Febbraio
a Ducenta
“Febbraio corto e
amaro”. Così dice l’adagio che sa molto di
meteorologia. In questo periodo, infatti, si
avvicenderanno pioggia e freddo, con qualche schiarita
che renderà graditi tempi e luoghi.
Ducenta. Dalla terrazza il campanile e il Vesuvio
Ma i fenomeni atmosferici non possono fermare il
cammino dell’uomo. Ognuno è chiamato a portare
avanti i suoi progetti, a tenere duro per seguire
fedelmente la chiamata del Signore. I missionari e chi
vuole seguirli più da vicino devono trovare nella
preghiera e nella riflessione la fantasia per creare
novità giorno dopo giorno.
Ducenta, sullo sfondo degli appennini innevati
Qui a Ducenta avremo diverse tante tappe fatte di
incontri mirati, di movimenti e gruppi missionari. Il
18, mercoledì alle ore 16,00, celebreremo la memoria
liturgica del santo Alberico Crescitelli, con la messa
solenne a cui prenderanno parte la comunità dei Padri
e amici del Pime.
Tante occasioni per rivivere la passione per la
Missioni che forma lo scopo della nostra vita.
L’isola
che non c’è…
… così Edoardo Bennato intitolava una sua bella
canzone. Ma il caso ha voluto che l’isola sia
comparsa in piazza P. Paolo Manna in Trentola Ducenta.
Ducenta, Piazza Paolo Manna chiusa al traffico
Tutto è potuto avvenire per una delibera
comunale che
ha dato voce ad associazioni e pochi “benpensanti”
che speravano di vedere gente in piazza e in Via Roma,
o meglio: nel breve tratto antistante la facciata del
Seminario del PIME) dalle ore 9,00 alle 13,00 della
domenica. Sono comparse perfino le catene che sbarrano
la strada a chi non volesse ubbidire…
L'isola che non c'è
A nulla sono servite
le numerose firme raccolte da chi ha capito che i
pregiudicati erano specialmente i missionari e le loro
attività.
Gli amici della panchina di sempre
E che il PIME è al servizio della gente
del posto e di quanti appoggiano le sue attività,
neppure è stato considerato.
Post
factum non rimane augurarci che lo struscio cominci!
Il
Papa: “Vivere bene la quaresima”
Il Santo Padre nel consueto Messaggio quaresimale si
sofferma quest'anno sul valore e sul senso del
digiuno. "Possiamo domandarci – scrive il Papa
– quale valore e quale senso abbia per noi
cristiani il privarci di un qualcosa che
sarebbe in se stesso buono e utile per il nostro
sostentamento. Il vero digiuno, ripete anche altrove
il divino Maestro, è piuttosto compiere la volontà
del Padre celeste, il quale "vede nel segreto, e
ti ricompenserà" (Mt 6,18).
Benedetto
XVI ci ricorda inoltre che, oggi, la pratica del
digiuno ha perso un po' della sua valenza spirituale e
ha acquistato piuttosto, il valore di una misura
terapeutica per la cura del proprio corpo.
"Digiunare giova certamente al benessere fisico,
- dice il Papa - ma per i credenti è in primo luogo
una "terapia" per curare tutto ciò che
impedisce loro di conformare se stessi alla volontà
di Dio".
"Il digiuno –
afferma il Papa – ci aiuta a prendere
coscienza della situazione in cui vivono tanti nostri
fratelli. Nella sua Prima Lettera san
Giovanni ammonisce: "Se uno ha ricchezze di
questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità
gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui
l'amore di Dio?" (3,17). Digiunare
volontariamente ci aiuta a coltivare lo stile del Buon
Samaritano, che si china e va in soccorso del fratello
sofferente (cfr Enc. Deus caritas est, 15).
Scegliendo
liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli
altri, mostriamo concretamente che il prossimo
in difficoltà non ci è estraneo. Proprio
per mantenere vivo questo atteggiamento di accoglienza
e di attenzione verso i fratelli, incoraggio le
parrocchie ed ogni altra comunità ad intensificare in
Quaresima la pratica del digiuno personale e
comunitario, coltivando altresì l'ascolto della Parola
di Dio, la preghiera e l'elemosina.
Questo è stato, sin
dall'inizio, lo stile della comunità cristiana, nella
quale venivano fatte speciali collette (cfr 2 Cor 8-9;
Rm 15, 25-27), e i fedeli erano invitati a dare ai
poveri quanto, grazie al digiuno, era stato messo da
parte (cfr Didascalia Ap., V, 20,18)".
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A
cura del Movimento Giovanile Missionario |
Lettera
dalla Papua N. Guinea
Nonostante le difficoltà, siamo parte di una chiesa
in cammino e in crescita, protagonisti di una chiesa
viva e dinamica,nelle sue gioie e speranze.
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