di
riflessioni e di segni espressi nell’offertorio con la
presentazione dei sandali (per dire che i giovani
vogliono seguire il Signore lungo i sentieri della
Missione), telefonino e computer (per divulgare la
Parola di Dio usando i moderni mezzi di comunicazione) e
poi l’acqua, il vino, i fiori, la Bibbia e la luce che
deve illuminare i passi che conducono ai fratelli in
attesa del Regno di Dio.
All’omelia p. Simone ha ricordato p. Pasquale
Ziello, “un
grande della Missione” che onora il suo paese
nativo.
Prendendo spunto dal brano evangelico della
domenica, ha ricordato che siamo tutti missionari e
quindi profeti scelti da Dio per annunziare e
testimoniare.
Ha fatto seguire brevi ricordi di vita in missione e
ricordi di avvenimenti e persone che onorano Sant’Arpino.
Programmatico è risultato l’intervento di
Maria a conclusione della Messa.
Ha detto alla comunità presente i motivi che hanno
ispirato i 20 giovani che vestivano, a mo’ di divisa,
la maglietta con la foto di p. Ziello, circondata
dal nome del gruppo. Un volere partire nella semplicità,
senza la sacca da viaggio, forniti di amore di Dio da
condividere con i fratelli vicini e lontani.
Tra i numerosi presenti abbiamo notato la
rappresentanza del “Gruppo di preghiera p. Ziello”,
fondato dai coniugi Di Santo e che opera a Caivano d
Napoli. Ha al suo attivo opere di carità, tanta
preghiera e i pellegrinaggi alla tomba del Beato Paolo
Manna che si venera nel Seminario del Pime in Trentola
Ducenta.
orgogliosa di mostrare il logo del gruppo
Ai
saluti p. Simone ha colto l’occasione per dire che la
Chiesa si aspetta altri missionari dal paese che ha dato
i suoi operai per la vigna del buon Dio. “Sant’Arpino – ci ha detto don Raffaele – è ricco di vocazioni maschili e femminili”. Una garanzia di
frutti che la comunità continuerà a produrre per la
Chiesa.
Una serata
culturale memorabile per Gaeta.
Gaeta, 14 luglio 2009
Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto a
"Libri sulla cresta dell'Onda".
L'incredibile silenzio della
piazza, gremita di pubblico, era la testimonianza più
eloquente dell'importanza della serata che si stava
vivendo in piazza Annunziata, a Gaeta, alla presenza di
ospiti veramente straordinari : Margaret Mazzantini,
Sergio Castellitto, il duo formato da Saba Anglana
(voce) e Tatè Nsongan (chitarra).
Una vera e propria celebrazione dei valori universali
della solidarietà e della condivisione. Sì, oserei
dire una messa laica, densa di contenuti, carica di
significati, di emozioni e sensazioni condite dalla
giusta dose di commozione.
Qualcuno - come chi scrive - ha
perfino pianto, lasciando scorrere liberamente sul viso
lacrime di partecipazione convinta, sia mentre Sergio
Castellitto leggeva magistralmente brani tratti dal
romanzo di Margaret Mazzantini, "Venuto al
mondo", edito da Mondadori, sia per la bravura
della cantante, semplicemente straordinaria nel suo
saper toccare le giuste corde del cuore e della
ragione.
Il tutto ben diretto da Riccardo
ed Enza Campino ma anche dalla magia del luogo, dalla
scenografia sobria ed elegante, dall'atmosfera che
sembrava creata proprio per incantare e per farci
sentire privilegiati pur se piccoli piccoli. Sicuramente
contenti di essere accorsi così numerosi nella piazza,
ma anche... egoisti perchè responsabili - volenti o
nolenti - di quanto di orribile accade nel mondo! Sì,
responsabili in prima persona della cecità e della
sordità intellettuale delle nostre collettività, del
dilagante disimpegno socio-politico, dell'indifferenza
strisciante verso le grandi problematiche della
mondialità! Egoisti verso quel "popolo in
cammino" dai tanti sogni che chiede il nostro aiuto
ed al quale noi, "popolo" sempre più fermo
nel suo egoismo e nelle sue paure spesso urliamo troppi
"no", arrivando a sbarrare le frontiere...
quelle geografiche e quelle del cuore... In una
caldissima sera d'estate, una straordinaria coppia, (lei
scrittrice, lui lettore/attore/regista), ci ammonisce
senza aggredirci o giudicarci, facendoci sentire
finanche esagerati nelle nostre chiusure, lasciandoci
letteralmente muti dinanzi alla grandezza umile del loro
impegno culturale.
Impegno reale per la costruzione
di una nuova coscienza civile, aperta alla società che
cambia, accogliente verso le diversità, giustamente
coinvolta dalle esigenze di pace e libertà.
"Grazie per essere stati qui", dice il sindaco
Antonio Raimondi, interpretando i sentimenti di molti
ascoltatori. Grazie diciamo anche noi alla cantante
appena scesa dal parco da dove ha impartito la lezione
di umanità più coinvolgente che potessimo sperare. E
grazie vorremmo dire a Margaret e Sergio, due persone
stupende, libere, aperte, moderne, che hanno fatto del
loro lavoro e delle loro straordinarie capacità, un
"dono" per tutti, per quanti vorranno
attingere a piene mani dallo scrigno delle perle
elargite e non solo custodite.
Scrittura, parole, occhi, sorrisi, gesti: tutto
colpisce, tutto arriva dritto al cuore, tutto
contribuisce alla magia della serata che resterà
memorabile e che Gaeta, forse, neppure pensava di dover
vivere così intensamente. Saba ha appena cantato la sua
dolce cantilena dedicata alle mamme somale che
"anche in guerra desiderano procreare" ed ecco
che Margaret si volta verso il pubblico raccoltosi
finanche dietro il palco e chiede scusa perchè a troppi
ha dato le spalle... E Sergio, visibilmente commosso e
rosso in volto, sorride e saluta, scorgendo forse le
lacrime che rigano il viso di molti, nelle prime file...
Che dire, insomma, se non ancora e solo
"grazie"? Vita, letteratura e musica unite per
un solo inno alle potenzialità e alla bellezza
possibile del mondo unico e solidale che vorremmo tanto
costruire!
Sandra Cervone
Mons.
Arcangelo Cerqua un anno dopo
E’ già passato un anno (dal 13 luglio 2008) da
quando abbiamo accompagnato a Parintins le spoglie di
mons. Arcangelo Cerqua (1917-1990)
Arrivo in Aeroporto
Era sepolto a Ducenta e, dopo
la continua richiesta che durava da 18 anni, il Pime
accontentò la popolazione che amava il suo primo
Vescovo.
Facevano parte della comitiva italiana il
sindaco di Trentola Ducenta sig. Nicola Pagano e le
nipoti romane del famoso vescovo Arcangela e Fernanda e
il Rettore di Ducenta.
Ingresso trionfale in Parintins
Quanta gente, quante
espressioni di ammirazioni, quanta devozione per il
Pastore che ha dato la vita per i caboclos che vivono
lungo le rive del Rio Mar (Rio della Amazzoni).
Dom Giuliano e il Sindaco Pagano
Ricordiamo quanto disse l’attuale Vescovo di Parintins
mons. Giuliano Frigni: “Il ritorno dei resti mortali è un’occasione grandissima per le
generazioni che lo ha conosciuto… Dom Arcangelo, i
Padri e i Fratelli del Pime hanno reso il territorio
evangelizzato carne viva, storia, cultura, fraternità,
comunità geniali”.
Scriveteci! Dateci
la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari, quali
consigli
dareste per fare qualcosa di buono per gli altri.
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