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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

Prossimamente a Ducenta

*Domenica 21 febbraio 2010 - Ritiro delle zelatrici missionarie.
Interverrà
p. Sandro Schiattarella del Pime.

*Domenica 28 febbraio - Incontro del gruppo Famiglie per le Missioni. Orienterà p. Michele Carlone del Pime.

 

Cronaca degli avvenimenti

Ritiro delle Zelatrici                              Ducenta, 21 febbraio 2010

La giornata di preghiera e riflessione, intonata al tempo quaresimale, inizia con la concelebrazione presieduta da p. Sandro Schattarella. Esauriti i posti a sede perché le intervenute sono oltre quaranta. L'omelia verte sul vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto. P. Sandro spiega in modo piano le tre prove di Gesù e invita i presenti a fare un cammino di preghiera e conversione seguendo la liturgia del tempo. 

Al caffè di rito segue la riflessione di p. Sandro sul mistero eucaristico. 

Ricorda l'annuncio dell'Eucaristia riportata da Giovani nel capitolo VI, l'istituzione della stessa nell'ultima cena, il completamento cruento sul calvario nel venerdì seguente, il memoriale che noi facciamo oggi…, il tutto da accettare con profonda fede. 

La prima comunità descritta negli atti degli apostoli ci sia di esempio. Questa spezzava il pane, leggeva la parola, viveva la carità. "Guardate come si amano", era l'osservazione che facevano gli ebrei e i romani. P. Sandro, secondo il suo stile, ha tenuto attento l'uditorio con qualche battuta diventata svegliarino. 

P. Simone passa alle comunicazioni per i futuri impegni: Congressino missionario fissato per il 23 maggio, biglietti del sorteggio da vendere, dota del pellegrinaggio che facciamo a fine anno. 

Dopo il pasto preparato con particolare attenzione si passa all'Adorazione eucaristica. Il tema scelto è stato ancora ispirato all'Anno sacerdotale. 

E' sempre bello concludere davanti a Gesù nostro redentore, sacerdote eterno per chiedergli buone e sante vocazioni.

 

Festa di Sant'Alberico Crescitelli      Ducenta, 18 febbraio 2010

Alle ore 17,00 celebriamo la festa di Sant'Alberico Crescitelli, martire della Cina ucciso dai Boxer, a Yentsepien, il 21 luglio 1900.

Ecco una breve scheda del Santo. 

Sant'Alberico Crescitelli, nato ad Altavilla Irpina (Avellino) nel 1863, a 17 anni era entrato nell'allora Pontificio seminario dei Santi Pietro e Paolo per le missioni estere. Nel 1887, poco prima di partire per la sua destinazione, lo Shensi meridionale, restò bloccato nel paese natale a causa di un'epidemia di colera, nella quale si prodigò. 

Raggiunta con un viaggio avventuroso la Cina, si dedicò ai cristiani del fiume Han e si spinse in altre località. Suscitò molte conversioni. Ma nel 1900 si abbatté la tempesta contro gli occidentali e, tra loro, i missionari. 

Dato che gestiva un asilo per ragazzi poveri, bisognosi di cibo, padre Alberico venne ingiustamente accusato di essere un artefice delle privazioni alimentari che la popolazione subiva. Il malcontento si sfogò contro di lui con un martirio tra i più duri della storia. P. Alberico venne fatto uscire, torturato, ucciso, fatto a pezzi e gettato nel fiume. È santo dal 2000. (Avvenire)

Ha presieduto la concelebrazione eucaristica p. Bruno Picciolo, Superiore della Regione Italia, che ha dato spazio alla ricorrenza tanto cara al Pime, nonostante i suoi numerosi impegni. 

La liturgia è stata animata dal coro guidato dal prof. Francesco Russo, con la sua chitarra, compagna inseparabile fin dagli anni del GAM (Gruppo Appoggio Missionario). 

P. Bruno ha tratteggiato la figura dal Santo avellinese dando rilievo alla Chiesa missionaria che si distingue per i tanti martiri immolati nel mondo intero. 

Alla fine della Messa il Rettore della Casa ha ringraziato i presenti chimandoli "Famiglia allargata di Ducenta"; notando la presenza di rappresentanti della parrocchia, cappella Nunziatella, Istituti religiosi, ex alunni, gruppi e amici vari. 

Mentre nell'atrio ci si salutava si è notata un'aria di cordialità scaturita dall'essere stati insieme, in spirito di gratitudine al Padrone della messe che chiama tutti a levare il capo e darsi da fare per la per la mietitura e chiama numerosi operai.

 

Ritiro del clero di Aversa                     Ducenta, 9 febbraio 2010

Fin dalle prime ore del mattino sono arrivati i sacerdoti che mensilmente si radunano nella nostra Casa di Trentola a Ducenta per il ritiro mensile. 

Ha tenuto la dotta relazione-meditazione l'Arcivescovo Giovanni D'Aniello, nativo di Aversa, da 9 anni Nunzio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo. 

Il tema era scontato: l'identità dal sacerdote nell'anno sacerdotale. Il rappresentante del Papa ha richiamato il santo curato D'Ars che aveva come pilastri la Parola di Dio, l'Eucaristia e la Preghiera. 

Citando testi famosi del santo francese e richiamando la dottrina di santa romana Chiesa ha invitato i presenti a sentirsi protagonisti e responsabili del popolo di Dio: "Noi siamo del popolo di Dio e viviamo con il popolo che Dio ci ha affidato". 

Altri momenti vissuti insieme sono stati l'Adorazione Eucaristica, le comunicazioni delle attività diocesane e l'agape fraterna. 

Cordialità e simpatia hanno creato il clima ideale per vivere questo momento di fraternità sacerdotale.

Riceviamo e pubblichiamo

Il Crocifisso del Samurai
di Cammilleri Rino  (Prezzo € 18,50, Rizzoli editore)

"Il Crocifisso del Samurai" di Rino Cammilleri (ed. Rizzoli) e' una ricostruzione romanzata degli eventi che portarono i Cristiani giapponesi alla rivolta del 1637 e che ne videro l'eroica resistenza fino all'ultimo uomo nel corso del successivo assedio che le truppe dello shogun condussero contro di loro a prezzo di altissime perdite. Merito dell'autore e' aver proposto ad un più vasto pubblico un momento storico ad oggi rimasto appannaggio quasi esclusivo di storici ed appassionati, e che invece merita di essere conosciuto sia per la particolarità del fatto sia per il coinvolgimento che inevitabilmente provoca in ciascuno di noi. 

Il Giappone aveva già visto rivolte in cui il fenomeno religioso si mescolava ad altri fattori (come l'eccessiva pressione fiscale sul ceto contadino), come nel caso dell'insurrezione della lega Ikko-ikki nella seconda metà del 1500 fomentata dai monaci buddisti, ma queste erano comunque riconducibili al più ampio contesto degli scontri tra clan rivali per l'ottenimento del potere. Il romanzo fa ben comprendere che invece Shimabara fu qualcosa di diverso. La rivolta cristiana vide in prima fila i samurai rimasti senza padrone, i ronin o "uomini onda", cui si uniscono artigiani e soprattutto contadini, accomunati dal credo Cristiano (o comunque simpatizzanti). Ma perché una rivolta? Dall'inizio della diffusione del cristianesimo in Giappone, ad opera di S. Francesco Saverio, il bakufu (governo militare) aveva considerato la nuova religione soprattutto sotto il profilo dell'opportunità. 

Sotto la personalità di Nobunaga la diffusione del Cristianesimo fu agevolata anche in chiave anti-buddista, poi, con i governanti successivi le cose cambiarono. Il Cristianesimo fu visto non solo come una religione importata dall'esterno (del resto al pari delle altre per il Giappone, con l'eccezione dello shinto), ma soprattutto come un elemento di destabilizzazione: esisteva "qualcuno" cui rendere conto che andava oltre il bakufu, lo shogun, e - per quanto rilevasse all'epoca - l'imperatore. Questo, in un contesto sociale incentrato sull'assoluta obbedienza come quello del Giappone nel XVII secolo, lo shogun non poteva (meglio, non voleva) accettarlo; ne derivarono persecuzioni, che - diffuse sotto il profilo territoriale - ebbero momenti di particolare ferocia nelle pubbliche esecuzioni dei Martiri a Nagasaki. 

Nel momento in cui alle persecuzioni religiose si aggiungono le ulteriori angherie dei feudatari locali, nascenti da richieste fiscali (il sistema nipponico dell'epoca prevedeva una misura fissa e non proporzionale), i ronin scelgono di riprendere le armi. La ricostruzione offerta dal libro del momento socio-economico che attraversava il Giappone risulta accurata e permette al lettore di calarsi nel periodo storico. In questo contesto di persecuzioni anticristiane, l'autore attraverso i propri personaggi, descrive il momento in cui alla repressione segue la rivolta. (…). 

Ma la figura forse più difficile da descrivere sembra essere stata quella di Amakusa Shiro, l'Inviato del Cielo, il "ragazzo di due volte otto anni" annunciato dalla profezia; personaggio storicamente esistito e circondato di un'aura di mistero, che con il proseguire della narrazione assume caratteri decisi e ben strutturati. Epica, amore, fede: un libro che terrà il lettore coinvolto fino all'ultima pagina, affascinato dalla storia di uomini che, da autentici abitanti dell'antico Giappone e con il totale senso dell'onore e dedizione che li contraddistingue, combatteranno fino all'ultimo per il loro Signore: Iesu.
 
(Fonte. Sito dei nostri missionari del Giappone).

 

Bambini Haiti:  Unicef denuncia la scomparsa di minori dagli ospedali. Secondo una notizia battuta dall'Ansa e da Andkronos, l'Unicef, l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa specificatamente di bambini e minori, ha denunciato la scomparsa dagli ospedali in cui erano ricoverati, di 15 bambini di Haiti. 

In merito ai motivi della loro scomparsa, l'Unicef non si è esposta affermando soltanto per bocca di un suo funzionario che si hanno "informazioni su 15 bambini scomparsi dagli ospedali." 

Riguardo alla stessa notizia, l'agenzia Asca aggiunge, riportando sempre le parole di responsabili dell'Onu, che i 15 minori, a seguito degli accertamenti fatti, non sarebbero "con le loro famiglie". 

Dramma nel dramma quindi, anche perché la stessa Unicef ha più volte reso nota la piaga ad Haiti del "commercio di bambini" che finiscono nel circuito delle adozioni internazionali illegali. 

Terre des Hommes, interpellata su questa questione dalla stessa agenzia Asca, ha dichiarato che "la forte richiesta di adozioni" dal mondo occidentale potrebbe incrementare lo sporco lavoro dei "trafficanti" di bambini che potrebbero "approfittare" del caos sociale e istituzionale per "sottrarre i bambini lontani dalle loro famiglie e venderli al miglior offerente".
                              Enzo Lecci

 

E' nata una nuova rivista interculturale del Pime

S'intitola "E VAI! (un Mondo ti aspetta)" e si rivolge a bambini e ragazzi dagli 8 ai 12 anni (IV Elementare-II Media). 

Un "supporto cartaceo" per l'animazione missionaria e l'educazione ai valori interculturali. Per "essere attenti", come formatori ed educatori, ai "segni dei tempi" e ai linguaggi che mutano. La rivista -simpatica, coloratissima, ricca di spunti per riflessioni e indicazioni pratiche su come "animare" i cammini formativi dei più giovani- è nata da una domanda fondamentale: "Che cosa si aspettano le nuove generazioni" da una rivista ecclesiale per gruppi missionari, parrocchiali, diocesani, scuole e associazioni? 

Una sfida senza concorrenti, oltretutto, visto che di periodici così, dedicati a quella particolare fascia d'età e con queste tematiche e questi intendimenti davvero non ce n'erano prima di "E VAI!". Grande l'attenzione alle testimonianze positive, alle storie, ai linguaggi non verbali, alla comunicazione e promozione di valori. A chi si rivolge, allora? Ai ragazzi, innanzitutto, ma anche alle famiglie, ai catechisti, ai sacerdoti, ai religiosi, agli animatori, agli insegnanti. C'è una rubrica per "interagire", necessaria per "ascoltare" i lettori/bambini e monitorare costantemente il loro gradimento, accettando consigli e valutando l'interesse effettivo e le scelte editoriali. Abbonarsi è facile: 8 numeri all'anno costano 20 Euro; 8 numeri più le guide book per insegnanti, 25 Euro. Scuole e gruppi hanno una promozione interessante: 10 Euro ad abbonamento.

                    Sandra Cervone

Per informazioni: Centro Missionario PIME, via Mosè Bianchi 94, 20149 Milano Tel.: 02/43822362; www.pimemilano.com 

 

Lo sapevate che...

Urbanizzazione nel mondo

Il fenomeno urbano, già rilevato da molti sociologi ha assunto proporzioni mondiali. Ecco i dati attuali. Nel 1850, appena il 3% della popolazione mondiale viveva in una città. Nel 1990 era urbanizzato solo il 15% della popolazione, mentre nel 2000 la percentuale sale a 50%. Al ritmo attuale, il 65 % della popolazione mondiale abiterà nelle città nell'arco di 15 anni, con delle percentuali notevoli in alcune città che raggrupperanno l'8°% degli abitanti in molte regioni.
 
(Fonte OMNIS TERRA, novembre 2009). 

--- Città più popolate del mondo 

Questà è una lista delle città più popolose del mondo, basata su stime del 2007. La popolazione si riferisce agli abitanti presenti entro i soli confini comunali della città e non nell'area metropolitana.   

1 Delhi      13.782.976 India
2 Mumbai   13.662.885 India
3 Karachi      12.315.843 Pakistan
4 São Paulo     11.115.244 Brasile
5 Shanghai         10.934.642 Cina 

 (Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera)

 

Gli italiani all'estero 

Il numero degli italiani residenti all'estero (3.915.767) è all'incirca pari a quello dei cittadini stranieri residenti in Italia (3.891.295): un equilibrio destinato a rompersi negli anni a venire perché gli immigrati in Italia crescono a un ritmo più accentuato. 

Il numero degli italiani nel mondo non è stabile e cresce sia con la partenza di persone dall'Italia (in misura ridotta) sia, in misura più consistente, per crescita interna delle collettività (figli di italiani o persone che acquistano la cittadinanza per discendenza italiana). 

Contrariamente a quanto spesso si pensa, non si tratta di una realtà in diminuzione. Le donne sono il 47,6%. I primi tre Paesi sono Germania, Argentina e Svizzera. Seguono Francia, Brasile, Belgio, Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia.                                                --- Servizio Migrantes 

 

 Scriveteci! 
Dateci la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari,
quali consigli dareste per fare qualcosa
di buono per gli altri.
 

 
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2007 PIME DUCENTA