La
processione con croce a stile e labaro del patrono S. Miche è
partita da Trentola e ha percorso via Roma scortata dalle
guardine municipali, sotto l'occhio vigile del capo Armando
Maiolica. Il rosario è stato irradiato per altoparlante, e
questo ha dato la possibilità a chi stava lungo i bordi della
strada a unirsi alla preghiera rivolta a Maria Madre di Gesù.
Ad accogliere i pellegrini c'erano la comunità dei missionari
del seminario S. Cuore di Ducenta.
Terminata la recita della
preghiera mariana nello spiazzale
antistante il cimitero e sotto
lo sguardo della Madonna Regina delle missioni, è stata
raggiunta la cappella per la celebrazione della messa prefestiva
della XXIX domenica del tempo ordinario.
I canti sono stati
guidati dalla dottoressa Lina Maiolica. All'omelia don Vincenzo
ha invitato i presenti ad avere "un cuore missionario"
per ardere di zelo missionario. La preghiera è stata rivolta
al Signore specialmente per i missionari che in terre lontane
lavorano per estendere il Regno di Dio; missionari che sono
partiti anche in nome di chi è rimasto nella Chiesa di
origine.
Alla conclusione della celebrazione eucaristica è
stata recitata la preghiera in onore del Beato Manna e a lui,
Apostolo del Vangelo e promotore dell'unità dei cristiani, è
stato chiesto di intercedere per noi perché diventiamo
"forti nella fede e operosi nella carità".
Ai saluti
abbiamo potuto notare tanti volti noti e più di uno ha
ricordato fatti e persone che hanno scritto la storia del PIME di
Ducenta: una storia cominciata col nostro Beato nel lontano
1921, con la fondazione del seminario missionario dell'Italia
meridionale.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Non so né come ho fatto, né perché... ma
d'improvviso.... ho perdonato... sono riuscita a buttarmi
indietro il passato... per il quale soffrivo ancora...
non so come né perché.
Ma ho perdonato. Ora non so
come sarà il futuro. Ma il mio cuore è libero da ogni
residuo. E mi sento coerente con la mia fede.
Sandra
Il 4 Ottobre, in occasione
della festività di S. Francesco d'Assisi, la città di
Gaeta gioisce per la riapertura al culto della Chiesa di
S. Francesco, rimasta chiusa per dieci anni per lavori
di restauro non ancora ultimati.
Per l'occasione erano
presenti sua Eccellenza l'Arcivescovo di Gaeta Fabio
Bernardo D'Onorio
che ha presieduto la solenne
celebrazione eucaristica; l'Arcivescovo emerito Luigi
Mazzoni; una rappresentanza del clero locale e
presbiteri; il sindaco della città e tutte le autorità
comunali e regionali che nel corso di questi lunghi
anni, con il loro operato, hanno reso possibile la
riapertura, nella parte restaurata, del monumentale
tempio dedicato al Santo di Assisi tanto amato dal
popolo gaetano che ha partecipato numerosissimo alla
cerimonia.
Stefania Parisi
In occasione della canonizzazione a
Roma il 12 ottobre
GAETANO ERRICO, IL CUORE SANTO DI UN MISSIONARIO
NAPOLETANO di p. Giuseppe Buono
Gaetano Errico, santo dal 12 ottobre 2008, nacque il
19 ottobre 1791 a Secondigliano, periferia industriosa
di Napoli, e qui morì il 28 ottobre 1960 dopo una
intensa vita sacerdotale e missionaria e dopo aver
fondato la Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori.
Fu soprattutto un missionario vero, un missionario
santo, un missionario totale con un cuore profondamente
napoletano.
Sulla missionarietà del nuovo santo
napoletano vogliamo fermare la nostra riflessione
perché ci sembra il messaggio più attuale e urgente
che egli invia alla Chiesa. l contenuto, lo stile,
l'anima della predicazione missionaria di Gaetano Errico
fu la stessa di Gesù, per questo fu sempre efficace. Le
difficoltà, a volte anche il rischio della vita, lui le
metteva nel bagaglio della sua predicazione missionaria
perché era la consegna stessa di Gesù nel primo invio
missionario degli apostoli: "Ecco, io vi mando come
agnelli in mezzo ai lupi!" (Mt 10, 16). La povertà
del suo bagaglio era totale perché anch'essa sulla
linea delle indicazioni del primo Missionario: "Non
procuratevi oro, né argento, né moneta di rame, né
bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né
bastone…" (Mt 10, 9-10).
Poi una predicazione
essenziale, che nulla concedeva allo spettacolare, come
era moda nella predicazione popolare del tempo, che
andava diritto al cuore dell'uomo, lo scomponeva e lo
portava ai piedi della croce: "Entrando in città
dite: "È vicino il Regno di Dio"" (Lc
10,9). Ecco, dire l'essenziale, senza paura e senza
compromessi. Quale la ricompensa?
Gaetano Errico
scriveva ai suoi missionari: "Quanto più grandi
sono i disagi e più gravi i pericoli cui ci esponiamo
al fine di promuovere la conversione dei peccatori,
quanto più sono bisognosi di aiuto spirituale quei
popoli ai quali ci manda il Signore come ministri di
misericordia, di riconciliazione e di pace, tanto più
luminosa sarà la corona che riceveremo in Cielo e il
premio che lassù ci aspetta".
Abbiamo detto che
Gaetano Errico fu un missionario totale, infatti non si
accontentava di scuotere le popolazioni dei paesi
dell'Italia meridionale, pensava in grande, buttava lo
sguardo lontano perché la salvezza operata dal Cuore di
Cristo è per tutti gli uomini.
Voleva andare ad gentes
per raggiungere così le popolazioni che ancora non
hanno ricevuto l'annuncio liberante del Vangelo di
Cristo.
Diceva: "Oh, se sapeste che cosa bella è
annunciare le verità della fede a chi sta in mezzo alle
tenebre dell'ignoranza e dell'errore e poi morire per
testimoniare la fede in Gesù Cristo che volle morire
sulla croce. Oh, se potessi ottenere dal Signore questa
singolarissima grazia!…".
Disse anche: "Io
mi presenterò al santo Padre e gli chiederò il
permesso di recarmi in Turchia o in Cina per predicare
agli infedeli e sono sicuro che i miei figli mi
seguiranno… A noi basteranno un Breviario, un
Crocefisso e una camicia". Ecco il beato Gaetano
Errico missionario nel più perfetto stile evangelico!
Ora che la Chiesa lo proclama santo, lo propone per
questo ai suoi figli Missionari dei Sacri Cuori e a
tutti noi come maestro e modello della missione della
Chiesa.
Vogliamo anche annotare che è significativo che
la canonizzazione di questo santo missionario avvenga
nel mese missionario di ottobre, alla vigilia della
Giornata Missionaria Mondiale giorno in cui avverrà la
visita pastorale di Benedetto XVI al Santuario della
Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei.
Maria
Santissima, la prima missionaria del Figlio, fu la
stella della vita e della missione di Gaetano Errico.
Ottenga la sua intercessione, e quella del nuovo santo,
un rinnovato spirito missionario alla Chiesa.
Scriveteci! Dateci
la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari, quali
consigli
dareste per fare qualcosa di buono per gli altri.
|