Dom Arcangelo Cerqua ritorna a Parintins
di p. Pasquale Simone
Tutto è cominciato il 16 luglio
2008 all'aeroporto Jùlio Belém di Parintins, dove fin dalle prime ore del
mattino si sono dati appuntamento il Vescovo Giuliano
Frigeni, i padri del PIME, le associazioni e le autorità
civili e militari.
Un volo speciale proveniente da
Manaus ha trasportato la salma di Dom Arcangelo,
accompagnato da p. Enrico
Uggé, Superiore Regionale dell'Amazonas, Suor Rosanna Marchetti, Superiora
Provinciale delle Missionarie dell'Immacolata e una
delegazione di laici della capitale.
Il
vescovo dopo aver benedetto la salma che è stata
deposta su un camion dei pompieri, ha detto alla folla
presente di procedere cantando e pregando.
Il corteo,
composto da un mare di persone in moto, motorini, auto e
pulmans si è fermato in vari posti per gli omaggi da
rivolgere al "Mito di Parintins", atteso da 18
anni.
Prima fermata alla sede del gruppo folkloristico
"Bue Garantido", per poi passare all'ospedale
Padre Colombo, alla parrocchia S. Giuseppe, Radio
Alvorada ed "Escola audio-comunicação p. Paulo
Manna".
Opere
sociali di mons. Cerqua
-
Ospedale
p. Colombo - Casa
p. Vittorio, per il recupero dei lebbrosi
-
L’isola
della pace…fr. Galliani
-
Scuola
Madonna del Carmine
- Asilo
- Casa
di recupero…
- Radio
Alvorada
- Fabbrica
dei mattoni P Colomo
- Centro
di formazione Macurany
- Cine
– Teatro della pace
- Scuola Audio Comunicazione p. Paolo
Manna (per sordomuti)
|
Qui le autorità si sono radunate
nell'auditorio per assistere ad un brillante ed
significativo spettacolo interpretato dai giovani
sordomuti.
Oggi
nell'ospedale di p. Colombo, a Parintins,
facciamo tutto, solo non apriamo la testa… Mons.
Arcangelo Cerqua, che mi volle in questo
importante ospedale, fu la colonna per la
società. Diede corpo a anima, tutte le sue
capacità per costruire questo struttura. Quando
mi scelse come primario mi disse di aiutare
specialmente il poveri. Era un uomo austero,
conservatore. Se un prete guardava una donna con
"occhio di serpente morto", subito lo
mandava in Italia. Era conservatore, serio e
amico. Fece molte opere sociali e mons.
Giuliano, il vescovo attuale, sta continuando
sulla stessa linea.
Dott. Raimondo
Correia,
primario
|
La cerimonia civile si è svolta
nella vasta piazza antistante la parrocchia del Sacro
Cuore, che agli inizi della prelazia di Parintins era
chiesa cattedrale.
Cantati l'inno pontificio e quello
brasiliano, eseguiti dal coro Santa Chiara, si sono
avvicendate le diverse autorità. La signora Godete,
presidente della Camera Municipale ha elogiato il
festeggiato a nome dei laici impegnati sia in campo
civile che religioso.
È stata quindi la volta
dell'amministratore dell'ospedale Padre Colombo che ha
ricordato le numerose opere realizzare da mons. Cerqua,
e il sindaco di Maués Odivaldo Miguel Paiva che, tra
l'altro, ha detto che Dom Arcangelo "è stato
sempre a fianco degli umili".
Particolare
attenzione è stata prestata all'intervento di Nicola
Pagano, sindaco di Trentola Ducenta (CE) che faceva
parte della delegazione italiana composta anche dalle
sorelle Fernanda e Arcangela Cerqua e dal sottoscritto.
"Ho visto con molto piacere - ha detto tra l'altro
Pagano - che a Parintins non c'è solo uno sviluppo
strutturale, ma anche una scuola ben organizzata e una
buona sanità. Sono veramente felice di essere tra voi.
Il mio cuore da questo momento starà vicino a questa
terra meravigliosa".
A questo punto c'è stato lo
scambio dei doni: il sig. Pagano ha offerto il
gagliardetto del comune di Trentola Ducenta, il sindaco
di Parintins ha ricambiato con una scultura in legno,
simbolo della foresta amazzonica.
Le sorelle Cerqua,
commosse, hanno messo per iscritto un messaggio tradotto
dal Vescovo: "A nome di tutta la famiglia Cerqua,
vi abbracciamo e ringraziamo di cuore.
L'amore e
l'affetto che abbiamo visto nei vostri occhi li
porteremo con noi e racconteremo al resto della famiglia
che abbiamo lasciato il nostro caro "zio" a
persone che lo hanno amato veramente e che continueranno
ad amarlo".
P. Enrico Uggé ha ricordato a
volo d'uccello quello che ha realizzato il Pime in oltre
cinquant'anni di presenza nel Brasile nord.
Una storia
lunga fatta di missionari che hanno donato tutto sé
stessi per il regno di Dio e il bene del prossimo.
Accorato è stato, poi, l'intervento del sig. Basilio
Tenòrio, Presidente dell'Istituto Geografico di
Parintins.
Il sig. Frank Bi Garcia, sindaco di Parintins,
ha avuto parole di gratitudine per tutto quello che ha
realizzato Dom. Arcangelo Cerqua, del quale ha letto e
commentato l'inno di Parintins, distribuito in migliaia
di esemplari.
Il
corteo ha ripreso il cammino tra due ali di popolo
festante e ha raggiunto la cattedrale costruita da mons.
Cerqua.
Qui ha avuto luogo la cerimonia religiosa
presieduta dal vescovo Giuliano Frigeni, del Pime.
Ha
tenuto la commemorazione ufficiale p. Amadio Bortolotto,
del Pime, che ha lavorato con mons. Cerqua e che oggi
svolge il suo apostolato a Macapà.
Dopo
la cerimonia i presenti hanno potuto finalmente
avvicinarsi alla bara e pregare con devozione e
commozione. A porte chiuse, il corpo di mons.
Cerqua è
stato collocato nella nicchia preparato in fondo alla
cattedrale, chiusa da un vetro che lascia vedere la bara
in cui riposeranno le spoglie dell'amato Vescovo, fino a
quando, sono parole del vescovo Frigeni, "non
costruiremo la cripta della cattedrale, così come
desiderava Dom Arcangelo".
Sotto la nicchia è
stato ricavato uno spazio per gli oggetti appartenuti a
mons. Cerqua, dal pastorale alla mitria, alla
bugia.
Finita la grande manifestazione
che ha richiesto mesi di preparazione, abbiamo colto a
volo la frase di una signora che ha conosciuto mons.
Cerqua e del quale conserva ancora la lettera augurale
che ricevette il giorno delle sue nozze: "Dom
Arcangelo diventerà santo...
Custodiremo a lungo le emozioni di
questa giornata, le lacrime versate da p. Sossio
Pezzella all'aeroporto, i canti, le espressioni di
affetto per un grande vescovo del Pime che si è donato
al popolo Parintinese".
Il 16 luglio a Parintins si
celebrava la festa del Madonna del Carmine, patrona
della città e della diocesi.
Nel pomeriggio ha
preceduto il pontificale solenne una affollata e devota
processione, a cui si è stimato che hanno preso parte
oltre ventimila persone.
La cattedrale ha potuto
contenere solo una piccola parte degli intervenuti che
erano arrivate dalla tutta la città e dalle comunità
dell'interno.
Ci piace concludere queste brevi
note di cronaca con l'inno di Parintins composto da
mons. Cerqua che esprime tutto l'amore che egli provava
per la città.
Dice tra l'altro: "Sotto la
benedizione della Vergine del Carmine - Parintins si
apre e risplende - all'abbraccio del Rio Amazonas -
protetta dal sole e la croce".
Tutti quelli che hanno dai 25 anni in su hanno
dei ricordi personali di Dom Arcangelo Cerqua;
anche quelli che erano piccoli chiedevano una
benedizione, magari con un po' di paura a causa
della barba che aveva, ma con il rispetto o un
mistero buono che c'era dietro.
Quindi il
ritorno dei reali mortali è un'occasione
grandissima per una generazione che non lo ha
conosciuto e si rende conto di quanto è stato
importante per i genitori e per i nonni. Dom
Arcangelo, i Padri e i Fratelli del Pime hanno
reso il territorio evangelizzato carne viva,
storia, cultura, fraternità, comunità,
genialità.
In questo pezzo di foresta sono nate delle
cose che nella mia parrocchia non ho mai visto.
Molte diocesi in Italia non hanno quello che
Dono Arcangelo, insieme cm gli altri missionari
e laici del Pime hanno costruito nei primi
trent'anni, cioè nel momento in cui lui, pur
vivendo in questa piccola isola, in questo posto
sperduto della foresta amazzonica non ha mai
perduto il contatto con il resto della Chiesa,
sia brasiliana che mondale.
Quindi la fortuna grandissima, forse per la
tradizione del Pime a cui apparteniamo, di non
fare il proprio orto, ma ci creare ma Chiesa con
un respiro ampio e nello stesso tempo profondo.
Ecco sono le due cose ci cm abbiamo bisogno
oggi nella Chiesa: mantenere questa apertura a
360 gradi e non ridurci semplicemente alla
parola di Dio, certo importantissima, ma voglio
dire di non fermarsi solo al libro.
Dono
Arcangelo, pur fedele al libro del Vangelo, con
i suoi collaboratori, ha reso la fede opera, o
l'opera della fede; quindi le opere della fede e
della carità.
Spero molto che questo suo arrivo, ci sto
pensando molto, sia l'occasione per costruire ma
cripta, da scavare sotto il trono della Madonna
del Carmine, per i Vescovi di questa diocesi.
Parintins, allora, sarà cresciuta nella storia
e nella carne per onorare tutti i suoi Vescovi
nella sua cattedrale.
Dom Guliano Frigeni
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Mons.
Giuliano Frigeni
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