"La suora ha proprio colpito
nel segno - ha detto una signora che si è sentita
interpellata in prima persona -, ci ha consigliato di
attendere i Tempi di Dio.
Lui per primo attende
pazientemente il nostro ritorno, quando decidiamo di
rimetterci in carreggiata, sotto la sua guida".
La Messa, a cui hanno preso parte
anche i bambini del primo anno di catechismo della
parrocchia S. Sossio in Frattamaggiore, ha fato rivivere
in spirito di comunione l'esperienza Matteo. E proprio
in casa di Matteo Gesù diede una grande lezione ai
farisei che l'accusavano di andare dai peccatori:
"Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i
malati". Anche noi dovremmo capire questa lezione
quando ci crediamo migliori degli altri.
Il finale della celebrazione è
stato offerto dai bambini che hanno eseguito un canto
mimato. L'applauso è sgorgato spontaneo per chi si
prepara, il prossimo anno, al primo incontro con Gesù
Eucaristia.
Alla conclusione di una domenica
diversa, trascorsa con gente diversa per età e per
interessi, tutti hanno ringraziato il buon Dio per il
dono di una giornata da mettere tra i ricordo più cari
della vita cristiana.
Incontro-festa per i Vescovi del
Myanmar. Ducenta, 2 giugno 2008.
Grande festa a Ducenta in onore
dei Vescovi Birmani, nostri ospiti dal 31 maggio al 4
giugno. Con l'Incontro-festa I Padri del Pime hanno
inteso onorare Il Nunzio Apostolico, l'Arcivescovo
Salvatore Pennacchio di Giugliano (NA), e la Conferenza
Episcopale Birmana.
Sono intervenuti l'Arcivescovo di
Aversa Mario Milano, il Sindaco di Trentola Ducenta
Nicola Pagano accompagnato dalla consorte, un
qualificato gruppo di sacerdoti della nostra Diocesi e
molti amici del Pime. I Vescovi Birmani erano 14 ed
erano accompagnati da due sacerdoti. Dopo il saluto di accoglienza ha
preso la parola p. Livio Maggi, Vicario Generale del
Pime, che ha ricordato il legame che unisce l'Istituto e
la Chiesa che è in Birmania, dove i nostri missionari
hanno lavorato per 140 anni.
Il Sindaco Nicola Pagano ha avuto
parole di elogio per il Pime che opera a Trentola
Ducente dal 1921 ed ha espresso solidarietà
all'Episcopato birmano che, oltre agli ordinari doveri
pastorali, in questi giorni è impegnato in prima linea
per soccorrere la gente colpita dal ciclone che ha
seminato morte e distruzione.
Siamo quindi giunti alla parte
centrale dell'incontro: il concerto della Cappella
Lauretana (40 componenti circa) di Aversa, diretta da
mons. Francesco Grammatico. Il repertorio è iniziato
con il nuovo inno che mons. Grammatico ha dedicato al
Beato Paolo Manna, dal titolo Anima di fuoco, ed
ha continuato con famose composizioni religiose.
Ha preso la parola il Nunzio che
ha ricordato gli ultimi padri del Pime che hanno
lavorato in Birmania: p. Mattorucco e p. Noè. A tutti
ha espresso ringraziamenti e stima per il lavoro
apostolico svolto per lunghi anni.
Ha presentato i 14 Vescovi birmani
clicca la foto per ingrandire (e
vedere anche le altre foto)
guidati dal presidente dei vescovi
del Myanmar l'arcivescovo Paul Grawng, per i quali ha
avuto parole di elogio per quanto attuano nella Nazione
che conta 658 sacerdoti, 1330 religiosi e 2084
catechisti. Mons.. Grawng ha salutato il Pime e tutti
gli intervenuti. Ha ricordato l'entusiasmo di una Chiesa
giovane che si onora di guidare con i confratelli
Vescovi. Nessuno accenno alla situazione politica.
Allo scambio dei doni ha fatto
seguito la seconda parte del concerto, applaudito per la
perfetta esecuzione di brani classici e di recente
composizione dello stesso mons. Grammatico.
L'arcivescovo Mario Milano,
entusiasta della sua diocesi che vive profondamente lo
spirito missionario, ha salutato l'episcopato birmano e
si è augurato che il Beato Paolo Manna continui a
contagiare tutti con il suo motto: Tutta la Chiesa
per tutto il mondo.
La serata si è conclusa in modo
solenne con la preghiera in lingua inglese e italiana al
Beato p. Manna e la benedizione solenne di tutti i
Presuli presenti. Come interprete abbiamo avuto il p.
Bruno Piccolo, mentre mons. Pietro Tagliaferro ha
presentato i brani eseguiti dalla Lauretana. La
comunità di Ducenta si è onorata, in fine, di offrire
la cena agli ospiti illustri.
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