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Pontificio Istituto Missioni Estere

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Montagna Spaccata

Santuario della Ss.Trinità

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il Santuario, china e acquarello su pergamena - clicca per ingrandire

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cronache dalla Montagna Spaccata

 
   Alla SS. Trinità per iniziare bene                          Gaeta, 20 settembre 2015

  "Siamo venuti al vostro Santuario - ha detto Gigi Sigillo - per iniziare nel modo migliore l'anno sociale delle nostre attività".

  Da diversi anni Gigi, ex alunno del Pime, opera nella famiglie dei paese che vanno tra Giugliano, Marano, fino a Trentola Ducenta e dintorni. L'attività del gruppo missionario/mariano "Regina della Pace" si svolge tra momenti di preghiera, pellegrinaggi e opere caritative, come il sostegno ai lebbrosi de p. Nicola Frascogna, in India. I momenti forti si vivono con i ritiri tenuti nella casa del Pime di Trentola Ducenta, orientati ultimamente dal p. Sandro Schiattarella.

  Oggi gli amici del Pime a Gaeta hanno trovato il posto ideale per pregare e fraternizzare, svolgendo questo programma: messa alle ore 12:00 celebrata dal rettore della casa, pranzo al sacco sul belvedere che si affaccia sulla spiaggia di Serapo e visita guidata.

  Questa è toccata ancora al rettore che ha accompagnato gli ospiti fino alla cappella del Crocifisso, passando per il corridoio della Via Crucis, sostando nella cappella di San Filippo Neri e il "letto" del Santo fiorentino che per due anni (1532-1533) venne come pellegrino alla Montagna Spaccata.

  Dopo un breve relax nei locali del Santuario, tutti in pullman per andare a visitare il Santuario dell'Annunziata con la sosta obbligata nella Cappella d'oro, per estasiarsi davanti all'oro zecchino che rende più bella il quadro dell'Immacolata, opera del Scipione Pulzone (1550-1598), artista di Gaeta.

  Da queste pagine un grazie sentito alla signora Rosaria, napoletana doc, che sa tutto su Criscuolo, Sebastiano Conga, Luca Giordano ed altri che hanno lasciato il segno di una grande arte nelle tele che si ammirano nel santuario diocesano.

 

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   Un gruppo da Agrate Brianza                            Gaeta, 19 settembre 2015

  Capita che ti trovi per caso nel cortile di entra al Santuario e senti parlare di Agrate Brianza, paese che ha dato i natali a beato Clemente Vismara.

  "Siamo in pellegrinaggio - ti dicono quando ti avvicini per saperne di più - e in chiesa abbiamo scoperto il quadro del nostro famoso concittadino, missionario del PIME beatificato a Milano in piazza del duomo il 26 giugno 2011. Sappiamo bene che p. Clemente ha vissuto per 64 anni nelle foreste e nelle montagne della zona di Kengtung in Birmania, accogliendo orfani, lebbrosi, vedove. Un uomo di fede profonda e un grande scrittore".

  E' stata l'occasione per scattare la foto di gruppo, anche se più di uno aveva già raggiunto il pullman, "da inviare - suggeriva uno di loro - al p. Ferruccio Brambillasca, Superiore generale del PIME, anche lui nativo di Agrate".

  Agrate Brianza è un Comune di 15.242 abitanti della provincia di Monza in Brianza. Attualmente è formato dall'unificazione dei territori di Agrate e di Omate. Fa parte del territorio del Vimercatese.

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   Il regista Piccioni gira a Gaeta                              Gaeta, 3 settembre 2015

  E' la notizia emergente che negli ultimi giorni campeggia sui i siti locali: "Giuseppe Piccioni, regista pluripremiato gira a Gaeta". Tra settembre e ottobre, infatti, il regista di Ascoli Piceno di anni 62 girerà il film Questi giorni.

  Con il suo cast riprenderà alcune scene anche alla Montagna Spaccata. Tra gli ambienti scelti, sul luogo gestito dai missionari del PIME, ci saranno una canonica, una stanza da letto, una cucina e una chiesa.

  Leggiamo sul sito Dire Donna:

  "Dopo la pellicola Il rosso e il blu del 2012 Giuseppe Piccioni, (…), torna dietro la macchina da presa per un nuovo film dal titolo Questi giorni. Il lungometraggio, di cui non è ancora stata resa nota la data d'uscita, è in fase di realizzazione. Sarà prodotto da Bianca Film e 11 Marzo Film. La sceneggiatura della pellicola sarà scritta dallo stesso regista Giuseppe Piccioni, già premiato come sceneggiatore con un David di Donatello per Fuori dal mondo del 1998, che gli valse anche un David di Donatello per il miglior film.

  Un gruppo di ragazze di provincia in età universitaria si confronta con le aspettative sul proprio futuro che impongono delle scelte non semplici, che non possono essere rinviate. Per chiarire le idee sarà d'aiuto un viaggio che metterà in luce la vera natura del proprio essere, facendo scricchiolare le proprie certezze e mettendo alla prova i veri affetti".

  Tra le attrici ci sarà Margherita Buy. Abbiamo incontrato il famoso regista mentre con il cast visitava i nostri ambienti, lochescion (location) ideale del prossimo film.

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   L'Oratorio che compie 50 anni                              Gaeta, 31 agosto 2015

  L'Oratorio di Merate, in provincia di Lecco, sta festeggiando alla grande il 50° di fondazione. Ha iniziato con il pellegrinaggio alla Montagna Spaccata di Gaeta, dove si trova il letto di San Filippo Neri, suo Protettore. Ha pernottato al Santuario e il 31 pomeriggio ha realizzato una interessante cerimonia. Il Rettore della casa ha presieduto il momento di preghiera tenuto presso l'anfratto dove usava pregare il Santo della gioia, che da quella posizione aveva di fronte il famoso Crocifisso del '400.

  Momento emozionante è stato l'accensione e benedizione della fiaccola.

  Subito dopo la prima tedofora ha preceduto tutti risalendo le scale tra le rocce che si aprirono alla morte di Cristo. Al cancello d'uscita attendevano i Vigili del comune di Gaeta con due moto fiammanti, pronti per scortare il corteo fino alla spiaggia di Sant'Agostino, dove Gaeta confina con Sperlonga.

  I giovani meratesi, a turno, hanno portato la torcia per tutta la notte, prevedendo di arrivare a Roma alle primi luci dell'alba. Mercoledì 2 settembre avrebbero preso parte all'udienza del Papa in piazza San Pietro, indossando la divisa creata per l'occasione. 

  "Queste iniziative vanno incoraggiate - ha detto un visitatore presente all'accensione della fiaccola - . I giovani spesso ci sorprendono e ci insegnano che certi valori vanno vissuti con entusiasmo".

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   Polacchi sulle orme di San Filippo Neri                   Gaeta, 24 luglio 2015

  P. Vladimir e un suo confratello hanno accompagnato al Santuario un gruppo dell'Oratorio secolare di San Filippo Neri, proveniente da tre città della Polonia: Varsavia, Radom e Studzianna. 

  Come altri gruppi, anche loro hanno preso l'iniziativa in occasione del 5° centenario della nascita del Santo che stette a Gaeta ripetutamente. Il percorso segue le orme del Santo nato a Firenze il 1515: Firenze, Roma, Gaeta e Cassino dove San Filippo arrivò diciassettenne e visse per due anni presso uno zio mercante. Hanno sostato in preghiera presso il "Letto di San Filippo NERI" che si trova nella Montagna Spaccata e celebrato l'Eucarestia, concludendo la visita con un rapido passaggio nella sala ricordi.

  "Lo scopo del pellegrinaggio - ha detto p. Vladimir - è quello di far rivivere lo spirito del Santo dei bambini in un tempo in cui diventa sempre più difficile vivere da buoni cristiani e testimoniare Gesù".

  C'è stato anche un siparietto messo in scena in stile San Filippo: all'uscita della chiesa uno dei due sacerdoti ha finto di chiedere l'elemosina ai compagni di viaggio, ripetendo una delle espressioni di San Filippo: "Paradiso, Paradiso…".

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   Alla Grotta del Turco accesso limitato                        Gaeta, luglio 2015

  Ecco l'articolo apparso su Latina Editoriale Oggi

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   Da Siviglia a Gaeta                                                Gaeta, 19 luglio 2015

  Oggi abbiamo accolto con piacere ed edificazione un gruppo di pellegrini proveniente da Siviglia (Spagna). 

  Lo guidavano tre sacerdoti della congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri che curano la parrocchia di San Giuseppe e Santa Maria, nella città spagnola. 

  Stanno realizzando un pellegrinaggio in occasione del 5° Centenario della Nascita di San Filippo, che vide la luce a Firenze il 21 luglio 1515 (dopo domani). Si tratta di "un percorso sulle orme del Santo dei bambini" toccando Roma, Gaeta e Firenze. Uno dei Padri ci ha detto: "Vogliamo rinnovare la nostra vocazione filippina per amare Dio e i fratelli, seguendo Cristo con gioia e carità".

  Dopo la celebrazione della Messa, ben accompagnata da canti e una deliziosa chitarra, hanno seguito il percorso fatto più volte dal Santo della gioia: corridoio della Via crucis, cappella di San Filippo (a lui dedicata nel 1895, terzo centenario della morte), il letto del Santo.

  Qui hanno sostato a lungo, pregando e cantando. La preghiera finale è stata recitata ai piedi del Crocifisso quattrocentesco, presso il quale pregò più volte San Filippi tra il 1532 e il 1533, quando si trovava a San Germano (Cassino) dallo zio mercante.

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   Nord, sud, ovest, ... Oz!                                            Gaeta, 12 luglio 2015

  Il 22 giugno 2015 per i ragazzi della parrocchia San Giuseppe in Acerra è iniziata la meravigliosa avventura estiva, dal titolo Nord, Sud, Ovest, OZ.

  Tre indimenticabili settimane in cui i ragazzi, guidati dagli educatori della parrocchia stessa e accompagnati da un famoso libro della narrativa per ragazzi "Il meraviglioso mago di Oz" di L. F. Baum, si sono messi alla ricerca del Cervello, del Cuore e del Coraggio. Ciascuna delle giornate, seguendo il filo narrativo della storia di Dorothy e dei suoi amici, si è presentata ricca di pro-Vocazioni che, attraverso gli spazi di riflessione delle attività e della preghiera quotidiana, ci hanno permesso di vivere un meraviglioso cammino di discernimento e di scoperta dei doni che il Signore ci ha affidato.

  Come i quattro personaggi del romanzo, anche se diversi tra loro, sono riusciti a diventare una vera squadra, capace di cooperare, di sostenersi reciprocamente, di superare insieme tutti gli ostacoli presenti lungo il viaggio; così il nostro gruppo si è messo in gioco con amore e fedeltà conquistando così giorno dopo giorno la fiducia in se stessi, negli altri e in Dio.

  Inoltre, ad aiutarci in quest'esperienza ad essere testimoni gioiosi e autentici di Cristo sono state le storie di San Pietro e di San Filippo Neri, chiamato da noi Pippo il Buono. E per meglio valorizzare e conoscere la figura di quest'ultimo, il Santo della gioia, ci siamo recati a Gaeta, presso il Santuario della SS Trinità che si incastona come una perla nel grande spettacolo della natura della Montagna Spaccata, con boschi secolari, un mare cristallino e il librare gioioso degli uccelli.

  Accolti da un gentilissimo ed esperto Cicerone, padre Simone, missionario del P.I.M.E. il Pontificio Istituto Missioni Estere, abbiamo visitato la Montagna Spaccata in cui c'è un giaciglio in pietra noto come "Il letto di San Filippo Neri" e la Cappella della Crocifissione.

  Poi ci siamo recati alla Grotta del Turco e infine, dopo i 277 scalini, abbiamo celebrato l'Eucaristia con il nostro sacerdote, don Gennaro Garzone, che ci ha invitato ad essere ragazzi e giovani accoglienti, capaci di vedere nell'altro Cristo e di seguire sempre la strada del bene. Così il Gr.Est. 2015 è stato per tutti noi un tempo di formazione e un luogo in cui abbiamo potuto sperimentare la bellezza di essere accolti così come siamo, di prendere consapevolezza dell'amore forte del Signore ed essere nella fraternità la vera casa di Dio.

                                                                                       Raffaela Morra    Educatrice

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   Il Prefetto di Latina visita il Santuario                    Gaeta, 8 luglio 2015

  Pierluigi Faloni, Prefetto di Latina, nel tardo pomeriggio di oggi ha visitato in forma privata il nostro Santuario. Era accompagnato dalla consorte e dal Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano.

  Ha fatto gli onori di casa il Rettore della comunità che ha guidato la comitiva lungo questo percorso: Cappella beato Pio IX,

terrazza della casa che si affaccia sulla spiaggia di Serapo, batteria Transilvania, Montagna Spaccata e Grotta del Turco.

  Sua ecc. Faloni è nato a Roma il 03/05/1955, laureato in giurisprudenza e vincitore di tre concorsi pubblici, dal 1979 presta servizio presso il Ministero dell'Interno. Coniugato, con due figli, Emanuele, medico radiologo, Valentina, laureata in lingue, giornalismo e master presso la LUISS, Business school, in Writing creativo. Nel corso della carriera ha prestato servizio sia in sede centrale che periferica, nonché presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero degli Affari Esteri. Ha ricoperto molteplici incarichi e da quest’anno è Prefetto di Latina.

 

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   Brasiliani a Gaeta                                                     Gaeta, 2 luglio 2015

  Tra tanti visitatori che d'estate arrivano alla Montagna Spaccata non potevano mancare i Brasiliani. Per caso ti trovi all'ingresso e ascolti una lingua conosciuta. "Da dove venite?", chiedi in portoghese. "Siamo quattro famiglie di São Caetano do Sul, dove lavorano i padri Stimmatini". Il resto già lo sai, perché sei stato a San Paolo.

  San Gaetano è una città di 152.093 abitanti (2009) dello Stato di San Paolo. L'area totale è di 15.3 km quadrati . È situata ad un'altitudine di 744 metri. Ha il 37° di reddito pro capite più alto in Brasile (US$ 16,500.00 nel 2003) e vanta anche il più elevato indice di sviluppo umano (0,921). In questa città ha sede la General Motors del Brasile.

  Con gli ospiti fai subito amicizia e, eccezionalmente, li porti sul punto più bello della casa dei missionari, la terrazza da cui si vede il Circeo e le isole pontine da un lato, il Redentore e il santuario della Civita dall'altro. Si va al belvedere e si scatta una foto ricordo tenendo alle spalle la spiaggia di Serapo, ormai piena di bagnanti.

  "Grazie, Padre, ci ha fatto un bel regalo - ti dicono sorridendo di soddisfazione - . Ora proseguiamo per Roma, anche se il caldo picchia forte, continueremo per Venezia, per poi salpare verso la Grecia". Tra uno spostamento e l'altro, per osservare dall'alto la Montagna Spaccata, racconti ai nuovi amici che sei stato in Brasile negli anni '70 e '80. Dici che ricordi ancora il portoghese e che di tanto in tanto affiora in te un po' di nostalgia, che là si chiama saudade, per quanto ti ha dato la Terra di Santa Croce.

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   Ho visitato l'EXPO 2015                                               24 giugno 2015

  L'occasione è stata l'assemblea della Regione Pime Italia, che si è svolta a Milano dal 23 al 26 giugno. Tanti temi trattati e l'elezione del nuovo consiglio regionale non ci hanno tolto la possibilità della visita serale per conoscere da vicino l'evento dell'anno. Metropolitana, biglietteria, scale mobili e il lungo percorso sopraelevato ci hanno portato al decumano. E qui tanta, tantissima gente che andava e veniva per ammirare da vicino gli stand di tutto il mondo che raccontano il tema scelto: Nutrire il pianeta, energia per la vita.

  Fra tanta gente in fila, visitiamo il padiglione 0. Zero perché con immagini, manichini, numeri, luci, si racconta la storia del cibo, partendo dall'anno zero quando l'uomo del passato ha cominciato a selezionare e piantare i semi per vivere. Lungo i millenni c'è stato chi ha rispettato la terra e chi l'ha maltrattata. All'uscita della grande struttura si trova, ben rappresentato, lo scarto che l'uomo getta giorno dopo giorno nell'epoca del consumismo. Tanto cibo che si potrebbe dare a chi non ne ha.

  Una gioia particolare ce l'ha data il grande albero, sembra proprio vero, che sfonda il tetto del padiglione. E qui tutti capiscono: la natura vince sempre.

  Siamo quindi entrati nel padiglione dell'Angola, un Paese africano più grande dell'Italia, che espone il meglio di sé tra storia, arte, cultura e, naturalmente, prodotti alimentari ricavati dalla terra che l'uomo coltiva.

  Ancora qualche sguardo ad altre esposizioni, assaggio di qualche cibo originale per poi arrivare all'albero della vita. Uno spettacolo fantastico fatto di luci, colori, acqua che zampilla a ritmo di musica.

  Che dire alla fine? Una cosa innanzitutto, il percorso del decumano attraversato da migliaia di persone, per una volta insieme, con il desiderio comune di vedere le novità per sognare una vita migliore. Italiani e stranieri, giovani e anziani tutti in cammino senza disturbare l'altro; convinti che la terra è un grande dono di Dio, un bene comune che tutti dobbiamo rispettare.

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   E' tutta bella Gaeta                                            Gaeta, 20 giugno 2015

  Quando in treno supero l'interminabile buio delle gallerie e mi ritrovo nello splendido scenario del golfo, capisco che sono un uomo di parte. Gaeta non dista molto dalla mia città, ma non appartiene alla mia regione, almeno non più. Eppure la mia fantasia l'ha eletta al confine con la mia familiarità, per cui quando la raggiungo arrivo a casa, e quando me ne allontano sono ormai lontano dal mondo della mia intimità. E' così da sempre. E pare che la città mi risponda con lo sguardo che punta a mezzogiorno e che mi voglia premiare muovendomi ad ogni occasione a un sentimento di intensa gioia. Anche questa volta.

  E' tutta bella Gaeta, è così bella che anche nelle rughe trascurate delle sue mura e delle sue strade mantiene un fascino che letteralmente incanta. Ed è così naturalmente marinara che si intuisce il mare anche senza guardarlo e lo si ammira anche quando gli giriamo letteralmente le spalle per guardare torri e torrioni, campanili moreschi e chiese che sono le firme della sua storia millenaria, firme di una storia che anche nel massimo fulgore qui ha saputo mantenere un tono di grande discrezione.

  Chi nuovo scende dal treno deve superare la superficialità degli ultimi decenni, ma chi la vede dal mare capisce il suo sviluppo nei secoli e quanto incanto dovette esercitare sulla Roma già allora capitale e non di un solo paese.

  Bella e sobriamente solenne, solenne senza fatica, come capita a certe donne che sono belle anche da vecchie e che ci dicono che la bellezza non è solo fisica. Bella e sognante, come sul lungomare, dove appare quasi incurante dei suoi gioielli architettonici, di arte e di storia, con qualche vezzo populista, come capita a chi è sicuro della sua nobiltà e non si cura di esibirlo, per cui non è difficile vedere su mura dalle antiche vestigia un'esplosione di capperi, che in altre geografie apparirebbero segni di abbandono, ma che sono i segni di un rapporto democratico della natura, della sua semplicità, del suo essere di tutti, paga della sua bellezza senza curarsi d'altro.

  Vaga lo sguardo e vaga l'anima mia senza fatica; ovunque un'occasione di bello, che mi sembra ogni volta il massimo, per essere contraddetto alla successiva scalinata, appena giri l'angolo, come capita a S. Francesco, che ti accoglie con la silente soddisfazione della capacità dell'uomo di essere partecipe della bellezza del cosmo e di accettare la sfida, in quel contesto, con quegli spazi che gridano all'infinito e di questo sono segno, di saper rispondere alla vocazione di essere co-creatore senza timidezza. Poi scendi ancora incredulo per riprenderti lo stupore dell'Annunziata, dolce, dolcissima, sulla pala d'altare che osa in alto, come più non può. L'annuncio è ripetuto sulla uscita di sinistra e nella sacrestia, per mano del Ghirlandaio e dentro lo scrigno della cappella d'oro, in una successione che fa onore al nostro spirito artistico e alla tradizione che non si stanca di richiamarci le nostre origini e il nostro talento, messo a dura prova da tante crisi, fino alla magnificenza della cattedrale, specie dopo l'ultimo restauro. Bellezza, arte e storia in un unico scrigno.

  E' tutta bella Gaeta, ed ha il cuore nella Montagna Spaccata. Quando vi arrivo sento la fatica dei miei pensieri, che si rendono autonomi in un rendimento di grazie. Faccio fatica, perché la vista e i sentimenti hanno velocità diverse. Gli occhi si attardano sui luoghi e prendono consapevolezza del ritorno da lungo atteso e si fanno carico della riconoscenza e chiedono la conferma dell'arrivo; il cuore è tumultuoso e già corre anticipando quello che vedrà e lo mette insieme in un tumulto, perché qui, lo dico sempre a chi mi chiede di Gaeta, la bellezza è stata avida di vestire molti aspetti. Giù c'è Serapo, con la sua baia serena, che giace sonnolenta ai piedi del Monte Orlando e se ne sente protetta e felice guarda al Santuario della Santissima Trinità in devota preghiera. Ma non le è bastato. Si manifesta altera nelle tre fenditure, e si catapulta direttamente nel mare, che se ne bea e si adatta in uno sposalizio di grazia. E come non bastasse, si veste della macchia mediterranea più bella e si colloca di fronte al mare delle sirene, al mare che va da Ischia a Ponza, senza saltare Ventotene. Io l'ho vista così, dall'alto, perdendomi nella grandiosità dei costoni, alti, altissimi, per la gioia dei gabbiani, con le onde del mare che incessanti cercano un luogo per gridare la loro feconda appartenenza, la spumeggiante gioiosità del loro fedele abbraccio. 

  Nel cuore di Gaeta c'è, quindi, un esaltante spazio per l'anima, con tanti luoghi che invitano l'uomo alla preghiera, ma c'è una cappella senza muri, che non nasce dall'ingegno umano, ma dalla voglia di Dio di fare sempre il primo passo.
                                                                                                   Raffaele

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   Pellegrinaggio dell'Oratorio di Acicatena            Gaeta, 1° giugno 2015

  Continuano i pellegrinaggi promossi dai figli di San Filippo Neri, gli Oratoriani, in occasione del 5° centenario della nascita di san Filippo (Firenze 1515).

  Oggi è stata la volta dell'Oratorio di Acicatena in provincia di Catania, guidato da don Dino Magnano e il novizio Sebastiano Curcuruto.

  Don Dino ha avuto degli impegni nel tribunale diocesano di Catania; ha fondato l'Oratorio che si trova alle falde dell'Etna; svolge il suo ministero in due parrocchie. Importante fu l'incarico che gli affidò il Vescovo, di seguire le apparizioni della Madonna alla Roccia di Belpasso ( 11 maggio 1986 - 1 maggio 1988 ). Ha guidato in particolare il giovane Rosario, il veggente, che "oggi - ci ha detto don Dino - vive una vita eremitica, lontano da Belpasso".

  Momento importante del pellegrinaggio di oggi, oltre la santa Messa celebrata nella cappella della SS. Trinità, è stata la visita nella cappella e letto di San Filippo. Era stato il motivo principale del lungo viaggio che ha portato i pellegrini dalla Sicilia a Gaeta.

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   Don Gennaro Matino
con la sua comunità parrocchiale
                             Gaeta, 27 maggio 2015

  Don Gennaro Matino, particolarmente legato al Pime, ha accompagnato al Santuario di Gaeta un gruppo della sua parrocchia (che si trova in Via Tasso 3, Napoli) intitolata alla SS. Trinità.

  Introducendo la celebrazione eucaristica ha ricordato luoghi e missionari che lo hanno aiutato nel cammino di ascesa al sacerdozio. Suo padre spirituale è stato p. Domenico Cozzolino (1935-1988); ogni anno va in India, dove incontra i nostri missionari e collabora con diversi progetti da loro messi in campo.

  Nei pellegrini di oggi si notava un qualcosa che sapeva di gemellaggio, perché le due realtà ecclesiali di Napoli e Gaeta sono intitolate alle tre Persone divine della SS. Trinità. Il vangelo di Marco, proclamato oggi, è venuto a proposito per ricordare a tutti che gli invitati a dilatare il Regno di Dio devono avere una buona dose di umiltà. Gesù ha raccomandato: "Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore".

  Dopo il saluto del rettore della casa ai pellegrini napoletani, don Gennaro ha invitato tutti a visitare con devozione i luoghi storici del Santuario di Gaeta, aggiungendo: "La giornata di oggi ci serva a riflettere sul nostro cammino spirituale, che deve ispirarsi sempre all'Amore di Dio".

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   5° CENTENARIO DELLA NASCITA DI SAN FILIPPO NERI

  Quest'anno ricorre il quinto centenario della nascita di San Filippo Neri, nato a Firenze il 21 luglio 1515   (sua memoria liturgica il 26 maggio).

   

  Registriamo diverse iniziative promosse dalla Congregazione dell'Oratorio, fondata da San Filippo e approvata dal Papa Gregorio XIII nel 1573, che avranno come punto di riferimento il nostro Santuario.

  In questo luogo il Santo della gioia venne come pellegrino negli anni 1532/1534, quando si trovava a San Germano, vicino Cassino, presso un facoltoso zio mercante.

  Mentre scriviamo registriamo già tre iniziative inquadrate nell'anno centenario: un numeroso gruppo arriverà dalla Francia, un pellegrinaggio verrà da Cava dei Tirreni e una fiaccolata sarà realizzata in settembre dall'oratorio Filippino di Milano, che conta 50 anni di vita. Nel nostro sito daremo copertura completa su quanto riusciremo a registrare.

    PROFILO STORICO DI SAN FILIPPO NERI

  Filippo Romolo Neri nasce a Firenze il 21 luglio 1515, abita con la famiglia a Casta San Giorgio. Tra il 1532 e il 1534 va a San Germano dallo zio mercante.

  E' il periodo in cui si reca spesso in pellegrinaggio alla Montagna Spaccata di Gaeta e vi trascorre notti in preghiera nell'anfratto posto a pochi metri dalla cappella del Crocifisso. Nel 1534 si trasferisce a Roma; il 23 maggio 1551 è ordinato sacerdote.

   

  Nel 1575 Papa Gregorio XIII approva la Congregazione dell'Oratorio fondata dal Santo del sorriso e gli affida la piccola chiesa di Santa Maria in Vallicella. Nel 1594 vien colpito da una grave malattia ai reni e muore il 26 maggio 1595.

  qui il video: TV2000 intervista il Rettore su San Filippo Neri alla Montagna Spaccataclicca per vedere il filmato

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   Festa del beato Mario Vergara                          Gaeta, 25 maggio 2015

  Uniti spiritualmente alla famiglia del Pime, anche al Santuario abbiamo festeggiato il p. Mario Vergara, nel primo anniversario della sua beatificazione, avvenuta il 24 maggio dello scorso anno nella cattedrale di Aversa.

  Presente un buon numero di amici che frequentano le nostre funzioni, abbiamo concelebrato l'Eucaristia. Ha presieduto p. Vincenzo Bruno che ha tratteggiato la generosa figura del missionario martire nato il 1910 a Frattamaggiore in provincia di Napoli e ucciso in Myanmar nel 1950, appena quarantenne.

  Nonostante la sua giovane età affrontò una vita difficile tra i monti della Birmania orientale, tutto proteso al bene materiale e spirituale di fratelli adottati per vocazione. Il martirio atroce fu causato dalla cattiveria di un capobanda locale, che il nuovo governo centrale, seguito all'indipendenza dall'Inghilterra, non riuscì a controllare. Con lui videro la morte anche il p. Pietro Galastri, anche egli del Pime, e il catechista Isidoro.

 

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   IL PIME METTE IN SICUREZZA
LA GROTTA DEL TURCO
                                   Gaeta, 8 maggio 2015

  Anche il Pime, a sue spese, si è attivato da tempo per mettere in sicurezza le pareti rocciose che rendono interessante il Santuario della SS. Trinità alla Montagna Spaccata.

  Ha così dato seguito all'ordinanza 38/1996 del Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano: "è stato rilevato che l'intera costa orientale ( del Monte Orlando) è stata recentemente investita da ricorrenti e preoccupanti fenomeni franosi".

  I missionari ce la mettono tutta per rendere sicuri i luoghi frequentati da pellegrini e visitatori che arrivano da ogni dove al Santuario di origine benedettina e affidato al Pontifico Istituto Missioni Estere (PIME) dal lontano1926.

  L'urgenza creata dallo spostamento di masse rocciose e detriti, l'anno scorso nella fenditura centrale del sito e recentemente nella Grotta del Turco, hanno richiesto l'urgente intervento della Ditta Dolomiti Rocce che dispone di rocciatori esperti del settore. Da queste pagine ringraziamo questi amici che, equipaggiati a puntino, hanno fatto pareti in verticale fino a 50 metri e ripulito tutto quanto poteva costituire pericolo per quelli che scendono per ammirare lo spettacolo unico al mondo della grotta, un tempo rifugio dei Saraceni.

 

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   Da Miano di Napoli la parrocchia Sant'Alfonso e
San Gerardo
                                                          Gaeta, 1° maggio 2015

  Un giorno diverso lo hanno vissuto tanti amici venuti da Miano di Napoli, appartenenti alla parrocchia Sant'Alfonso e San Gerardo. Adulti, giovani, ragazzi, suore Francescane (tra loro una novantenne) erano guidati dal parroco don Salvatore Cinque.

  Questi, nell'omelia, oltre a richiamare che tutti dovevano ringraziare il buon Dio per il dono della vita e della bella giornata piena di sole, ha ricordato l'importanza della preghiera e ha chiesto: "Pregate in famiglia? Pregate alla sera? Senza la preghiera si muore…". Parole forti, direi alla Sant'Alfonso Maria De' Liguori che diceva: "Chi prega si salva e chi non prega si danna".

  Prima della foto di gruppo un Padre dalla casa ha dato delle informazioni sul Santuario, e - visto che il PIME è conosciuto a Napoli - ha ricordato l'attività che l'Istituto svolge a Gaeta. I missionari attendono al Santuario e promuovono iniziative destinate ad animare missionariamente la Chiesa locale.

  Prima di partire, presi dall'aria di festa del 1° maggio, hanno cantato motivi napoletani che hanno attirato i numerosi visitatori che oggi hanno affollato il Santuario.

 

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   PELLEGRINAGGIO DA PARIGI                  Gaeta, 27 aprile 2015

  Cinque sacerdoti dell'Oratorio e una suora hanno accompagnato a Gaeta un centinaio di persone dell'oratorio San Filippo Neri di Parigi.

  Hanno celebrato l'Eucaristia, accompagnata con canti devoti che hanno aiutato ad elevare la mente a Dio. Un vero colpo d'occhio hanno dato le ragazze e i ragazzi schierati ai lati dell'altare, con mantelli bianchi le prime e con tuniche liturgiche gli altri.

  Dopo i saluti e i convenevoli di rito, il gruppo degli adulti sì è messo sulle orme del Santo della gioia (Via Crucis, cappella dedicata proprio a San Filippo, letto del santo) che visitò ripetutamente la Montagna Spaccata. E' stata una visita rapida, anche perché gli autisti ricordavano che la prossima tappa del viaggio era lunga.

 

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   Tanti bambini da Qualiano                                     Gaeta, 18 aprile 2015

  Ci sono voluti due pullman per portare a Gaeta un centinaio di bambini del catechismo. Appartengono alla parrocchia Maria SS. Immacolata nel comune di Qualiano di Napoli. Li accompagnavano il vice parroco don Domenico Belardo, le suore di Santa Teresa di Gesù Bambino e le catechiste.

  Ad accoglierli è stato il Rettore dalla casa che li ha salutati in cappella, luogo ideale per pregare con i bambini, cantare e avere qualche spiegazione sulla storia del Santuario, e informazioni sul PIME.

  Il gruppone ha quindi percorso il solito itinerario che usano fare i visitatori: grotta del turco, corridoio della Via Crucis, cappella di san Filippo, spaccatura centrale, per poi raccogliersi nella cappella tra le rocce e adorare il quattrocentesco Crocifisso.

  Le impressioni e i commenti sono stati tanti, per la bellezza dei singoli posti che hanno secoli di storia e segni di pietà religiosa. Non sono mancati i ricordi di alcuni particolari che legano i Qualianesi al PIME: una signora che ha adotto bambini a distanza dal 1984, le Suore che hanno fatto un po' di cammino con il nostro Istituto fin dai tempi del Beato Paolo Manna e i diversi progetti a sostegno delle opere missionarie.

  "Arrivederci e fate i bravi se potete", abbiamo raccomandato ai bambini, ricordando san Filippo Neri che fece della Montagna Spaccato il suo rifugio spirituale, quando fu ispirato di dare vita alla Congregazione dell'Oratorio.

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   Inaugurata a Gaeta la Mostra "Cieli e Terra Nuova: esperienze concrete dei Missionari del PIME per un
Pianeta di Giustizia".
                                            Gaeta, 29 marzo 2015

  E' stata inaugurata a Gaeta, presso il Santuario della Trinità, conosciuto in tutto il Mondo come "La Montagna Spaccata", un'interessante mostra sulle "esperienze concrete dei Missionari" per la costruzione di "un Pianeta di Giustizia".

  A tagliare il nastro il sindaco della Città, dott. Cosmo Mitrano, ed il rettore del PIME di Gaeta, padre Pasquale Simone.

  La rassegna, intitolata "Cieli e Terra Nuova", vuole sensibilizzare su alcune problematiche di drammatica attualità, sostenendo concretamente alcuni progetti mirati al miglioramento delle condizioni di vita in alcuni Paesi.

  Dodici progetti per paesi e popolazioni dei vari Continenti in cui opera il PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere). Il tema dell'Expo, "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", del resto, oltre ad invitare tutti ad essere "custodi dell'ambiente e a riflettere sulle sfide sulle quali si gioca il futuro dell'umanità", ha dato l'occasione propizia alla Fondazione PIME onlus di Milano di presentare in tutti gli Istituti (e dunque anche a Gaeta) questo itinerario fatto di pannelli e foto illustrative di "esperienze concrete" portate avanti dai missionari per la promozione umana e sociale dei popoli del Mondo.

  Terra, Acqua, Energia: queste le tematiche sulle quali si fondano progetti di difesa ambientale, sostegno culturale, miglioramento reale della qualità della vita. Guinea Bissau, Brasile, Filippine, Camerun, Papua Nuova Guinea, Bangadesh, Cambogia, Myanmar e Thailandia... ovunque il PIME collabora fattivamente per il "bene comune", per la salvaguardia dell'ambiente e la custodia del creato oltre che delle comunità e dei singoli. 

  Dodici i progetti da sostenere attraverso donazioni all'Ufficio Aiuti Missioni del Centro Missionario di Milano. Una mostra da visitare unitamente ai siti internet Pime Gaeta e a quello del Pime Milano www.pimemilano.com.

        Sandra Cervone

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   Mostra PIME e EXPO alla Montagna Spaccata         Gaeta, 29 marzo 2015

  "Cieli e Terra Nuova" (il Pime e l'EXPO 2015) è titolo della mostra che domenica 29 marzo alle ore 11 sarà inaugurata al Santuario della Montagna Spaccata.

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progetti

  Il tema dell'Expo di Milano "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" ci invita ad esse custodi dell'ambite e a riflettere sulle sfide su cui si gioca il futuro dell'umanità. I missionari del PIME sensibili a queste tematiche, con l'annunzio del Vangelo promuovono progetti di sviluppo nei Paesi dove operano.

  In particolare la mostra punta l'obiettivo su 12 di questi progetti che sfruttano in modo equilibrato l'ACQUA, la TERRA e l'ENERGIA, fonti che madre natura mette a nostra disposizione.

  Darà maggiore risalto all'evento la presenza del sindaco Cosmo Mitrano che saluterà gli intervenuti e taglierà il nastro tricolore.

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   Veglia dei missionari martiri                                                Gaeta, 24 marzo 2015

  Un numeroso gruppo di persone, venute da Gaeta, Formia e Scauri, hanno preso parte alla veglia dei missionari martiri che ha avuto come tema "Nel segno della Croce". "Questa sera - cosi introduceva la guida - faremo memoria dei 26 operatori pastorali uccisi nello scorso anno, rivivendo le ultime ore di Gesù e passando per i suoi luoghi di martirio: Getsemani, Golgota e Sepolcro".

  Alle letture bibliche sono state aggiunte testimonianze di chi oggi è perseguito per Cristo e la voce del Papa che ha così scritto ai cristiani di Erbil: "Io oggi vorrei avvicinarmi a voi che sopportate questa sofferenza, esservi vicino. (…) Fratelli e sorelle, la vostra resistenza è martirio, rugiada che feconda".

  P. Davide Sciocco, Vicario generale del Pime che ha presieduto il rito, ha detto: "Il missionario è colui che rimane". Ricordando i nostri missionari che oggi rischiano specialmente in Camerun e nel Messico ha aggiunto: "Anche loro sono convinti che dove c'è la croce c'è la risurrezione. Il credente è sicuro che ogni difficoltà può essere vinta. Il missionario non cerca il martirio, ma rimane dove si soffre e diventa, come mons. Romero,  voce di chi non ha voce. I missionari rimangono per dare speranza a chi è perseguitato".

  P. Davide ha così concluso: "Anche noi siamo chiamati a vivere situazioni difficili nel nostro quotidiano, è il nostro martirio. Grazie, Signore, per la testimonianza dei missionari martiri". Alla cerimonia di oggi ha preso parte anche la Direzione generale del Pime con il Superiore generale p. Ferruccio Brambillasca.

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   Pio esercizio della Via Crucis alla Montagna Spaccata               

  Anche in questa quaresima al Santuario della Montagna Spaccata si celebra il pio esercizio della Via Crucis. I gruppi arrivano in pellegrinaggio, come fa da sempre la parrocchia S. Erasmo di Formia, e, percorrendo il corridoio che immette alla spaccatura centrale, sostano davanti alle 14 stazioni realizzate su maioliche di Vietri sul Mare (SA) da Raimondo Bruno nel 1849.

  Vengono cantati i famosi versi della VIA CRUCIS, composti dal Sig. Abate Pietro Metastasio (1698-1782), con il famoso ritornello Gesù Gesù mio bene - stampatemi nel cuor le vostre pene.

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  In tutti i venerdì di quaresima è molto partecipata la Via Crucis celebrata a turno dei missionari della comunità Pime nel Santuario della SS. Trinità. Rivivere la passione e morte di Cristo commuove ancora il cuore dei fedeli legati alla tradizione che fa onore ai cittadini di Gaeta e delle città confinanti.

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minivideo inizio Via Crucis dei
.venerdì di Quaresima
alla.Montagna Spaccata

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   Gruppo di Zelatrici alla Montagna Spaccata              Gaeta, 8 marzo 2015

  Un nutrito gruppo di Zelatrici missionarie a amici del Pime, guidato p. Bernardino Rossi, ha scelto il Santuario della Montagna Spaccata per una giornata di ritiro spirituale. Sono persone che abitano nei paesi e città tra Napoli e Caserta le quali da sempre appoggiano i missionari di Ducenta: sempre presenti ai Congressini e convegni, celebrazioni e iniziative per promuovere stampa e adozioni a distanza.

  Hanno svolto un programma snello fatto di riflessioni sulla Quaresima, preghiere e momenti di fraternizzazione.

  "E' con gioia che oggi celebro nel Santuario - ha esordito p. Bernardino con l'omelia - dove ho trascorso molti anni della mia vita". Ha quindi presentato il gruppo dei pellegrini ai fedeli che la domenica partecipano alla messa, per poi fare una breve riflessione sulla liturgia della giornata.

  Durante il pranzo, preparato della sorelle Rita e Maria Di Bennardo di Mugnano di Napoli, non sono mancate poesie e battute che hanno reso più familiare il momento conviviale.
'O Marenariello di Ottaviano e Gambardella è stato il pezzo forte che si adattava all'ambiente dove il mare domina con la sua bellezza.

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   Celebrata la festa di Sant'Alberico Crescitelli               Gaeta, 17 febbraio 2015

  Con un giorno di anticipo, perché domani inizierà la Quaresima, abbiamo celebrato al Santuario la festa di Sant'Alberico Crescitelli martire del Pime.

  Una festa per la nostra comunità, eravamo in cinque a concelebrare, e per quanti ci seguono più da vicino: gruppo missionario "Beato Paolo Manna", i devoti più "fedeli" a quanto avviene qui da noi e le suore dell'Addolorata.

  Ha presieduto p. Silvano Magistrali che ha presentato un breve profilo storico della vita e del martirio del Santo nato ad Altavilla Irpinia (AV) il 30 giugno 1863 e ucciso in Cina il 21 luglio 1900 a Yentsepien. Ha detto tra l'altro: "Possiamo vedere la passione di Sant'Alberico alla luce della passione di Gesù". E' dall'esempio di Cristo che prende valore il martirio di Crescitelli e la nostra sofferenza quotidiana.


    
Alessandra Crescitelli, seconda da sinistra, pronipote di S. Alberico, in visita ieri qui al Santuario

  Sant'Alberico Crescitelli nella primavera del 1888 partì per la Cina. Dovette imparare una lingua difficile e adattarsi a modi vivere molto diversi dai nostri. Parlò di Dio mettendosi dalla parte dei più deboli. E proprio per aiutare queste persone si attirò le ire delle autorità che arrivarono, tra l'altro, a negare il riso ai cristiani. Era il tempo dei terribili Boxer, rivoluzionari fanatici che praticavano la superstizione ed odiavano gli Europei.

  P. Alberico, pur sapendo che le cose si mettevano male per lui, si recò dai suoi cristiani. Alla dogana di Yentzepien fu preso a tradimento e, dopo essere stato legato e trascinato giù per un sentiero sassoso fino alla riva del fiume, fu ucciso barbaramente e gettato in balia della corrente. Venne beatificato da Pio XII il 18 febbraio 1951 e proclamato Santo il 1° ottobre 2000 da Giovanni Paolo II.

  La messa al Santuario iniziata con il canto "Esci dalla tua terra e va", è terminata con "Ti seguirò": Ti seguirò, ti seguirò, o Signore, - e nella tua strada camminerò. Ti seguirò nella via dell'amore - e donerò al mondo la vita. Ti seguirò nella via del dolore - e la tua croce ci salverà… Sant'Alberico Crescitelli ha seguito Gesù fino al martirio.

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   XXIV Convegno nazionale tradizionalista della fedelissima
città di Gaeta

                                                                                                                                         Gaeta, 15 febbraio 2015

  "I Borbone e il mare" è stato il tema del XXIV convegno nazionale tradizionalista della fedelissima città di Gaeta, che si è concluso eccezionalmente sulla terrazza dell'antico carcere di Carlo V. Il cattivo tempo non ha permesso di salire alla batteria Transilvania (oggi chiamato belvedere) per la cerimonia conclusiva.

  I numerosi convegnisti sono ugualmente arrivati con stendardi e divise d'epoca per ascoltare le autorità e gli animatori del movimento. Toccante è stato il momento in cui la tromba d'ordinanza ha fatto sentire le sue antiche note, seguite dal lancio della corona in onore dei soldati della Nunziatella di Napoli, al grido storico "Vivo o re!".

  Il convegno di quest'anno si è svolto in diversi giorno e ha trattato diversi argomenti. Tra questi: 13 febbraio: conferenza all'hotel Serapo "C'era una volta un Regno"; 14 febbraio: in cattedrale il Dott. Giuseppe Catenacci ha parlato sul tema "Gli eroi di Gaeta del 1860-61 hanno il loro Mausoleo nella Basilica Cattedrale di Gaeta"; domenica 15: Messa Solenne in suffragio dei Caduti del 1860/61, celebrata dal Vicario Generale mons. Giuseppe Sparagna, animata dal Coro della Cattedrale; Santuario della SS. Trinità: ore 12.00 cerimonia del lancio al mare della corona di fiori offerta dalla Nunziatella in memoria dei Caduti del 1860-1861.

  "Rievocazione storica - recita il programma - dei Raggruppamenti storico-militari delle Armate di Terra e di Mare del Regno delle Due Sicilie, condotti dal Cap. Alessandro Romano". Al movimento borbonico, composto - secondo qualcuno - da nostalgici, va dato il merito di ricordare i soldati che donarono la vita nel tempo in cui si tentò di unire l'Italia.

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   Un secolo di presenza missionaria alla Montagna Spaccata
                                                                                                                                               Gaeta, 14 febbraio 2015

  All'entrata dell'Italia nella 1° guerra mondiale (1915-1918) i Pallottini officiavano nel santuario della SS. Trinità. Non fu l'unico ordine religioso ad avvicendarsi nel servizio divino. Durante la millenaria storia, dalla fondazione nel X° sec. d. C. ad oggi, si sono avvicendati Benedettini e Riformati, Alcantarini e Pallottini, finché il santuario è stato affidato ai sacerdoti del Pontificio Istituto Missioni Estere (P.I.M.E.).

  Cronologicamente i monaci di san Benedetto furono i primi a risiedere nel cenobio della Trinità costruito sulla spianata estrema del Monte Orlando e celebrare i riti sacri all'imboccatura delle pareti apertesi secondo la tradizione popolare per il terremoto nella morte di Cristo. Nel 1419 il convento fu dato in commenda al vescovo di Conza, poi a Giordano della diocesi di Capua. Col breve pontificio di Sisto IV° (1480) la cappella del Crocifisso eretta di recente nella piattaforma calcarea incastratasi tra le due fenditure principali passò con l'amministrazione del monastero all'ospedale dell'Annunziata. Ma nel 1490 Papa Innocenzo VIII° decretò che il luogo sacro fosse annesso come "grancia" al monastero benedettino san Michele Arcangelo in Planciano in Via della Breccia.

  Per quel decreto nel 1500 in Gaeta si curavano tre monasteri: quello della Trinità, l'altro di S. Teodoro presso la Porta, il terzo denominato Palanzano in cui risiedeva l'Abate. Nel 1545 a Trento si aprì il Concilio Tritentino a cui presero parte alcuni Abati della Congregazione cassinese: Luciano degli Ottoni del monastero di S. Maria Pomposa, Isidoro Clario da Pontida, Crisostomo Calvini nativo di Cimigliano (Cz) ma Abate di S. Angelo di Gaeta.

  Buon conoscitore di greco e latino, era noto per la pubblicazione delle opere ascetiche dello scrittore Doroteo di Gaza (VI° sec.) tradotte dal greco in latino. Nella prima fase del Tridentino (1545-47) intervenne più volte nel dibattito sui sacramenti e sull'Eucaristia, ma per l'interruzione dei lavori dal Papa Paolo III fu inviato in Dalmazia per riformare i monasteri dell'isola di Melena (Mliot). Non tornò più a Gaeta, essendo stato elevato alla dignità episcopale e nominato arcivescovo di Ragusa Dalmata (1564-1575).

  Al posto di don Agostino Pallamolla, l'ultimo religioso bendettino che aveva conservato la rettoria del Santuario come membro del monastero S. Arcangelo, furono chiamati a prendersi cura della Chiesa e Cappella del Crocifisso gli Agostiniani Scalzi della Congregazione monastica San Giovanni a Carbonara di Napoli fino al 1809. Col ritorno della dinastia Borbonica a Napoli (1835) furono i Francescani Alcantarini incaricati di risiedere nel convento della Trinità e attendere al culto del Santuario.

  Nel 1866 vennero nuovamente soppressi i conventi e gli Alcantarini dovettero abbandonare il luogo pio che divenne bene del Demanio di Stato. Dopo il 1870 il fabbricato fu ceduto al Comune che lo trasmise all'Ospedale dell'Annunziata per ricoverarvi gli ammalati cronici. Il Comune richiedeva solo un modesto canone annuo e in cambio assicurava che il servizio cultuale sarebbe stato svolto dai cappellani. Nel 1903 però, dopo il fallimento delle trattative fra gli amministratori comunali e i Padri Mercedari, furono i Pallottini ad accettare la custodia della struttura monastica e del Santuario nella prospettiva d'istituire uno Studentato della Congregazione della Buona Stampa cattolica. Il Provinciale d'Italia assegnò col tempo sette sacerdoti Pallottini al servizio del Santuario, tra i quali don Gennaro Frasalla e don Domenico Porrazzo.

  Nato a Pietradefusi (Av) il 16 luglio 1837, entrò tra i Pallottini a 17 anni, nel 1862 fu ordinato sacerdote e fu assegnato alla parrocchia della Madonna della Neve in Rocca Priora (Roma). Dopo il 1880 girò per le parrocchie di Terni e Benevento in cerca di adolescenti desiderosi di diventare sacerdoti.

  Su segnalazione di don Giovanni Fischetti, sacerdote di Altavilla Irpinia (diocesi di Benevento), indirizzò al Seminario dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo di Roma il giovane Alberico Crescitelli (1863-1900) che andò Missionario in Cina e morì martire per la fede. Beatificato il 18 febbraio 1951 da Pio XII, è stato canonizzato dal Pontefice Giovanni Paolo II° il 1° ottobre del 2000 con altri 119 martiri cinesi.

  Don Porrazzo nel 1890 fu assistente degli emigrati in America del Nord, poi addetto all'Abbazia di Masio (Alessandria) e nel 1903 assegnato come rettore nel Santuario di Gaeta. Si distinse per zelo e direzione spirituale delle anime, rimanendo con l'incarico di rettore fino al 1917, quando i Pallottini restituirono il Santuario alla diocesi gaetana. Visse successivamente a Roma fino al 1930, all'età di 93 anni, ed è sepolto al Verano nella cappella dei Pallottini. La sua memoria è in benedizione nella storia del Santuario alla Montagna Spaccata per aver lasciato un manoscritto di 27 fogli in formato protocollo dal titolo: Cenni storico-descrittivi sul Santuario del SS. Crocifisso nella "Montagna Spaccata" di Gaeta.

     Memoria della Vergine Maria di Lourdes, 11 febbraio 2015,
      P.
Alfredo Di Landa  P.I.M.E.

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   Le Religiose festeggiano la candelora                   Gaeta, 2 febbraio 2015

  Ho preso parte alla festa della Presentazione al Tempio, detta Candelora, celebrata dalle Suore della diocesi di Gaeta, presieduta dell'Arcivescovo Fabio Bernardo D'Onorio.

  La funzione ha avuto inizio nel santuario dell'Annunziata con la benedizione delle candele, alla quale ha fatto seguito la processione fini alla cattedrale, dove l'Arcivescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica.

  Nell'omelia mons. D'Onorio ha richiamato i punti cardini della vita delle persone "chiamate", sottolineando la totalità nel dono, il per sempre dello stesso e soprattutto la gioia. Ha detto: "Il viso gioioso e contento di una suora parla da sé. E' bello e piacevole servire il Signore". Ricordando poi le parole di Papa Francesco, ha aggiunto, "Siamo qui per rivivere la gratitudine per il passato, vivere il presente con passione e guardare il futuro con speranza".

  Dopo l'omelia le suore presenti, rinnovando la loro consacrazione, hanno ricordato coralmente gli impegni per vivere in povertà, castità e obbedienza: voti che solo se vissuti in pienezza rendono visibile la propria donazione.

  A conclusione della liturgia, ben animata dalle Suore con canti scelti, e prima della benedizione finale il padre Pasquale Simone del PIME, Vicario Episcopale per la vita consacrata, ha ringraziato l'Arcivescovo e i presenti, sottolineando come la presenza delle suore nella Diocesi è una testimonianza viva e incisiva per le nostre comunità.

  Ha ricordato poi che il 12 aprile, alla presenza dell'Arcivescovo e delle autorità, le suore terranno un Incontro Festa alla quale sono invitati tutti e in particolare quelli che collaborano con le religiose nei diversi impegni che loro portano avanti sul territorio.

  Suor Mirka, segretaria dell'USMI diocesano, ha detto: "Mi piace ricordare a tutte le nostre Comunità, per rendere più ricco e incisivo quest'anno dedicato alla Vita consacrata, le parole di Papa Francesco citate dall'Arcivescovo nell'omelia del 2 febbraio: Il cammino della vita deve essere segnato da un amore grande, per non vivere la nostra consacrazione in maniera light, in maniera disincarnata. Questo modo di fare ridurrebbe la vita religiosa ad una caricatura, nella quale si attua una sequela senza rinuncia, una preghiera senza incontro, una vita fraterna senza comunione, un'obbedienza senza fiducia e una carità senza trascendenza".
Padre Simone Pasquale

 

 

 

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   Gaeta festeggia il beato Paolo Manna                   Gaeta, 16 gennaio 2015

  A un anno dalla consegna della reliquia del beato Paolo Manna, per le mani dell'Arcivescovo Fabio Bernardo D'Onorio, abbiamo festeggiato un "pioniere" del Pime. Pioniere è stato il termine attribuito a p. Manna da p. Salvatore Di Serio che ha presieduto l'Eucaristia, concelebrata con i confratelli Bruno, Spreafico e Simone. P. Salvatore che ha conosciuto il p. Manna, ha descritto la sua vita con un particolare fervore, ricordandone la nascita del 1852, la sana educazione ricevuta in famiglia, l'entrata nel Seminario Lombardo per le Missioni Estere e quindi la partenza per le missioni in Birmania (Mynamar), avvenuta il 27 settembre 1895.

  "P. Manna - ha detto p. Salvatore - è stato un pioniere della missione in Birmania e un pioniere dell'animazione missionaria in Italia". Ha volo d'uccello ha quindi ricordato la direzione della rivista Le Missioni Cattoliche (oggi Mondo e Missione), la fondazione dell'Unione Missionaria del Clero nel 1916 (Oggi Pontificia Unione Missionaria), l'apertura a Ducenta del Seminario missionario per l'Italia meridionale anno 1921, Superiore Generale del Pime 1924-1934, il viaggio in Oriente tra il 1928/'29. Eretta nel 1943 la Provincia Pime dell'Italia Meridionale, Padre Manna ne divenne primo Superiore, trasferendosi a Ducenta, ove nel 1945 fondò "Venga il tuo regno", periodico missionario per le famiglie. Precedentemente aveva fondato altre due riviste: Propaganda Missionaria e Italia Missionaria. Finì i suoi giorni a Napoli nel 1952, nell' ospedale Fate Bene Fratelli al Vomero.

  P. Di Serio, che il 12 gennaio ha compiuto 92 anni, ha concluso ricordando i tre "amori" del Beato: devozione sentita all'Eucaristia, venerazione verso la Madonna e impegno forte per la salvezza delle anime.

  Numerosi fedeli hanno preso parte alla celebrazione di oggi, e tra loro spiccava il gruppo missionario di Gaeta intitolato proprio al p. Manna. Un grazie sentito è andato a sr. Bernie dell'istituto "Addolorata", che ha accompagnato i canti.

  Credo che abbiamo onorato degnamente il Beato del Pime. L'hanno notato anche gli intervenuti che a fine messa hanno baciato la reliquia di p. Manna,
esposta a lato dell'altare.


 

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   Festa del Beato Manna alla Montagna Spaccata       Gaeta, 15 gennaio 2015

  I missionari del PIME invitano a partecipare alla solenne concelebrazione che si terrà, presso il santuario della SS.ma Trinità alla Montagna Spaccata,
venerdì 16 gennaio, alle ore 17.

  

 

 

  


  Il Beato Paolo Manna, nacque ad Avellino il 16 gennaio 1872. 

  Ordinato sacerdote a Milano nel 1894, partì per la Birmania (oggi Myanmar) nel 1895. Vi lavorò in tre periodi per circa 10 anni. Per motivi di salute nel 1907 dovette abbandonare definitivamente la missione.

  Dal 1909, con gli scritti e la parola, suscitò il movimento missionario in Italia e nel mondo con la fondazione dell'Unione Missionaria del Clero (1916), oggi Pontificia Unione Missionaria. 

 

 

 

 Aprì il "Seminario Meridionale per le Missioni Estere"; fu superiore Generale del PIME (1924-1034); ispirò la fondazione delle Missionarie dell'Immacolata (1936); promosse l'Unità dei cristiani con il libro "I fratelli Separati e noi" (1941).

  Morì a Napoli il 15 settembre 1952; fu beatificato a Roma dal Papa Giovanni Paolo II il 4 novembre 2001.

  Le sue venerate spoglie riposano a Trentola Ducenta (CE), nella cappella a lui dedicata. Questo il suo motto: "Tutta la Chiesa per tutto il mondo".

 

  Il 16 gennaio, nel nostro Santuario alla Montagna Spaccata, sarà esposta la reliquia del Beato.

 

 

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   Ci prepariamo al santo Natale                               Gaeta, 14 dicembre 2014

  Al Santuario della Montagna Spaccata fervono i preparativi per la festa di Natale.

  La corona d'Avvento scandisce il susseguirsi delle quattro domeniche, il presepe fa la sua bella figura, la liturgia è partecipata da un buon numero di devoti del Santuario, la novena darà il giusto calore allo spirito per arrivare preparati al Natale.

  I Padri della comunità sono pronti per ascoltare le confessioni di quanti credono che alla grande festa si partecipa con l'animo preparato e il cuore libero. Il tutto aiuta a concentrarsi sul Figlio di Dio, nato bambino tra noi.

  Tutto questo ci aiuterà a cantare con animo sereno "Tu scendi dalle stelle", il canto natalizio di Sant'Alfonso più famoso del mondo. Le funzioni della festa cominceranno alle 23,30 della vigilia con la veglia di Natale; seguirà la messa di mezzanotte concelebrata dai missionari del Santuario. Il coro guidato dalle suore dell'Addolorata sosterrà le voci dei numerosi fedeli che come oggi anno affolleranno la cappella della SS. Trinità.

  Nell'augurarvi affettuosamente un santo Natale, vi offriamo il racconto di Natale che segue.
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   Il presepe vivente    

  Era il Natale di qualche anno fa. In paese tutti parlavano del presepe vivente, uno spettacolo che doveva essere l'avvenimento dell'anno. Il gruppo degli artisti non aveva badato a spese per le varie scenografie e i vestiti dei personaggi.

  Un po' per curiosità e un po' per le voci che si rincorrevano, Antonio e Maria si unirono alla folla che si era radunata nello spiazzale del rione localizzato in periferia. Nella grande capanna costruita per la circostanza videro che c'era già il bue sdraiato accanto alla greppia. Notarono anche il tridente, la zappa, varie ceste di vimini, un aratro e tanta paglia. Tutto era illuminato dalla lanterna a petrolio.

  Ruppe il silenzio un personaggio apparso sul terrazzo di un palazzo in costruzione. Certamente doveva rappresentare Isaia perché ripeté questo versetto ad alta voce: "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalla sue radici… Il lupo dimorerà insieme con l'agnello" (Is 11,1, 4a).

  La sacra rappresentazione era iniziata. Rapidamente si passò alla scena successiva: un intenso fascio di luce illuminò a giorno le scale con ringhiera di una villa a schiera. Una fanciulla raccolta in preghiera ascoltava l'angelo con le ali bianche e i capelli dorati: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te… Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù" (Lc 28 ss.).

  Antonio sussurrò a Maria la sua impressione: "Hai visto che bella scena? Sembra l'annunciazione di Giotto!". "Ho saputo che la Madonna - osservò Maria - la sta impersonando la figlia del sindaco. Che bella ragazza!". "Zitta, zitta! disse Antonio. Stanno arrivando gli angeli".

  Dal buio dei campi arrivarono di corsa tanti bambini biancovestiti, con le ali aperte. Cantavano: "Correte, correte tutti - E' nato il Bambino Gesù!". Si raccolsero intorno alla grande capanna, in attesa dei personaggi più importanti. Dalla strada che scendeva dal paese vicino, poco illuminata, arrivava la Madonna che cavalcava un asinello e S. Giuseppe che appoggiandosi al bastone che usavano i pellegrini di un tempo, conduceva il mite somarello verso la capanna. La folla rivolse lo sguardo alla rustica costruzione. Qualche attimo di attesa e poi il vagito del bambino che la Madonna mostrò a tutti aprendo un grande scialle. La capanna si illuminò tanto che il bambino socchiuse gli occhi e si girò verso la mamma. I fanciulli, gli angioletti, a voce spiegata intonarono "Tu scendi dalle stelle", mentre si inginocchiavano davanti alla capanna. Anche la folla si unì a loro facendo una suggestiva voce di fondo che commosse un po' tutti.

  "Fate largo - disse l'addetto al servizio d'ordine -, arrivano i pastori con i doni". "Che bello! - ripeté un signore sottovoce -, sembra la scena di Betlemme! Gli artisti sono stati proprio bravi".

  A questo punto una sorpresa per tutti. Mentre la sacra famiglia si disponeva in testa alla processione diretta verso la chiesa parrocchiale, arrivarono dei personaggi inattesi. Dai gesti che facevano si capiva che volevano adorare il bambino appena nato. Dissero a S. Giuseppe di non spaventarsi se vestivano gli antichi abiti che si usavano in Palestina. Certo, erano di origine ebraica, ma Gesù apparteneva anche a loro. E, visto che la Madonna sorrideva a tutti, si fecero spazio anche alcuni signori che vestivano il turbante e portavano appesa alla cintura una scimitarra lucidata per la circostanza. "Venite avanti! - disse la Madonna -, Gesù questa notte accoglie tutti". Proseguì con voce solenne: "Questa notte possono avvicinarsi tutti gli uomini di buona volontà, come già capitò la prima volta. C'è posto per i Romani, i Fenici, gli Elamiti, per tutti. Certo, quest'ultimi non conoscevano la legge di Mosè e nemmeno le profezie. I loro antenati avevano tramandato che esistevano gli dèi ai quali bisognava offrire l'incenso e che potevano ricorrere agli indovini per conoscere il futuro". A questo punto ci fu un po' di brusio tra la gente, stupita per quanto stava accadendo.

  "E adesso che si fa? - chiese il presidente della commissione -. Gli ultimi arrivati appartengono ad altre religioni e tra loro potrebbero esserci anche personaggi votati alla violenza". Ruppe gli indugi don Gesualdo, il parroco che intanto era arrivato in tunica bianca e stola dorata. "Nessuna paura! Sta per scoccare la mezzanotte santa. Quest'anno la festa sarà più bella; seguiremo l'esempio di Gesù che alla grotta di Betlemme accolse tutti. Il Natale sarà più completo, festeggeranno con noi i rappresentanti di diverse fedi e provenienze. Il Bambino Gesù è nato per tutti".

  Intanto sui marciapiedi che fiancheggiavano la strada, dove passava la processione, si era ammassata altra gente che osservava stupita. Tra loro si scorgevano marocchini, albanesi, africani e indiani. Il parroco invitò tutti a partecipare alla grande festa. E fra loro c'era anche Medin, il giovanotto di colore che spesso girava per il paese con la sua bigiotteria e ripeteva il ritornello di sempre: "Vù cumprà?".

       p. Pasquale Simone

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   E' pronto il Calendario Pime-Gaeta 2015                Gaeta, dicembre 2014

  Cari amici del PIME, gradite il calendario 2015 che vi offrono i missionari residenti presso il Santuario della SS. Trinità di Gaeta, conosciuto più comunemente come Santuario della Montagna Spaccata.

  Questa volta abbiamo scelto le missioni del PIME, con una interessante intervista al nostro Superiore generale p. Ferruccio Brambillasca.

  Sfogliandolo mensilmente potrete seguire idealmente il lavoro che i missionari dell'Istituto svolgono da un punto all'altro del mondo. Nei brevi testi scelti per ogni mese scoprirete l'entusiasmo di chi ha lasciato la propria terra per annunziare e testimoniare Cristo Gesù e il suo Vangelo.

  Teneteci presenti nelle vostre preghiere, mentre da parte nostra faremo lo stesso per voi. Insieme chiederemo al Signore di arricchire il nostro spirito missionario e di suscitare "numerose e sante vocazioni".

  Un caro saluto dai miei confratelli i pp. Salvatore Di Serio, Bruno Vincenzo, Roberto Spreafico e Silvano Magistrali, e un cordiale augurio di un felice 2015.

       P. Pasquale Simone     Tel. 0771 462068   rettore.gaeta@pime.org 

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  Siamo Apostoli! Gli Apostoli non avevano dietro le spalle nessun altro interesse da servire, ma servivano solo ed unicamente Gesù Cristo. Siamo Apostoli, e spaziamo lontano su orizzonti divini, lavoriamo generosamente, disinteressatamente solo per le anime, solo per la Chiesa, solo per il Cielo!

         Beato Paolo Manna, lettera ai missionari. Milano 30 aprile 1926

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    "Corri Gaeta" 24ma edizione                                  Gaeta, 1 novembre 2014

  Con la partecipazione di decine di atleti il 1° novembre si è volta a Gaeta la maratona "Corri Gaeta", arrivata alla 24ma edizione.

  In una giornata particolarmente assolata, vedere persone di tutte le età (le donne erano ben rappresentate) con divise variopinte, è stato uno spettacolo fantastico. Un motivo sufficiente per scattare qualche foto.

  I maratoneti rappresentavano diverse società sportive presenti sul territorio nazionale. Il percorso di 9 km, adatto ad una gara stracittadina, ha toccato in particolare il litorale di Serapo, il Lungomare Caboto, per finire a Gaeta medievale.

  Al traguardo sono arrivati in 279. Il primo classificato è stato Classif El Jebli, dell'A.S.D podistica Marcianise, che ha completato il percorso in 00,23:54, alla media di 03,19. Martina Rocco, A.S.D. Esco Sport, la prima delle donne in gara, è arrivata 23ma col tempo di 00,3344. I vincitori sono stati premiati con la coppa e prodotti del luogo.

  Osservando la grinta di chi misurava le sue forze col tempo da battere, pensavo: perché in altri ambienti della società di oggi non si affrontano insieme i problemi che si affacciano lungo il cammino dei giorni che passano?

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    Celebrata la veglia missionaria                              Gaeta, 18 ottobre 2014

  "Periferie cuore della missione", tema della Giornata Missionaria 2014, ha dato il tono alle Veglia di preghiera tenuta al nostro Santuario di Gaeta. Numerosi sono stati i partecipanti che rappresentavano gruppi missionari e amici che vogliono crescere nello spirito missionario.

  La veglia modulata su quella preparata della Opere Pontificie è stata arricchita dalla lettura della testimonianza di fr. Lucio Bennati, missionario del Pime in Bangladesh, e da un testo della Evangelii Gaudium di Papa Francesco.

  Ha presieduto p. Silvano Magistrali che ha commentato la parola di Dio, ricordando che come Gesù dobbiamo avvicinare i fratelli in difficoltà umana e spirituale.

  Un tocco particolare alla veglia l'ha dato la consegna del Tau, segno ricordato da Ez 9,4 e tanto amato da San Francesco. Chi guidava la preghiera ha ricordato che la spiritualità del Tau è la spiritualità della croce di Cristo. Essa ci spinge ad andare verso le periferie umane e spirituali, dove ci sono fratelli poveri che attendono.

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    Ottobre missionario alla Montagna Spaccata              Gaeta, 25 settembre 2014
                                                                                                                                            festa del Beato Mazzucconi

  I missionari del Pime si uniscono a quanti celebrano il mese destinato alle missioni. "Periferie cuore della missione" è il tema scelto dalle Pontificie Opere Missionarie. Ad esso si ispirano le due iniziative promosse dal Santuario della Montagna Spaccata.

  La prima: Sabato 11 ottobre, ore 18.30, conversazione di p. Bernardo Cervellera del Pime.

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  Il Direttore dell'agenzia AsiaNews.it, nella sala Martiri tratterà il tema: "Adotta un cristiano di Mosul, per la pace in Medio Oriente".



  La seconda: Sabato 18 ottobre, ore 18.30, Veglia missionaria nella chiesa della SS. Trinità.

  Due momenti importanti a cui invitiamo a prendere parte i gruppi missionari e quanti hanno a cuore la missione della Chiesa nel mondo.


  Due occasioni da fare proprie, in sintonia con Papa Francesco che così termina il messaggio di quest'anno:

  "Cari fratelli e sorelle, in questa Giornata Missionaria Mondiale il mio pensiero va a tutte le Chiese locali. Non lasciamoci rubare la gioia dell'evangelizzazione! Vi invito ad immergervi nella gioia del Vangelo, ed alimentare un amore in grado di illuminare la vostra vocazione e missione. Vi esorto a fare memoria, come in un pellegrinaggio interiore, del "primo amore" con cui il Signore Gesù Cristo ha riscaldato il cuore di ciascuno, non per un sentimento di nostalgia, ma per perseverare nella gioia. Il discepolo del Signore persevera nella gioia quando sta con Lui, quando fa la sua volontà, quando condivide la fede, la speranza e la carità evangelica".

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    La RAI ripropone Gaeta in "Borghi d'Italia"             Gaeta, 18 ottobre 2014

  Trasmissione già andata in onda, sarà riproposta sabato 18 ottobre alle ore 15.20 circa (puoi controllare sul sito di TV2000).

clicca per accedere a TV2000 borghi d'Italia  La troupe di Borghi d'Italia resta nella provincia di Latina, a Gaeta, splendida città di mare, d'arte e di storia.

L'itinerario inizierà con il racconto di un pescatore, poi incontreremo il sindaco, l'arcivescovo mons. Bernardo D'Onorio, il parroco della cattedrale, il rettore del santuario della Montagna Spaccata e gli altri protagonisti della vita cittadina.

Scopriremo il magnifico golfo di Gaeta, il borgo antico, l'imponente campanile della cattedrale, la monumentale chiesa di San Francesco e il fantastico lungomare. Approfondiremo la conoscenza del santuario della SS. Annunziata che ingloba al suo interno la cappella d'oro dedicata all'Immacolata Concezione dove amava pregare Papa Pio IX. Proprio da Gaeta, il 2 febbraio 1849, il Pontefice scrisse la lettera enciclica Ubi Primum per consultare l'episcopato cattolico in merito alla definizione del dogma dell'Immacolata Concezione di Maria.

  Inoltre, visiteremo il museo diocesano, un cantiere navale, e ci inoltreremo nella natura incontaminata del Parco di Monte Orlando che presenta al suo interno delle vere meraviglie: innanzitutto il santuario della Montagna Spaccata, dedicato alla SS. Trinità, poi il maestoso mausoleo di Lucio Munazio Planco.

  Non mancheranno altre curiosità ed i tanti piatti tipici, a base di pesce, con in testa la tradizionale Tiella e le saporite olive di Gaeta. Un pescatore chiuderà la puntata con il colorato dialetto.       Buonissima visione!

  qui il video TV2000-borghi d'Italia della Montagna Spaccata
   e, all'Annunziata, della Grotta d'Oro:
clicca per vedere il filmato

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   Un giornale per i ragazzi                                           Gaeta, 18 ottobre 2014

  Missio Gaeta lancia il giornale per "I ragazzi missionari": un bimestrale a cura della Pastorale Missionaria Diocesana.

clicca per scaricarlo

 

 

 

 

 

In queste primo numero di ottobre, che coincide con il Mese Missionario, oltre la prima pagina stile ragazzi si risponde alla domanda:

"Perché il mese missionario?".

 Si ricorda poi che per il premio nobel per la pace 2014 è stato assegnato a due indiani:

Kailash Satyoarthi (60 anni)

e Malala Yousafzaya (17 anni)

la persona più giovane ad essere insignita con il premio di Oslo.

 

  Malala è una ragazza pakistana diciassettenne che si batte da anni per affermare il diritto allo studio di ragazze e ragazzi in un Paese dove imperversano i Talebani (che due anni fa hanno tentato di ucciderla). "Questo premio è una vittoria per tutti i bambini", ha detto il segretario delle Nazioni Unite Ban-Ki-Moon. La quarta pagina del giornale, ancora in stile ragazzi, presenta un simpatico gioco da risolvere e inviare a eghento@yahoo.it 

Ora tocca alle parrocchie, comunità religiose e a quanti hanno a cuore le missioni in Diocesi di Gaeta far conoscere questa bella iniziativa che certamente si aprirà uno spazio nella comunicazione.

  E c'è di più. Don Natalino, Direttore dell'ufficio missionario di Gaeta, ci informa: "A breve contiamo di aprire una pagina su FACEBOOK per poter contattare la maggior parte dei ragazzi".

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   Padre Bernardo Cervellera a Gaeta per l'OTTOBRE MISSIONARIO                                                         Gaeta, 11 ottobre 2014

  "Adotta un cristiano di Mosul per la pace in Medio Oriente": questo il tema della conferenza tenuta lo scorso 11 ottobre, a Gaeta, dal responsabile dell'agenzia Asia News, padre Bernardo Cervellera.

  Un incontro fortemente voluto dai Missionari del PIME di Gaeta e dai Gruppi Missionari dell'Arcidiocesi e tenutosi presso la Sala dei Martiri del Santuario della Trinità (Montagna Spaccata).

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  Il giornalista, espertissimo comunicatore e conoscitore delle più drammatiche situazioni conflittuali presenti, purtroppo, nel Mondo e in particolare nell'Asia, ha coinvolto il folto pubblico presente raccontando le vicende dei cristiani iracheni perseguitati dal ISIS e costretti a lasciare le loro terre e a vivere terribili disagi e violenze. "Sono 150mila le persone che - ha detto padre Cervellera - sono state private di tutto e hanno ora urgente bisogno dell'aiuto internazionale. Per poter mangiare, bere, avere un tetto, mandare a scuola i figli, riacquistare dignità". Scacciati dai fondamentalisti sunniti del Califfato islamico e accolti dall'Islam moderato e dalla Chiesa Caldea del Kurdistan, vivono oggi ammassati in luoghi di culto, dormitori improvvisati, scuole, aiuole spartitraffico delle città. Una situazione al limite che rischia di peggiorare con l'arrivo dell'inverno. Ecco perché c'è bisogno di aiutare in fretta sia questi profughi che i loro soccorritori, considerando che serve praticamente di tutto: cibo, acqua, alloggi…

  "E' importante sostenere questi cristiani - ha spiegato padre Cervellera - poiché la loro presenza all'interno del mondo islamico rappresenta una preziosa occasione di dialogo, un innegabile fermento di modernità rispetto alla deriva fondamentalista che, con terrore e sangue, tenta di riportare l'Islam indietro con la storia, a quello che era stato nel VII secolo! Adottare i cristiani, allora, non vuol dire soltanto dar loro da mangiare, ma aiutarli a svolgere un'importante missione per la modernità del mondo arabo, aiutando lo stesso Islam ad essere meno fondamentalista".

  La riflessione per prepararsi a vivere la Giornata Missionaria Mondiale 2014, insomma, deve basarsi su queste direttrici: essere solidali con le giovani chiese in difficoltà e testimoniare la fede senza più nascondere la nostra identità cristiana, pur nell'apertura al dialogo, all'aiuto concreto, all'amore verso tutti. "La missionarietà deve risorgere - ha concluso padre Cervellera - iniziando dalla riscoperta di cosa significa davvero essere missionari oggi, in questo mondo complesso, in queste situazioni drammatiche e urgenti". Lo ha detto anche Papa Francesco : "La Chiesa è per sua natura missionaria; la Chiesa è nata in uscita. La Giornata Missionaria è dunque un momento privilegiato per impegnarci con la preghiera e con gesti concreti di solidarietà nel sostegno alle giovani chiese dei territori di missione". In particolare la chiesa cristiana irachena, straziata da soprusi incredibili ma rimasta fedele e, per questo, umiliata come Cristo sul Calvario.

  Per adottare un cristiano di Mosul: -cc postale n. 45443009 intestato a Pontificio Istituto Missioni Estere, causale "Asia News-Adotta un cristiano di Mosul" ; -bonifico bancario a Asia News , c/c 6152510434/77 presso Banca Intesa- Filiale 499 via G. Carini 32/D- 00152 Roma (coordinate bancarie: Z 03069 05078 615251043477 ; Swift Code: BCI TIT MM, causale "Asia News-Adotta un cristiano di Mosul".

  Un modo per "rispondere all'emergenza irachena" raccogliendo fondi da destinare a cristiani "derubati del diritto alla vita e alla libertà".

  Per dar da mangiare a un cristiano di Mosul per un mese occorrono 160 euro; per una settimana ne bastano 40; per un giorno soltanto 5.

  L'incontro con Padre Cervellera si è concluso con l'invito a rispondere al duplice appello di Papa Francesco e del Patriarca di Baghdad per "salvare i cristiani e l'Iraq" dal folle progetto dello Stato Islamico (oggi comprendente la parte orientale della Siria e la parte settentrionale dell'Iraq).

        Sandra Cervone

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   P. Giovanni Tulino parte per la Cambogia             Gaeta, 10 ottobre 2014

  P. Giovanni che il 24 ottobre prenderà il volo per la Cambia, sua prima destinazione, ci ha fatto un grande regalo, venendo a Gaeta per salutarci. Emozione leggibile sul volto di chi sta lasciando parenti e amici, con tanta gioia di condividere le sue emozioni. Ha parlato singolarmente con ognuno di noi, abbiamo pregato insieme e poi il pranzo comunitario con un pasto frugale.

  E proprio a tavola ha descritto i preparativi in corso, cercando di non lasciare nessuno indietro: i confratelli di varie comunità in cui ha operato come animatore missionario e tanti giovani incontrati in cinque anni trascorsi creando iniziative di vario tipo.

  "A Gaeta sono stato varie volte - ha detto a un confratello - specialmente quando ho accompagnato gruppi di giovani sensibili al discorso missionario".

  Non ha dimenticato di ricordare l'emozione provata quando durate l'ultimo Congressino di Ducenta ha ricevuto il Crocifisso: "Compagno indivisibile…".

  Il rettore ha salutato a nome di tutti e ha augurato a p. Giovanni buon viaggio e tante soddisfazioni in terra cambogiana, dove il Pime opera con diversi progetti e dà una particolare attenzione ai giovani.

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   Un pellegrinaggio di Suore arrivate da Roma             Gaeta, 6 ottobre 2014

  L'USMI (Unione Superiore Maggiori d'Italia), che ha la sede principale a Roma, ha organizzato il "Pellegrinaggio trimestre Sabbatico".

  E Gaeta è stato il posto ideale per chi, staccando un po' la spina dell'ordinario, alterna studio e preghiera per riprendere il cammino di una vita donata al Signore a ai fratelli sparsi per il mondo.

  P. Salvatore ha celebrato la messa per loro, felice di vedere la chiesa della SS. Trinità piena di consacrate. Spunti sulla parola di Dio e ricordi personali hanno reso interessante la sua omelia.

  Subito dopo il Rettore ha guidato il gruppo fino alla cappella del Crocifisso, dove si è pregato incantati davanti alla scultura lignea del Cristo, risalente al '400. Il giro-visita ha toccato le altre tappe interessanti, come la discesa nella grotta del turco.

  Con piacere abbiamo scorto tra le gradite ospiti 5 suore dell'Immacolata, una suora del Cottolengo di Torino che ha lavorato a Cabul in Afganistan, una suora della Sacra famiglia di Spoleto che negli anni '60 è stata a Ducenta per diversi incarichi a favore del seminario che allora contava un centinaio di alunni.

  Intorno alle 14.00 tutte in pullman diretto a Nettuno per pregare sulla tomba di Santa Maria Goretti.

 

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  Inaugurata la mostra "Beato Mario Vergara Missionario martire del PIME"; 15 pannelli che raccontano la vita del missionario del PIME nato a Frattamaggiore nel 1910 e ucciso in Birmania (Myanmar) nel 1950, all'età di 40 anni.

 


scriveteci: simone.pasquale@pime.org         
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