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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

 Aprile a Ducenta Tanti avvenimenti che ruoteranno intorno alla Pasqua. Gruppo che verranno per ritiri spirituali, domenica delle palme e gli auguri che ci scambieremo con vicini e lontani. 

 Molte persone, come ogni anno, verranno a chiederci di ascoltare la loro confessione, l'appuntamento di Pasqua a cui nessuno può mancare. 

 Ma non possiamo distrarci, bisogna concentrarsi sul mistero pasquale per poi esplodere con l'alleluia della risurrezione. Fin d'ora auguri sinceri a quanti leggono il nostro giornale, che diventerà più importante se molti lo leggeranno.

      Pasqua
A tutto gli amici lettori
auguriamo
una Santa Pasqua.
Riprendiamo quota risorgendo
con Cristo nostro Salvatore!

Domenica di Pasqua

    
Antifona d'Ingresso   Sono risorto, sono sempre con te; tu hai posto su di me la tua mano, è stupenda per me la tua saggezza. Alleluia.

E' il grande annunzio della Pasqua: Gesù trionfa sulla morte e ci assicura che è sempre con noi. Lo stupore che da sempre suscita questo giorno di festa ci accompagni oggi e sempre. Facciamoci annunciatori a nostra volta della grande notizia, comunichiamo stupore a quanti ci avvicinano. Saranno felici con noi.

 

Lavai i piedi all'ubriaco 

 

 Ricordo come fosse oggi, quel giovedì santo, la comunità di Robrù si è radunata. Inizio la cerimonia. 

 Con una spiegazione sul memoriale di quella sera. Dal fondo della cappella gremita di gente qualcuno comincia a ripetere, a voce alta, ogni mia parola creando un malessere in tutti. 

 Proprio questa sera, in una cerimonia tanto importante! Vado a metà cappella e riesco a individuare l'uomo che sembrava volesse guastare la cerimonia. 

 Gli faccio segno con la mano di farsi avanti e lui, tutto trionfante, si apre un passaggio attraverso il popolo e viene verso di me. Io penso: cosa ne faccio adesso di questo uomo ubriaco? 

 Gli sorrido, lo prendo garbatamente per un braccio e ci avviammo tutti e due verso l'altare. I dodici che devono rappresentare gli apostoli non sono al completo; c'è una sedia vuota. Invito l'uomo a sedersi e lui, scalzo, mal vestito e con tanta sporcizia addosso, tutto soddisfatto, barcollando si siede; come se quel posto fosse stato riservato apposta per lui. 

 Ricomincio l'introduzione della cerimonia, dando ogni tanto un'occhiata al povero uomo, che divenuto tranquillo, seduto, con la testa alta, mi guarda con attenzione. 

 Il suo volto è cambiato. Quando arriva il momento della lavanda dei piedi tutti si tolgono le scarpe o le ciabatte. 

 Lui è a piedi nudi, rimane un po' impacciato e non sa rendersi conto di quanto sta succedendo.

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 Inizia la lavanda dei piedi. Quando arrivo vicino a lui, si alza: "Tu, prete, a me mai laverai i piedi! Sai chi sono io? Sono uno straccione che vive in strada., senza casa, senza famiglia, senza lavoro, sono un uomo disgraziato, peccatore". Certamente non conosce il significato della cerimonia, ha capito però il gesto di affetto. Si. Siede, e mette il suo piede nel catino. Che gusto lavare i piedi proprio a chi ne ha bisogno!   Finita la cerimonia tutti escono. L'uomo rimane seduto osservando quel popolo contento e soddisfatto. Poi si alza e mi viene vicino: "Sai, prete, mai nessuno nella mia vita mi ha voluto bene come tu hai fatto questa sera. Nessuno mi ha lavato i piedi, tutti mi disprezzano..., è la prima volta che qualcuno mi tratta con rispetto. La tua bontà mi dà nuova forza per vivere. Grazie!". E se ne andò con i piedi puliti, a riprendere il cammino della strada. In quella notte, durante la veglia, e nel giorno del venerdì santo il mio pensiero non si staccava da quell'uomo di strada. 

 Realmente avevo incontrato vivo il Cristo crocifisso. Attende da me un balzo in avanti; esprime l'anelito del popolo povero. Fu un tocco inatteso, uno sprazzo di luce
                                       
p. Angelo Gianola

 

   I detti dei nostri missionari

  "Tutta la vita di Gesù è stata una continua lezione di povertà, di distacco, di disprezzo di tutte le cose di quaggiù; questo ha insegnato Gesù, dalla cattedra della culla, da quella di Nazaret, da quella più alta della croce. 

   "Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli":

Paolo Manna  Il Vangelo è, si può dire, il libro del disprezzo dei beni terreni e della valutazione delle cose del cielo".
                       Beato Paolo Manna
(1872 - 1952)

 

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