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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

Prossimamente a Ducenta

Domenica 10 maggio
  Festa Missionaria 
clicca per vedere la galleria foto-video 64° Congressino Missionario. 
Quest'anno punteremo sulla Cambogia, sostenendo il progetto Un Asilo per Mondolkiri). Interverranno i missionari che lavorano in quella nazione, dove il Pime è presente dal 1991. Parteciperanno tutti i gruppi e movimenti che appoggiano il Pime e gli amici delle missioni. Un'attenzione particolare sarà riservata alla consegna del Crocifisso ai missionari partenti.

 

Cronaca degli avvenimenti

Festa Missionaria, un successo!
     Ducenta, 10 maggio 2009.

L’hanno detto tutti gli amici del Pime di Ducenta:

clicca per vedere la galleria foto-video il 64° Congressino Missionario 2009 è proprio riuscito. Tutto è filato dritto secondo il programma. Si è iniziato con la preghiera animata dai giovani, a cui hanno fatto seguito e i tre momenti di riflessione.

1)      P. Giuseppe Carrara ci ha ricordato la missione di S. Paolo che nell’anno a lui dedicato ci indica la via maestra per un apostolato aperto a 365 gradi. Popolo e Nazione devono conoscere la salvezza portata da Gesù. “Parto per le Filippine – ha detto tra l’atro – con po’ di trepidazione. Ho lavorato tre anni a Napoli e ho cercato di contagiare missionariamente quanti mi hanno avvicinato”.

2)      Ha poi preso la parola p. Tony Vendramin che ha una lunga esperienza con 15 anni di missione in Bamgladesh e 14 in Cambogia; due Paesi con una sparuta presenza cristiana. In Cambogia andò su invito di Madre Teresa di Calcutta. Ha visto gli orrori della repressione di una crudele dittatura, ma anche la ripresa degli ultimi anni. Da quelle parti si lavora specialmente con progetti di sviluppo. P. Tony ha detto che quanto prima ripartirà per quelle terre a lui tanto care.

3)      E’ stata poi la volta di p. Alberto Zamberletti, della Direzione Generale del Pime, dottore con 33 anni di missione in Guinea Bissau. Come coordinatore dei progetti attualmente in corso nel triangolo Thailandia, Cambogia, Myanmar ha sottolineato lo spirito che anima il lavoro che porta avanti. E’ la carità di Dio che ci spinge ad andare ai fratelli.

clicca per vedere la galleria foto-video Alle ore 12,00 tutti sotto la grande tenda per la celebrazione eucaristica. Ha presieduto p. Alberto, hanno accompagnato i canti i giovani della parrocchia S. Simeone di Frattaminore. E poi il punto più toccante per i numerosi presenti: la consegna del Crocifisso al p. Giuseppe Carrara, che riparte per le Filippine, e a sr. Maria Garofalo delle Missionarie dell’Immacolata che a fine mese prende il volo per S. Paolo del Brasile. 

QUI FOTO-VIDEO DELLA FESTA  clicca per vedere il filmato  A lei è toccato ringraziare e comunicare l’emozione che si prova nel pronunziare parole: “Beato quel giorno in cui mi sarà dato di soffrire molto per una causa così santa e pietosa, ma più beato quello in cui fossi travato degno do spargere per essa il mio sangue…”.

   Al momento del pasto tutti hanno potuto assaggiare prodotti nostrani, resi più gustosi dalla capacità culinarie delle signore del gruppo Famiglie per le Missioni e volontarie.

   “I postini di s. Paolo” è stato lo spettacolo rappresentato dal gruppo Giovani e Missioni, sotto la regia del p. Giovanni Tulino. Una storia di s. Paolo ben raccontata, proposta con tutti gli accorgimenti per renderla interessante e coinvolgente. Gli applausi si sono sprecati… Gli stessi attori, schierati in proscenio, hanno dato il saluto finale. Il sorteggio della sottoscrizione fatta per “Un asilo per Montolkiri” (Cambogia) ha visto vincitori questi fortunati:

1° Filomena Spagnuolo (Trentola Ducenta), biglietto n. 8160 – Televisore LG 32.

2° Maria Andriulo (Melito), biglietto n. 616 – Lavatrice FMEG kg 5.

3° Francesco Fabozzi (Trentola Ducenta), biglietto n.10020 – Bicicletta.

4° Luigi Iannicelli (Caivano), biglietto n. 8035 – Bicicletta.

5° Angela Rosa Mottola (Lusciano), biglietto n. 9364 – Set biancheria.

6° Signora Maria… (Caivano), biglietto n. 4999 – Frullatore.

7° Davide Capoluogo (Carinaro), biglietto n 6380 – Frullatore.

  Il Rettore della comunità di Ducenta ha ringraziato tutti gli intervenuti, augurandosi che la festa missionaria dia la giusta ricarica sul cammino che porta alla vera missione affidataci da Gesù.

 

Le zelatrici pellegrine a Nettuno

  di p. Pasquale Simone

    A conclusione del cammino formativo dell’anno le zelatrici e amici di Ducenta hanno partecipato al pellegrinaggio il 18 aprile che ha avuto come meta il santuario di s. Maria Goretti in Nettuno e la SS. Trinità alla Montagna Spaccata di Gaeta.

    I due pullman a disposizione delle cento persone che hanno aderito sono giunti puntuali alla città laziale per la celebrazione eucaristica svoltasi nella cripta della martire bambina. 

   Con gli occhi fissi sull’urna e tanta emozione nel cuore, abbiamo ascoltato il p. Passionista, rettore del santuario.  Questi ha esordito dicendo che Maria Goretti non è la santa “dei cinque minuti”, quanto è durato il tempo del martirio messo in atto da Alessandro Serenelli. Marietta, come la chiamavano affettuosamente, era cresciuta in una famiglia piena di fede, dedicata al lavoro dei campi, in una zona malarica. Morto il padre si dedicò alla cura dei fratellini, sostituendo la mamma che dovette dedicarsi al lavoro. Maria Goretti, che si distinse per la devozione eucaristica, ebbe la dispensa per anticipare la prima comunione. Vita timorata di Dio e preghiera furono alla base della sua santità. Il martirio fu una conseguenza logica e il perdono carità sincera. Ecco i particolari delle ultime ore della santa: “Il cappellano dell'ospedale la assiste paternamente. Al momento di darle la comunione la interroga: «Maria, perdoni di tutto cuore al tuo assassino?». Risponde: «Sì, gli perdono per amore di Gesù... e voglio che venga anche lui con me in Paradiso... Lo voglio accanto a me... Che Dio gli perdoni, perché io gli ho già perdonato...». È con questi sentimenti, quelli di Cristo stesso sul Calvario, che riceve l'Eucaristia e l'Unzione degli infermi, serena, tranquilla, umile nell'eroismo della sua vittoria. La fine si avvicina. La si sente chiamare: «Papà». Finalmente, dopo un ultimo appello a Maria, entra nella gioia immensa del Paradiso, il 6 luglio 1902, alle tre del pomeriggio”. P. Simone che ha guidato il pellegrinaggio durante l’omelia ha invitato tutti a tendere alla santità, indispensabile  per aprirsi ai vicini e ai lontani, per essere missionari convinti.

Giunti al ristorante, che ha fatto sfoggio di portate di cucina romana, allietate dal piano bar, abbiamo avuto la sorpresa di un raduno Ferrari.  

 

Mai viste tante fuori serie del Cavallino Rampante  nello stesso luogo. Più di uno ha ceduto alla tentazione di farsi fotografare vicino ai prototipi della casa di Maranello.

    All’ora convenuta tutti in pullman per raggiungere Gaeta e visitare la SS. Trinità alla Montagna Spaccata, santuario gestito dal Pime. Ci ha accolto p. Bernardino Rossi, rettore della comunità, che ha fatto da cicerone lungo il corridoio della Via Crucis, per poi scendere alla cappella del Crocifisso nella spaccatura centrale, costruita sul masso staccatosi intorno al 1440 dalla parete destra e incuneandosi a 30 metri dal mare. 

   Trovandosi tra cielo e mare eravamo tutti raccolti nel pregare e con gli occhi fissi al Crocifisso ligneo del 1400, reso più bello dal recente restauro che ha messo in luce l’incarnato di un opera d’arte che da secoli ammalia i visitatori. 

   La mano del turco, il letto di s. Filippo Neri, le sculture nella roccia e i resti romani hanno fatto da cornice al panorama che si gode dalla cupola della cappella, da dove si contempla il mare profondo e le lontane isole del Tirreno.

   Al calar della sera ancora tutti in pullman per far ritorno a casa. 

Preghiera e ricordi della giornata colorata di cordialità si sono mescolati nella mente, mentre ringraziavamo il buon Dio che ci ha fatto stare bene insieme, pensando missione. 

 

Cinesi in pellegrinaggio

   Ducenta, 23 maggio 2009

   Il caldo pomeriggio di sabato 23 maggio ci ha regalato una bella sorpresa: un gruppo di giovani cattolici cinesi è venuto in pellegrinaggio alla tomba del Beato Paolo Manna. 

  Lo guidavano i religiosi  della “Piccola Famiglia dell’Assunta”, cogregazione che si ispira alla regola di don Giuseppe Rossetti. Era diretto a Napoli.  

   Il giorno dopo parteciparono alla seconda “Giornata Mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina”, istituita da Papa Benedetto XVI. Alle ore 11, il cardinale Crescenzio Sepe ha presieduto, in Cattedrale, la Santa Messa in cinese ed in italiano. 

  Concelebrarono, con l’Arcivescovo, i cappellani don Paolo Kong e don Pietro Cui.

  Con il gruppo c’era anche un giovane sacerdote cinese che ha tradotto per i simpatici ospiti le notizie che abbiamo fornito sul p. Manna, la sua beatificazione e la traslazione delle venerate spoglie che con una solenne liturgia, presieduta dal Card. Sepe, il 14 settembre 2005 furono collocate nella cappella dedicata al grande missionario del secolo scorso.

   Prima del gelato, particolarmente gradito per il gran caldo di quel giorno, ci eravamo portati al cimitero, dove riposano i missionari del Pime, e avevamo pregato davanti all’edicola della Madonna Regina delle missioni. Il momento di raccoglimento si era concluso con un melodioso canto cinese alla Madonna.

  Uno dei religiosi, che aveva preso l’iniziativa del pellegrinaggio, sta facendo degli studi sull’inedito del p. Manna: “Il metodo moderno dell’evangelizzazione”, scritto nel 1928. 

Gli amici cinesi hanno voluto incontrare P. Ferdinando Germani che ha mostrato loro il “tesoro” che si trova nell’archivio del Segretariato: al raccolta di foto storiche, scritti e tanti altri documenti raccolti con pazienza certosina per la beatificazione di p. Paolo Manna.

   A incontro terminato abbiamo saputo che la Diocesi di Napoli già da tempo ha rivolto grande attenzione alla comunità cattolica cinese che si riunisce nella chiesa di Santa Caterina a Formiello a Porta Capuana. 

   All’interno dei rinnovati rapporti con la Cina si inscrive la riapertura della Chiesa dei Cinesi alla Sanità, del marzo scorso, dove sono custodite le spoglie mortali di Matteo Ripa, primo missionario in Cina e fondatore del Collegio dei Cinesi. 

   Ad ottobre, inoltre, Napoli ospiterà un convegno internazionale a caratteri storico-religioso sui rapporti italo-cinesi.

 

Riceviamo e pubblichiamo

Auguri dal Giappone

  Carissimi, è con il cuore pieno di gratitudine al Signore che la comunità parrocchiale di Kitamachi si prepara a celebrare la Pasqua di Gesù, al termine del cammino quaresimale iniziato il 25 febbraio. 

 Pur consapevole che non è possibile esemplificare, duplice è la motivazione del nostro grazie al Signore, sempre operante nella nostra storia umana per mezzo del Suo Spirito. 

 Anche quest'anno nel corso della celebrazione della Veglia Pasquale, si gioirà per la nascita di nuovi fratelli e sorelle in Cristo. 

 Tra adulti e bambini avremo, infatti, 9 battesimi: una coppia di coniugi, una mamma con due bambini, due giovani e, infine, una coppia di gemelli di 8 anni. Il numero, certamente, non è elevato ma sta ugualmente ad indicare che le vie del Signore sono misteriose. 

 Gli adulti, in Giappone, arrivano al battesimo dopo un lungo periodo di preparazione e maturazione. Tutto frutto della grazia. 

Quest'anno, poi, il nostro grazie al Signore è motivato anche da una significativa ricorrenza: cinquantesimo dell'erezione della parrocchia (4 aprile) e della consacrazione della chiesa parrocchiale (3 novembre). 

 L'atto ufficiale della nascita della parrocchia, firmato dall'arcivescovo dell'epoca, Cardinal Peter Doi Tatsuo, porta la data del 4 aprile 1959, mentre il giorno successivo (ricorreva la seconda domenica di Pasqua) si procedeva alla benedizione della cappella provvisoria. 

 La prima celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale aveva luogo due giorni prima della consacrazione (1 novembre 1959, Solennità di Tutti i Santi). 

 La chiesa, dedicata a Sant'Andrea, fu costruita con gli aiuti provenienti dalla diocesi di Colonia, cui stiamo per inviare una lettera di ringraziamento, con la promessa di continuare a sostenere la diocesi tedesca con la preghiera per le vocazioni. 

50 anni di storia di vita parrocchiale meritano di essere ricordati, soprattutto perché sono segno che Gesù Risorto è sempre presente in mezzo a noi. La sua parola, poi, ci assicura che continuerà ad essere con noi "tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). 

 A voi tutti i miei migliori auguri di Buona Pasqua.

Pasqua 2009. P. Vincenzo Pascale (in Giappone dal 1975).

 

 Scriveteci! 
Dateci la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari,
quali consigli dareste per fare qualcosa
di buono per gli altri.
 

 

 

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