Avvenimenti
Domenica
2 dicembre Giovani e Missione - Tema: Cina, l’annuncio.
Domenica
9 dicembre Ritiro delle Zelatrici e collaboratori stampa.
Ore
9,30 Messa
Ore
10,30 Testimonianza di p. Antonio Carlos Nunes
,
Consigliere generale del Pime, già missionario in
Costa D’Avorio.
Ore
15,00
Adorazione eucaristica
Domenica
16 dicembre Gruppo Famiglie
per le Missioni.
Guideranno i pp. Sandro Schiattarella e Antimo
Villano.
Domenica
23 dicembre Ore 9,30
All’inizio della S. Messa, arrivo
della “Luce di Betlemme”
Giovedi'
27 dicembre
Ore 17 Incontro
- Festa con gli amici
del PIME
28
dicembre – 5 gennaio La
Direzione Generale del Pime incontrerà i nostri
Formatori provenienti da Roma, Monza, Brasile,
Tagaitai (Filippine) e i 4 seminari dell’India.
Gruppo
Famiglie per le Missioni
Ducenta,
25 novembre 2007
Una giornata particolarmente
ricca ha vissuto il gruppo Famiglie
per le Missioni
che mensilmente si raduna a Ducenta da ben 7 anni.
Tre sono state le riflessioni
che hanno fatto altrettanti Padri del Pime, nella
domenica che ha festeggiato Cristo Re dell’universo.
P. Bruno
Piccolo
Rettore della comunità di Napoli, ha
presentato Gesù come educatore. Un giorno disse:
“Uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti
fratelli” (Mt 23,8). Se lui è il vero maestro, non
nega che possa esistere un’autorità e una paternità.
Essa, però, deve essere interpretata come un
servizio. “Perché nel servizio, che è amore,
– ha detto p. Bruno – non è solo l’uomo
che agisce, ma Cristo stesso, che resta così il primo
maestro”.
Ha proseguito elencando le
caratteristiche del divino educatore. Gesù dà
l’esempio e incarna la dottrina. Rivolgendosi ai
genitori presenti, il Padre ha spiegato che osservando
Gesù si deduce che il primo compito dell’educatore
è quello di “vivere con totalità la propria vita
cristiana”.
Queste le altre caratteristiche
di Gesù che il Vangelo ci presenta come vero
pedagogo: a) il Figlio di Dio viene in aiuto ai suoi
discepoli, dà fiducia a chi deve istruire; b) lascia
libertà e responsabilità di decidere (ricordare
l’incontro con il giovane ricco); c) non esita a
correggere anche con decisione e forza, quando
occorre; d) mostra nella parabola del figlio prodigo
la misericordia del Padre, e quindi anche la sua; e)
insegna con autorità sia nella sinagoga che nel
tempio di Gerusalemme. Pur essendo figlio del suo
tempo usa un linguaggio vivo, figurato, concreto,
breve e preciso; f) usa il dialogo, alternando domande
e risposte; discute indifferentemente con scribi,
farisei e pubblicani; g) quando educa la gente non teme di capovolgere la scala dei
valori consueti e annuncia le beatitudini.
Così ha concluso p. Piccolo:
“L’ottimo sarebbe che Gesù stesso prendesse il
nostro posto… Se lo introdurremo nella nostra
famiglia come educatore, compiremo bene il nostro
compito di genitori”.
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