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MISSIONARI  

  IERI E OGGI

 

 

Prossimamente a Ducenta

> Sabato 11 febbraio: Incontro dei gruppi mariani orientati dal sig. Gigi Sigillo, P. Sandro Schiattarella, madre Aurea e i coniugi Di Nardo.

> Sabato 18 febbraio: festa di S. Alberico Crescitelli. La celebrazione sarà organizzata dalla parrocchia e dalla comunità Pime.

> Domenica 19 febbraio: 1° Ritiro delle Zelatrici. 2° In serata il prof. Francesco Russo espone e presenta un libro.

> Domenica 26 febbraio: incontro del Gruppo Famiglie per le Missioni.

> Domenica 4 marzo: ritiro delle Zelatrici.

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Cronaca degli avvenimenti

P. Luciano Benedetti al ritiro delle zelatrici               Ducenta, 19/02/2012

Le zelatrici missionarie del Pime si incontrano per il loro ritiro mensile. 

Questa volta hanno goduto della presenza di p. Luciano Benedetti, per molti anni missionario del Pime nelle Filippine. In questa missione ha lavorato con p. Fausto Tentorio, ucciso il 17 ottobre dell'anno scorso. Con la gente ha condiviso povertà, speranze - spesso deluse dalle situazioni socio/politiche - e la gioia di vivere tra persone che ricambiano con affetto. Sia nell'omelia della messa del mattino che nella conversazione tenuta in sala martiri ha ripetuto che l'uomo non riuscirà a fermare gli operai del Vangelo. 

A lungo è durato il dialogo tra p. Luciano e le convenute. L'interesse ha puntato i riflettori specialmente sull'opera del confratello "martire" e sul sequestro che lo stesso p. Luciano sperimentò per ben 68 giorni. P. Fausto Tentorio fu ucciso perché si opponeva all'occupazione delle terre dei Manobo, mentre p. Luciano Benedetti fu sequestrato a scopo di riscatto. Altro momento importante le zelatrici l'hanno vissuto recitando il s. rosario davanti a Santissimo solennemente esposto. A Gesù hanno chiesto sante vocazioni, a sant'Alberico Crescitelli, la cui festa è stata celebrata a Ducenta ieri sera, si sono rivolte perché le renda forti nella fede.

 

Festa di S. Alberico Crescitelli           Ducenta, 18 febbraio 2012

Abbiamo festeggiato solennemente Sant'Alberico Crescitelli, un grande Martire del PIME. 

Alla celebrazione eucaristia, presieduta da P. Michele Carlone, hanno preso parte i Padri della comunità, don Luciano Di Caprio e la sua comunità parrocchiale di Ducenta, il viceparroco don Sebastian e p. Giovanni Tulino, venuto da Napoli. A loro si sono uniti fedeli arrivati da diversi paesi e città vicine. 

Il coro della parrocchia S. Giorgio martiri di Ducenta ha guidato i canti. A loro va un grazie sincero per aver aderito al nostro invito. 

Durante l'omelia il p. Michele ha tratteggiato la figura del Santo martire, ricordando che il martirio cristiano fa parte della storia e della identità della Chiesa cattolica. E oggi il martirio continua. 

Si è unito alla nostra preghiera anche il p. Luciano Benedetti, missionario da molti anni nelle Filippine, che domani incontrerà le Zelatrici missionarie che si raduneranno per il ritiro mensile. 

Vita in breve

Sant'Alberico Crescitelli nasce ad Altavilla Irpina il 30 giugno 1863. Il 28 ottobre 1880, a 17 anni, entra in Seminario. Il 4 giugno 1887 vigilia della SS.ma Trinità viene ordinato sacerdote. Ricevuta la benedizione da papa Leone XIII ed il Crocifisso missionario, parte il 2 aprile 1888. Viene ucciso dai Boxer il 21 luglio 1900. Il 18 febbraio 1951 Pio XII lo proclama Beato, affermando che il suo martirio fu, umanamente parlando, orribile. Il primo ottobre 2000, Giovanni Paolo II lo proclama santo insieme ad altri 119 martiri cinesi.

 

Ritiro del 3 dicembre dei Gruppi Mariani Missionari Regina della Pace

Un ampio commento dei cinque brani evangelici relativi ai misteri gaudiosi è stato offerto da p. Sandro Schiattarella ai G.M. Regina della Pace riuniti, Sabato 3 dicembre, nel Seminario di Ducenta. Ciò ha disposto al meglio i presenti a cogliere il senso dei misteri e a definirne la funzione nella recita del santo rosario. La platea è stata divisa da Gigi Sigillo, in tre gruppi di riflessione, che, seppur attraverso varie argomentazioni, sono addivenuti ad un'identica conclusione. Per tutti  'l'atto contemplativo' è stato ritenuto il più alto cui può aspirare il credente. Per quanti si sono confrontati con madre Aurea, un' evento meraviglioso' non può che suscitarne 'di subito' la contemplazione. Nessuna concessione è stata fatta alla ragione di c o m p r e n d e r e un oggetto di fede. 

I giovani e giovanissimi che hanno a lungo discusso con A. Maria Maisto hanno ritenuto necessario affidarsi allo Spirito, che è il solo a consentire di cogliere in un  accadimento straordinario ciò che è frutto di rivelazione divinamente ispirata. 

L'affidamento allo Spirito non si realizza come atto passivo, ma in forza della volontà di chi anela a raggiungere quanto di più alto possa esistere: è quanto hanno puntualizzato coloro che hanno riflettuto con L. Di Nardo. 

A tutti è apparsa chiara la funzione dei misteri che è di elevare il tono della preghiera, attraverso la meditazione. L'evento storico, che racchiude il mistero, colto nello Spirito viene da Esso vivificato e posto alla contemplazione dell'orante come se si verificasse in quel momento, reiterando così il suo effetto salvifico. 

L'ultima e più significativa parte della discussione è stata ascoltata con interesse particolare da p. Simone, che, compiaciuto dell'esito dell'incontro, si è complimentato con i coordinatori per le attività che svolgono, ultimamente, anche nella nuova evangelizzazione. La prima parte del pomeriggio è stata dedicata come di consueto alla recita del Santo Rosario e alle confessioni, la rimanente alla partecipazione alla Santa Messa concelebrata dai padri Schiattarella e Simone.

Celebrata a Ducenta la festa del Beato Paolo Manna         di p. Pasquale Simone 

Numerosi fedeli attenti e devoti hanno sfidato la rigida serata per partecipare alla solenne Eucaristia celebrata in onore del Beato Paolo Manna alle 19,00 del 16 gennaio di questo 2012. 

Radunarsi nella cappella dedicata al beato il 16 gennaio è diventata ormai una tradizione per la forania Trentola-Casaluce che raggruppa 12 parrocchie di queste cittadine: Casaluce, Frignano, Lusciano, Parete, San Marcellino, Teverola, Trentola Ducenta.

Quest'anno, per la prima volta, ha presieduto S. E. Angelo Spinillo Vescovo di Aversa, che è apparso ben impressionato nel vedere i 24 concelebranti, la Schola Cantorum di Ducenta e molti convenuti, arrivati anche da più lontano come il gruppo della parrocchia San Pietro in Caivano. Quest'ultimo, arrivato in pullman, è stato organizzato dai coniugi Lina e Franco Di Santo e don Peppino Esposito, parroco di San Pietro. Il Vescovo ha tenuto una ispirata omelia sulla missione della Chiesa di oggi, chiamata a vivere la comunione in Cristo. "Comunione intensa - ha sottolineato mons. Spinillo - da portare nei luoghi dove l'amore di Dio non è presente e vissuto. Convinti che la Chiesa quanto più vive la Salvezza e la comunione in Cristo tanto più diventa missionaria". E ha aggiunto: "Il Beato Paolo Manna, che ha lasciato segni di missionarietà sul nostro territorio, è un esempio luminoso di una missione vissuta per e con i fratelli". 

I commenti di chi ha fatto questa esperienza con la comunità dei missionari, che continuano il loro impegno sull'esempio del Beato nato ad Avellino nel 1872 e morto a Napoli il 1952, sono stati più che lusinghieri. La festa vissuta così intensamente certamente porterà i suoi frutti. 

Sul sarcofago che custodisce le venerate spoglie abbiamo notato una composizione di orchidee che recava la scritta: "Per grazia ricevuta". Non sappiamo chi abbia fatto l'omaggio floreale, ma certamente è un devoto che ha affidato al nostro Beato un suo problema, confidando nella sua intercessione.

 

Il dott. Luigi Di Nardo ha parlato alle zelatrici             Ducenta, 08-01-2012

Il primo ritiro dell'anno nuovo ha portato un vero regalo alle zelatrici missionarie: il dott. Luigi Di Nardo, di Giugliano, che ha raccontato il "mal d'Africa" che lo ha preso durante le due visite fatte in Guinea Bissau. 


Il dottore Luigi, la consorte e due zelatrici 

Accompagnato dalla consorte, dottoressa anche lei e ugualmente attenta ai problemi che affliggono quelle zone dove la povertà è di casa, ha ricordato perché è andato e che cosa lo ha colpito maggiormente. "Da quelle parti - ho sottolineato - le cose necessarie non ci sono proprio. A noi può mancare la corrente in qualche momento, lì non c'è e basta. Noi al supermercato troviamo difficoltà a sceglie il cibo, lì non c'è proprio". Come dottore ha fatto notare che in Guinea si muore di malattie che da noi si curano, là manca l'essenziale come le medicina. "Noi abbiamo la casa - è intervenuta la moglie - là c'è la capanna. Noi abbiamo il letto per dormire, là il più delle volte si dorme per terra".


Il Dottore Luigi Di Nardo parla alle zelatrici

Dopo altri ricordi di questo genere il dottore ha chiesto ai presenti di intervenire, ponendo domande o aprendo il discorso su problemi che abbiamo conosciuto per altre vie. Molti hanno parlato e hanno fatto capire che esistono delle reali responsabilità di ciascuno di noi. Bambini che soffrono la fame; siccità che blocca le coltivazioni; malattie di tutti i tipi; le guerre che non producono niente di buono. C'è stato anche chi ha suggerito di organizzarsi e fare qualcosa insieme, come scavare un pozzo, sostenere bambini a distanza, collaborare ad altri progetti che combattono l'analfabetismo ecc.. Certo che i momenti trascorsi in sala martiri, dove si tengono le relazioni, sono stati proficui, arricchendo i presenti.

La giornata aveva in programma anche la celebrazione Eucaristica nella festività del Battesimo del Signore, l'adorazione eucaristica per le vocazioni, e il pranzo preparato dalle volontarie di sempre. A fine ritiro abbiamo ricordato che lunedì 16 gennaio ricorrerà la memoria liturgica del Beato Paolo Manna e diversi hanno promesso che non mancheranno all'appuntamento.

 

 

qui il video Il Papa e la Nuova Evangelizzazione, aula Paolo VI 15 ottobre 2011

                                   

 

 

Riceviamo e pubblichiamo

Una task-force della Chiesa per lottare contro la tratta di ragazze e bambine   Agenzia Fides - Calcutta - 4 gennaio 2012

Il traffico e lo sfruttamento di esseri umani, soprattutto donne e ragazze, è una piaga sociale che in India, a seconda delle stime, tocca dai 20 ai 60 milioni di vittime, e su cui prospera la criminalità.

Si tratta di una vera e propria emergenza che la Chiesa indiana sta contribuendo a combattere, come riferisce all'Agenzia Fides la Chiesa locale nell'Arcidiocesi di Calcutta.

L'Arcidiocesi ha attivato una autentica "task-force" per fermare il traffico di esser umani e, in particolare, la tratta di "piccole schiave": "Seva Kendra Calcutta", Centro di servizio sociale diocesano, ha formato 50 comitati di vigilanza nelle diverse comunità.

I Comitati, a loro volta, formano gruppi di 30 giovani in ogni villaggio del Bengala occidentale, per monitorare e contrastare il fenomeno.

Vi sono, inoltre, 50 gruppi di ragazze adolescenti, che agiscono da "antenne" nei loro villaggi. Il Centro comunica a Fides una storia esemplare: Sheila (nome di fantasia) è una ragazza di una piccola cittadina dello stato del Bengala Occidentale. Le è stato offerto un lavoro come cameriera in un'altra città. Sheila ha accettato ma, invece di un posto di lavoro, l'agente che l'aveva contattata l'ha venduta a Mumbai, dove è stata costretta alla prostituzione.

Sheila aveva rapporti sessuali con 25 clienti al giorno. Ogni volta che rifiutava, era violentemente percossa, di fronte ad altre ragazze. Una assistente sociale, con l'aiuto della polizia di Mumbai, ha tratto in salvo Sheila e altre ragazze. Ora Sheila si trova in una casa di cura, dove segue un programma di "riabilitazione" per affrontare le sfide di una nuova vita.

Il Centro "Seva Kendra Calcutta" sfrutta anche i moderni mezzi tecnologici: è collegato in rete con il dipartimento governativo, con altre associazioni e con i capi dei villaggi: questo facilita e semplifica gli interventi, che sono soprattutto preventivi. Il traffico di esseri umani è una forma moderna di schiavitù che include sfruttamento sessuale, lavoro forzato, la frode e la violenza. Ne sono vittime soprattutto bambini e donne a causa di ignoranza e disperata situazione nelle famiglie. Falsi "mediatori", infatti, li attirano con illusorie promesse, per farli cadere in trappole da cui è difficile uscire.

 

 Scriveteci! 
Dateci la gioia di dialogare con voi,
sentire che ne pensate dei missionari,
quali consigli dareste per fare qualcosa
di buono per gli altri.
 

 
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