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Pontificio Istituto Missioni Estere

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Montagna Spaccata

Santuario della Ss.Trinità

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il Santuario, china e acquarello su pergamena - clicca per ingrandire

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 cronache dalla Montagna Spaccata

 
   Veglia missionaria                                                                                             Gaeta, 21 ottobre 2017

  Alla Montagna Spaccata abbiamo vegliato nella vigilia della Giornata Missionaria Mondiale (GMM). Con noi del PIME c'erano il gruppo missionario di Gaeta e tanti amici che hanno a cuore il problema missionario.

  Il testo scelto era stato quello proposto dalle Pontificie Opere Missionarie, che tra i vari punti che aiutavano a riflettere citava il p. Ilario Bianchi, missionario del PIME a Macapà, stato dell'Amapà (Brasile): "È necessario rimboccarsi le maniche, perché nulla vada perduto di ciò che Dio ha donato a piene mani".

  La struttura portante del testo è stata la parola di Dio, i brani dell'Esodo e Matteo: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe" (Mt 9,35-38). Da questo testo è stato preso il tema della GMM. 

  P. Michele Carlone, che ha presieduto la veglia, ha ricordato in particolare l'esperienza di Mosè che fu invitato da Dio a togliere il sandali, perché la terra che calpestava non era sua ma del Signore. Il passaggio al campo di grano è stato facile: la messe biondeggiante, gli uomini che cercano Dio, bisogna mieterla subito. È quindi importante capire che il Signore ci fa un grande favore se ci chiama a falciare, a raccogliere ciò che è suo.

  Che i partecipanti al momento di preghiera fossero coinvolti, lo si è capito dai volti pensierosi, convinti che bisogna darsi da fare, e subito. Tanti fratelli, vicini e lontani, aspettano che diamo loro la mano, aiutarli a fare il passo giusto per stare dalla parte del Signore, con fratelli.

 

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   P. Cello al Santuario con una coppia di amici           Gaeta, 28 settembre 2017

  P. Teodoro Moreira, per gli amici Cello, missionario del PIME, ha trascorso due giorni al nostro santuario di Gaeta. Era accompagnato da una coppia di amici suoi benefattori; insieme hanno visitato i posti più caratteristici di Gaeta e dintorni.

  P. Cello, brasiliano di Porecatu (Paranà), è stato ordinato nel 2014 e nello stesso anno è partito per la Guinea Bissau. Qui lavora con due confratelli nella parrocchia di S. Domingos. Ha salute e entusiasmo da vendere e tanta voglia di raccontare la sua esperienza fatta in questi tre anni in terra d'Africa.

  P. Cello e il Rettore hanno avuto l'occasione per ricordare la comunità di Porecatu, dove p. Pasquale è stato parroco negli anni ottanta. Peccato che quella ridente cittadina, dopo la chiusura della fabbrica di zucchero, ha visto molte persone andare altrove in cerca di lavoro. Ci vorrà tempo per riprendere un equilibrio umano e spirituale.

  Al momento della partenza, p. Cello ha registrato un videomessaggio do vigàrio p. Pascoal (parroco p. Pasquale) che invierà agli amici di laggiù.

 

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   I pp. Claudio e Franco festeggiano
         il 25° di sacerdozio
                                               Gaeta, 23 settembre 2017

  I Padri del PIME Claudio Corti e Franco Legnani, ordinati sacerdoti venticinque anni fa, stanno festeggiando il loro anniversario. Hanno deciso di trascorrere la fausta ricorrenza, inserendo nel programma giubilare anche la tappa che in questi giorni li ha portati alla casa di Trentola Ducenta, per ricordare il beato Mario Vergara e venerare il beato Paolo Manna, le cui venerate spoglie sono custodite nella cappella a lui dedicata.

  Hanno quindi proseguito per Altavilla Irpina (BN), accolti da don…, per pregare nella chiesa parrocchiale/santuario dedicata ai santi Pellegrino e Alberico Crescitelli. Qui hanno potuto visitare l'interessante museo che custodisce i ricordi di S. Alberico (trucidato dai Boxer in Cina nel 1900), saggiamente allestito in quattro stanze. Trovandosi sul posto sono saliti al santuario di Montevergine costruito sul "Montagnone" a 1200 m. d'altezza, dedicato alla "Madonna Schiavone".

  Sulla via del ritorno verso Roma, dove p. Claudio svolge l'ufficio di Segretario Generale e p. Franco quello di rettore della casa generalizia, sono passati per Gaeta. Hanno pranzato con i confratelli, chiudendo l'agape fraterna con il taglio di una squisita pastiera napoletana, innaffiata dallo spumante.

  Al p. Claudio, di Lecco, missionario in Thailandia per diciannove anni, e al p. Franco, di Saronno, missionario in Cambogia per ventidue anni, abbiamo augurato un mondo di bene, nella gioia della missione.

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   È iniziato il restauro                                                   Gaeta, 15 settembre 2017

  Sì, ci siamo. La restauratrice Gabriella La Scala, secondo il suo programma, l'undici settembre ha iniziato l'intervento di restauro del pannello maiolicato posto sulla facciata della cappella di San Filippo Neri nel Santuario della SS Trinità alla Montagna Spaccata di Gaeta. Dalle prime ore del mattino l'abbiamo vista in tuta bianca sull'impalcatura, circondata da attrezzi e materiali vari.

  Un po' per curiosità e un po' per osservare da vicino come procede il lavoro, sono salito sull'impalcatura alta diversi metri. Confesso che ho provato una particolare emozione nell'ammirare da vicino e fotografare i particolari del grande pannello del 1850.

  Mi sono fermato ad osservare Gesù che sale al Calvario asciugato da Veronica e le altre stazioni, l'ultima cena con la foggia splendida indossata dai personaggi, Gesù nell'Orto degli ulivi e S. Pietro D'Alcantara (1499-1562) che regge una croce, a ricordo della sua speciale devozione verso la Via Crucis.

  Il pensiero, poi, è andato a Raimondo Bruno autore dell'opera, che con maestria preparò lo smalto bianco di fondo, per rendere impermeabile le 140 mattonelle e la cornice. Speriamo che al più presto potremo contemplare l'pera d'arte riportata al suo antico splendore.

  La signora Gabriella ha mostrato una piccola prova del lavoro, usando tamponcino con soluzione satura di carbonato per la pulitura, con cui ha dato inizio alla sua opera di restauro, che richiede competenza, passione e una forte dose di pazienza.

  Rinnoviamo l'appello fatto in precedenza, chiedendo offerte che ci aiuteranno a finanziare un'opera così importante. I missionari del PIME fin d'ora ringraziano tutti.

 

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   Il Nostro Padre Alfredo e l'umanista Antonio Sebastiani
   Minturno
                                                                       Gaeta, 29 luglio 2017

  Sabato 29 luglio, presso il Santuario della Montagna Spaccata in Gaeta, si è tenuto un incontro storico-letterario sulla figura dell'umanista Antonio Sebastiani Minturno, voluto dai Padri del PIME e dalle associazioni "I Tesori dell'Arte" e "deComporre APS".

  Un folto pubblico ha riempito la sala della Mostra Missionaria permanente per questo momento culturale che, in apertura, ha visto la preziosa partecipazione dell'arcivescovo di Gaeta monsignor Luigi Vari.

  L'incontro è nato da un'occasione ben precisa: presentare un libro del professor Alfredo Di Landa, missionario del Pime, intitolato "Monsignor Antonio Sebastiani Minturno, con poemetti tridentini e Sinodo ugentino".

 Dopo l'introduzione del Padre Pasquale Simone ed il paterno saluto dell'arcivescovo Vari, è stato accolto favorevolmente dal pubblico il messaggio registrato che padre Di Landa (novantenne!) ha voluto inviare per ringraziare tutti per l'attenzione riservata alla sua opera. 

  Subito dopo, introdotto dal moderatore, professor Vanni Albano, è intervenuto il professor Silvano Franco dell'Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale.

  A leggere passi del libro, invece, c'era lo scrittore Max Condreas dell'associazione culturale deComporre.

  Ma chi è stato Antonio Sebastiani Minturno e perché è così importante per il nostro Golfo? 

Nato a Traetto nel 1500 e morto a Crotone (1574), è stato un vescovo cattolico, poeta e umanista italiano. Conosciuto con lo pseudonimo di Antonio Minturno, resse le diocesi di Ugento e Crotone ed insegnò presso l'Università di Pisa. Partecipò al Concilio di Trento narrando in versi le attese, le problematiche e le novità di questo evento importantissimo per la storia della Chiesa.

  Restano tre raccolte di liriche in latino: i Carmina (1548), i Poemata (1562) e i Poemata Tridentina (1564). In italiano scrisse Rime e Prose (1559). Sono suoi anche i trattati De poëta (1559), L'arte poetica (1563) e De officiis ecclesiae praestandis (1564). Il dialogo Minturno, ovvero "De la bellezza" di Torquato Tasso, è dedicato a lui.

        Sandra Cervone


qui audio-messaggio di Padre Alfredo  clicca
           qui video dell'inizio del poemetto "Piccolo Miserere"
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   Appello per un importante restauro                                Gaeta, luglio 2017

  Avrà inizio l'undici settembre prossimo il restauro del pannello maiolicato posto sulla facciata della cappella dedicata San Filippo Neri, in fondo al corridoio della Via Crucis. Una splendida opera del 1850, firmata da Raimondo Bruno, davanti alla quale hanno pregato i Santi e i pellegrini arrivati da tutto il mondo.

  Ha resistito alle intemperie, alla salsedine e agli eventi bellici, come l'ultimo assalto del 1861 (avvenuto alla ridotta Malpasso) che segnò la resa di Gaeta, e poi le due guerre mondiali del secolo scorso.

  Sarà un lavoro costoso e delicato, affidato alla restauratrice Gabriella La Scala di Itri, che dovrà lavorare per diversi mesi. Gli interventi, che riguardano il portale in travertino e le maioliche, un pannello (2,80 per 2,00 metri) che rappresenta le quattordici stazioni della Via Crucis, sovrastante l'ultima cena, Gesù nell'orto degli ulivi e San Pietro d'Alcantara che promuoveva la pratica del pio esercizio della Via dolorosa.

  Facciamo un vivo appello ai devoti e amici del Santuario, perché ci aiutino a sostenere le spese di quest'opera stupenda per arte e religiosità. Ricordiamo che è in corso la sottoscrizione per chi desidera dare la sua offerta, che il Signore ricambierà con le sue benedizioni.

  Non ci resta che affidarci al buon cuore di tutti e all'esperta del restauro, perché l'opera di Raimondo Bruno ritorni all'antico splendore.

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   Padre Enrico ha lasciato il segno                                 Gaeta, 9 luglio 2017

  Sì, p. Enrico Uggé, missionario del PIME, ha proprio lasciato il segno alla Montagna Spaccata per quanto ha raccontato sulla sua lunga missione svolta nell'Amazonas (stato del Brasile), diocesi di Parintins. L'Avvenire Lazio 7 di oggi, nella lunga intervista rilasciata da P. Uggé alla giornalista Sandra Cervone, ha sintetizzato l'opera che sta compiendo specialmente tra gli Indios dell'Amazzonia.

  Anche noi abbiamo letto tanta gioia nel suo volto mentre ricordava gli indios Sateré-Maué, il rispetto che teneva nell'ascoltare le loro storie, espressione di una cultura semplice e secolare.

  Portare il vangelo a chi è disposto ad accogliere la verità, è stato il risultato di tanti incontri, non tralasciando di interessarsi della loro salute e promozione umana. "Oggi che è più facile comunicare con il mondo moderno - ha ricordato con soddisfazione -, le nuove generazioni indigene hanno messo a frutto il loro talento. Appoggiati da noi missionari, i giovani hanno potuto studiare a farsi strada nella società".

  Attualmente sta dando una mano alle suore di Madre di Teresa di Calcutta, che a Barreirinha (sua antica parrocchia) hanno bisogno di una sede per la loro missione a favore dei "più poveri tra i poveri".

  P. Enrico ha celebrato nella nostra cappella, ha visitato Gaeta e dintorni, ha parlato spesso con chi lo avvicinava. Ma il cuore e il pensiero erano altrove, correvano all'Amazonas per dove ripartirà il tre agosto, per affrontare altre sfide in nome del Signore che invia i suoi ad annunziare il regno.

  Qui sotto l'articolo di Avvenire


 

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   Emergenza alla Montagna Spaccata di Gaeta            Gaeta, giugno 2017

  Siamo lieti di comunicare che La Montagna Spaccata e La Grotta del Turco sono da oggi aperte ai visitatori (in data 21 giugno); i lavori sono stati conclusi con successo (e in anticipo sui tempi previsti). Segue qui sotto la cronaca dei lavori di messa in sicurezza (ormai conclusi).

  I lavori in corso, per mettere in sicurezza le pareti della Spaccatura centrale e la parete del primo belvedere subito dopo l'entrata della Grotta del Turco, dovrebbero durare fino a venerdì 23 giugno. È quanto hanno previsto gli esperti rocciatori della ditta "Dolomiti Rocce".

  Qualche giorno fa (all'inizio di giugno) abbiamo notato che qualche grossa pietra stava per cadere. Ci siamo subito attivati per intervenire, perché la sicurezza dei numerosi visitatori di questi giorni è una priorità.

  Ci dispiace di aver creato qualche difficoltà a chi aveva organizzato la visita ai sacri luoghi, dove si ricorda l'antico fenomeno, avvenuto, secondo la tradizione, alla morte di Gesù in croce: "E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono" (Mt 27, 50-51).

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   Oratorio S. Filippo Neri di Frattamaggiore            Gaeta, 22 giugno 2017

  A conclusione dell'anno pastorale, ogni gruppo della parrocchia dedicata a S. Filippo Neri si porta in un luogo per trascorre un giorno diverso e fraternizzare.

  Alla Montagna Spaccata vengono ogni anno gli adolescenti dell'oratorio per rendere omaggio ad un luogo molto caro a S. Filippo Neri e mettere nelle mani del Santo le speranze di un futuro sereno e gioioso.

  Li accompagnano alcuni degli animatori dell'oratorio che fu istituito a Frattamaggiore nel 1984. L'opera ha avuto una sede stabile e funzionale nel 2013, con l'inaugurazione e la benedizione di Sua Em.za il Card. Crescenzio Sepe.

  L'oratorio oltre a preoccuparsi della catechesi in preparazione ai sacramenti, svolge attività culturali nell'ampia sala teatro: attività caritative a favore degli indigenti e attività ludiche per i ragazzi. Dispone di uno sportello di ascolto con persone qualificate ( come psicologi ) per quanti hanno disagio di coppia, dipendenza dalla droga e dal gioco.

  La struttura è aperta al territorio per gruppi che ne fanno richiesta.

            Mons. Nicola Giallaurito - Parroco

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   Festa della Santissima Trinità                                    Gaeta, 11 giugno 2017

  "Sono contento, è stata una funzione semplice e sentita". Così si è espresso l'Arcivescovo di Gaeta Luigi Vari, che ci ha onorato presiedendo la concelebrazione eucaristica di mezzogiorno. I fedeli presenti hanno prestato una particolare attenzione all'omelia del Vescovo, biblista.

  Egli ha ricordato che nella storia della salvezza Dio si è manifestato in diversi momenti come Padre che ci ama. Si è soffermato su Mosè che risale al monte Sinai, dopo che il popolo si era costruito il vitello d'oro. Invece della punizione, il Signore si comporta come "Dio misericordioso e pietoso". Anche oggi prevale la bontà del Signore verso quanti sbagliano a crearsi idoli falsi.

  Oltre che all'Arcivescovo, il nostro grazie va al coro della cattedrale di Gaeta, che, sotto la direzione del maestro Attilio Damante, ha intonato canti più comuni, accompagnati da quanti hanno partecipato alla funzione.

  Il rettore nel salutare Mons. Vari ha ricordato che "il PIME fin dalle sue origini, sia al nord che al sud, è nato come espressione della missionarietà della Chiesa locale. Un motivo in più per operare in sintonia con il Presule locale".

  Terminata la messa, Sua Eccellenza ha preso parte all'aperitivo offerto al coro dal personale della casa e al pranzo della comunità.

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  Pellegrinaggio da Mugnano di Napoli                    Gaeta, 10 giugno 2017

  Quello di oggi possiamo chiamarlo "Pellegrinaggio dei Leopardo", in buona parte composto da parenti delle famose zelatrici di Mugnano: Luisa, Maria e Giuseppina Leopardo. Queste conobbero il beato Paolo Manna, e risale al loro tempo la collaborazione con i missionari di Ducenta che ha dato aiuti al seminario di quel tempo, promozione della stampa missionaria e tre vocazioni: i padri Frascogna, Magnacca e Schiattarella. Lo spirito missionario era stato inculcato dal compianto Mons. Salvatore Cavallo di origine calvizzanese, che impostò la pastorale sull'aiuto ai poveri e alle missioni. Tutta questa ricchezza è stata ricordata oggi dagli ospiti graditi.

  Il programma della giornata è iniziato con il benvenuto dato del Rettore nella chiesa storica dell'Annunziata, oggi santuario. Quindi ci si è affidati alla signora Nunzia, addetta alla vigilanza dell'antica cappella, cha ha accompagnato il gruppo fino alla Cappella d'oro, con le sue puntuali spiegazioni.

  Arrivati alla Montagna Spaccata, è stato ancora il Rettore a guidare il "giro visita". Peccato che non si è potuto scendere fino alla cappella quattrocentesca del SS. Crocifisso:

  c'erano i lavori in corso, resisi necessari per mettere in sicurezza le pareti dello squarcio risalente, secondo la tradizione, al tempo della morte di Gesù sul Calvario.

  La foto ricordo è stata scattata davanti al grande quadro di Gesù nell'orto, opera del p. Angelo Pino missionario del PIME, che alcuni presenti avevano conosciuto in occasione di una missione al popolo, nella parrocchia di San Biagio.

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   Pimini giovani alla Montagna Spaccata                    Gaeta, 7 giugno 2017

  Dal 7 al 9 giugno 2017 i pp. Naresh, Prasad, Constant, Alessandro e Carlos, ovvero i missionari animatori "giovani" del P.I.M.E. in Italia, accompagnati dai pp. Marchesi, Calegari e Rapacioli, si sono trovati nella casa del P.I.M.E. di Gaeta per alcuni giorni di formazione continua. Programmato da tempo, questo momento fa seguito agli Esercizi Spirituali di gennaio presso la comunità monastica cistercense a Pra 'd Mill.

  Il tema dell'incontro, a partire dalla lettera pastorale del Card. Martini alla Chiesa ambrosiana nell'anno 1996/97 "Parlo al tuo cuore. Regola di vita del cristiano ambrosiano", è stato, appunto, la regola di vita. La lettura previa del testo e la riflessione fatta da cinque di noi sui diversi capitoli (Interrogatio, Traditio, Receptio e Redditio) ci hanno avviato a una revisione della nostra personale regola.

  La celebrazione dell'Eucaristia e la recita delle Lodi e dei Vespri hanno scandito le giornate. Dopo cena ci si trovava per uno scambio sul servizio dell'animazione, riservandoci il pomeriggio per andare al mare o in montagna.

  Siamo grati al P.I.M.E per questa opportunità, alla comunità di Gaeta per l'accoglienza squisita e al Signore per le belle giornate trascorse insieme.

       P. Francesco Rapacioli     Rettore Seminario PIME Monza

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   Simposio al Club Nautico                                            Gaeta, 3 giugno 2017

  "La verità scientifica alla luce del rapporto tra fede e ragione" (titolo della locandina) è stato il tema del Simposio che si è svolto al Club Nautico di Gaeta ai vespri del 3 giugno. Alla presenza di un pubblico attento e qualificato, ha dato inizio ai lavori il Prof. Salvatore Cicconardi, ordinario all'Università di Cassino. Nella qualità di moderatore ha presentato il programma della serata e ha dato la parola al Presidente del Club Salvatore Cassano. Questi ha precisato che nella benemerita associazione si può parlare di tutto: "Siamo in un salotto apolitico e aperto ad ogni scuola di pensiero".

  Ha quindi preso la parola il primo relatore, il Prof. Renato Sinno, docente alla Federico II di Napoli. Ha disquisito sulla realtà scientifica da studioso laico, aperto ad altri cultori che cercano di capire l'origine del mondo reale. Si è addentrato nei componenti, energia, elementi, origine della malattia. Ha detto che "siamo incapaci di definire tante cose" e che "la ragione non deve essere schiava della fisica e della matematica". Ha concluso definendosi evoluzionista, aperto in particolare al magistero degli ultimi tre Papi della Chiesa.

  È stata quindi la volta di P. Giovanni Manco, teologo, missionario del PIME. Entrando nell'argomento dell'incontro, ha esposto il suo pensiero con la grinta che gli è propria. Ha detto che fede e ragione possono stare insieme, l'una deve illuminare l'altra. Per dimostrare l'assunto ha citato autori e teologi di grido, invitando i presenti a non partire mai da preconcetti. La sua esperienza di missionario in Brasile e in Messico lo ha aiutato ad avvicinare culture diverse, protese alla ricerca di Dio creatore. "La passione del teologo - ha aggiunto - deve essere quella di meravigliarsi". Tra gli intervenuti al dibattito ha avuto una particolare risonanza la riflessione di un giovane libanese, che ha viaggiato molto alla cerca di certezze e valori. Spera che i giovani di oggi si sveglino e cerchino il bene che può cambiare il mondo.

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   Trentuno maggio al Santuario                                     Gaeta, 1° giugno 2017

  La chiusura del mese di maggio alla Montagna Spaccata si è svolta nella spontaneità, come spontanee sono state le preghiere dei giorni vissuti nella lode alla Madre di Dio. I Padri della casa si sono avvicendati nelle celebrazioni del mattino e del pomeriggio, pregando e cantando con i fedeli arrivati più numerosi del solito.

  La Madonna per la sua grandezza attira in moto particolare, e tutti sentono il bisogno di affidarsi a Lei con una sentita devozione. Le prerogative della Madre di Gesù e la parola di Dio del tempo pasquale hanno dato gli spunti per esprimere la giusta lode a Colei che ci ha donato Gesù.

  Il detto di San Bernardo di Chiaravalle "De Maria numquam satis" (di Maria non si dirà mai abbastanza), ha suggerito i gesti pratici, ispirati alla religiosità popolare; come bruciare le preghiere che durante questo mese, devoti locali e pellegrini, hanno deposto ai piedi della Madonna.

  Mentre sul sagrato del Santuario venivano bruciate le preghiere di tutti, e il fumo saliva verso il cielo in segno di lode, abbiamo recitata la preghiera di affidamento e cantato "Evviva, Maria!".

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   Le zelatrici e amici di Ducenta al nostro Santuario       Gaeta, 7 maggio 2017

  Il pellegrinaggio guidato dal p. Rossi Bernardino ha dato l'opportunità di incontrare le zelatrici e gli amici del PIME, che da sempre collaborano con la nostra comunità di Trentola Ducenta. 

  Dopo aver visitato la cattedrale, recentemente rimessa a nuovo, e il santuario dell'Annunziata con la famosa cappella d'oro,

  i cinquanta ospiti hanno partecipato alla messa delle 12 qui al nostro Santuario, concelebrata dai pp. Rossi e Simone.

  Ricorreva oggi la domenica del Buon Pastore e si pregava per le vocazioni, ricordando il messaggio del Papa, che ha scelto questo tema: Sospinti dallo Spirito per la missione. "Chi si è lasciato attrarre dalla voce di Dio - ha scritto il Santo Padre - e si è messo alla sequela di Gesù scopre ben presto, dentro di sé, l'insopprimibile desiderio di portare la Buona Notizia ai fratelli, attraverso l'evangelizzazione e il servizio nella carità". Parole rivolte a chi segue più a vicino l'opera dei missionari, come le nostre care zelatrici.

  Durante il pranzo, preparato dalle volontarie Maria e Rita Di Bennardo, si è dato sfogo all'animo napoletano, con un canzoniere di brani famosi. L'ex alunno Gigi Sigillo accompagnava con la chitarra, nel coro spiccava la voce baritonale del nostro p. Manco.

  A levar delle mense, mentre cantavamo "Madonna, Madonna Nera - è dolce esser tuo figlio", una ragazza ha consegnato alla mamma Giovanna, nipote del p. Paolo Lepre, una rosa del nostro giardino; un gesto gradito nel giorno dedicato a tutte le mamme.

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   Arriva la Scuola Media di Trentola Ducenta               Gaeta, 2 maggio 2017

  La venuta a Gaeta della Scuola Media San Giovanni Bosco di Trentola Ducenta è stata proprio una toccata e fuga. I ragazzi di sei classi della seconda, che hanno occupato due pullman, sono stati ospiti dell'Istituto Alberghiero "IPSSAR Angelo Celletti", in Gianola di Formia. Alla visita, per far conoscere il benemerito Istituto, è seguito il pranzo, offerto dai futuri cuochi.

  Al Santuario SS. Trinità ad attendere gli alunni c'era il Rettore della casa, che in anni lontani insegnò religione in quella scuola che vive all'ombra del Seminario dei missionari del PIME.

  Prima di visitare la grotta e la montagna spaccata, c'è stato il tempo per avere qualche informazione sul luogo

  ricco di storia e religiosità e rispondere a domande quiz, che rendono più interessante quanto si racconta.

  I cento ragazzi, vivaci e interessati allo stesso tempo, hanno concluso la visita affacciandosi alla terrazza panoramica, con vista sulla spiaggia di Serapo; luogo che attira grandi e piccoli, e che i ragazzi hanno potuto raggiungere prima di far ritorna a casa.

  Appuntamento al prossimo martedì, quando verranno le altre sei classi. Un bravo l'hanno meritato i sette professori accompagnatori e in particolare il prof. Luigi Cerullo, collaboratore di presidenza, che ci teneva all'escursione di oggi.

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   Motobenedizione anno due                                          Gaeta,  30 aprile 2017

  Rosario Galizia, legale rappresentante del "Moto Club Golfo di Gaeta", era proprio felice quando ha visto l'arrivo di tante moto dalle forme e cilindrate più diverse: "Sono amici di doversi club che arrivano perfino da Roma, Napoli e Caserta".

  Dopo l'accoglienza ha avuto inizio la messa celebrata del Rettore della casa, sulla terrazza dell'antico carcere di Carlo V. La cornice del luogo, è dir poco chiamarla da sogno: cielo azzurro di fine aprile, spiaggia di Serapo e via verso l'orizzonte con le Isole Pontine e il monte Circeo. Il vangelo della III domenica di Pasqua ricordava l'incontro di Gesù risorto con i due discepoli di Emmaus. I due seguaci del Maestro, che dal dubbio passarono al "Signore, resta con noi perché si fa sera", ci dicono di sciogliere i nostri dubbi ascoltando il Figlio di Dio. Mentre percorriamo le strade del mondo, correndo in moto o andando a piedi, accorgiamoci che Lui cammina accanto a noi.

  Prima di impartire la benedizione ai centauri e alle loro moto che avevano riempito anche il cortile di entrate del Santuario, il sig. Rosario ha letto la preghiera del Motociclista: "Madonnina dei Centauri, che da questo Santuario stendi su tutti noi il tuo benevolo manto, proteggici dalle insidie della strada, con ogni tempo e sotto qualunque latitudine. Beata Vergine Maria, aiutaci affinché il nostro comportamento sia sempre di buon esempio a tutti: sulla strada come veri sportivi e nella vita come operatori di fratellanza e concordia universale. Sorreggici nelle nostre debolezze e concedici di vivere da forti testimoni della fede, per raggiungerti in Paradiso a godere, benedire e amare per sempre il tuo Gesù. Amen".

  Data qualche notizia sul luogo gaetano ricco di storia, i graditi ospiti ripartivano a tutto gas per il giro turistico con passaggio in città, Sperlonga, la cittadina di Itri; per raggiungere l'agriturismo "Alla Vecchia Mandria" e lì fraternizzare.

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   Cento suore del Collegio Mater Ecclesiae al Santuario   Gaeta,  22 aprile 2017

  Certo, vedere un gruppo di cento suore che partecipano alla santa Messa celebrata alla Montagna Spaccata, fa un effetto speciale. Sono venute dal Pontificio Collegio "Mater Ecclesiae", che fa parte della Fondazione "Domus Missionalis". Offre alle religiose autoctone inviate a Roma, l'opportunità di frequentare l'Istituto di Scienze religiose o facoltà teologiche. "Oggi - ci ha detto sr. Tersa che accompagnava il pellegrinaggio - il Collegio ospita 120 religiose di ottanta congregazioni missionarie, appartenenti a trenta Nazioni. Si preparano per la missione da svolgere nel loro Paese".

  La liturgia della parola di questo sabato della settimana di Pasqua era proprio adatta alla circostanza. Il brano degli Atti sottolineava la risposta degli apostoli: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato", si annunzia dopo aver cercato e incontrato il Signore. Il vangelo di Marco, inoltre, ha offerto altri spunti interessanti. Maria di Magdala ha visto Gesù e lo annunzia entusiasta agli apostoli. Due discepoli, dopo aver percorso 24 km. tra andata e ritorno da Emmaus, vanno ad annunziare, ai fratelli, che hanno visto il Signore mentre spezzava il pane. E poi arriva Gesù in persona che, dopo il rimprovero, assegna la missione agli undici: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura". 

  Terminata la Messa e date le informazioni sul Santuario, non poteva mancare la foto ricordo. Le cento religiose, dopo aver visitato la montagna spaccata e passeggiato lungo la spiaggia di Serapo, hanno ripreso il viaggio, dirette a Fossanova dove il gotico "più puro" d'Europa rende più importante il luogo dove San Tommaso d'Aquino trascorse i suoi ultimi giorni di vita.

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   Pasquetta alla Montagna Spaccata                          Gaeta, 17 aprile 2017

  Il tempo e il tepore primaverile, con lo spazio a volontà hanno accolto migliaia di persone alla Montagna Spaccata di Gaeta. La Pasquetta con la classica gita fuori porta per molti è stato un appuntamento da non perdere. Fa bene a tutti uscire con parenti e amici, e consumare i cibi tradizionali del dopo Pasqua. Chi gode di più sono i piccoli, che vestiti a festa possono correre e dare liberamente calci al pallone, lasciando da parte il telefonino con giochi fatti da altri.

  I numerosi visitatori hanno occupato i diversi posti carichi di storia: dal cortile di entrata del Santuario al corridoio della Via Crucis, dalla discesa nella spaccatura centrale, con la cappella del Crocifisso, alla Grotta del Turco. Con piacere abbiamo osservato diverse persone raccolte in preghiera nella cappella della SS. Trinità, dove hanno potuto accendere la candela votiva davanti alle statue dell'Addolorata, San Benedetto, San Francesco e Sant'Antonio da Padova, recentemente restaurato.

  Chi si è affacciato dal belvedere, posto sull'antico carcere fatto costruire da Carlo V° intorno al 1500, ha visto la spiaggia di Serapo super affollata, con qualche coraggioso che ha fatto il primo bagno.

  Il servizio d'ordine, predisposto dai Padri della casa con la collaborazione dei volontari Alberto, Pino e Rocco, ha reso più scorrevole l'afflusso dei visitatori del lunedì dell'Angelo. Un gruppo in particolare, provenite da Andria e accompagnato dalla signora Nunzia, ha chiesto il nostro intervento. Abbiamo pregato e visitato insieme, per poi scattare la foto ricordo da mandare al P. Salvatore Di Serio loro compaesano, che ora risiede a Lecco, nella casa dei missionari anziani del PIME.

  Sarà stato duro ritornare a casa per tutti, ma la gioia della giornata trascorsa in serenità ricompensa le ore da trascorrere in macchia o nei pullman. Le cose belle costano sempre.

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   Arrivano le 500 d'epoca                                            Gaeta, 2 aprile 2017

  Anche il tempo si è messo al bello quando sono arrivate al Santuario di Gaeta le FIAT 500 d'epoca. Guidava il corteo il Rag. Mario Pieri, presidente coordinatore del "Club FIAT 500 in the World".

  Le numerose vetture, che facevano bella mostra di sé agli sguardi meravigliati degli altri visitatori, per la maggior parte venivano da Roma.

  Le FIAT erano di vari anni del secolo scorso, compresa la Nuova 500 1ª serie del 1957.

  Il rito di benedizione è stato il momento centrale della manifestazione. Abbiamo dato informazioni sul Santuario e accompagnato gli ospiti speciali lungo il percorso della Montagna Spaccata.

  Con piacere abbiamo appreso che il Club è formato da un gruppo di amici che a bordo di auto che hanno fatto storia, viaggiano anche all'estero; promuovono progetti concreti, come la recente visita ai terremotati di Amatrice, dando aiuti concreti agli sfortunati abitanti del posto. Mentre le auto lasciavano il Santuario, ci siamo scambiati a volo gli auguri di buona Pasqua.

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   Veglia dei Missionari martiri                                  Gaeta, 25 marzo 2017

  "Non abbiate paura", è stato il tema della veglia celebrata il 25 marzo al Santuario SS. Trinità alla Montagna Spaccata, per ricordare i 28 operatori pastorali cattolici uccisi nel 2016. Sacerdoti, suore e laici che hanno dato la vita per testimoniare il Vangelo.

  Organizzata dall'Ufficio missionario della Circoscrizione vescovile di Gaeta, l'incontro di preghiera ha visto la partecipazione di numerose persone che rappresentavano diverse parrocchie.

  Presiedeva la celebrazione don Natalino Di Rienzo, Direttore del Centro missionario; guidava la preghiera don Filippo Mitrano, vice Direttore. Accompagnavano i canti le suore Francescane dei Sacri Cuori, residenti a Formia.

  Una sentita testimonianza l'ha offerta p. Giovanni Beretta, missionario del PIME in Bangladesh da oltre trent'anni. Nella "Terra dell'acqua", che conta centosessanta milioni di abitanti, il 90% sono musulmani tolleranti, mentre i cristiani sono appena cinquantamila. Una minoranza che dà una testimonianza, in un Paese dove la povertà è ancora alta.

  P. Giovanni ha ricordato il "martire mancato" del PIME, p. Piero Parolari. Questi era viceparroco di Suihari e dottore presso l'ospedale St. Vincent. Il 18 novembre 2015 stava andando in bicicletta dalla parrocchia all'ospedale quando fu colpito al collo da un proiettile. "Il martirio - ha aggiunto p. Beretta - va vissuto ogni giorno, con i sacrifici che si fanno per gli altri, bisognosi di Cristo".

  Una particolare emozione ha suscitato il momento in cui venivano ricordati i ventotto martirizzati l'anno scorso, mentre i partecipanti alla veglia portavano un lumino rosso e lo appoggiavano sui Paesi del martirio. Il conto maggiore l'hanno pagato le quattro Missionarie della Carità uccise nello Yemen, i quattro missionari del RD del Congo (due Sacerdoti e due Operatori Caritas) e i tre sacerdoti del Messico uccisi barbaramente in patria. L'unico europeo, che figura nella lista di chi ha seguito l'Agnello immolato, è D. Jacques Hamel. Teneva 86 anni e aveva festeggiato il giubileo d'oro nel 2008: quasi 60 anni spesi nel sacerdozio con discrezione. Fu sgozzato a Saint-Étienne-du-Rouvray, la mattina del 26 luglio scorso.

  Alla fine della veglia don Filippo ha salutato e ringraziato i presenti a nome dell'Ufficio. "La nostra vita è missione - ha detto tra l'altro - e noi apparteniamo alla Chiesa che è missionaria".

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   25° Veglia dei Missionari martiri                             Gaeta, 25 marzo 2017

  Per desiderio di Mons. Luigi Vari Arcivescovo di Gaeta e in collaborazione con l'Ufficio Missionario Diocesano, sabato 25 marzo alle ore 20:00 alla Montagna Spaccata sarà celebrata la 25° Veglia dei Missionari Martiri.

  Con la Chiesa locale ammireremo i 28 Operatori Pastorali Cattolici uccisi nel 2016. Saranno ricordate le diverse circostanze di queste morti violente, che vanno da tentativi di rapina o di furto all'odio religioso. Sacerdoti, suore e laici, nel nome del Vangelo hanno denunciato in diverse parti del mondo ingiustizie, discriminazioni, corruzione e povertà.

  Un coraggio che si fonda sulla fede in Cristo Gesù. Nel suo nome hanno scelto di stare, sia pure in modi diversi, acconto a chi soffre e non ha voce.

  Papa Francesco ci ricorda spesso che "Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, carcerati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo... I martiri di oggi sono in numero maggiore rispetto a quelli dei primi secoli". 

  Anche noi missionari presenti al Santuario invitiamo tutti a prendere parte a questo importante momento di preghiera. Insieme ammireremo gli eroi della fede e arricchiremo il nostro spirito missionario, che ci fa sentire cristiani impegnati nell'annunzio del Vangelo.



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   Obiettivo Famiglia in festa al Santuario                   Gaeta, 6 marzo 2017

  La signora Annamaria Tammaro oggi ha accompagnato al nostro Santuario il gruppo dell'associazione "Obiettivo Famiglia…", anticipando la festa della donna dell'8 marzo. Il nutrito gruppo di signore, composto di impiegate, casalinghe e operarie, proveniva dai paesi dalla grande Napoli: Ercolano, Ponticelli e San Sebastiano al Vesuvio.

  Persone profondamente religiose che hanno messo al centro della giornata la santa Messa, celebrata del Rettore della casa.

  È stato commentato il salmo 18, della liturgia del giorno, che loda il Signore per le cose belle che ci ha donato. Per desiderio della signora Maria, sono state ricordate anche le numerose operarie (tra le quali migranti italiane) morte tragicamente nel rogo di una fabbrica americana; tragedia che diede origine a questa festa di marzo.

  Al termine della Messa visita guidata per ammirare dal belvedere la spiaggia di Serapo; quindi preghiera lungo il corridoio della Via Crucis, tappa alla cappella di San Filippo Neri e discesa fino alla cappella del Crocifisso. Qui più di una delle presenti ha chiesto di pregare per la propria famiglia, ricordando la difficoltà del lavoro che non c'è e le sfide da affrontare ogni giorno in un mondo spesso disorientato.

  Abbiamo appreso con piacere che la signora Tammaro e delle sue amiche sono volontarie dell'ANT, una lodevole Onlus che anche in Campania assiste ammalati oncologici e loro famiglie in stato di indigenza.

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   Allerta fenomeni franosi al Monte Orlando            Gaeta, 11 febbraio 2017

  In questi giorni alla Montagna Spaccata abbiamo notato aria di allerta da parte del Parco "Riviera d'Ulisse" e della Capitaneria di Porto di Gaeta, lungo la strada che fiancheggia il santuario della SS. Trinità e porta alle falesie del Monte Orlando.

  All'inizio del percorso è stato affisso un cartello che richiama l'ordinanza del Sindaco di Gaeta, riportata nell'allerta dei responsabili del Parco: "Si informa che una parte dell'area parco di Monte Orlando è interessata dal dispositivo dell'ordinanza del Comune di Gaeta n.283 del 30 Maggio 2014, in cui si vietano la sosta e la permanenza in aree che potrebbero essere interessate da fenomeni franosi di intensità molto elevata… Nella cartina allegata sono evidenziate in rosso le zone dichiarate a rischio".

  Questo nuovo richiamo alla prudenza dalle autorità competenti, è certamente una conseguenza dell'episodio del 22 gennaio scorso quando un rocciatore romano, bloccato da serie difficoltà sulla parete rocciosa della falesia più alta del posto, è stato soccorso dalla Capitaneria e dai Vigili del Fuoco della stazione di Gaeta.

  Anche noi missionari ora dobbiamo prendere i dovuti provvedimenti perché si evitino seri rischi lungo tutta la fascia costiera che delimita la proprietà del PIME - Montagna Spaccata.

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   Festa del Beato Paolo Manna                              Gaeta, 16 gennaio 2017

  Nella memoria liturgica del Beato Paolo Manna (1872-1952) nel Santuario abbiamo ricordato il Beato del PIME che cento anni fa (1916) fondò l'Unione Missionaria del Clero, un'intuizione che Pio XII nel 1956 elevò ad Opera pontificia (PUM).

  P. Manna il 9 febbraio 1917 scriveva, nelle "Missioni Cattoliche", come l'Opera fosse "a servizio della Chiesa, per la causa dell'apostolato, l'opera organizzata dai sacerdoti, al fine di promuovere nel popolo cristiano un più vivo interessamento ed una più efficace cooperazione a favore delle Missioni fra gli infedeli".

  Oggi la PUM sta avendo un forte sviluppo all'estero, come in America Latina. È in corso un'interessante riflessione per quello che la PUM dovrebbe diventare ai nostri giorni. Sua Ecc. Mons. Protase Rugambwa, Presidente delle Pontificie Opere Missionarie (POM), nel suo discorso all'Assemblea generale dell'anno scorso, disse: "Nel suo anno centenario, una delle quattro Pontificie Opere, la Pontificia Unione Missionaria (PUM), nata dall'intuizione del beato Paolo Manna affinché tutti i battezzati fossero sensibili appassionati e informati sul loro compito missionario Ad gentes, caratterizza l'Assemblea di quest'anno". Ha poi sottolineato la necessità di un ripensamento, di una riforma della PUM perché diventi anima di tutte le POM".

  Gli fece eco Papa Francesco, quando ricevette i Direttori venuti da tutte le parti del mondo: "L'Opera si ispira al beato Paolo Manna, prete missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (…). Dei compiti dell'Unione Missionaria, alcuni sono di natura culturale, altri di natura spirituale, altri infine pratici ed organizzativi". Così concluse il Papa: "Cari Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie, la missione fa la Chiesa e la mantiene fedele al volere salvifico di Dio. Per questo, pur essendo importante che vi preoccupiate della raccolta e della distribuzione degli aiuti economici che diligentemente amministrate in favore di tante chiese e tanti cristiani bisognosi, servizio per il quale vi ringrazio, vi esorto a non limitarvi soltanto a questo aspetto. Ci vuole 'mistica'. Dobbiamo crescere in passione evangelizzatrice. Io ho paura - ve lo confesso - che la vostra opera rimanga molto organizzativa, perfettamente organizzativa, ma senza passione. Questo lo può fare anche una ONG, ma voi non siete una ONG! La vostra Unione senza passione non serve; senza 'mistica' non serve".

  Nell'omelia della festa qui al Santuario il celebrante ha detto come vede l'attualità, oggi, del beato p. Paolo Manna: "La vedo nella spiritualità missionaria vissuta in prima persona e raccontata nei numerosi suoi scritti. Il suo stile di vita lo incentrava su 'nostro Signore Gesù Cristo', come amava ripetere: Gesù conosciuto, amato e annunziato ai fratelli vicini e lontani. P. Manna viveva la passione della missione. Note sono le parole che scrisse nel 1928 e che si possono leggere sul sarcofago che custodisce le sue spoglie, nella cappella di Ducenta a lui dedicata: 'L'argomento delle missioni è stato la passione di tutta la mia vita: per 35 è più anni non ho studiato, non mi sono occupato di nessun'altra cosa.' ".

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   Festa del nostro Beato Padre Paolo Manna          Gaeta, 16 gennaio 2017


   Vi aspetto numerosi;   Padre Pasquale Simone, Rettore del Santuario

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   Inaugurata la mostra di Charles De Foucauld          Gaeta, dicembre 2016

  Anche i missionari del Pime residenti a Gaeta, oggi hanno ricordato il beato Charles De Foucauld, nel centenario del martirio avvenuto il 1° dicembre 1916. Per la ricorrenza è stata inaugurata la sua particolare mostra, realizzata nella diocesi algerina Laghouat-Ghardaïa. In questa diocesi si trova Tamanrasset, ultima tappa di fr. Charles, vissuto nel tuareg fino alla sua morte cruenta, perpetrata da un gruppo di predoni.

  Ha inaugurato l'esposizione, che resterà aperta nella sala posta all'ingresso del Santuario, la Piccola Sorella Geneviève Josèphe di Gesù, francese, che vive in una modesta roulotte tra i giostrai di Ostia.

  La religiosa, col sorriso stampato sul volto, ha ricordato che a diciotto anni conobbe la vita di De Foucauld e si sentì attratta dalla sua figura per due motivi: "Il suo innamoramento di Gesù e l'innamoramento della gente". Entrò in una fraternità che si trovava in Austria. Tra l'altro è stata in Argentina e ha visitato diverse convivenze presenti in Africa. Oggi si dice felice dei suoi 50 anni di vita religiosa, trascorsi stando vicino agli ultimi, che lei chiama amici.

  I presenti all'apertura della mostra hanno ammirato i tredici pannelli, tradotti in italiano dalla dottoressa Graziella Rapacioli, che raccontano la vita del beato Charles, gli anni trascorsi in Algeria, l'opera di geografo e linguista, il suo impegno per la giustizia.

  Questa la testimonianza di mons. Claude Rauklt, vescovo Laghouat-Ghardaïa, che ha scritto sul Beato che amava definirsi fratello universale: "L'ultima foto che abbiamo di lui, non porta nessun segno religioso e credo che sia la pagina più bella e viva del Vangelo, perché la sua croce la porta dentro: il suo sorriso, il suo viso, sono quelli di un uomo che guarda l'altro con gentilezza e con molta simpatia e gratitudine".



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   il Calendario missionario Pime-Gaeta 2017               Gaeta, novembre 2016

  Cari amici del Santuario, a nome della comunità di Gaeta vi offro il nostro Calendario 2017. Sfogliandolo mese per mese troverete una breve cronaca di alcune visite dei gruppi che arrivano da noi. Arrivano con il desiderio di conoscere i luoghi che ricordano la passione e morte di Gesù Cristo, e lodare la SS. Trinità nella cappella a lei dedicata.

  I Padri del PIME sono felici di accogliervi tutti, per ascoltare i vostri problemi e farvi partecipi delle loro esperienze missionarie. Questo impegno è iniziato nel lontano 1926, quando il Papa Pio XI affidò al PIME questo luogo, dove la natura ha profuso le sue bellezze naturali e il Signore ha lasciato i segni del suo amore per tutti.

  Agli auguri per un felice 2017 uniamo la proposta di appoggiare le opere dei nostri Padri che lavorano nelle missioni. Ci sono bambini da aiutare, poveri da soccorrere, fratelli da portare al Signore, attuare la promozione umana in Paesi dove si vive sotto la soglia della povertà. Ricordate che "Chi aiuta l'apostolo avrà la ricompensa dell'apostolo".

  Al mio saluto cordiale si uniscono i confratelli della comunità della Montagna Spaccata di Gaeta.

       P. Simone Pasquale     Tel.: 0771 462068    rettore.gaeta@pime.org 

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   Don Mariano e i bambini di seconda elementare      Gaeta, 3 novembre 2016

  Don Mariano Salpinone, gaetano di origine e parroco a Formia, arriva con un nutrito gruppo di bambini di seconda elementare, che iniziano il corso di catechismo. Suda molto, nonostante l'aiuto delle catechiste, a tenere insieme i piccoli che stentano a socializzare. Ma vince lui con i canti, la caccia al tesoro, la preghiera con tanti gesti e la chitarra che accompagna motivi adatti a chi conta appena otto anni.

  "Vengo sempre alla Montagna Spaccata all'inizio del corso di catechesi - dice don Mariano - e vi ritornerò alla fine del cammino di formazione dei piccoli della mia parrocchia".

  Il luogo scelto gli dà ragione: la baia di Serapo, il monte Orlando e la Montagna Spaccata ispirano grandi e piccoli quando si inizia un cammino di fede.

  "Tutti dietro a me - dice forte don Mariano -, andiamo a trovare il tesoro". Prima tappa la Via Crucis con la spiegazione riguardante la Montagna Spaccata, quindi il letto di San Filippo Neri, che amava Gesù e infine il tesoro: Gesù Crocifisso che da oltre settecento anni accoglie tutti nella cappella a lui dedicata. E proprio nella cappella, sospesa tra cielo e mare, viene celebrata la santa Messa adattata ai piccoli che vogliono bene a Gesù, il loro grande tesoro.

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   Nel nome della misericordia                                 Gaeta, 29 ottobre 2016

  La veglia che si è tenuta alla Montagna Spaccata alla fine di ottobre missionario, era intonata all'anno giubilare. Ha presieduto mons. Luigi Vari Arcivescovo di Gaeta e hanno partecipato clero, seminaristi, religiose e numerosi fedeli laici.

  La preghiera si è ispirata alle parole di Papa Francesco: "La Chiesa in uscita è la comunità dei discepoli missionari; il Signore si coinvolge e coinvolge i suoi; l'evangelizzazione usa molta pazienza; il discepolo sa offrire la vita intera e giocarla fino al martirio come testimonianza di Gesù Cristo". La missione viene attuata dalla comunità evangelizzatrice gioiosa, che celebra e festeggia ogni piccola vittoria, ogni passo avanti nell'evangelizzazione.

  Mons. Vari ha commentato brevemente Luca cap. 6°, dove Gesù invita alla gratuità, a porgere l'altra guancia, a fare del bene senza aspettare nulla di ritorno, perché la ricompensa sarà data dal Signore, per poi rispondere all'invito del Signore: "Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso".

  La testimonianza l'ha offerta p. Giovanni Manco del Pime, che ha emozionato i presenti all'incontro di preghiera. Il missionario che ha entusiasmo da vendere, ha trascorso gli ultimi otto anni nel Messico, con diversi impegni a servizio della diocesi di Acapulco. Ha ricordato in particolare gli ultimi due anni trascorsi come parroco tra gli indios Mixtecos: un popolo umiliato in una nazione violenta, ma che possiede dei valori profondi di una religiosità genuina, vissuta nella povertà. I disagi affrontati per un impegno portato avanti con fede, venivano superati dalla certezza che affianco di chi va ad evangelizzare c'è Gesù che dà la forza necessaria. 

  L'assemblea dei partecipanti alla veglia, attenta a quanto il rito aveva proposto, si è sciolta con la benedizione dell'Arcivescovo e il saluto di don Filippo Mitrano, vice Direttore dell'ufficio missionario della diocesi di Gaeta.

  L'Arcivescovo, prima di lasciarci, ha espresso il desiderio che si continui a lavorare per crescere nello spirito missionario e che si faccia qualcosa, magari in primavera, per sensibilizzare i bambini su un aspetto importante della loro formazione.

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   Giubileo della Missione, a Roma                           Gaeta, 28 ottobre 2016

  Santuario del Divino Amore, Roma, 28 ottobre 2016

  Il Giubileo della Missione, celebrato il 28 ottobre al Santuario del Divino Amore di Roma, è stato la festa della Missione; alla quale abbiamo partecipato.

          

  Con i responsabili delle Pontificie Opere Missionarie c'erano mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo e presidente della Commissione episcopale per l'evangelizzazione dei popoli, oltre mille sacerdoti, consacrati/e e fedeli laici.

  Dopo la preghiera iniziale, ha preso la parola p. Ciro Biondi del PIME che ha ricordato il centenario dell'Unione Missionaria del Clero, elevata ad Opera pontificia da Pio XII, fondata dal beato Paolo Manna nel 1916.

  I presenti hanno prestato particolare attenzione a quanto hanno testimoniato in un filmato i missionari che l'hanno conosciuto: i pp. Gheddo, Del Prete, Buono, Di Landa. P. Ciro ha citato Papa Francesco che, quando incontrò i presidenti delle Opere missionari di tutto il mondo, disse: "Ci vuole mistica. Dobbiamo crescere in passione evangelizzatrice".

  La relazione ufficiale l'ha tenuta il Vescovo Beschi che ha usato tre immagini: Libro della missione, fuoco della missione, porta della missione. Ha detto: "Facciamo missione comunicando la gioia". Sono seguiti i sette laboratori, quante sono le opere di misericordia.

  Come prevedeva il programma, dopo il pranzo è sta la volta del pellegrinaggio giubilare con il passaggio della Porta Santa e la celebrazione della Messa presieduta da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei.

  Alla fine della messa è stato affidato il "mandato" a 22 missionari e missionarie partenti per le missioni. Questo è stato l'augurio che fatto all'assemblea mons. Beschi in mattinata: "Possa il mondo del nostro tempo e di ogni tempo ricevere la Buona Novella non da persone scoraggiate, ma dache abbiano per primo ricevuto in dono la gioia di Cristo".

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  VEGLIA MISSIONARIA 2016                                                        Gaeta, 29 ottobre 2016

  Aderendo al desiderio de Mons. Luigi Vari, Arcivescovo di Gaeta, sabato 29 ottobre nel nostro santuario di terrà la veglia missionaria diocesana.

  Questo sarà il tema dell'incontro di preghiera: "Nel nome della misericordia", che si ispira all'Anno Santo in corso. Si terrà presente, come icona, Santa Teresa di Calcutta, che nella sua vita tra i poveri dell'India ha vissuto in pieno la misericordia di Dio per l'uomo.

  Per la preparazione si è impegnato in prima persona don Filippo Mitrano, collaboratore del Direttore dell'Ufficio missionario della Diocesi.

  P. Giovanni Manco, missionario del PIME in Messico, darà una appassionata testimonianza. Non ci rimane che invitare tutti a partecipare, per ricevere una ricarica di genuino spirito missionario.

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  P. Giovanni Manco a TV2000                                                            Gaeta, 19 ottobre 2016

  Oggi a dare la sua testimonianza a TV 2000 sull'uccisione dei sacerdoti in Messico (nell'ultima settimana ne sono stati uccisi tre) è stato il nostro p. Giovanni Manco (in questo periodo qui da noi alla Montagna Spaccata).

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  Il missionario del PIME, che per 8 anni ha lavorato in quel Paese, dove la popolazione di fede cattolica è del 93%, ha visto da vicino la tragedia che si sta consumando in quei luoghi. L'unica a protestare, naturalmente rischiando, è la Chiesa con i suoi sacerdoti.

  P. Giovanni, che è stato vittima di due assalti, per fortuna finiti senza conseguenze, ha detto che in Messico è i atto una violenza strutturale: "quello che succedeva vent'anni fa in Colombia ora si è spostato in Messico".

  Il Messico, con una superficie di 1.969.365 kmq, ha una popolazione di 119 713 203 ab. (stima 2014). E' il terzo stato dell'America Latina, dopo il Brasile e l'Argentina. E' un Paese per buona parte tropicale che comprende poco più dell'8% dell'area e il 9,8% della popolazione complessiva dell'America Settentrionale e Centrale. 

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scriveteci: simone.pasquale@pime.org         
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