C O N C O R S O
Il
presepe ci
avvicina al
Natale |
Annunziata di Gaeta. Foto p.
Pasquale Simone
Invitiamo
i nostri visitatori a mandarci la
foto di un presepe. Il più bello sarà premiato
alla fine dell'anno
in corso.
CLICCA
QUI PER VEDERE I PRESEPI IN CONCORSO
.
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Rifocillati, hanno ascoltato con particolare
interesse, la riflessione tenuta da p. Simone che ha
narrato della storia del Pime in Italia e della recente
trasformazione dell'Istituto. Dall'ottobre di
quest'anno, infatti, esiste un'unica Regione Italia ed
il neo eletto Superiore è p. Bruno Piccolo.
Tutti si
sentivano particolarmente coinvolti giacché si
riconoscevano, a tutti gli effetti, membri della grande
famiglia del Pime. È stata ricordata l'importanza della
loro attività nella diffusione della stampa
missionaria, svolta con operosità ed amore missionaria.
Il pranzo, che è seguito, è stato preparato da alcune
zelatrici presenti, in particolare da quelle di
Frattaminore che con maestria hanno deliziato i palati
più raffinati. Dopo il sorteggio di beneficenza, p.
Simone ha donato un presepe bene augurale. Il raduno si
è concluso con l'Adorazione eucaristica al termine
della quale si è svolta una funzione particolarmente
commovente.
Tutti gli intervenuti si sono uniti in
cerchio intorno all'altare con in mano un lumino acceso
mentre veniva recitata la preghiera:
A NATALE E' NATO L'AMORE
… sì, perché il Figlio
di Dio è nato Bambino per amore, per donare amore, per
invitare tutti a vivere l'amore. Per amore ha scelto
Betlemme, ha scelto la grotta, ha chiamato i pastori. I
pastori sono umili, sono poveri, disponibili alla
chiamata di Dio, pronti per la nuova alleanza.
L'umanità ha conosciuto tanti personaggi illustri.
Qualcuno ha parlato di giustizia, qualche altro di
scienza, qualche altro ancora ha insegnato l'onestà.
Il
Figlio di Dio invece ha insegnato l'amore, ha lodato il
perdono, ha detto che il Regno dei cieli appartiene ai
miti. Solo un Dio poteva dire qualcosa di diverso, ma
tanto diverso da rivoluzionare la storia, da conquistare
gli uomini di buona volontà. Anche noi siamo dei
conquistati da Dio, perché salvati da Lui, redenti da
un amore senza confini. Dipende solo da noi diventare
suoi alleati, lottare per salvare l'uomo che ci vive
accanto, per dirgli che Dio ama anche lui.
Quante guerre
sbagliate ci passano sotto gli occhi: guerre che
lasciane solo morti sul campo; frutto di ingiustizie, di
sopraffazioni, di violenze. L'uomo ha sbagliato tante
volte nella storia lunga millenni e ancora non impara.
Si vergogna di scegliere Dio come Padre e gli uomini
come fratelli. Signore, insegnaci l'amore, insegnaci il
perdono, insegnaci la via che salva. Non permettere che
l'uomo continui a percorrere vie sbagliate, continui a
combattere la pace. Facci capire che solo uniti a Te
formeremo una famiglia, la famiglia di Dio.
Solo Tu puoi
creare le condizioni perché tutti vengano a scaldarsi
all'unico focolare, all'unica cena, all'unico incontro
dove si crede in Te, si ama solo Te.
Marcella De Simone |
Incontro
gruppo Famiglie per le Missioni
Ducenta, 23
novembre 2008.
La
giornata è iniziata con la celebrazione della s. Messa,
momento di unione e di fraternità spirituale per tutti
i componenti del gruppo Famiglie, genitori e
figli.
Ad
essi si sono aggiunti amici del Pime che hanno colto
l’occasione per salutare il Padre Antimo Villano, che
li ha seguiti per anni. P.
Antimo si allontana non solo dal gruppo ma anche dalle
Comunità di Napoli e Ducenta per essere curato in modo
adeguato presso la Casa del Pime che si trova a Rancio
di Lecco.
Subito dopo il gruppo
si è riunito nella sala Martiri, dove il nuovo Padre
spirituale che seguirà il gruppo, P. Michele Carlone,
è stato presentato da P. Bruno Piccolo, nuovo Superiore
della Regione Italia.
P. Carlone in questo
suo impegno sarà affiancato da suor Elena. Questa si è
presentata dicendo di essere ben lieta di lavorare
con le famiglie interessate alle missioni, in
quanto anche lei Missionaria dell’Immacolata. Il
gruppo ha poi reso edotto p. Carlone su come si svolge
il cammino, suggerendo nuove proposte di attività
fattibili, miranti a far conoscere la realtà del Pime
nelle parrocchie.
Il futuro si presenta ricco di avvenimenti che
daranno nuova linfa vitale al gruppo, facendolo
aumentare con l’introduzione di altre famiglie. Antonio.Russo
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Mai
più tragedie come questa
Karim
nella vigilia di capodanno 2007, mentre giocava nel
cortile di casa, a Ducenta, fu colpito da un proiettile
“vagante”. Oggi si trova in un centro di
riabilitazione nei pressi di Lecco. Ecco la lettera che
ha scritto a quanti usano le armi in modo sconsiderato.
“Ciao
a tutti, sono Karim, ho deciso di scrivervi per parlarvi
della mia giornata. Tutti i miei giorni iniziano in un
ospedale dove faccio dei noiosissimi esercizi per stare
meglio. Non immaginate neanche quanto mi manchi la scuola,
i miei amichetti e mi manca persino sentir suonare la
campanella. Come vorrei tornare, ma per il momento ho
bisogno ancora di cure. A volte uno pensa che ci si
stanca ad andare sempre a scuola, ascoltare le maestre, studiare,
ma se poi se non ci vai, ti scocci da morire, tanto da
sperare di tornare presto e ricominciare a giocare per
lunghi pomeriggi con i tuoi amici. Ora però vorrei
chiedervi di farmi una promessa e spero che la
manterrete. Alla fine dell’anno e durante queste feste
che arrivano, non sparate con le armi da fuoco,
perché uno sparo che per qualcuno può essere
divertente, ad altri può costare molto. Non solo il
costo dell’esistenza, ma anche quello della felicità
di un bambino
che non può vivere in serenità i suoi 10 anni con la
propria famiglia e con gli amici. Buon Natale e Felice
Anno Nuovo a tutti”.
Karim Hammed
Un
colpo vagante ha colpito Karim durante la notte di Capodanno
2007. Da
allora Karim, per il quale si era temuto per la vita, ha
girato per ospedali per ritrovare la gioia e la felicità
di bambino. A lui e alla sua famiglia, gli Auguri più
sinceri di tutta la Città ed un grazie grande, grande.
La
Città di Trentola Ducenta
Nicola
Pagano, Sindaco di Trentola Ducenta
Racconto di Natale
Pasqualino non aveva capito nulla della
celebrazione. Il parroco parlava in latino ed i canti
erano sembrati lunghe nenie incomprensibili.
Il bambino aspettava di vedere il Bambino e
lottava con il gran sonno che aveva. Fin dal segno della
croce si era guardato attorno, cercando il presepe. Ma
la mamma ed il babbo erano stati chiari: "Bisogna
star buoni fino alla fine". E la fine della messa
di mezzanotte (la prima della sua vita!) era finalmente
arrivata.
Pasqualino sapeva che, fuori la chiesa del suo
paesello, era acceso un grande falò, nella piazza.
Serviva a fare luce a Gesù che arrivava... e proprio i
ragazzini erano andati in campagna a raccogliere la
legna...
Ecco, finalmente, il piccolo Gesù benedicente
esposto sul trono formato da una grande raggiera di
legno dorato! Ecco la processione con gli uomini in
testa e l'organo che intonava Tu scendi dalle stelle. La
trepidazione, la meraviglia, e il volto assonnato di
Pasqualino che s'illumina nel baciare il piedino
santo. "Bisogna andare puliti - aveva detto la
mamma - altrimenti il Bambino ci darà i calci con il
piedino nudo!". E invece il Redentore sorrideva!
Che gioia guardare dritto nei suoi occhioni celesti.
Pasqualino, tra papà e mamma, non voleva più lasciare
quegli occhi... Ma la fila di fedeli che voleva salutare
il Bambino era ancora lunga, bisognava andare...
Ecco il presepe fatto alla buona, con gli
stessi pastori di sempre, le stradine, la capanna... e i
due asinelli in proscenio: lo spasso di tutti! Erano
fatti con una specie di plastica colorata, con una
testolina agganciata al collo vuoto con un gancetto. Se
soffiavi da lontano, l'asinello alzava ed abbassava il
capo... Tanti sterpi, paglia, la "sparagina" ,
i sassolini, il muschio... Ma quell'anno tutto sembrava
più bello, più "vero".
E Pasqualino promise a Gesù che sarebbe stato
suo amico per sempre. Ricambiando il sorriso ricevuto e
la trepidazione provata. Quel Natale è rimasto scolpito
nel suo cuore!
Ancora oggi, missionario del Pime, non può
accostarsi ad un presepe senza risentire l'odore di quel
muschio, la voce della mamma, la commozione
dell'incontro. E cerca gli occhi del Bambino, sicuro di
ritrovare in quella comunione d'amore, tutto il senso
del Natale e della vita!
Sandra Cervone
Poesia
di Natale
Scriveteci! Dateci
la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari, quali
consigli
dareste per fare qualcosa di buono per gli altri.
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