Riceviamo e
pubblichiamo
Feste Junine in Brasile
Le feste del mese di giugno "Festsas
Juninas" ruotano intorno ai tre Santi del mese di
giugno: S. Antonio, S. Giovanni e S. Pietro.
S. Antonio, festeggiato il
13 giugno, conta molti devoti in tutto il Brasile.
Rappresentato con Gesù Bambino tra le braccia, è
invocato dalle ragazze in cerca di marito. In diversi
luoghi le ragazze affrontano faticosi pellegrinaggi
portando l'immagine del Santo. Tra le altre iniziative,
il 13 giugno viene acceso un fuoco nella forma di un
quadrato.
S. Giovanni è festeggiato
il 24 giugno con balli e ritmi originali come il forrò.
Nel Nordest esistono molte feste in onore di S.
Giovanni, invocato come protettore degli sposi e degli
ammalati, specialmente se affetti dal mal di testa o dal
mal di gola. I fuochi d'artificio esplosi il 24 giugno
servono a "svegliare S. Giovanni". Siccome il
Santo il giorno della festa dorme, i fuochi lo svegliano
e lo invogliano a scendere sulla terra. Narra la legenda
che la notte del 24 S. Erode attraversa il cielo seduto
su di un tronco che arde: è la su eterna punizione per
aver ucciso S. Giovanni.
S. Pietro, festeggiato il
29 giugno, custode della porta del cielo, è il
protettore delle vedove e dei pescatori. Le principali
attrazioni sono il palo di sapone e il falò preparato
in forma triangolare. Le vedove preparano la festa di
questo giorno, insieme con i pescatori che lo onorano
con le processioni marittime. Il 29 giugno chi porta il
nome Pietro deve accendere il fuoco davanti alla porta
di casa.
La Quadriglia tiene uno spazio importante nelle
feste di giugno. In questo ballo le coppie eseguono
normalmente venti figure. Seguono i comandi del marcador
il quale dirige la danza usando parole di origine
francese e di elaborazione caipira (campagnola), come
balancê, returnê, anavantou e tour. Movimenti
significativi sono il túnel, dove le coppie in due file
distinte uniscono le mani in alto formando un tunnel
che, attraversano a turno. Nel caracol ci si unisce
formando un cerchio che gira in senso orario e poi si
scioglie girando in senso opposto. La cobra è eseguita
al grido di "Olha a Cobra!" (Attenti al
serpente), seguito dal comando "é mentìra!"
(non è vero), quando le coppie cambiano il senso di
marcia formando un biscione che striscia, ricordando i
pericoli della vita rurale. Questo comando può essere
sostituito da "A ponte quebrou" (il ponte è
crollato), "Olha a inflação" (attenti
all'inflazione), oppure dal nome di un politico inviso
alla popolazione locale.
Al termine della quadriglia e
prima del gran ballo finale, parte integrante della
festa è il casamento (matrimonio) caipìra,
una sceneggiata che fa la parodia di un matrimonio
contadino, con tutti i personaggi: la sposa incinta, lo
sposo, il sindaco, il prete, i genitori degli sposi, i
padrini e gli invitati che sfilano in corteo per le vie
del paese.
La rappresentazione caricaturale prevede l'immancabile
fuga dello sposo, il pianto della sposa e le minacce da
parte dei genitori, del prete e del sindaco. La recita
fa ampio uso di un linguaggio tra lo scurrile e il
satirico, e culmina in sermoni improntati alla critica
sociale. Dopodiché si tiene il grande ballo finale
attorno al faló, la fogueira de São Pedro, una
grande catasta di legna che arde, a forma di piramide.
Bevande e cibi tipici delle
feste Junine La pamonha, un delizioso
impasto di consistenza morbida, fatto con mais
grattugiato e latte di cocco; il cural,
una crema, quasi un budino di mais con l'aggiunta di
cannella; il Frango cheio (pollo ripieno)
farcito di farofa, farina con pancetta
tostata e mais; il leitão à pururuca,
maialino da latte cotto al forno, tipico dello Stato di
Minas Gerais; la buchada de bode, una
specie di trippa fatta con gli intestini del caprone; il
pé-de-moleque (piede di bimbo), è il
tipico croccante brasiliano. Il suo nome buffo deriva
dal colore, simile a quello del piedino scalzo di un
bimbo che scorrazza felice sul pavimento di casa. Tra le
bibite più tipiche del periodo sono il quentão,
un punch a base di limone verde, zenzero, chiodi di
garofano e zucchero; la cabreúva, simile
allo zabaione italiano ma con cachaça al posto
del vino Marsala; il vin brulé o vinho quente.
qui il video Il Papa e la Nuova
Evangelizzazione

 
Il Papa ai giovani: "Siate
missionari della gioia"
"Essere missionari della gioia": è il compito
che Benedetto XVI affida ai giovani nel messaggio in
occasione della XXVII Giornata mondiale della gioventù
a livello diocesano che sarà celebrata la domenica
delle Palme. La gioia della quale scrive il Papa è
quella vera, che "viene da Dio". Commentando
il tema della Giornata, preso da un'esortazione della
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi: "Siate
sempre lieti nel Signore!" (4,4), il Papa scrive
che "l'aspirazione alla gioia è impressa
nell'intimo dell'essere umano.
Al di là delle soddisfazioni immediate e passeggere, il
nostro cuore cerca la gioia profonda, piena e duratura
che possa dare "sapore" all'esistenza. Ciò
vale soprattutto per voi, perché la giovinezza è un
periodo di continua scoperta della vita, del mondo,
degli altri e di se stessi. È un tempo di apertura
verso il futuro, in cui si manifestano i grandi desideri
di felicità, di amicizia, di condivisione e di verità,
in cui si è mossi da ideali e si concepiscono
progetti". "E ogni giorno sono tante le gioie
semplici che il Signore ci offre: la gioia di vivere, la
gioia di fronte alla bellezza della natura, la gioia di
un lavoro ben fatto, la gioia del servizio, la gioia
dell'amore sincero e puro". (…).
Ancora il Papa: "I cristiani sono uomini e donne
veramente felici perché sanno di non essere mai soli,
ma di essere sorretti sempre dalle mani di Dio! Spetta
soprattutto a voi, giovani discepoli di Cristo, mostrare
al mondo che la fede porta una felicità e una gioia
vera, piena e duratura. E se il modo di vivere dei
cristiani sembra a volte stanco ed annoiato,
testimoniate voi per primi il volto gioioso e felice
della fede. Il Vangelo è la "buona novella"
che Dio ci ama e che ognuno di noi è importante per
Lui. Mostrate al mondo che è proprio
così!". (AsiaNews)
Scriveteci! Dateci
la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari, quali
consigli
dareste per fare qualcosa di buono per gli altri.
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