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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

Settembre, un mese
    per ripartire

 Sulle prime è stato difficile trovare il pensiero del mese. Sì, perché il nono mese dell’anno lo vedo come il tempo dei rientri e delle ripartenze. Si rientra dalle vacanze, una stagione durante la quale il caldo l’ha fatta da padrone, e si riparte per impegni che ci terranno occupati fino alla prossima estate.

I più giovani andranno a scuola, i più adulti andranno a lavoro; scuola e lavoro che, se affrontati con lo spirito giusto, ci faranno sentire realizzati.

In questo momento penso ai giovani che hanno scelto il Pime e che frequenteranno i sui seminari. Questi, visto che siamo un Istituto internazionale, si trovano in Italia, Brasile, India, USA, Filippine e tra non molto, si spera, anche in Africa.

Vorrei fare un augurio a tutti: date valore al tempo e vedete i vostri campi d’azioni come lo spazio che vi affida il Signore. Se non lo perdiamo di vista ci farà raccogliere frutti abbondanti.



In Brasile ho incontrato i missionari        sul campo

L’occasione è stata la traslazione delle spoglie di mons. Arcangelo Cerqua dal seminario di Ducenta alla città di Parintins, nello stato Amazonas in Brasile. Invitato a far parte della delegazione composta dal Sindaco di Trentola Ducenta Nicola Pagano, Fernanda e Arcangela Cerqua, e il sottoscritto ho incontrato i Padri che lavorano a S. Paolo, Manaus e Parintins. La molte ore di volo non hanno condizionato la gioia di rivedere p. Antonio Palermo, Regionale del Brasile sud, p. Luigi Curnis, Economo, p. Piero Facci, direttore di Mundo e Missão e p. Maurilio Maritano che da molti anni opera nel suo centro sociale, ubicato nella zona sud della grande città che si aggira intorno a 20 milioni di abitanti. Una città che cresce a dismisura per la grande immigrazione interna; un fenomeno presente in tutte le grandi città del Brasile.

Tra i grattacieli di Vila Mariana, dove si trova il Pime, e lungo i sentieri di periferia che attraversano le favelas dove da una sessantina d’anni vanno i nostri missionari per portare aiuti, sviluppo e il desiderato delle genti, Gesù Cristo unico motivo della missione che continua. Cattedrale di Manaus

Lo stesso entusiasmo esprime il piccolo manipolo che lavora al centro di Manaus, nelle periferie e lungo le strade che portano alle comunità più distanti.

Finalmente Parintins dove, dopo molti anni, tutto parla del primo Vescovo della diocesi mons. Arcangelo Cerqua. Sì, lo ricordano per le tante opere costruite e, soprattutto, lo stimano per il bene dispensato a larghe mani alla gente che abita nell’isola Tupinambarana, dove sorge Parintins, e alle popolazioni rivierasche che vivono lungo il Rio Mar (Rio delle Amazzoni), i tanti suoi affluenti e i laghi che si confondono con al foresta popolata da una fauna unica al mondo.

Ho rivisto il sorriso di p. Egidio Mozzato, lo bonomia di p. Benito Di Pietro, la signorilità di p. Sossio Pezzella e la dinamicità del Vescovo mons. Giuliano Frigni. 

Che dire di fr. Michele De Pascale, l’artista di Parintins che dall’alto dei suoi 91 anni sprizza serenità e gioia di vivere. “Che vengo a fare in Italia – ci ha detto –, mi trovo così bene qua!”.

Oltre che a Parintins città, che conta 110 mila abitanti, i nostri lavorano a Barreirinha, Maués e Nhamundà. Avrebbero bisogno di aiuto, data la scarsità di sacerdoti e di religiose; ma molti sono i chiamati e pochi gli eletti. Se non ricordo male la Diocesi di Parintins è 1/5 della superficie dell’Italia, questo significa che ci sono da affrontare viaggi lunghi e faticosi.

Cari missionari Pimini, vi stiamo vicino con la preghiera e con tanta simpatia. Offrite al buon Dio i vostri sacrifici e ricordatevi anche di noi. Quando ci sarà possibile provvederemo a mandarvi anche qualche soldino.



Terzo Congresso Missionario Americano (CAM3, Comla8)



America con Cristo, ascolta, impara ed annuncia” è stato il tema che ha guidato i lavori del Terzo Congresso Missionario Americano - CAM 3, celebrato nella città di Quito (Ecuador) dal 15 al 17 agosto 2008.

Secondo i dati forniti dagli organizzatori, il Congresso ha registrato un totale di 3110 partecipanti, 1358 dei quali dell’Ecuador e 1401 provenienti da altri Paesi. 1219 i missionari provenienti dai 5 continenti, alloggiati presso abitazioni di famiglie di Quito; 955 i missionari nazionali; 94 gli invitati speciali, tra cui: 

Presidenti di Conferenze Episcopali, Superiori Generali e Provinciali di Congregazioni Religiose, Delegati di Comunità Religiose, Autorità ecclesiastiche, relatori ed altri invitati. Al CAM 3 hanno partecipato anche Sua Ecc. Mons. Robert Sarah, Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, e P. Vito del Prete, PIME, Segretario generale della Pontificia Unione Missionaria.

 

I partecipanti provenivano dai seguenti Paesi dell’Europa: Italia, Spagna, Germania, Polonia, Svizzera, Portogallo; dell’America: Colombia, Brasile, Honduras; dell’Africa: Etiopia; dell’Asia: Indonesia; dell’Oceania: Papua Nuova Guinea. 

Le delegazioni dei diversi Paesi sono state 33, e tra i loro membri vi erano 80 Vescovi, 465 sacerdoti, 250 religiosi, 22 diaconi e 664 laici.

Dall’Ecuador hanno partecipato 21 Vescovi, 133 sacerdoti, 307 religiosi, 21 diaconi, 87 seminaristi e 816 laici. Rappresentante del Santo Padre Benedetto XVI è stato il Cardinale Nicolás López Rodríguez, Arcivescovo di Santo Domingo e Primate dell’America Latina.

L’obiettivo principale del Congresso, voluto dal Consiglio Episcopale Latino-americano (CELAM) era di “promuovere ed approfondire la fede ed il rinvigorimento della Chiesa, per porre un argine al fenomeno delle sette che hanno attratto molti cattolici, e ad alcuni concetti teologici che hanno seminato sconcerto”.

Si intendeva anche ravvivare nelle Chiese particolari dell’America l’avvenimento della Pentecoste, affinché dall’esperienza del discepolato le comunità si mettessero in “stato di missione”, sviluppando la Nuova Evangelizzazione e la Missione Ad Gentes.

Al termine della Santa Messa conclusiva del Congresso, il Presidente del CELAM, Mons. Raymundo Damasceno Assis, ha lanciato la Grande Missione Continentale, frutto della V Conferenza Generale dell’Episcopato Latino-americano e dei Caraibi, celebrata ad Aparecida (Brasile) nel 2007. Il Card. Antonio González Zumárraga, Presidente onorario della Conferenza Episcopale Ecuadoriana e Presidente della Commissione organizzatrice del CAM 3, ha annunciato che il prossimo incontro continentale missionario, CAM 4, avrà luogo nel 2012 a Maracaibo, in Venezuela.

Al termine del Congresso è stato diffuso il “Messaggio del CAM 3 all’umanità, Famiglia di Dio” nel quale viene ricordato che “è lo Spirito che ci lega all’Asia, all’Africa, all’Europa e all’Oceania e ci fa condividere la nostra fede operando insieme per il Regno”.

I missionari riaffermano, inoltre, il loro desiderio di restare sempre discepoli, “continuando a lasciarsi alle spalle situazioni stabili, reti, barche, genitori, terra, strutture, successi e stili di vita che realizzano e danno sicurezza”.

In effetti “la centralità di Cristo nella nostra vita di discepoli è la radice dell’identità missionaria, che rinnova costantemente la comunione fraterna e sostiene l’impegno nella trasformazione del mondo per mezzo del servizio missionario”.

In una missione che va controcorrente rispetto alla società, è necessario assumere “la sfida della crescita della povertà che colpisce la maggioranza della popolazione mondiale e che è conseguenza dell’espansione di strutture e sistemi socioeconomici e politici ingiusti”.

La Missione, continua il Messaggio, si situa nel cuore del mondo, perciò “guardiamo alla società intera nelle sue aspirazioni, progetti, nel suo umanesimo e nella sua sete di Dio. Ci fa male vederla soffrire per la crisi del modello economico e sociale, per la crisi ecologica, culturale e democratica; più ancora per la povertà, l’esclusione, la violenza e la persecuzione”.

Di fronte a questa situazione, i missionari ricordano che non ci sono ricette concrete per risolverla se non “la fiducia nel Signore, il cuore aperto e il dare ragione della nostra speranza alla luce del Vangelo”.

“Siamo invitati ad impegnarci con la nostra Chiesa e la nostra società, collaborando nella definizione e nella realizzazione di tappe, priorità e mete di questa storia; a vivere la solidarietà, la condivisione e la gratuità vissute dalla comunità missionaria”.

Gli estensori del Messaggio concludono manifestando il loro desiderio di “mettersi con la Chiesa in stato permanente di missione”, di “essere servi tra i poveri”, di “comunicare la bellezza e la forza di Gesù”, di “riconciliare ed unire la famiglia umana”. (RG) (Agenzia Fides 1/9/2008)

                    
Quito, Agenzia Fides

 

  I detti dei nostri missionari

"Siamo uniti a Dio mediante una vita di meditazione e diventeremo strumenti mirabili delle sue misericordie.

Non ci illudiamo: lo zelo apostolico, senza del quale nulla siamo come missionari, non divampa che da un cuore acceso d'amore di Dio.

   

Quando il nostro cuore sarà unito a Dio nell'intimità della meditazione e della preghiera, allora "arde il fuoco" e il nostro amore ci suggerirà quello zelo ingegnoso, pratico, perseverante, infaticabile che contraddistingue il vero apostolo di Gesù Cristo".

            Beato Paolo Manna,1872 – 1952, (VA 93).

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