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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

Prossimamente a Ducenta


Domenica 3 marzo: Incontro del "Gruppo Famiglie per le Missioni" - ACR parrocchia di S. Simeone in Frattaminore.

Domenica 10 marzo: Ritiro della Religiose presenti nella Diocesi di Aversa - Ritiro Coppie di fidanzati di Sant'Arpino.

Mercoledì 13 marzo: Via Crucis dei bambini di Ducenta. 

Domenica 17 marzo: Ritiro delle Zelatrici del Pime - Ritiro adolescenti della parrocchia "S. Simeone" in Frattaminore.

Venerdì 22 marzo: Ritiro delle due comunità Pime di Napoli e Ducenta.

qui per conoscere e partecipare alle attività dei nostri giovani animatori

scarica qui il programma degli incontri
di Padre Buono

 

Cronaca degli avvenimenti

68° Congressino a Ducenta

Fervono i preparativi per il prossimo Congressino missionario che si celebrerà a Ducenta il 19 maggio 2013.

clicca per ingrandire e ulteriori informazioni clicca sopra la locandina per ingrandire e foto-video del Congressino e vincitori

I missionari del Pime, le Missionarie dell'Immacolata e i gruppi che con noi sono impegnati per la missione si consultano perché tutto vada in porto nel migliore dei modi.

Al ringraziamento al Signore, che ci convoca per la missione nel mondo, festeggeremo il p. Barnabas che riceverà il Crocifisso di missionario partente; ascolteremo le testimonianze sull'anno della fede del p. Davide Sciocco (Superiore in Guinea Bissau) e di altri missionari inviatati per l'occasione. Pensiamo di invitare anche il prossimo Superiore Generale del Pime che sarà eletto proprio nel mese di maggio durante l'Assemblea Generale.

Fin d'ora siete tutti inviati alla festa missionaria, 68ª della serie.

 

Le Zelatrici si preparano alla Pasqua
Ducenta, 17 marzo 2013

"La missione continua", così ha esordito p. Giuseppe Buono rivolgendosi alle Zelatrici venute a Ducenta per prepararsi alla Pasqua. 

Nella circostanza non si poteva fare a meno di ricordare Papa Francesco, appena eletto alla guida della Chiesa, il quale ha affermato che questo cammino di Chiesa perché sia fruttuoso deve mirare all'evangelizzazione.

Ricordando poi la prima omelia tenuta dal santo Padre ai Cardinali dopo il conclave, ha invitato a riflettere sui tre verbi attribuiti alla Chiesa che egli sogna: "una Chiesa povera per i poveri".

Camminare: andare alla presenza del Signore, sempre e con la croce. Ha detto il Papa: "La nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va".

Edificare: costruire la Chiesa dentro di noi e con gli altri. Essere pietre vive, unte dallo Spirito Santo. Ancora il Papa: "Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore".

Confessare: confessare Gesù Cristo con la fede proclamata apertamente. Il Papa: "Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va".

Nel programma della giornata le convenute hanno partecipato alla s. Messa, consumato il pranzo e partecipato al sorteggio voluto, come sempre, per arrotondare la somma da offrire alla comunità di Ducenta.

Devota e sentita è stata la partecipazione alla Via Crucis celebrata nella cappella, vicino alle spoglie del beato Paolo Manna. "Gesù mio, con dure funi" è stato il canto, antico ma sempre emozionante, che ha accompagnato le stazioni del sacro rito.

Ci piace ricordare quanto ha riferito il cardinale Crescenzio Sepe ai giornalisti: A papa Francesco ha chiesto di venire in visita a Napoli. E poi la frase che di solito rivolge ai fedeli napoletani affidandoli alla Vergine: "Santità, a Maronna t'accumpagnà". Il papa, di rimando: "Cosa significa?". "Gli ho spiegato che la Madonna lo deve guidare sempre". ANSA.

 

Parte a Ducenta la nuova commissione missionaria

Sì, proprio in casa nostra oggi 10 marzo 2013 si è riunita per la prima volta la nuova commissione del Centro Missionario della diocesi di Aversa. 

Mons. Nicola Giallaurito, al centro, con il suo gruppo parrocchiale

Convocata dal direttore mons. Nicola Giallaurito, già alunno del Pime, è stata approvata dal vescovo Angelo Spinillo. "La missione - ha detto sua Eccellenza - la dobbiamo sentire come nostra. Oggi vanno sfruttate tutte le risorse per evangelizzare vicino e lontano". Nell'occasione è stato presentato il nuovo segretario nella persona del parroco Francesco Martino, con una buona esperienza missionaria, tenendo a suo attivo viaggi all'estero per portare aiuti a fratelli in difficoltà. A rappresentare istituti religiosi sono stati scelti il Rettore di Ducenta e tre suore appartenenti ad altrettanti congregazioni aventi missione, tra queste una birmana e una filippina. Tra i laici chiamati a completare il quadro delle coppie di giovani sposi, anche loro con esperienza in missione, e undici collaboratori dell'ufficio missionario diocesano, tra i quali un diacono permanete e un accolito.

Il Vescovo Spinillo con Massimo Cacciari che riceve una ceramica raffigurante l’emblema della città di Aversa, il gallo basilisco…

Si è quindi sviluppato un aperto dialogo con il vescovo che dopo aver ascoltato con attenzione le numerose ipotersi di lavoro ha risposto: "Bisogna osare!". Sì, proprio in questo campo c'è da fare molto per crescere personalmente nello spirito missionario e animare le comunità locali. Si è pensato di muoversi subito, promuovendo un'indagine a livello parrocchiale: conoscere che cosa attuano in concreto per poi fare un progetto di intervento. A conclusione dei lavori è stato consegnato agli intervenuti il Regolamento per i "Centri Missioni Diocesani", approvato dalla CEI il 13 giugno 2012.

 

Il PIME in Italia ha celebrato l'Assemblea annuale
P. Simone Pasquale, 2 marzo 2013

Eravamo una cinquantina di missionari della Regione del Pime in Italia che abbiamo risposto all'appello di p. Carlo Tinello. Questi ci ha convocati per la prima Assemblea della sua gestione come Superiore. Provenivamo da Milano, Napoli, Sotto il Monte, Lecco, Genova, Trentola Ducenta, Gaeta, Cursi, Vallio, Monza, Sassari, Mascalucia, Busto Arsizio. Invitato speciale p. Gian Battista Zanchi Superiore generale del nostro Istituto.

Dal 26 al 28 febbraio abbiamo riflettuto sui Lineamenta dell'Assemblea generale che si terrà a Roma nel prossimo mese di maggio e su diverse problematiche del nostro servizio sul territorio nazionale. Tipi di presenza, comunicazione, attività di animazione missionaria, promozione vocazionale ecc. Tanta voglia di continuare sullo stile dei nostri predecessori, con una passione grande di annunciare il Signore Gesù ai vicini e ai lontani. Abbiamo elencato le diverse piste che percorriamo a diversi livelli, prendendo nell'incontro di Capiago una ricarica per raddrizzare il tiro.

Voglia di fare tanta; unica nota dolente la mancanza di personale. Ma se è vero che il Signore "scrivere dritto su righe storte" e date le situazioni dell'oggi che ci fanno sperimentare la povertà, non ci rimane che rafforzare la nostra fede e la nostra speranza. Convertendoci e obbedendo a Chi ci guida, faremo cose grandi. 

L'assemblea si è tenuta a Capiago (CO) presso il centro di spiritualità dei Padri Dehoniani. "Una comunità di accoglienza spirituale per tutti coloro che cercano un approfondimento della fede e della loro vita di preghiera e di impegno cristiano".

clicca per ingrandire I momenti di preghiera li abbiamo vissuti nella cappella con gli splendidi mosaici di p. Rupnik. L'opera d'arte moderna si sviluppa in cinque scene complessive, di cui quattro cingono la scena centrale che è quella della Crocifissione. Sulla parete destra, si trovano l'Annunciazione e l'unzione di Betania (più vicina alla Crocifissione). Sulla parete sinistra, la Natività (di fronte all'Annunciazione) e l'incontro di Gesù con la Samaritana.

La neve caduta abbondante nei giorni precedenti al nostro arrivo ha creato il clima ideale per riflettere e pregare.

 

Festeggiato sant'Alberico Crescitelli
Ducenta, 18 febbraio 2013

Alla nostra comunità si è unita quella della parrocchia di Ducenta, guidata dal parroco don Luciano e il suo vice don Sebastien, per onorare il santo protettore del Pime, canonizzato da Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000 insieme con altri 119 martiri cinesi.

Questi i numeri della nostra festa: sette concelebranti, un ordinato servizio liturgico, il coro delle suore di santa Teresa di Gesù Bambino, qualche devoto venuto da lontano e uno scelto gruppo di fedeli locali che hanno sfidato le cattive condizioni atmosferiche della serata invernale. Insomma diverse realtà e interessi che hanno contribuito far bella la festa in onore del martire nato ad Altavilla Irpina (AV) il 30 giugno 1863 e ucciso in Cina dai boxers il 21 luglio 1900.

P. Benito Picascia, che ha presieduto il sacro rito, ha tratteggiato con passione e devozione la vita del santo che visse solo 37 anni. Ha ricordato quanto disse Pio XII lunedì 18 febbraio 1951, giorno della beatificazione nella basilica di s. Pietro in Roma: "Il suo martirio fu, umanamente parlando, orribile, uno forse dei più atroci che la storia ricordi. Nulla è mancato, né la crudeltà dei tormenti, né la loro durata, né le umiliazioni più barbare, né le sofferenze del cuore, né i tradimenti ipocriti di falsi amici, né i clamori ostili e minacciosi dei sicari, né l'oscurità dell'abbandono!".

Mi piace ringraziare il parroco don Luciano che in diverse ricorrenze celebrate dal Pime condivide con noi la gioia di riflettere e lodare l'unico Dio, Signore di martiri e santi missionari.

Ricordo che quest'anno ricorre il 150° anniversario della nascita di sant'Alberico. Il 30 giugno prossimo ad Altavilla Irpina ci saranno solenni festeggiamenti in suo onore. 

Vi mostriamo il banner che annuncia la fausta ricorrenza.

 

Le zelatrici onorano il Beato Manna
Ducenta 17 febbraio 2103

A distanza di un mese dalla festa le nostre zelatrici missionarie, che mensilmente si radunano a Ducenta, hanno voluto onorare il beato Paolo Manna. 

L'omaggio floreale le ha viste raccolte intorno al monumento eretto il 16 gennaio scorso, nella Piazza antistante la nostra casa.

Ai fiori hanno unito la preghiera e al gioia suscitata da "un'opera che p. Manna meritava". 

Nell'adorazione del pomeriggio hanno pregato il rosario missionario per le vocazioni, aggiungendo ai misteri la meditazione sui pensieri del Beato (vedi "Rosario missionario sugli insegnamenti del Beato Paolo Manna di p. Giampiero Beretta delPime). Hanno concluso la preghiera eucaristica cantando "Anima di fuoco", l'inno composto da mons. Francesco Grammatico, presidente del Capitolo della diocesi di Aversa.

La giornata di spiritualità era iniziata con la partecipazione alla Messa celebrata da p. Alfredo Di Landa, che ha tenuto l'omelia sul tema della prima domenica di quaresima. Dopo la pausa caffè il Rettore ha ricordato il Santo Padre Benedetto XVI che ha sorpreso il mondo dimettendosi dal ministero petrino. Rileggendo un recente articolo di p. Giuseppe Buono ha sottolineato l'attenzione data dal Papa alla missione, all'ecumenismo e al dialogo interreligioso. Ai saluti si è notata un'aria di gioia per un'altra ricarica missionaria ricevuta nel luogo dove p. Manna è vissuto e fatto missione.

 

Festeggiato a Ducenta il beato Paolo Manna

La festa del 16 gennaio di quest'anno in onore del beato Paolo Manna è stata particolarmente importante sia per l'afflusso di fedeli che per la partecipazione di sacerdoti e autorità. Presenti le comunità parrocchiali della forania Trentola-Casaluce, la prima parte della celebrazione si è svolta nella cappella dedicata al Beato. 

Ha presieduto p. Carlo Tinello, venuto a Ducenta con il suo consiglio; concelebranti il Vicario diocesano don Francesco Picone, il Cancelliere don Angelo Simonelli e altri ventuno sacerdoti. 

Ai posti di onore c'erano Michele Griffo, sindaco di Trentola Ducenta e l'On. Giuseppe Sagliocco, sindaco di Aversa, già alunno del PIME. Ha eseguito i canti il coro delle suore di s. Teresa di Gesù Bambino. Tantissime le persone che hanno affollato la cappella in ogni spazio disponibile. P. Tinello ha tenuto una dotta omelia, facendo risaltare la fede di p. Manna e la sua scelta di mettere al centro della sua missione Gesù Cristo e il Vangelo. 

La seconda parte della celebrazione, che si è svolta nella piazza antistante la nostra casa, ha avuto un carattere civile.

Il busto di bronzo è stato scoperto dal sindaco Griffo, la benedizione del monumento è stata impartita dal Vicario Picone. 

Questi ha ricordato che quando nel 1921 p. Manna iniziò la sua opera a Ducenta, fu un altro Vicario diocesano, di nome Coppola, a benedire il Seminario missionario dell'Italia Meridionale. 

La cerimonia, dopo i discorsi dei sindaci, si è conclusa con l'inno "Anima di fuoco" (composto da don Franco Grammatico attuale presidente del Capitolo cattedrale), eseguito dal coro della parrocchia di Ducenta. 

Mentre scriviamo queste poche note di cronaca ritorna davanti agli occhi la folla presente in piazza, felice di applaudire alla scelta del sindaco Griffo di erigere il monumento a dodici anni dalla beatificazione del beato Paolo Manna, celebrata a Roma il 4 novembre 2001.

 

 

Riceviamo e pubblichiamo

Non avrai altri dei all'infuori di me (potere, denaro, piacere)
di Luigi Di Nardo

Ducenta. Il dott Di Nardo, al centro, con i gruppi venuti al ritiro

L'autore è un nostro amico dottore che, tra l'altro, ha al suo attivo una forte esperienza in Guinea Bissau, dove i Missionari del Pime sono presenti dal 1947, privilegiando soprattutto gli ambienti più rurali cercando gli ultimi in tutti i sensi: umano, spirituale, culturale, sociale. Di Nardo e la consorte accompagnano l'attività dei gruppi mariani che periodicamente si ritrovano a Pime di Ducenta per i loro incontri di spiritualità

Ducenta, Sigillo Luigi, animatore del ritiro, durante un momento di relax

L'analisi della deificazione del potere,del denaro e del piacere, nella società di oggi è stata oggetto del dibattito promosso da Gigi Sigillo (gruppi missionari Regina della pace) e moderato da suor. Aurea Perniola (dge) a seguito della dissertazione sul I° Comandamento tenuta da p. Sandro Schiattarella (Pime) nel seminario di Ducenta. Dalle prime riflessioni dei convenuti è emerso come il potere, il denaro e il piacere, svuotati del loro giusto valore e ridotti a falsi idoli, vengano rincorsi dall'uomo di oggi nella certezza che possano liberarlo dalle angosce e condurlo alla felicità .

L'equivalenza potere-servizio; denaro-mezzo di sostentamento e piacere-gratificazione fisica e spirituale, è stata largamente condivisa dai partecipanti. Il potere conferito a chi impiega le proprie capacità al servizio della collettività, il denaro, giusto compenso alle proprie fatiche, il piacere, dettato dall'istinto sempre modulato dalla ragione, hanno costituito una prima sconfessione degli idoli.

Relativamente al potere l'opinione dei presenti si è attestata sulla necessità che esso venga detenuto da soggetti scelti dalla collettività non imbonita da lusinghe o minacce di pericoli inesistenti o ingigantiti da una propaganda subdola e sempre tra persone di provata competenza e specchiata moralità. In merito al denaro, esuberato dal soddisfacimento delle personali necessità, i presenti hanno convenuto sulla sua devoluzione in beneficenza ed oltre a ciò, da parte dei più ricchi, sulla sua capitalizzazione finalizzata ad attività promozionali di sviluppo ed occupazione, sempre che la crescita dei profitti dell'imprenditoria sia rigorosamente proporzionale a quella dei salari di quanti vi concorrono.

Dure critiche sono state mosse alla strategia manageriale che in nome di fantomatici salvataggi di aziende propone la loro fusione il cui vero scopo è di accrescere i guadagni dei soci con l'irrimediabile perdita di posti di lavoro. Varie sono state le considerazioni intorno al piacere, da quello prodotto dagli svaghi più diversi capaci di allentare le tensioni lavorative e sociali a quello emotivamente più coinvolgente suscitato dagli effetti delle opere d'arte.

L'arte sacra ha assunto grande rilevanza nella discussione in virtù della sua completezza. Da tutti godibile per il valore estetico e l'effetto emotivo, essa, per la tipologia trascendentale dei suoi temi accende l'afflato spirituale che, pervade il credente, accarezza il dubbioso, confonde l'ateo. Chiarito l'aspetto positivo del piacere si è passati a considerare la sua valenza negativa non in merito alla semplicistica divisione tra piaceri raccomandabili e non ma in considerazione del limite oltre il quale qualunque piacere si può tramutare in sofferenza.

Dopo aver stigmatizzato l'eccitazione prodotta da alcool e droga, che in cambio di pochi minuti di 'esaltazione' procurano ore di sofferenza, gli astanti si sono mostrati critici sul sesso praticato con partner occasionali e sganciato da emozione affettiva e principio morale si da divenire penosamente alienante. Oggi esso è insinuato nelle menti con insistenza, veicolato da messaggi pubblicitari che lo accompagnano ai più svariati prodotti si da renderli più appetibili. Il risultato è che diviene esso stesso un prodotto da consumare (grazie alla strategia pubblicitaria) oltre il naturale bisogno. Se il potere fine a se stesso degenerando in delirio di onnipotenza e prevaricazione quando raggiunge l'eccesso viene limitato se non interrotto da sollevazioni popolari o libere elezioni, e l'arricchimento illecito, divenendo clamoroso, viene perseguito perfino da una giustizia lenta, il piacere, incontrollato, danneggiando esclusivamente il suo fruitore può condurlo alla distruzione in modo graduale e silente. Il gioco, quando diviene d'azzardo, la smodata alimentazione e il divertimento che superano le personali possibilità economiche per sostenerli sono stati esempi chiari a descrivere il più temibile degli idoli.

La porta per accedere al suo 'regno' è molto larga ed il percorso per raggiungerlo è tutto in discesa. Prima che quest'ultima divenga troppo ripida, quando cioè istinto e ragione entrano in stretta competizione, esiste un lasso di tempo, breve ma sufficiente da consentire alla volontà di esercitare uno sforzo altrettanto breve ma intenso da permettere il raggiungimento della salvezza.

 

 

La ricchezza dei poveri

Durante la mia vita missionaria ad Hong Kong, 

era frequente, si può dire quotidiano, l'incontro con persone povere, che dipendevano dalla generosità altrui! Il livello generale di vita era buono e decente, grazie alla laboriosità dei Cinesi e in parte anche alle politiche governative. Tuttavia non mancavano sacche, o isole di indigenza.

La sensibilità e l'attenzione dei Cinesi della colonia Inglese verso chi vive di stenti è proverbiale, e per me è sempre stata esemplare! Ero stimolato quotidianamente ad accogliere chi bussava alla porta della parrocchia, con mani tese in cerca di aiuto. Ricordo un volto in particolare: una donna, anziana e sola, che viveva in un sottoscala, in uno spazio di quattro metri quadrati, dove era sistemata tutta la sua proprietà. Una persona umile e senza pretese, veniva a chiedere qualche moneta per comperare cibo per vivere, o meglio, per sopravvivere! Accettava l'offerta con tanta dignità, con un sorriso più eloquente di ogni discorso, e poi scompariva nel formicolio della città. 

E riappariva regolarmente per la stessa richiesta: ma ciò che mi ha sempre commosso fu il suo senso frequente di riconoscenza. Della somma di offerte accumulate, riservava una parte per comperare per me una confezione di tè. Per di più, mi chiedeva quale tipo di tè era di mio gradimento! Si legge nella Scrittura che talvolta, senza saperlo, si aprono le porte per dare ospitalità agli Angeli... Capita di scoprire, tra le notizie confinate ai margini dei giornali, cronache che meriterebbero più ampio rilievo. Ho letto che, in una città d'Italia, un clochard, alloggiato sotto un portico, riceveva ogni giorno la visita di un signore benestante, che puntualmente gli versava nel cappello l'elemosina di un euro.

Un giorno, il benefattore si fermò a conversare con lui, chiedendo informazioni, e per comunicargli una notizia a prima vista dolorosa: da quel giorno in avanti, per un mese, sarebbe andato lontano per impegni; perciò, sentì come un dovere di anticipargli la somma di trenta euro. Il mendicante rimase senza parola, incredulo e smarrito! In segno di gratitudine, accennò un inchino, e rimase come ingarbugliato nella sua mente da strani interrogativi: come impegnare una somma così consistente ed insolita?

E se fosse possibile iniziare una nuova vita, in luoghi più decenti? Il mio amico non mi ha lasciato in eredità un qualche messaggio?... Pensa e ripensa, il garbuglio si sciolse in una decisione, come un lampo di genio! Quando la sera si riunivano sotto i portici altri mendicanti, raggruppò dal cappello quindici euro, e li offrì ad un altro compagno di sventura, credendo in cuor suo di scegliere il modo migliore per essere riconoscente verso il suo benefattore. Un altro fatto capitò proprio a me, sotto i miei occhi! Presso la scala d'ingresso ad una metropolitana di Milano, mi fermai a salutare un senza fissa dimora, donandogli un'offerta modesta. Quello alzò lo sguardo, fuori dal fagotto dei suoi vestiti, mi guardò con gentilezza e fece un cenno negativo di rifiuto, che io stavo per interpretare malamente, fino al momento in cui mi parlò, e spiegò il motivo della resistenza negativa.

"Oggi - mi disse - la gente è stata già generosa con me! Ho avuto abbastanza... Grazie lo stesso!". Grazie a te, caro barbone, pensai, riprendendo il cammino. Grazie a questi incontri, dove ho sperimentato che c'è tanta nobiltà, tanta bontà di cuore, anche sotto gli stracci indossati da persone ai margini della società!   (p. Luciano Lazzeri)

 

 

L'anno della fede "secondo il Beato Manna"
 
"Il missionario è per eccellenza l'uomo della fede: nasce dalla fede, vive della fede, per questa volentieri lavora, patisce e muore. Il missionario che non è questo, è tutt'al più un dilettante dell'apostolato, sarà presto un ingombro per la Missione, un fallimento per se stesso, quando, Dio non voglia, non sarà anche causa di rovina per le anime. Senza fede il missionario non si spiega, non esiste; e, se esiste, non è il vero missionario di Gesù Cristo"
    (P. Paolo Manna, Virtù Apostoliche)

 

 

 Scriveteci! 
Dateci la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari,
quali consigli dareste per fare qualcosa
di buono per gli altri.
 

 

 
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2007 PIME DUCENTA