Marzo
a Ducenta
In piena quaresima continuiamo nel cammino della
conversione. A quanti ci seguiranno negli incontri
personali (in questo periodo la confessione è…
d’obbligo) e di gruppo parleremo di Gesù che
cammina con noi, che ci invita a portare la nostra
croce come l’ha portata lui.
Daremo risalto alla celebrazione dei missionari
martiri, un ricordo dovuto di chi ha amato Gesù fino
in fondo, dando la vita per lui e per i fratelli di
ogni razza, ogni lingua e nazionalità.
V Domenica di Quaresima
B
Antifona
d'Ingresso Fammi
giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente
senza pietà; salvami dall'uomo ingiusto e malvagio,
perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. (Sal
42,1-2).
Meditiamo e preghiamo
Non è vero che nel mondo
di oggi vincono i furbi e i prepotenti. Chi mi difende
è il Signore, chi mi salva è ancora lui, a chi tocca
l'ultima parola è sempre lui. Andiamo verso la Pasqua
con spirito contrito, con noi c'è il buon Dio, con
lui risorgeremo.
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Preghiamo
in Quaresima…
Signore,
scuoti la nostra freddezza che ci fa abituare
a tutto, a sottovalutare tutto. Scuoti la
nostra apatia che ci ferma ai margini a
guardare, che non ci fa avvicinare a te.
Scuoti la nostra indifferenza che non ci fa
scegliere la cose buone, che non ci fa
scegliere te, nostro unico bene.
Come
è triste, Signore, stare lontano da te, come
è brutto non avvicinarci al tuo banchetto,
non mangiare alla tua mensa.
Eppure
tu continui ad invitarci, continui a dirci che
sei il nostro pane di vita, che sei il nostro
pegno di vita eterna. Intanto continuiamo ad
aver fame e sete di te.
Abbiamo
provato a sfamarci a tante mense, a dissetarci
a tante fonti, ma la nostra sete continua, la
nostra arsura ci tormenta.
Signore,
la nostra voglia di cambiare è un segno che
vogliamo ascoltarti, vogliamo fare un altro
tentativo per avvicinarci a te, nutrirci del
tuo corpo che dà la vera vita.
Ti
chiediamo scusa se qualche volta ti abbiamo
messo da parte, abbiamo finto di non sentirti.
Non
permettere, Signore, di stare soli alla tua
mensa, perché la solitudine scoraggia. Facci
sentire bene insieme, facci stare insieme con
te.
Ascoltaci,
o Signore. . |
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Prepariamo
la veglia dei missionari “martiri” del 2008
Secondo
le informazioni in possesso dell’agenzia Fides, nel
2008 sono stati uccisi l’Arcivescovo Mons. Paulos
Faraj Rahho, Arcivescovo Caldeo di Mosul (Iraq), 16
sacerdoti, 1 religioso e 2 volontari laici.
Negli ultimi tempi il
conteggio non riguarda più solo i missionari ad
gentes in senso stretto, ma tutti gli operatori
pastorali morti in modo violento, non espressamente
“per odio alla fede”. Non usiamo di proposito il
termine “martiri”, se non nel suo significato
etimologico di “testimone”.
Li
proponiamo comunque al ricordo ed al suffragio di
tutti nella consapevolezza che, come ha sottolineato
il Santo Padre Benedetto XVI,
“ricordare e pregare per questi nostri
fratelli e sorelle – Vescovi, sacerdoti, religiosi,
religiose e laici – caduti mentre svolgevano il loro
servizio missionario è un dovere di gratitudine per
tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno di noi a
testimoniare in modo sempre più coraggioso la nostra
fede e la nostra speranza in Colui che sulla Croce ha
vinto per sempre il potere dell’odio e della
violenza con l’onnipotenza del suo amore” (Regina
Coeli, 24 marzo 2008).
L’isola
che non c’è…
… così Edoardo Bennato intitolava una sua bella
canzone. Ma il caso ha voluto che l’isola sia
comparsa in piazza P. Paolo Manna in Trentola Ducenta.
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