La Quaresima ci invita ad "allenarci"
spiritualmente, anche mediante la pratica dell'elemosina, per
crescere nella carità e riconoscere nei poveri Cristo
stesso.
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SE POTETE, LEGGETE L'INTERO
MESSAGGIO DEL
PAPA.
Il
Papa ai Superiori Generali
Desidero citare il discorso tenuto dal Papa ai
Superiori Generali delle Società Missionarie di Vita
Apostolica, di cui fa parte il PIME, il 16 novembre
scorso.
Negli ultimi decenni un segno promettente di
rinnovamento della consapevolezza missionaria della
Chiesa è stato il desiderio crescente di molti laici,
uomini e donne, sposati o no, di cooperare
generosamente alla missio ad gentes.
Come ha
sottolineato il Concilio, l'opera di evangelizzazione
è un compito fondamentale di tutto il popolo di Dio e
tutti i battezzati sono chiamati alla "viva
coscienza della loro responsabilità per l'opera di
evangelizzazione" (Cfr Ad gentes, n. 36).
Sebbene
le Società Missionarie abbiano avuto una lunga storia
di stretta collaborazione con i laici, altri hanno
sviluppato solo di recente forme di associazione
laicale con il proprio apostolato.
Data la vastità e
l'importanza del contributo reso da questi associati
all'opera delle varie Società, le forme proprie della
loro cooperazione dovrebbero naturalmente essere
governate da statuti specifici e direttive chiare nel
rispetto dell'identità canonica propria di ogni
istituto.
Oggi, come in passato, i missionari continuano a
lasciare la propria famiglia e la propria casa, spesso
con grande sacrificio, al solo scopo di proclamare la
Buona Novella di Cristo e servirlo nei loro fratelli e
nelle loro sorelle.
Molti, anche nel nostro tempo,
hanno eroicamente confermato la loro predicazione
versando il proprio sangue e hanno contribuito
all'insediamento della Chiesa in terre lontane.
Oggi,
circostanze difficili hanno portato in molti casi alla
diminuzione del numero di giovani attratti dalle
società missionarie e a un conseguente declino
dell'influenza missionaria.Ciononostante, come
insisteva Papa Giovanni Paolo II, la missione ad
gentes è ancora solo agli inizi e il Signore esorta
noi, tutti noi, a impegnarci generosamente al suo
servizio (cfr Redemptoris missio, n. 1).
"La
messe è molta" (Mt 9, 37). Consapevole delle
sfide che dovete affrontare, vi incoraggio a seguire
fedelmente le orme dei vostri fondatori e a ravvivare
i carismi e lo zelo apostolico che avete ereditato da
loro, fiduciosi nel fatto che Cristo continuerà a
operare con voi e a confermare la vostra predicazione
con segni della sua presenza e della sua forza (Cfr Mc
16, 20).
I detti dei nostri
missionari
Bramo tanto e prego il buon Dio e
la cara Madonna che mi conservino una perenne
giovinezza di spirito e mi concedano la perseveranza
nella mia bella vocazione missionaria, bella che non
ce n'è l'uguale credo.
E anche dopo la morte, una
volta in Pradiso - dove spero di andare - intendo di
continuare da lassù a far il missionario, non più,
certamente, picchiando l'incudine, ma martellando
senza posa il cuore del buon Dio, per strappare tante
grazie per questa povera gente (dico soprattutto i
pagani), che ora vedo attorno a me. Ma che sono
impotente ad aiutare e a salvare…
Fratel
Felice Tandardini del PIME
(Introbio 28.06.1898 -
Taunggyi, Myanmar 23.03.1991).
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