Ci attendono due impegni importi: pregare il Rosario e parlare missione. 

Vi sarete accorti che da quando Giovanni Paolo II , nella Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae spinse per la recita del Rosario e aggiunse i misteri della luce, la corona è ritornata nelle mani di tutti, anziani e giovani. 

Speriamo che il fenomeno continui a crescere e che la "dolce catena che ci rannoda a Dio" ritorni in ogni famiglia. Un suggerimento: perché non recitate la supplica tutti i giorni di ottobre? In fondo a questa pagina trovate il testo. 

Regina delle missioni che si venera a Ducenta

"Parlare missione" potrebbe essere la parola d'ordine di questo mese. Ormai sappiamo bene che ogni cristiano è un missionario, un annunciatore di Gesù. Diciamolo anche agli altri che Gesù continua a venire nel mondo per stare con noi, per stare con tutti; solo con lui ci può essere pace e gioia.

La Chiesa è missionaria per sua natura

In prossimità della celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale del 19 ottobre, il Santo Padre ha ricordato che "il mandato missionario continua ad essere una priorità assoluta per tutti i battezzati, chiamati ad essere 'servi ed apostoli di Gesù Cristo' all'inizio di questo millennio" (Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2008)

A volte si percepisce nei cristiani di oggi una fede alquanto comoda, poco impegnata, poco cosciente della necessità della missione. 

Potremmo dire che un cristiano che non avverte l'ardore di portare l'amore di Dio ai fratelli, un cristiano che non è missionario, non è veramente cristiano. La Parola del Signore, "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc, 16, 15 -16) continua a risuonare nella sua Chiesa. Se la Chiesa rimanesse sorda a queste parole, sarebbe infedele a Gesù Cristo. 

In San Paolo abbiamo un insigne modello di missionario: "Guai a me se non predicassi il Vangelo" (1Cor 9, 16). 

Il Santo Padre ricorda che è un dovere urgente per tutti annunciare Cristo e il suo messaggio di salvezza (Messaggio per la Giornata Mondiale delle Missioni 2008).
                                        Fides, 27/09/'08.

Qui di seguito le intenzioni (passi biblici) di preghiera per le 5 settimane dell'ottobre missionario:

Prima settimana (28 settembre - 4 ottobre):
"Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi" (Sal 26, 13) 

Seconda settimana ( 5 - 11 ottobre):
"Considerate, fratelli, la vostra vocazione" ( 1Cor 1, 26a )

Terza settimana ( 12 - 18 ottobre):
"Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere" ( 1 Cor 9, 16a )

Quarta settimana ( 19 - 25 ottobre):
"Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" ( Gv 13, 35 )

Quinta settimana ( 26 - 31 ottobre):
"Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza" (Sal 117, 21 )

Fare qualcosa per gli altri

Un giorno, durante l'ora di religione, portai in classe una serie di foto scattate in Amazzonia che mostravano di tutto un po': barche in navigazione sul Rio delle Amazzoni, missionari tra bambini vestiti di indispensabile, un lebbroso assistito da un Fratello laico. 

C'era anche una serie che mostrava situazioni locali: una famiglia sull'uscio di casa, operai che lavorano la juta e pescatori di tutte le età. Uno dei primi commenti fu questo: "Ma che bei posti ci sono in Amazzonia! E come sono simpatici i Caboclos!". 

Le foto mostravano anche tante situazioni di emergenza. "Guardando le foto - esclamò un ragazzo più attento - vedo che gli occhi dei bambini sprigionano tristezza; sembra che dicano: Questo ci offre la vita, ci dà molte amarezze... Vestono poveramente e si nutrono male.

Molti lavorano in tenera età. Noi invece spesso passiamo il tempo senza far niente, guardiamo la TV e non pensiamo a quella gente che vive in povere case ".

Interessante anche quello che osservò Raffaella: "Vedendo queste foto provo tanta compassione. I volti dei bambini sono carichi di malinconia. Osservate i loro corpi e i loro sguardi. Penso che si dovrebbe fare qualcosa per loro, ci vorrebbero molti missionari che vadano ad aiutare quei nostri fratelli lontani e parlino loro di Gesù". 

Tutti concordarono che dovremmo darci una mossa. "Quello che farei - disse Andrea - non so esprimerlo. Se avessi la possibilità offrirei tutto ciò che ho... Per ora posso solo pregare".

Francesca pensava in grande: "So che L'UNICEF aiuta i bambini di tutti il mondo, ma non ce la fa a curare tutte le loro necessità. Dovrebbero esserci tante associazioni che facciano solo beneficenza". 

Disse che anche i ragazzi potrebbero fare di più; per es. essere meno egoisti. Antonio, infine, propose di dare un amano ai missionari che lavorano laggiù e si disse disposto ad andare da quelle parti per fare un po' di bene in una terra dove i beni sono a disposizione di pochi.

Supplica alla Madonna di Pompei
clicca l'immagine per aprire il testo della Supplica

  I detti dei nostri missionari

"Siamo santi specialmente nella pazienza; oh, questa deve essere eroica!... 

Pazienza nel soffrire le più ributtanti umiliazioni, pazienza nel vivere in mezzo a un popolo ingrato; 

pazienza nell'attendere un frutto dalle proprie fatiche, che forse non verrà; 

pazienza nel vederci frustrati i mezzi più sicuri di qualche conquista; 

pazienza nel pregare con forza e con fiducia, e non vederci esauditi; 

pazienza nel non trovare mai, mai uno scambio d'affetto e tutta la foga del proprio sentimento; pazienza in tutto e tutto soffrire allegramente per il Signore…".
                               P. Carlo Salerio (1827-1870)

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