Marzo 2012
Ma perché ce la prendiamo
con marzo, continuando a chiamarlo
"pazzo"? Possibili piogge, temporali o altri
fenomeni atmosferici non capitano anche negli altri
mesi?
Con marzo arriva la quaresima. Il 24 ricorderemo
i "missionari martiri", uccisi l'anno
scorso; il 26 festeggeremo l'Annunciazione del Signore
(quest'anno si sposta perché il 25 capita di
domenica).
Come missionari daremo il giusto
risalto alla veglia dei missionari "martiri"
che celebreremo, con la partecipazione della comunità
parrocchiale di Ducenta, intorno alle ore 20,00 del 24
marzo. Alla fine dell'anno scorso l'Agenzia Fides ha
pubblicato l'elenco degli "operatori
pastorali" che hanno perso la vita in modo
violento nel corso del 2011.
Dalle informazioni
raccolte, l'anno scorso sono stati uccisi 26 operatori
pastorali, uno in più rispetto all'anno precedente:
18 sacerdoti, 4 religiose e 4 laici.
Ecco quanto ha
recentemente detto Benedetto XVI: "Anche oggi
la sincera adesione al Vangelo può richiedere il
sacrificio della vita".
Il Santo Padre, come ogni
anno, ha scritto il suo messaggio per la Quaresima. Il
tema l'ha tratto dalla Lettera agli Ebrei:
"Prestiamo attenzione gli uni agli altri per
stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere
buone" (10,24).
"E' una frase - scive il
Papa - inserita in una pericope dove lo scrittore
sacro esorta a confidare in Gesù Cristo come sommo
sacerdote, che ci ha ottenuto il perdono e l'accesso a
Dio".
Così ha concluso: "Di
fronte ad un mondo che esige dai cristiani una
testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al
Signore, tutti sentano l'urgenza di adoperarsi per
gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere
buone (cfr Eb 6,10).
Questo richiamo è
particolarmente forte nel tempo santo di preparazione
alla Pasqua. Con l'augurio di una santa e feconda
Quaresima, vi affido all'intercessione della Beata
Vergine Maria e di cuore imparto a tutti la
Benedizione Apostolica".
Un digiuno
digitale per la Quaresima,
così titolava Di Marco Sanavio
(esperto di pastorale e new media) l'articolo
pubblicato da Famiglia Cristiana.
Un bel suggerimento
per fare un "digiuno" adatto ai nostri
tempi. Scriveva tra l'altro: "Che dire a quei
genitori che hanno i figli sempre silenziosi a pranzo
perché ammaliati dalla Tv o intenti a inviare e
ricevere Sms tra un boccone e l'altro?".
Così
risponde: "Farsene i tempi sono mutati per
proporre una sorta di digiuno digitale, magari
in vista della Quaresima, per fare spazio alla parola,
all'ascolto, ai rapporti personali".
Anche noi
accettiamo il consiglio di Marco e ripetiamo a tutti
che è ora di darsi una calmata. Anche se i più
giovani, forse, non ci stanno è bene insistere che
c'è il tempo par chattare e il tempo per ascoltare
con chi ci siede accanto; c'è il tempo per parlare e
il tempo per fare silenzio. La Scrittura insegna.
La confessione
ti ha giovato
Oggi sei venuta a confessarti:
è tempo di Quaresima e sentivi il bisogno di
riconciliarti con Dio.
All'inizio non sapevi da dove
cominciare; non perché avevi particolari peccati da
accusare, ma perché stai in un periodo di stress.
Problemi in casa, rapporti con gli altri un po' tesi,
la professione pesante che svolgi, problemi di non
facile soluzione e via dicendo. Però non te la puoi
prendere con Dio.
Quando ti ho detto questo hai
convenuto che in fondo il Signore non c'entra se la
malattia è una croce pesante da portare. Questo, lo
hai ammesso anche tu, sta nel preventivo della nostra
vita fragile.
E poi sei d'accordo con me che quando ci
imbattiamo con il mistero del dolore dobbiamo fare
appello alla fede.
Dio permette il dolore e, se lo
accettiamo, ci mettiamo dalla parte di Dio,
guadagniamo anche il merito delle buone opere. Questo
stato di cose, ho cercato di spiegare, ti assicuro che
non ti mette contro Dio.
E poi, chi più di lui
conosce la nostra natura fatta di limiti e, spesso, di
contraddizioni?
Quando abbiamo pregato e concluso il
rito, ti ho vista più serena. Sono convinto che
tornando a casa hai continuato a riflettere e pregare.
Ti ho augurato di dare più spazio all'incontro don
Dio, nel modo e nel tempo che ti suggerisce la tua
esperienza cristiana. Questa sera ho pregato per te.