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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

Prossimamente a Ducenta

*4 Aprile, Pasqua di Risurrezione. In casa messa solenne alle ore 9,30. Ci scambieremo gli auguri per la s. Pasqua e distribuiremo l'acqua santa per benedire le mensa nelle nostre case.

*18 aprile, domenica. Incontro del gruppo Famiglie per le Missioni.

*25 aprile. Incontro del gruppo missionario di Faicchio (BN) promosso dal nostro ex alunno Amedeo Ginepri. Progranna: Relazione sul Pime di Ducenta e la figura del Beato Paolo Manna. Celebrazione della s. Messa.

SI AVVICINA IL
65° CONGRESSINO MISSIONARIO!

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Cronaca degli avvenimenti

Pellegrini giunti da Faicchio
Ducenta, 25/04/2010

Proveniente da Faicchio, paese di 4 mila abitanti del beneventano, un gruppo di pellegrini ha raggiunto Ducenta per venerare le spoglie del Beato Paolo Manna. Lo guidava don Giacomo e l'ex alunno del Pime Amedeo Ginepri. Questi aveva segnalato in precedenza la nascita del gruppo missionario parrocchiale. "Non è mai troppo tardi - ha confessato -. 

Adesso che sto in pensione posso dedicare il mio tempo libero all'antico sogno: creare qualcosa che parli missione ad gentes nella mia comunità". Senza voler interpretare i segni dei tempi, a suscitare interesse per tali progetti è il vissuto dell'età dell'entusiasmo che ci ha visti protagonisti. Tanti insegnamenti ed esempi non possono cadere nel vuoto. Tre sono stati i momenti che hanno impegnato la mattinata di questo 25 aprile, giorno che altri dedicano ai discorsi fatti di ricordi non sempre condivisi dai più.
1) All'arrivo il Rettore della Casa, nell'antica cappella dedicata alla Madonna della Speranza, la Mamma celeste che ci sorrise mentre cantavamo le sue lodi, ha ricordato la storia cominciata con P. Manna nel lontano 1921, l'arrivo alla meta di oltre 150 missionari, l'oggi che impegna la comunità nell'animazione missionaria e nell'accoglienza di gruppi ecclesiali.
2) Pellegrinaggio lungo il viale del giardino, fino al cimitero dei nostri e all'edicola della "Regina delle Missioni".
3) Celebrazione Eucaristica nella domenica del Buon Pastore, giornata dedicata alla preghiera per le vocazione, ispirandosi al messaggio del Papa che per la circostanza ha scelto questo tema. "La testimonianza suscita vocazioni". Ai saluti e ai ringraziamenti ha fatto seguito la preghiera presso il sarcofago del Beato avellinese, che per incarico di Benedetto XV diede inizio al Seminario Meridionale per le Missioni Estere. I momenti di riflessione e preghiera hanno soddisfatto tutti i presenti, compresi i ragazzi, rimasti buoni più del previsto. 

La foto di gruppo ha fissato gli sguardi che rivelavano emozioni di chi aveva scoperto che nell'agro aversano c'è ancora tanto di buono. Tutto si è concluso con la corsa al pullman, diretto al borgo di Caserta vecchia. Anche il sole aveva preso il sopravvento nella giornata che in mattinata si presentava nuvolosa. Da queste pagine: Grazie e buona missione a tutti!

 

Assemblea della Regione Italia            Triuggio, 12-15 aprile 2010

Sono stati 59 i missionari del Pime radunati a Triuggio (MI) per l'Assemblea annuale.

  Hanno svolto un nutrito programma che andava dai temi della missione all'economia, vita comunitaria, comunicazione all'internazionalità-intercultura. 

Hanno introdotto i lavori il Superiore p. Bruno Piccolo e don Franco Brovelli. Il primo ha presentato il programma della tre giorni, invitando alla partecipazione attiva. Ha quindi ricordato gli ambiti che impegnano il Pime in questo secondo biennio che segue l'Assemblea Generale di Ariccia 2007 (Formazione, collaborazione con i laici, mezzi di comunicazione, economia). Questi stessi argomenti saranno ripresi a diversi livelli nell'Istituto. Don Brovelli ha offerto una riflessione adatta a creare il clima per stare bene insieme. "Salire alla sala superiore" è stato l'invito del sacerdote che richiamava gli Atti 1,13, dove si racconta che dopo l'Ascensione gli apostoli ritornarono a Gerusalemme con Maria, per riflettere e pregare. 

Anche i missionari del Pime sentono il bisogno di stare insieme per riscoprire il carisma che li caratterizza nella Chiesa. 

I Padri Tardif e Nunes, della Direzione Generale, ci hanno parlato del cammino che il Pime ha fatto sul sentiero della internazionalità e dell'intercultura. Oggi la forbice del personale Pime indica che i futuri candidati vengono in maggioranza dall'estero, con l'India in testa. Ma nessuna paura per il futuro, esso ci riserva spazi condivisi utili per un migliore approccio con popolazioni ed etnie dove ci troveremo ad evangelizzare e testimoniare. Anche l'economia ha avuto il giusto spazio di riflessione. Un aspetto di questa, oggi più di ieri, richiama alla perequazione tra i membri. C'è poi da continuare con il sostegno a distanza per appoggiare progetti da realizzare nelle missioni. Fr. Gianluigi Taler e p. Pietro Pisoni ci hanno aggiornati sulle norme di sicurezza e sul trattamento dei dipendenti e di quanti affiancano noi missionari in Italia. P. Giovani Gadda e il sig. Maurizio Mazzoleni hanno toccato il tema del laicato e il Pime: quale collaborazione e interazione. È stato ricordato in particolare il lavoro dell'Associazione Laici Pime (Alp): il periodo di preparazione, la partenza e tutte le strategie messe in atto per una missione entusiasmante che oggi vede salire la curva di gradimento a favore del "gigante" che si sta svegliando. Una breve finestra è stata aperta da p. Ivo Cavagna, uno stratega del settore, sulla Telefonia e Internet. Quindi è stata la volta degli addetti alla stampa in Italia. 

Particolarmente riuscita la sortita che ci ha portato a Monza per incontrare gli studenti di teologia del Pime. 30 giovani ci hanno accolto per trascorrere una piacevole serata fatta di un momento di festa, vespri solenni e cena. Il clima interno dell'Assemblea è stato particolarmente cordiale. Qualcuno ha osservato che senza l'Assemblea la maggior parte degli intervenuti non si sarebbe mai incontrato con i confratelli presenti in Italia. Nella splendida Villa Sacro Cuore di Triuggio (MI) dove si è tenuta l'assise annuale, abbiamo ringraziato il Signore che ci ha fatto stare bene insieme, invitandoci ad andare avanti, nella certezza che al timone della barca c'è sempre Gesù che veglia.

 

Ricordati i Padri Vergara e Galastri
Ducenta, 24 marzo 2010

Con una suggestiva cerimonia sono stati ricordati a Ducenta i missionari del Pime Mario Vergara e Pietro Galastri, uccisi in Birmania 60 anni fa. 

Ha iniziato il Vescovo di Aversa Mario Milano salutando i partecipanti giunti da Frattamaggiore, città natale di p. Vergara, Trentola Ducenta e paesi dell'agro aversano. 

Il Presule ha ricordato che la diocesi da lui guidata gode della "operosa presenza" dei missionari del Pime, che continuano il loro impegno di animazione della Chiesa locale con lo spirito del beato Paolo Manna. 

E' stata poi la volta di p. Livio Maggi, Vicario Generale del Pime, che ha descritto la situazione della Chiesa del Myanmar. Paese da lui ben conosciuto fin da quando era Superiore della Thailandia, Cambogia e, appunto, Myanmar. In Myanmar non c'è persecuzione contro la Chiesa, ma tutto è controllato.

Questi gli aspetti qualificanti di una Chiesa fatta di giovani:
1) Fedeltà nonostante la situazione attuale. Una piccola Chiesa, i cattolici sono 627.500 a fronte di 47 milioni di buddisti, ma vivace.
2) Una Chiesa immersa nel cuore della gente, dove lavorano specialmente i laici, come i catechisti.
3) Una Chiesa missionaria il cui clero ha la passione per le missioni estere. Anche il Pime sta beneficiando di buone vocazioni provenienti da quel Paese.
4) Una Chiesa che prega molto; un popolo che ama la santità. La gente ha molta fiducia nella Provvidenza. 

Ma c'è una preoccupazione: Che cosa succederà quando il Myanmar si aprirà alla modernità? Il microfono quindi è passato al p. Alfredo Di Landa, della nostra comunità, che ha descritto la figure dei missionari Galastri e Vergara, citando diversi documenti sulla vita degli stessi. Suor Carmelina Vergara, Postulatrice della causa di beatificazione del p. Vergara e recentemente anche del p. Galastri, ha descritto l'iter del processo che prevede tempi luchi. 

Alla fine dei lavori c'è stata una gradita sorpresa: la signora Gabriella Galastri, nipote del p. Pietro, ha commosso tutta l'assemblea ricordando lo zio al quale era molto legata. Era venuta da Firenze con il marito, su invito di sr. Carmelina che ha avuto dalla famiglia Galastri del materiale utile alla causa di beatificazione. 

Nella giornata dedicata alla memoria dei missionari uccisi nel 2009 non poteva mancare la Veglia di preghiera. 

Il rito si è svolto nella cappella del Beato Manna che ha avuto il momento di maggiore attenzione quando sono stati letti i nomi dei 37 Operatori pastorali morti per testimoniare il vangelo.

Per ognuno di loro è stato portato un fiore rosso ai piedi della croce.  

A conclusione della giornata, ricca di emozioni, è stata inaugurata una mostra iconografica sul p. Mario Vergara.
Era già calata la notte quando ci siamo salutati e dato appuntamento a Frattamaggiore dove a novembre sarà celebrato il centenario della nascita del p. Vergara avvenuta il 16 novembre 1910.

 

I bambini pregano p. Manna              Ducenta, 12 marzo 2010

E' stato un vero pellegrinaggio quello realizzato da un gruppo di bambini che si preparano a ricevere la prima comunione. 

L'hanno organizzato due catechiste della parrocchia di Ducenta il pomeriggio di questo venerdì 12 marzo. 

Anche il tempo si è messo al bello per un'iniziativa da imitare. Nella sala martiri del Pime il Rettore ha dato delle brevi informazioni sul programma del seminario che nella sua lunga storia iniziata nel 1921 ha formato oltre 150 missionari. 

E proprio a Ducenta ha operato il Beato Paolo Manna, un dono di Dio al piccolo paese dell'agro aversano. 

Al grande missionario avellinese i bambino hanno scritto una preghiera che accompagnata da un fiore hanno portato in corteo fino alla cappella che custodisce le venerate spoglie del Beato. In cappella ancora qualche notizia sul santo missionario, il miracolo da lui compiuto e quindi la preghiera recitata in cerchio presso il sarcofago. 

Che cosa avranno pensato veramente i bambini lo sanno solo loro e il Beato che li avrà senz'altro ascoltati e benedetti.  

A questo punto è stato consegnato un ramoscello di ulivo, simbolo della pace, che recava una mini pergamena con la scritta: "Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite" e la data che ricorderà questa visita-pellegrinaggio.

Sulla gradinata della cappella sono state bruciate le preghiere, si è cantato, 

per poi andare giù in fondo al giardino a pregare la Madonna Regina delle missioni.

 

Ritiro delle Zelatrici                              Ducenta, 7 marzo 2010

Al ritiro di questo mese, 

ultimo della serie per poi rivederci al 65° Congressino del 23 maggio e al pellegrinaggio di sabato 29 maggio, hanno preso parte nutriti gruppi provenienti da Mugnano, Caivano, Cesa, Sant'Arpino, Melito e paesi vicini. 

Abbiamo ascoltato uno scoppiettante p. Davide Simionato e il p. Raffaele Pavesi, missionari rispettivamente della Guinea Bissau e della Thailandia. Il primo ha presieduto la celebrazione Eucaristica tenendo l'omelia nella terza domenica di quaresima.Conversione e missione sono stati i temi richiamati alla chiesa affollata più del solito. 

Hanno fatto seguito al caffè di rito i ricordi di due missioni, diverse per culture e religiosità. Ambiti costellati di razze e tradizioni diverse tra loro: lo spiritismo che fa a pugno con il Vangelo, buddismo che si circonda di sincretismo. 

L'evangelizzazione dei nostri sta attenta ai Semi del Verbo che fanno la loro parte importante. Tutto sta a scoprirli insieme e dare loro la concretezza di vita responsabile. E poi avvisi, condivisioni di attività e il pranzo animato da tanta simpatia, sorteggi e il compleanno della nuova zelatrice di Sant'Arpino, signorina Cicala. 

Alle 15,00, l'ora del calvario, tutti in cappella del Beato Paolo Manna per celebrare le 14 stazioni della Via Crucis. Essa ha suscitato in tutti tanta emozione e un'attenzione che aiuta ad ascoltare il Signore che ispira un impegno missionario di qualità.

 

Riceviamo e pubblichiamo

Buona Pasqua dalla Thailandia 

In questo ultimo periodo mi è capitato di dover spiegare molto spesso il senso della Pasqua ai catechisti, ai responsabili dei villaggi, alle persone che si preparano al Battesimo, a i nostri ragazzi nei centri. 

Tutto questo può sembrare un po' monotono: dire e ridire sempre le stesse cose, spiegare e rispiegare gli stessi concetti. Ma la cosa che più mi ha colpito è che in tutto questo non c'è niente di monotono, come non c'è niente di scontato: più lo faccio e più mi rendo conto come sia necessario rifarlo; le persone a cui si parla non sono le stesse, le reazioni o domande sono sempre nuove, come se ad ognuno il Vangelo avesse qualcosa di completamente nuovo da dire, e la vicenda del Cristo morto e risorto per noi colpisse in modo diverso. 

Anche per me succede qualcosa di simile, più ne parlo più mi accorgo che ci sono sfumature che prima non riuscivo a vedere, come anche le cose che dico non riesco mai a dirle allo stesso modo (…). 

Quanto è difficile parlare di queste cose! La semplicità di questa gente riesce a superare molte delle barriere che ci siamo costruiti nella nostra società e che ci impediscono di parlare delle nostre cose. 

Il Signore crocifisso e risorto, ancora una volta si propone per accompagnarci nel cammino della nostra vita, per condividere con noi tutti i nostri momenti siano essi gioiosi o tristi; darci la forza per superare tutte le nostre difficoltà, debolezze che Lui ha già sconfitto per noi sulla croce (…). 

Che questa santa Pasqua diventi per ognuno di noi un'occasione per riscoprire il nostro rapporto personale con Cristo morto e risorto; riuscire a creare un nuovo rapporto con tutti i nostri fratelli.
                         Padre Pierluigi Siviero  PIME

 

Il Crocifisso del Samurai
di Cammilleri Rino  (Prezzo € 18,50, Rizzoli editore)

"Il Crocifisso del Samurai" di Rino Cammilleri (ed. Rizzoli) e' una ricostruzione romanzata degli eventi che portarono i Cristiani giapponesi alla rivolta del 1637 e che ne videro l'eroica resistenza fino all'ultimo uomo nel corso del successivo assedio che le truppe dello shogun condussero contro di loro a prezzo di altissime perdite. Merito dell'autore e' aver proposto ad un più vasto pubblico un momento storico ad oggi rimasto appannaggio quasi esclusivo di storici ed appassionati, e che invece merita di essere conosciuto sia per la particolarità del fatto sia per il coinvolgimento che inevitabilmente provoca in ciascuno di noi. 

Il Giappone aveva già visto rivolte in cui il fenomeno religioso si mescolava ad altri fattori (come l'eccessiva pressione fiscale sul ceto contadino), come nel caso dell'insurrezione della lega Ikko-ikki nella seconda metà del 1500 fomentata dai monaci buddisti, ma queste erano comunque riconducibili al più ampio contesto degli scontri tra clan rivali per l'ottenimento del potere. Il romanzo fa ben comprendere che invece Shimabara fu qualcosa di diverso. La rivolta cristiana vide in prima fila i samurai rimasti senza padrone, i ronin o "uomini onda", cui si uniscono artigiani e soprattutto contadini, accomunati dal credo Cristiano (o comunque simpatizzanti). Ma perché una rivolta? Dall'inizio della diffusione del cristianesimo in Giappone, ad opera di S. Francesco Saverio, il bakufu (governo militare) aveva considerato la nuova religione soprattutto sotto il profilo dell'opportunità. Sotto la personalità di Nobunaga la diffusione del Cristianesimo fu agevolata anche in chiave anti-buddista, poi, con i governanti successivi le cose cambiarono. Il Cristianesimo fu visto non solo come una religione importata dall'esterno (del resto al pari delle altre per il Giappone, con l'eccezione dello shinto), ma soprattutto come un elemento di destabilizzazione: esisteva "qualcuno" cui rendere conto che andava oltre il bakufu, lo shogun, e - per quanto rilevasse all'epoca - l'imperatore. Questo, in un contesto sociale incentrato sull'assoluta obbedienza come quello del Giappone nel XVII secolo, lo shogun non poteva (meglio, non voleva) accettarlo; ne derivarono persecuzioni, che - diffuse sotto il profilo territoriale - ebbero momenti di particolare ferocia nelle pubbliche esecuzioni dei Martiri a Nagasaki. 

Nel momento in cui alle persecuzioni religiose si aggiungono le ulteriori angherie dei feudatari locali, nascenti da richieste fiscali (il sistema nipponico dell'epoca prevedeva una misura fissa e non proporzionale), i ronin scelgono di riprendere le armi.  La ricostruzione offerta dal libro del momento socio-economico che attraversava il Giappone risulta accurata e permette al lettore di calarsi nel periodo storico. In questo contesto di persecuzioni anticristiane, l'autore attraverso i propri personaggi, descrive il momento in cui alla repressione segue la rivolta. (…). 

Ma la figura forse più difficile da descrivere sembra essere stata quella di Amakusa Shiro, l'Inviato del Cielo, il "ragazzo di due volte otto anni" annunciato dalla profezia; personaggio storicamente esistito e circondato di un'aura di mistero, che con il proseguire della narrazione assume caratteri decisi e ben strutturati. Epica, amore, fede: un libro che terrà il lettore coinvolto fino all'ultima pagina, affascinato dalla storia di uomini che, da autentici abitanti dell'antico Giappone e con il totale senso dell'onore e dedizione che li contraddistingue, combatteranno fino all'ultimo per il loro Signore: Iesu.
 
(Fonte. Sito dei nostri missionari del Giappone).

 

Bambini Haiti:  Unicef denuncia la scomparsa di minori dagli ospedali. Secondo una notizia battuta dall'Ansa e da Andkronos, l'Unicef, l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa specificatamente di bambini e minori, ha denunciato la scomparsa dagli ospedali in cui erano ricoverati, di 15 bambini di Haiti. 

In merito ai motivi della loro scomparsa, l'Unicef non si è esposta affermando soltanto per bocca di un suo funzionario che si hanno "informazioni su 15 bambini scomparsi dagli ospedali." Riguardo alla stessa notizia, l'agenzia Asca aggiunge, riportando sempre le parole di responsabili dell'Onu, che i 15 minori, a seguito degli accertamenti fatti, non sarebbero "con le loro famiglie". 

Dramma nel dramma quindi, anche perché la stessa Unicef ha più volte reso nota la piaga ad Haiti del "commercio di bambini" che finiscono nel circuito delle adozioni internazionali illegali. Terre des Hommes, interpellata su questa questione dalla stessa agenzia Asca, ha dichiarato che "la forte richiesta di adozioni" dal mondo occidentale potrebbe incrementare lo sporco lavoro dei "trafficanti" di bambini che potrebbero "approfittare" del caos sociale e istituzionale per "sottrarre i bambini lontani dalle loro famiglie e venderli al miglior offerente".
                              Enzo Lecci

 

Lo sapevate che...

Emergenza immigrati in Italia? 

Negli ultimi sei anni in Italia c'è stato un aumento del 151% della popolazione straniera residente. 

Nel 2003 gli stranieri erano 1.549.373, nel 2009 sono diventati 3.891.295. 

Ma "il lavoro in nero, sommerso, non regolare - ricorda il 22° Rapporto Italia dell'Eurispes -, nonostante i provvedimenti intrapresi dai diversi Governi che si sono succeduti nella storia della Repubblica parlamentare, rimane una piaga della nostra società"
(Fonte La Civiltà Cattolica n. 3833).

 

Gli italiani all'estero 

Il numero degli italiani residenti all'estero (3.915.767) è all'incirca pari a quello dei cittadini stranieri residenti in Italia (3.891.295): un equilibrio destinato a rompersi negli anni a venire perché gli immigrati in Italia crescono a un ritmo più accentuato. 

Il numero degli italiani nel mondo non è stabile e cresce sia con la partenza di persone dall'Italia (in misura ridotta) sia, in misura più consistente, per crescita interna delle collettività (figli di italiani o persone che acquistano la cittadinanza per discendenza italiana). 

Contrariamente a quanto spesso si pensa, non si tratta di una realtà in diminuzione. Le donne sono il 47,6%. I primi tre Paesi sono Germania, Argentina e Svizzera. Seguono Francia, Brasile, Belgio, Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Australia.                                                --- Servizio Migrantes 

 

 Scriveteci! 
Dateci la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari,
quali consigli dareste per fare qualcosa
di buono per gli altri.
 

 
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2007 PIME DUCENTA