Le
famiglie abitano in case costruite con foglie
intrecciate e allevano galline e capre. Ad ascoltare
chi ci avvicinava abbiamo costatato che riversano su
di noi le loro speranze”. Ha visitato località
ancora più disastrate, dove vivono i più poveri.
“Ci sono venute incontro le donne con i loro
bambini sorridenti – ricorda – e siamo rimasti
sorpresi dallo spirito di accoglienza e dal piacere
che mostravano nel riceverci in casa”.
Anna
dopo aver visitato Bombay è andata in Andra (uno
dei 25 Stati che compongono l’India), al Sud. Con
ammirazione ricorda suor Testy, missionaria avvocato
che si interessa dell’educazione dei bambini di
vari villaggi e di una scuola ti taglio e cucito per
ragazze musulmane. Così ricorda una suora medico
che, arrivata in India negli anni ’60: “Si
occupa della prevenzione contro l’AIDS. Andavo
nei villaggi con lei, che era inserita
in un programma ministeriale, dove si trovano
molti autisti. Questi siccome viaggiano e si
permettono delle scappatelle, contraggono
il virus e contagiano le loro mogli, spesso di
appena 14 o 15 anni, che partoriscono bambini con la
pericolosa malattia”.
Ricordando
un ospedale dove si ricoverano queste persone ha
trovato anche la speranza: “Quando siamo andati
erano nati 4 bambini. Ho avuto paura, presa dalla
solitudine e dalla diffidenza verso il nuovo. Facendo
però questa esperienza ho incontrato Dio che mi ha
rigenerata. Ho cominciato a ridere con gli indiani,
ad abbracciare i loro bambini. Ho cominciato a
piangere con chi soffre e piango ora nel ricordare
quelle persone”.
Ringrazia ancora il Signore che
le ha permesso di incontrare questi volti, che le ha
dato l’opportunità di condividere questa
esperienza con persone che sono entrate in contatto
con il prossimo, che non hanno paura di stare con
loro.
Veronica
vedendo e ascoltando la gente ha osservato: “Per
risolvere i problemi dell’India non bastano i
soldi; sono più utili le preghiere. Anch’io farò
la mia piccola parte affinché i missionari riescano
a dare una risposta a tutte le necessità che
affrontano le persone loro affidate”.
Curiosità
e stupore è stata la dominante che ha accompagnato
le due “contagiate dalla Missione”, che per un
mese intero hanno avuto la gioia di vedere da vicino
la grande India.
Al
ritorno hanno raccontato agli amici del gruppo, e
non solo,
Giovani e Missione prepara i giovani...
la
gioia di una esperienza che ha segnato la loro vita.
CAMPAGNA
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dal ciclone che ha colpito il Bangladesh,
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Un grazie sincero dai nostri
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