ed amare.
 
P. Bruno, poi, ha ricordato il beato Giovani XXIII il quale diceva che la Bibbia deve trovarsi nelle nostre mani (dobbiamo prenderla in mano per toccarla, leggerla…) - Nella nostra mente (per rifletterci sopra, scoprire il suo messaggio) - Nel nostro cuore (per gustarla, perché ci sia di ispirazione e di incoraggiamento…) -

Sulle nostre labbra (perché sia sorgente di preghiera e di annuncio).
 
Ha dato, quindi, delle indicazioni sulla lectio divina. Celebrata l'Eucaristia, a cui ha preso parte anche il Gruppo Giovani e Missione, p. Bruno ha salutato tutti e ha viaggiato per Roma. Consumato il pasto il Gruppo ha proseguito con altri momenti di condivisione e di scelte per programmi futuri. 

Una particolare attenzione è stata data al p. Antimo Villano che, nonostante le precarie condizioni di salute, ha voluto essere presente al raduno del Gruppo che con lui iniziò il cammino ben otto anni fa.

 

Giovani e Missione, pronti via!
 Ducenta, 12 ottobre 2008

"Sono proprio contento di questo primo incontro, siamo partiti con il piede giusto. Sono arrivati in 58 tra Vecchi e Giovani".

È p. Francisco Gomes a dare questo giudizio entusiasta sul primo incontro del gruppo Giovani e Missione. 

Suor Giovanna, missionaria dell'Immacolata, ha guidato la preghiera del mattino. Fatte le presentazioni si è passati al tema preso dalla Giornata Missionaria Mondiale che si celebrerà domenica 19 ottobre: "Guai a me se non predicassi il Vangelo" (Cor 9,16). E su s. Paolo hanno riflettuto i giovani nei gruppi di studio divisi per età e per età si continuerà a lavorare anche in seguito. P. Giovanni e suor Giovanna guideranno i più giovani, p. Giuseppe, p. Francisco e suor Lorena staranno con chi il cammino l'ha cominciato da qualche anno. 

Nel pomeriggio c'è stata l'interessante testimonianza di p. Giuseppe Carrara che per 14 anni ha svolto il suo ministero nelle Filippine. Immerso nell'incanto dell'arcipelago ha lavorato duro per evangelizzare un popolo ricco di fede e di tradizioni cristiane, ma sempre bisognoso di crescere alla scuola del Vangelo. Abbiamo saputo, poi, che nella dinamica futura di Giovani e Missione ci saranno delle novità fin dal prossimo incontro, fissato per domenica 9 novembre. Si continuerà a studiare s. Paolo e nel pomeriggio ci saranno "incontri di carità"; si farà un po' come gli apostoli che dopo aver riflettuto e pregato andarono dai fratelli nello spirito dell'amore ricevuto dal Signore Gesù.

 

Primo ritiro delle Zelatrici

Con la gioia di chi appoggia con piacere l’opera dei Missionari del Pime, le Zelatrici missionarie hanno partecipato al primo ritiro dell’anno.

E’ il quarto anno che si raduna nella Casa di Ducenta per riflettere e pregare nel luogo in cui si respira aria di missionarietà portata dal Beato Paolo Manna.

Invitato speciale è stato p. Giovanni Tulino che proprio quel giorno festeggiava il terzo mese di ordinazione sacerdotale. Il suo entusiasmo è venuto fuori all’omelia tenuta durante la Messa e quando ha dettato una sentita riflessione alle nostre ospiti. Nella prima, ispirandosi al Vangelo della domenica che parlava della vigna del Signore e degli operai invitati a lavorare in essa, p. Giovanni ha ricordato che siamo di fronte ad un invito esplicito che chiama tutti ad operare a favore delle missioni. Nella sala Martiri ha raccontato la storia della sua vocazione.

Ha confidato che desiderava scegliere la professione di medico, ma il Signore lo ha voluto missionario del Pime, Istituto che privilegia il lavoro nel mondo non evangelizzato. I genitori che all’inizio si opposero alla sua scelta, sono stati felicissimo il giorno della sua ordinazione del 5 luglio, avvenuta nel Santuario della Madonna del Carpinello in Visciano di Nola.

Le Zelatrici hanno discusso, poi, sulle strategie da realizzare nella campagna abbonamenti di Venga il Tuo Regno.

Nel giorno in cui si onorava la Madonna di Pompei con la famosa Supplica ci si è affidati a Colei che ha conosciuto meglio il progetto di Dio per salvare l’uomo. Oltre alla Supplica pregata alle ore canoniche delle 12,00, alla conclusione del ritiro è stato recitato il Rosario Missionario che con i colori dei cinque Continenti ci esortato a ricordare gli uomini di ogni paese e di ogni colore.

 

La carovana Missionaria della Pace
ha fatto tappa a Cimitile

Da 5 anni le "forze missionarie italiane" realizzano la Carovana Missionaria della Pace. Quest'anno è partita da Milano il 25 settembre e, dopo aver toccato diverse città d'Italia, si è conclusa a Roma domenica 5 ottobre, alla basilica delle Tre Fontane. 

La Carovana, che ha scelto il tema Libera la Parola, intende proporre opportunità di partecipazione e solidarietà a livello locale e globale, partendo dalla propria esperienza di vita.

Alla tappa di Cimitile, nei pressi di Napoli, la serata del 27 settembre c'erano anche tre missionari del Pime: p. Ciro Biondi, p. Giuseppe Carrara e p. Gomes José Francisco. 

P. Ciro, in partenza per la Papua Nuova Guinea dove ha già lavorato per 11 anni, ha presentato la figura di s. Paolino da Nola. 

"Sono qui - ha detto - per parlarvi di un uomo che voleva fare di questo luogo un spazio di pace, un uomo che 1600 anni fa è stato Vescovo di Nola…". 

S. Paolino era un uomo di Dio che chiamava i poveri "fondamenta delle nostre case" e riteneva Gesù il suo canto. È seguita la veglia con l'arrivo dei 22 "Carovanieri". Uno ha parlato per tutti: "Durante questi giorni di cammino, abbiamo visto anche le nostre povertà, la nostra mancanza di unione, il molto fascino per il potere e la nostra poca attenzione ai poveri. 

Siamo in pochi, ma abbiamo la convinzione che il seme più piccolo è quello che da il frutto migliore". 

Diversi simboli hanno accompagnato i temi principali dell'incontro di preghiera: la Parola incatenata, la Parola liberata e la Parola inviata.

La domenica 28 settembre, a conclusione della tappa di Caserta, dove si è parlato delle emarginazioni che spesso producono disastri morali e ambientali, i 22 viaggiatori che hanno per compagni la bibbia e il bastone sono stati accolti nel seminario di Ducenta. 

Rifocillati e ospitati per la notte, all'alba del 29 hanno ripreso la marcia per Lauria (PZ). Anche se il luk e la stanchezza destavano meraviglia, abbiamo ammirato questi missionari e i laici (che qualcuno ha chiamato bonariamente gruppo degli arditi) convinti che non bisogna tacere sulla privatizzazione dell'acqua, le banche che finanziano la guerra e le diverse forme di razzismo.

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Non so né come ho fatto, né perché... ma d'improvviso.... ho perdonato... sono riuscita a buttarmi indietro il passato... per il quale soffrivo ancora... non so come né perché. 

Ma ho perdonato. Ora non so come sarà il futuro. Ma il mio cuore è libero da ogni residuo. E mi sento coerente con la mia fede.
                                                                Sandra

Il 4 Ottobre,
                       in occasione della festività di S. Francesco d'Assisi, la città di Gaeta gioisce per la riapertura al culto della Chiesa di S. Francesco, rimasta chiusa per dieci anni per lavori di restauro non ancora ultimati.

Per l'occasione erano presenti sua Eccellenza l'Arcivescovo di Gaeta
Fabio Bernardo D'Onorio

che ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica; l'Arcivescovo emerito Luigi Mazzoni; una rappresentanza del clero locale e presbiteri; il sindaco della città e tutte le autorità comunali e regionali che nel corso di questi lunghi anni, con il loro operato, hanno reso possibile la riapertura, nella parte restaurata, del monumentale tempio dedicato al Santo di Assisi tanto amato dal popolo gaetano che ha partecipato numerosissimo alla cerimonia.
                                        
Stefania Parisi

 

In occasione della canonizzazione a Roma
  il 12 ottobre

GAETANO ERRICO, IL CUORE SANTO DI UN MISSIONARIO NAPOLETANO
  di p. Giuseppe Buono

Gaetano Errico, santo dal 12 ottobre 2008, nacque il 19 ottobre 1791 a Secondigliano, periferia industriosa di Napoli, e qui morì il 28 ottobre 1960 dopo una intensa vita sacerdotale e missionaria e dopo aver fondato la Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori. Fu soprattutto un missionario vero, un missionario santo, un missionario totale con un cuore profondamente napoletano. 

Sulla missionarietà del nuovo santo napoletano vogliamo fermare la nostra riflessione perché ci sembra il messaggio più attuale e urgente che egli invia alla Chiesa. 

l contenuto, lo stile, l'anima della predicazione missionaria di Gaetano Errico fu la stessa di Gesù, per questo fu sempre efficace. Le difficoltà, a volte anche il rischio della vita, lui le metteva nel bagaglio della sua predicazione missionaria perché era la consegna stessa di Gesù nel primo invio missionario degli apostoli: "Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi!" (Mt 10, 16). 

La povertà del suo bagaglio era totale perché anch'essa sulla linea delle indicazioni del primo Missionario: "Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone…" (Mt 10, 9-10). 

Poi una predicazione essenziale, che nulla concedeva allo spettacolare, come era moda nella predicazione popolare del tempo, che andava diritto al cuore dell'uomo, lo scomponeva e lo portava ai piedi della croce: "Entrando in città dite: "È vicino il Regno di Dio"" (Lc 10,9). 

Ecco, dire l'essenziale, senza paura e senza compromessi. Quale la ricompensa? Gaetano Errico scriveva ai suoi missionari: "Quanto più grandi sono i disagi e più gravi i pericoli cui ci esponiamo al fine di promuovere la conversione dei peccatori, quanto più sono bisognosi di aiuto spirituale quei popoli ai quali ci manda il Signore come ministri di misericordia, di riconciliazione e di pace, tanto più luminosa sarà la corona che riceveremo in Cielo e il premio che lassù ci aspetta". 

Abbiamo detto che Gaetano Errico fu un missionario totale, infatti non si accontentava di scuotere le popolazioni dei paesi dell'Italia meridionale, pensava in grande, buttava lo sguardo lontano perché la salvezza operata dal Cuore di Cristo è per tutti gli uomini. 

Voleva andare ad gentes per raggiungere così le popolazioni che ancora non hanno ricevuto l'annuncio liberante del Vangelo di Cristo. 

Diceva: "Oh, se sapeste che cosa bella è annunciare le verità della fede a chi sta in mezzo alle tenebre dell'ignoranza e dell'errore e poi morire per testimoniare la fede in Gesù Cristo che volle morire sulla croce. Oh, se potessi ottenere dal Signore questa singolarissima grazia!…". 

Disse anche: "Io mi presenterò al santo Padre e gli chiederò il permesso di recarmi in Turchia o in Cina per predicare agli infedeli e sono sicuro che i miei figli mi seguiranno… 

A noi basteranno un Breviario, un Crocefisso e una camicia". Ecco il beato Gaetano Errico missionario nel più perfetto stile evangelico! 

Ora che la Chiesa lo proclama santo, lo propone per questo ai suoi figli Missionari dei Sacri Cuori e a tutti noi come maestro e modello della missione della Chiesa. 

Vogliamo anche annotare che è significativo che la canonizzazione di questo santo missionario avvenga nel mese missionario di ottobre, alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale giorno in cui avverrà la visita pastorale di Benedetto XVI al Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. 

Maria Santissima, la prima missionaria del Figlio, fu la stella della vita e della missione di Gaetano Errico. Ottenga la sua intercessione, e quella del nuovo santo, un rinnovato spirito missionario alla Chiesa.

 

 Scriveteci! 
Dateci la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari,
quali consigli dareste per fare qualcosa
di buono per gli altri.
 

 

                     torna a pagina 1

     

   
   

2007 PIME DUCENTA