Dicembre, il mese che ci porta
il Natale
L’ultimo mese
dell’anno porterà freddo e gelo, vento e pioggia, e
tanta neve sui monti. Un clima ideale
per raccoglierci e pregare, per fare la novena
che ci prepara al Natale.
Quante nascite di Gesù sono state celebrate
dopo quella di Betlemme, quanti venticinque dicembre
ha festeggiato ognuno di noi… Ricordi e nostalgie di
una data che ritorna anche quest’anno.
Come sarà il nostro Natale? Dipende solo da noi scegliere e dare
spazio al Figlio di Dio. E al Figlio di Dio affidiamo
il resoconto di un anno che finisce e chiediamo la sua
benedizione per un anno nuovo ormai alle porte.
Natale
per il mondo
"Natale è Natale", dice una nota
pubblicità che pensa al panettone e ai regali.
Proviamo a vedere se è così anche altrove e facciamo
un breve giro per i luoghi dove i missionari vivono il
Natale in modo diverso, ma sempre con grande
attenzione a Colui che è il centro della festa: Gesù
nato Bambini per noi.
"Alla nostra festa di Natale - dice suor Elena,
missionaria in India - partecipano anche gli
indù che abitano vicino a noi. Per loro Gesù è un
avatara, una delle incarnazioni dei Vishnu, e quindi
un dio da adorare". Anche gli indù hanno una
festa che somiglia al Natale: è ditali, la festa
della luce che si celebra in ottobre.
P. Carlo Tinello, del Pime, ha lavorato in Giappone
e dice che Christmas è conosciuto solo per gli
addobbi dei centri commerciali e la musica di
Jingobell. D'altra parte i cristiani, protestanti
compresi, in Giappone sono appena l'uno per
cento.
Le
piccole comunità cristiane organizzano incontri
canori, recite per bambini, fanno visita agli anziani,
addobbano i loro luoghi di ritrovo e fanno il
presepe.
Nelle Filippine,
Paese a maggioranza cattolica, c'è rimasta la Messa
del Gallo " (di origine spagnola) che si celebra
alle 4.30 del mattino. La modernità ha fatto spazio
al consumismo.
Un'esperienza
molto bella la ricorda p. Giuseppe Carrara, vissuta
nell'ultima parrocchia dove ha lavorato. Nel tempo di
Natale è stata fatta una colletta (in natura e in
soldi) a favore delle famiglie più povere della
comunità. "Sicuramente - dice - un modo sincero
ed efficace di vivere la solidarietà che Dio
incarnato ci insegna".
In Myanmar a Natale c'è un atmosfera di gioia,
pace, amore e unità. Ecco quanto dice Paul Tin Reh:
"II Natale è una festa di famiglia, perché ci
si riunisce per stare insieme. C'è l'usanza di
mandare cibo e vino a quanti non riescono a venire in
chiesa e vivono il Natale insieme al resto della
famiglia".
P. Luca
Bolelli, da un anno missionario in Cambogia,
dice che solo a Phnom Penh si vede qualche segno del
Natale, ma è slegato dal senso religioso della
nascita di Gesù. "Un giovane buddista - racconta
- che ha lavorato a casa nostra mi ha chiesto perché
a Natale noi cristiani festeggiamo Babbo Natale?
Hai
voglia di spiegargli come stanno le cose! Comunque ci
si prova ogni volta, nella speranza che il volto di
Gesù diventi un po' più familiare".
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