Dopo aver detto che su
questo versante va orientata l’animazione missionaria
(P. Manna diceva che siamo solo e tutti missionari), si
sviluppi un progetto che tenga conto di questa Chiesa
che è in Italia ed animare una società che lotta tra
secolarismo e la ricerca di novità che tardano a
venire.
Così concludeva: “A
noi compete essere promotori e segno di unità e
diversità, tramite la cultura dell’universalità, il
dialogo aperto ma critico e costruttivo”.
I sedici Rettori
presenti hanno presentato le relazioni delle loro
comunità. Da Busto Arsizio a Vallio, da Cursi a Sotto
il Monte, passando per Milano e Napoli, è stata aperta
una sventagliata di iniziative che porta avanti il PIME
che è in Italia.
Il risalto è stato
dato all’animazione missionaria che ognuno realizza
sul territorio e il ritorno di simpatia
e di accettazione che
c’è da parte un’utenza che apprezza tutto il lavoro
che da altre 150 anni l’Istituto realizza sul
territorio nazionale.
Se c’è una
preoccupazione è quella del personale che diventa
sempre più insufficiente e dei limiti o paletti che
mette la società con una cultura non sempre rispettosa
delle sue radici.
Il Consiglio Regionale che ha coordinato
l’incontro di Genova, con l’aiuto del buon Dio che
sa tessere i fili dall’alto, si propone di dare voce
con decisioni viabili nelle singoli comunità.
2°
ritiro delle Zelatrici
Ducenta,
8
novembre 2009
Nonostante l’inclemenza del clima anche al
secondo ritiro dell’anno le Zelatrici erano circa una
quarantina.
Invitato speciale della giornata è stato il p.
Fabaino Licciardi che fa parte della comunità di
Napoli. Ha presieduto la s. Messa delle 9,30 e tenuto
una interessante riflessione sull’impegno della
Zelatrice missionaria, che lavora affianco ai missionari
del Pime.
Nell’omelia, ispirata ai testi biblici della
domenica, ha messo in risalto le due donne vedove
(quella di Zarepta di Sidone che sfama Elia e quella che
Gesù osserva nel tempio mentre fa la sua offerta) che
pur offrendo poco hanno dato tutto quello che avevano.
Il
dono allora è vero quando è fatto con il cuore e senza
egoismo.
In sala martiri p. Fabiano ha iniziato ricordando
il noto film “Dio ha bisogno degli uomini”, al quale
fa eco un canto che spesso eseguiamo nelle nostre
chiese. Ha quindi sviluppato il tema su tre punti:
1.
Nel
deserto del mondo a noi tocca essere oasi.
Il deserto che più preoccupa è quello spirituale:
“Uomini e donne che non ammettono che Dio esiste”.
“Ma dove vuole arrivare l’uomo – osserva il p.
Licciardi – con tutto il male che ha causato?”.
2.
Essere
sorgente.
In questo mere
magnum la Zelatrice missionaria è chiamata ad
operare. Deve essere sorgente d’acqua fresca per
l’uomo che ha fame e sete di Dio e, spesso, non se ne
accorge.
3.
Le
difficoltà di una animatrice missionaria.
Essa affronta difficoltà interne: il suo carattere,
paura del sacrificio, orgoglio… Difficoltà esterne:
incomprensioni, critiche, fallimento momentaneo…
“Tirate fuori il vostro coraggio – ha aggiunto –,
l’apostolo lavora per il Signore”.
Da
quanto esposto, p. Fabiano ha dato tutta una serie di
suggerimento per continuare serenamente nel lavoro che
il Signore affida a chi vuole condividere con i
missionari gioie e dolori.
Consumato il pranzo, tutti in cappella per
l’adorazione eucaristica, intonata all’anno
sacerdotale.
Preghiere e canti sono stati rivolti a Gesù
solennemente esposto perché aiuti i sacerdoti e invogli
il popolo di Dio ad essere loro collaboratori.
Ai saluti si è
dato appuntamento alla seconda domenica di dicembre,
quando saremo già in aria natalizia.
Il Cardinale Zen a
Ducenta Ducenta, 9
ottobre 2009
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foto
Invitato al sinodo della Diocesi di Aversa, il 9 ottobre il Cardinale Joseph
Zen Ze-kiun, Arcivescovo emerito della diocesi di Hong
Kong, è stato accolto dai missionari di Ducenta, le
missionarie dell’Immacolata di Pozzuoli e dalla
direzione dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose
che svolge la sua attività in casa.
Ha pregato presso
la tomba del beato Paolo Manna e conversato con i
presenti. Diamo una breve cronaca fotografica.
Riceviamo e
pubblichiamo
Ti saluto, o Maria,
come sei bella, come sei santa, come sei pura, Maria,
madre mia. Io sono poveretta, io sono esule, io sono
tutta bisognosa di te o clemente, o pia, o dolce Vergine
Maria.
Beata me, nella mia immensa
sventura e nel mio completo isolamento, di aver te per
madre. Aiutami, dunque, e volgi su di me il tuo amabile
e materno sguardo.
Abbi pietà di me, povera
pellegrina in continua e profonda lotta con il demonio,
con le passioni rivolta a te la povera anima mia.
Ascolta o Maria quanto geme, sospira e piange l'anima
mia che non sa trovare conforto, rassegnazione e pace se
non in te o pia, o santa, o cara, dolcissima, madre mia…
Maria.
A mia nonna che tra le tante cose
che mi ha dato, affetto, dolcezza e tanti ricordi
felici, mi ha insegnato anche questa preghiera che lei
recitava sempre, da quando era bambina, e che l'ha
accompagnata per tutta la vita… Oltre ad essere un
dono di fede meraviglioso, tale preghiera è il ricordo
del suo grande amore per me… sua nipote Maria Cristina
Candigliota. Grazie, nonna Lina.
Lo
sapevate che il Brasile...
Lo sapevate che il Brasile ha superato i 190 milioni di
abitanti nei 5.565 municipi di cui è composto?
Lo
ha dichiarato l’Istituto Brasiliano di Geografia e
Statistica il mese di agosto scorso.
São
Paulo risulta il comune più popolato con 11 milioni di
abitanti,
seguito da Rio de Janeiro 3 milioni,
Belo
Horizonte 2,5 milioni.
Da queste ultime statistiche risulta che Parintins, dove
lavora il Pime, è la seconda città dello Stato
Amazonas con 107.25 mila abitanti.
La
precede Manaus,
capitale dello Stato, che conta 1.738.641 abitanti.
Nella bassa Amazzonia le città più popolate sono Maués
con 49.666 mila abitanti e Nhamundà con 18.474
mila.
La
città più piccola dell’Amazonas è Japurà con 4.238
abitanti.
Scriveteci! Dateci
la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari, quali
consigli
dareste per fare qualcosa di buono per gli altri.
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