Riceviamo e
pubblichiamo

Il Crocifisso del Samurai di Cammilleri
Rino (Prezzo € 18,50, Rizzoli editore)
"Il Crocifisso del Samurai" di Rino
Cammilleri (ed. Rizzoli) e' una ricostruzione romanzata
degli eventi che portarono i Cristiani giapponesi alla
rivolta del 1637 e che ne videro l'eroica resistenza
fino all'ultimo uomo nel corso del successivo assedio
che le truppe dello shogun condussero contro di loro a
prezzo di altissime perdite. Merito dell'autore e' aver
proposto ad un più vasto pubblico un momento storico ad
oggi rimasto appannaggio quasi esclusivo di storici ed
appassionati, e che invece merita di essere conosciuto
sia per la particolarità del fatto sia per il
coinvolgimento che inevitabilmente provoca in ciascuno
di noi.
Il Giappone aveva già visto rivolte in cui il
fenomeno religioso si mescolava ad altri fattori (come
l'eccessiva pressione fiscale sul ceto contadino), come
nel caso dell'insurrezione della lega Ikko-ikki nella
seconda metà del 1500 fomentata dai monaci buddisti, ma
queste erano comunque riconducibili al più ampio
contesto degli scontri tra clan rivali per l'ottenimento
del potere. Il romanzo fa ben comprendere che invece
Shimabara fu qualcosa di diverso. La rivolta cristiana
vide in prima fila i samurai rimasti senza padrone, i
ronin o "uomini onda", cui si uniscono
artigiani e soprattutto contadini, accomunati dal credo
Cristiano (o comunque simpatizzanti). Ma perché una
rivolta? Dall'inizio della diffusione del cristianesimo
in Giappone, ad opera di S. Francesco Saverio, il bakufu
(governo militare) aveva considerato la nuova religione
soprattutto sotto il profilo dell'opportunità.
Sotto la
personalità di Nobunaga la diffusione del Cristianesimo
fu agevolata anche in chiave anti-buddista, poi, con i
governanti successivi le cose cambiarono. Il
Cristianesimo fu visto non solo come una religione
importata dall'esterno (del resto al pari delle altre
per il Giappone, con l'eccezione dello shinto), ma
soprattutto come un elemento di destabilizzazione:
esisteva "qualcuno" cui rendere conto che
andava oltre il bakufu, lo shogun, e - per quanto
rilevasse all'epoca - l'imperatore. Questo, in un
contesto sociale incentrato sull'assoluta obbedienza
come quello del Giappone nel XVII secolo, lo shogun non
poteva (meglio, non voleva) accettarlo; ne derivarono
persecuzioni, che - diffuse sotto il profilo
territoriale - ebbero momenti di particolare ferocia
nelle pubbliche esecuzioni dei Martiri a Nagasaki.
Nel
momento in cui alle persecuzioni religiose si aggiungono
le ulteriori angherie dei feudatari locali, nascenti da
richieste fiscali (il sistema nipponico dell'epoca
prevedeva una misura fissa e non proporzionale), i ronin
scelgono di riprendere le armi. La ricostruzione offerta
dal libro del momento socio-economico che attraversava
il Giappone risulta accurata e permette al lettore di
calarsi nel periodo storico. In questo contesto di
persecuzioni anticristiane, l'autore attraverso i propri
personaggi, descrive il momento in cui alla repressione
segue la rivolta. (…).
Ma la figura forse più
difficile da descrivere sembra essere stata quella di
Amakusa Shiro, l'Inviato del Cielo, il "ragazzo di
due volte otto anni" annunciato dalla profezia;
personaggio storicamente esistito e circondato di
un'aura di mistero, che con il proseguire della
narrazione assume caratteri decisi e ben strutturati. Epica, amore, fede: un libro che terrà il lettore
coinvolto fino all'ultima pagina, affascinato dalla
storia di uomini che, da autentici abitanti dell'antico
Giappone e con il totale senso dell'onore e dedizione
che li contraddistingue, combatteranno fino all'ultimo
per il loro Signore: Iesu. (Fonte. Sito dei nostri
missionari del Giappone).
Bambini Haiti:
Unicef denuncia la scomparsa di
minori dagli ospedali. Secondo una notizia battuta
dall'Ansa e da Andkronos, l'Unicef, l'organizzazione
delle Nazioni Unite che si occupa specificatamente di
bambini e minori, ha denunciato la scomparsa dagli
ospedali in cui erano ricoverati, di 15 bambini di
Haiti.

In merito ai motivi della loro scomparsa, l'Unicef non
si è esposta affermando soltanto per bocca di un suo
funzionario che si hanno "informazioni su 15
bambini scomparsi dagli ospedali."
Riguardo alla
stessa notizia, l'agenzia Asca aggiunge, riportando
sempre le parole di responsabili dell'Onu, che i 15
minori, a seguito degli accertamenti fatti, non
sarebbero "con le loro famiglie".
Dramma nel dramma quindi, anche perché
la stessa Unicef ha più volte reso nota la piaga ad
Haiti del "commercio di bambini" che finiscono
nel circuito delle adozioni internazionali
illegali.
Terre des Hommes,
interpellata su questa questione dalla stessa agenzia
Asca, ha dichiarato che "la forte richiesta di
adozioni" dal mondo occidentale potrebbe
incrementare lo sporco lavoro dei
"trafficanti" di bambini che potrebbero
"approfittare" del caos sociale e
istituzionale per "sottrarre i bambini lontani
dalle loro famiglie e venderli al miglior
offerente".
Enzo Lecci
E' nata una nuova rivista
interculturale del Pime
S'intitola "E VAI! (un Mondo
ti aspetta)" e si rivolge a bambini e ragazzi dagli
8 ai 12 anni (IV Elementare-II Media).
Un "supporto cartaceo" per l'animazione
missionaria e l'educazione ai valori interculturali. Per
"essere attenti", come formatori ed educatori,
ai "segni dei tempi" e ai linguaggi che
mutano. La rivista -simpatica, coloratissima, ricca di
spunti per riflessioni e indicazioni pratiche su come
"animare" i cammini formativi dei più
giovani- è nata da una domanda fondamentale: "Che
cosa si aspettano le nuove generazioni" da una
rivista ecclesiale per gruppi missionari, parrocchiali,
diocesani, scuole e associazioni?
Una sfida senza
concorrenti, oltretutto, visto che di periodici così,
dedicati a quella particolare fascia d'età e con queste
tematiche e questi intendimenti davvero non ce n'erano
prima di "E VAI!". Grande l'attenzione alle
testimonianze positive, alle storie, ai linguaggi non
verbali, alla comunicazione e promozione di valori. A
chi si rivolge, allora? Ai ragazzi, innanzitutto, ma
anche alle famiglie, ai catechisti, ai sacerdoti, ai
religiosi, agli animatori, agli insegnanti. C'è una
rubrica per "interagire", necessaria per
"ascoltare" i lettori/bambini e monitorare
costantemente il loro gradimento, accettando consigli e
valutando l'interesse effettivo e le scelte editoriali.
Abbonarsi è facile: 8 numeri all'anno costano 20 Euro;
8 numeri più le guide book per insegnanti, 25 Euro.
Scuole e gruppi hanno una promozione interessante: 10
Euro ad abbonamento.
Sandra Cervone
Per
informazioni: Centro Missionario PIME, via Mosè Bianchi
94, 20149 Milano Tel.: 02/43822362; www.pimemilano.com
Lo
sapevate che...
Urbanizzazione
nel mondo

Il
fenomeno urbano, già rilevato da molti sociologi ha
assunto proporzioni mondiali. Ecco i dati attuali. Nel
1850, appena il 3% della popolazione mondiale viveva in
una città. Nel 1990 era urbanizzato solo il 15% della
popolazione, mentre nel 2000 la percentuale sale a 50%. Al ritmo attuale, il 65 % della popolazione mondiale
abiterà nelle città nell'arco di 15 anni, con delle
percentuali notevoli in alcune città che raggrupperanno
l'8°% degli abitanti in molte regioni. (Fonte
OMNIS TERRA, novembre 2009).
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Città più popolate del mondo
Questà
è una lista delle città più popolose del mondo,
basata su stime del 2007. La popolazione si riferisce
agli abitanti presenti entro i soli confini comunali
della città e non nell'area metropolitana.
1
Delhi 13.782.976 India 2 Mumbai
13.662.885 India 3
Karachi 12.315.843 Pakistan 4 São Paulo
11.115.244
Brasile 5 Shanghai
10.934.642 Cina
(Fonte:
Wikipedia, l'enciclopedia libera)
Gli
italiani all'estero
Il
numero degli italiani residenti all'estero (3.915.767)
è all'incirca pari a quello dei cittadini stranieri
residenti in Italia (3.891.295): un equilibrio destinato
a rompersi negli anni a venire perché gli immigrati in
Italia crescono a un ritmo più accentuato.
Il numero degli italiani nel mondo non è stabile e
cresce sia con la partenza di persone dall'Italia (in
misura ridotta) sia, in misura più consistente, per
crescita interna delle collettività (figli di italiani
o persone che acquistano la cittadinanza per discendenza
italiana).
Contrariamente a quanto spesso si pensa, non si tratta
di una realtà in diminuzione. Le donne sono il 47,6%.
I primi tre Paesi sono Germania, Argentina e
Svizzera. Seguono Francia, Brasile, Belgio, Stati Uniti,
Regno Unito, Canada e Australia.
--- Servizio Migrantes
Scriveteci! Dateci
la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari, quali
consigli
dareste per fare qualcosa di buono per gli altri.
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