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Pontificio Istituto Missioni Estere

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Montagna Spaccata

Santuario della Ss.Trinità

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il Santuario, china e acquarello su pergamena - clicca per ingrandire

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cronache dalla Montagna Spaccata

 
  VEGLIA MISSIONARIA 2016                                                        Gaeta, 29 ottobre 2016

  Aderendo al desiderio de Mons. Luigi Vari, Arcivescovo di Gaeta, sabato 29 ottobre nel nostro santuario di terrà la veglia missionaria diocesana.

  Questo sarà il tema dell'incontro di preghiera: "Nel nome della misericordia", che si ispira all'Anno Santo in corso. Si terrà presente, come icona, Santa Teresa di Calcutta, che nella sua vita tra i poveri dell'India ha vissuto in pieno la misericordia di Dio per l'uomo.

  Per la preparazione si è impegnato in prima persona don Filippo Mitrano, collaboratore del Direttore dell'Ufficio missionario della Diocesi.

  P. Giovanni Manco, missionario del PIME in Messico, darà una appassionata testimonianza. Non ci rimane che invitare tutti a partecipare, per ricevere una ricarica di genuino spirito missionario.

 

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  P. Giovanni Manco a TV2000                                                            Gaeta, 19 ottobre 2016

  Oggi a dare la sua testimonianza a TV 2000 sull'uccisione dei sacerdoti in Messico (nell'ultima settimana ne sono stati uccisi tre) è stato il nostro p. Giovanni Manco (in questo periodo qui da noi alla Montagna Spaccata).

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  Il missionario del PIME, che per 8 anni ha lavorato in quel Paese, dove la popolazione di fede cattolica è del 93%, ha visto da vicino la tragedia che si sta consumando in quei luoghi. L'unica a protestare, naturalmente rischiando, è la Chiesa con i suoi sacerdoti.

  P. Giovanni, che è stato vittima di due assalti, per fortuna finiti senza conseguenze, ha detto che in Messico è i atto una violenza strutturale: "quello che succedeva vent'anni fa in Colombia ora si è spostato in Messico".

  Il Messico, con una superficie di 1.969.365 kmq, ha una popolazione di 119 713 203 ab. (stima 2014). E' il terzo stato dell'America Latina, dopo il Brasile e l'Argentina. E' un Paese per buona parte tropicale che comprende poco più dell'8% dell'area e il 9,8% della popolazione complessiva dell'America Settentrionale e Centrale. 

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  La Madonna della Civita
 pellegrina alla Montagna Spaccata               
                       Gaeta, 17 settembre 2016

  La Peregrinatio della Madonna della Civita, programmata per l'Anno Santo nell'Arcidiocesi di Gaeta, ha fatto tappa alla Montagna Spaccata. La venuta della Madonna è stato un momento importante, che senza dubbio rimarrà nella storia. E' la prima volta, infatti, che la famosa immagine venerata da secoli a Gaeta e nei paesi che circondano monte Fusco, detto Civita, è arrivata nel luogo affidato ai missionari del Pime.

  Tre sono stati i momenti a cui hanno preso parte numerosi devoti: il Rosario cantato, la santa Messa celebrata dal Rettore e la veglia "In compagnia di Maria". Tra i canti, accompagnati dal coro della Cattedrale diretto dal maestro Attilio D'Amante, spiccava "Da te Costantinopoli", un antico canto popolare che racconta l'arrivo miracoloso dell'icona mariana, venuta dal lontano Oriente. Il dipinto, attribuito a San Luca, è un ritratto bizantino scampato forse alla lotta iconoclasta, che fu trovato da un sordomuto (siamo prima del Mille) che riacquistò la parola.

  Una sentita emozione si è notata sul volto dei presenti. Tutti avevano una grazia da chiedere o un ammalato da affidare alla Madre di Dio, quest'anno invocata in modo speciale "Madre della misericordia". Noi missionari abbiamo affidato in particolare alla Regina delle missioni i Superiori radunati ad Hong Kong per il Consiglio Plenario e i confratelli sparsi per il mondo.

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  La statua della Madonna, arrivata da noi pellegrina, è una scultura lignea del XVIII Sec., "opera di d. Angelo de Fabritiis", come si rileva da una targa posta alla base della statua. 

  Terminata la veglia comunitaria, la gente ha sostato in preghiera, per poi lasciare un'intenzione di preghiera nel cesto messo affianco alla statua, che rimarrà tra noi per diversi giorni.

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   L'UALSI alla Montagna Spaccata                                      Gaeta, 11 settembre 2016

  L'UALSI (Unione Amici di Lourdes e Santuari Italiani), gruppo di Aversa (CE), ha realizzato un pellegrinaggio alla Montagna Spaccata. Lo guidava Enzo Di Sarno che all'inizio della Messa domenicale, celebrata dal Rettore della casa, ha detto: "La nostra associazione, fondata a Santa Anastasia (NA) nel 1967per volontà del disabile Federico Pepe, si propone, attraverso l'opera di volontari, di realizzare una crescita umana e cristiana dei propri aderenti promuovendo un'azione di evangelizzazione e di apostolato verso e con i fratelli ammalati. Diffonde il culto alla Madonna sotto il titolo di Nostra Signora di Lourdes".

  Anche i numerosi presenti alla celebrazione eucaristica hanno notato l'attenzione con la quale hanno pregato e cantato ammalati e volontari. Il celebrante, che ha rivolto parole di conforto e suggerito di mettere al centro delle propria vita il Signore Gesù e la sua Madre SS.ma, prima della foto ricordo, ha dato le necessarie informazioni su i luoghi sacri.

  Chi ha potuto, ha visitato gli altri ambienti del Santuario; tutti hanno condiviso momenti di gioia, sia durante il pranzo che durante gli altri momenti trascorsi nella serenità, ammirando la baia della vicina Serapo.

  "Nel prossimo anno vedremo di inserire tra le iniziative dell'UALSI - ha detto il capogruppo Enzo - anche il pellegrinaggio a Gaeta".

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   L'équipe formativa di Posillipo                                            Gaeta, 10 settembre 2016

  E' un'équipe particolare quella che ha lavorato qui al Santuario per ben cinque giorni. Occupa infatti un ruolo importante del Pontificio Seminario Campano Internazionale che ha sede a Posillipo (temporaneamente operante a Cappella Cangiani di Napoli ), dove tra pochi giorni inizieranno l'anno scolastico novantacinque studenti di teologia, provenienti da quattordici diocesi della Campania.

  Con il Rettore p. Francesco Beneduce S.I., hanno lavorato duro p. Carlo Chiappini S.I, don Ettore Franco, P. Nicola Carlo Bordogna S.I., don Bartolomeo Puca, don Luca Tufano, don Rito Maresca e don Armando Nugnes.

  Il compito è stato impegnativo, con quattro sessioni giornaliere di lavoro, per programmare, mettere a punto le strategie formative e formulare giudizi su tanti giovani in cammino verso il sacerdozio. Il tutto si è svolto nella bella cornice di Monte Orlando e della spiaggia di Serapo.

  I Superiori hanno trovato anche il tempo per visitare la Montagna Spaccata, la grotta del Turco, le cisterne romane e i luoghi storici del carcere di Carlo V, la ridotta Trinità e le batterie Transilvania (oltre la selva?) e Malpasso, dove l'11 febbraio 1861 furono uccisi gli ultimi soldati del regno borbonico che tentarono di resistere ai Piemontesi che occuparono Gaeta.

  Ricordi storici a parte, da quel belvedere abbiamo visto gli scalatori che si arrampicavano sulla falesia alta 140 metri, le isole Pontine, Ischia e Capri.

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   L'arcivescovo Luigi Vari
  ospite alla Montagna Spaccata                         
                 Gaeta, 1° settembre 2016

  L'arcivescovo di Gaeta Luigi Vari ci ha fatto dono della sua visita. Un incontro informale, motivato dalla presenza della Direzione Generale del PIME, che ha trascorso tra noi alcuni giorni per il Consiglio Generale.

  A tavola, dove la conversazione diventa più familiare, Sua Eccellenza ha potuto dialogare con p. Ferruccio Brambillasca, Superiore Generale, p. Davide Sciocco suo Vice e i Consiglieri Gabriel Costa, Paolo Ballan e Marco Villa.

  "Vi ammiro per il vostro impegno nelle missioni - ha detto Mons. Vari - e per quanto date alla nostra Chiesa di Gaeta". Si è augurato poi che questa collaborazione migliori su progetti concreti; perché, da questi, sorgano vocazioni missionarie e una apertura all'evangelizzazione del mondo intero. 

  Anche i Superiori hanno affacciato proposte perché la presenza del PIME, iniziata nel lontano 1926, realizzi quello che nasce dal suo carisma. Ai saluti finali del Superiore e dell'Arcivescovo ci si è augurato di rivedersi perché si continui a collaborare per l'unica Missione voluta da Cristo.

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   Le Ancelle del Sacro Cuore al nostro Santuario                  Gaeta, 5 agosto 2016

  Avevano un'aria di festa le suore Ancelle del Sacro Cuore di Santa Caterina Volpicelli, che a sorpresa sono venute al nostro Santuario. Erano le capitolari della Congregazione che festeggiavano la neo eletta Madre Generale sr. Anna Diana di Cancello ed Arnone (CE). Hanno affidato alle tre Divine Persone i progetti per il prossimo futuro.

  Hanno pregato anche Santa Caterina Volpicelli (1839-1894), che fondò la Congregazione nel 1867, come Pia Associazione con il fine di promuovere, mediante l'amore al S. Cuore, il regno di Cristo tra la gente.

  Durante la messa di ringraziamento sono state commentate due frasi del Vangelo del giorno di San Matteo: "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua". Impegnarsi per il regno di Dio comporta rinunzie e scelte oculate. E quindi: "Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?". Questa seconda frase tormentò Sant'Ignazio, che poi fondò l'ordine dei Gesuiti.

  Le Suore, dopo una rapida visita alla Montagna Spaccata, hanno fatto ritorno a Sessa Aurunca, dove si sta svolgendo il 22° capitolo generale sul tema: "Attingete con gioia dalle sorgenti della salvezza… con Santa Caterina".

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   P. Domenico riparte per il Brasile                                                        Gaeta, 25 luglio 2016

  P. Domenico Franzese, classe 1937 di Melito di Napoli, riparte per il Brasile, Stato dell'Amapá.

  Ha trascorso un breve periodo di ferie incontrando i parenti più stretti e tra questi le due sorelle suore: sr. Carmela comboniana e sr. Rosaria madre emerita delle Ancelle Eucaristiche. E' passato per Ducenta dove entrò nel 1950, Milano e Rancio di Lecco (casa di riposo del PIME) dove ha salutato i compagni di studio e di missione.

  Il tempo più lungo l'ha trascorso nella comunità di Gaeta, anche perché vi abitano due compagni di classe: p. Bruno e p. Pasquale. Ricordi del seminario e di impegni in Italia e nelle rispettive missioni dove hanno lavorato sono stati gli argomenti più ricorrenti.

  P. Franzese ha entusiasmo da vendere, sempre pronto per discutere di qualsiasi argomento, non risparmiando critiche sul popolo di Dio che in Italia spesso manca di entusiasmo per le missioni. "Pochi mi hanno chiesto che cosa fai in missione" è stata la sua nota amara. "In Brasile - ha ripetuto con soddisfazione e sorriso - mi chiamano carrarmato, perché anche alla mia età non mi fermo mai".

  Abbiamo notato che per lui il tempo è denaro; ha già pronto una lunga serie di cose da fare quando il primo agosto rimetterà piede a Santana, comune nello Stato dell'Amapá, di 103.407 (2012) abitanti.

  Nelle lunghe conversazioni abbiamo notato che si interessa di tutto, con un debole per lo sport giocato. Si fermava maggiormente sul suo lavoro lasciato momentaneamente. "Anche p. Ignazio, parroco di Santana - ha detto - non vede l'ora che io ritorni da quelle parti". La parrocchia è grande e da solo non "aguenta" (non ce la fa). Ci sono lavori da completare, movimenti da seguire, tanti bisognosi da aiutare incasellate nel prossimo futuro: "Finché il Signore mi darà la forza di andare avanti, perché (e qui ancora una risata di compiacimento) sono il più anziano della comunità Pimina".

  E sì, p. Franzese l' "apelido" (soprannome) di carrarmato lo merita proprio. L'abbiamo capito anche una sera, in terrazza, mentre ammiravamo la baia di Serapo, dopo aver recitato "o Terço" (il Rosario). Ha descritto con particolare fervore una giornata dedicata ad una comunità situata lungo il Rio Amazonas. "Palestra" (lezione) per quaranta responsabili dei diversi settori, esame e registrazione dei candidati a ricevere i sacramenti... e poi "la revisione dei conti, i lavori per riparare la cappella, preparazione della festa, un pasto veloce, nel pomeriggio ripresa delle attività...". Avrebbe continuato se un sacerdote, ospite per un breve periodo di ferie, non si fosse alzato per indicare che bastava così.

  P. Domenico, ti auguriamo un buon viaggio di ritorno alla terra amata, ma ricordati che l'età ha le sue esigenze.

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   Concerto in onore di San Filippo Neri                                                  Gaeta, 21 luglio 2016

  Stupore e gioia di stare insieme hanno creato il clima che si è goduto durante il meraviglioso concerto "Lauda a San Filippo Neri", promosso dal Pime di Gaeta a conclusione del quinto centenario della nascita del Santo fiorentino. Il maestro Ambrogio Sparagna e la consorte Anna Rita Colaianni, p. Maurizio Botta e il coro della Lauda hanno incantato il numerosi intervenuti che hanno affollato la chiesa della SS. Trinità.

  I brani scelti dagli artisti e commentati da p. Maurizio, della Congregazione dell'Oratorio, andavano dalla Lauda ai canti popolari in onore della Madonna. Tra questi la signora Anna Rita ha cantato con viva passione quello dell'Addolorata che chiede pietà per il Figlio messo in croce. E poi il Magnificat, le litanie e il Te Deum intercalato dal Sanctus. Gli applausi a scena aperta hanno indotto gli artisti a concedere il bis. I più felici sono stati proprio gli artisti, come Ambrogio Sparagna che a stento ha trattenuto le lacrime.

  Hanno introdotto la festa il gruppo folcloristico di Maranola, arrivato con rampogna e campanacci, che ha cantato l'inno della Madonna della Civita, che proprio il 21 luglio viene festeggiata nella diocesi di Gaeta e in particolare a Itri e al Santuario a lei dedicato.

  Un grazie particolare a Sparagna, nativo della vicina Maranola, impareggiabile ricercatore e interprete del canto religioso popolare. Ospite d'onore è stato S. Ecc. Luigi Vari nuovo Arcivescovo di Gaeta. "Grazie per il bel concerto che ci avete regalato", ha detto tra l'altro il Presule, che ha aggiunto: "Bisogna promuovere questi momenti di preghiera e di festa". 

  Don Gigi, come ama farsi chiamare Mons. Vari, prima del concerto ha visitato la mostra allestita per l'Anno della Misericordia (Missione Misericordia) e benedetto la statua della Madonna posta nell'edicola settecentesca, appena restaurata.

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   LAUDA A SAN FILIPPO NERI     nel quinto
centenario della nascita     
                                                                                    Gaeta, 12 luglio 2016

  E' tutto pronto per l'evento che avrà luogo alla Montagna Spaccata di Gaeta giovedì 21 luglio alle ore 21,00. Ad animarlo saranno p. Maurizio Botta dell'ordine dell'Oratorio di San Filippo Neri, Ambrogio Sparagna e la signora Anna Rita Colaianni. Agli spettatori che gremiranno la chiesa della SS. Trinità verranno proposte Meditazioni di p. Maurizio e musiche eseguite dal Coro di Lauda popolare San Filippo Neri.

  Lo spettacolo ha riscosso un grande successo il 6 luglio a Santa Maria in Vallicella, in Roma, dove riposano le venerate spoglie del Santo fiorentino, conosciuto come "Santo della gioia". Nell'occasione il prof. Sparagna ha detto: "E' un omaggio semplice e affettuoso a chi ci ha preceduto. A tutti quelli che con il loro amore ci hanno insegnato il valore della ricerca della semplicità e dell'ascolto della vita del mondo che ci circonda".

  La comunità PIME di Gaeta invita tutti a intervenire.

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   La statua di Sant’Antonio in restauro                                           Gaeta, 14 giugno 2016

  Qui sotto la statua restaurata tornata (22 giugno) nel nostro Santuario.

  I numerosi fedeli che ieri (13 giugno) hanno partecipato alla Messa in onore di Sant’Antonio, terminata con la benedizione del pane, hanno notato che nella nicchia mancava il Santo di Padova. La sta restaurando la signora Simona Gambone di Gaeta, che ha terminato la prima fase, consistita nella pulitura, che ha mostrato l’incarnato dell’opera.

  “Sono apparsi colori particolari e belli – ha detto soddisfatta Simona – che fanno pensare che la statua sia di inizio ottocento”.

  Attirano l’attenzione, anche di chi non è esperto, i colori dei volti, la vestina del Bambino, il finto marmo della base e le forme ben proporzionate. Il classico giglio, da rimettere nella mano destra del Santo taumaturgo, verrà completamente rifatto nella forma e nei colori. 

  Ancora pochi giorni e l’opera sarà completa; sarà rimessa nella sua nicchia, nel Santuario  della SS. Trinità, per la gioia dei numerosi devoti che verranno a pregare il Santo dei miracoli.

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   Alla prima comunione pensando missione                                Gaeta, 4 giugno 2016

  Se ancora una volta la signora Concetta Di Dona, catechista, ha portato i ragazzi di prima comunione al Santuario di Gaeta, tenuto dai missionari, c’è un motivo. Lei che “in gioventù” faceva parte del GAM (Gruppo Appoggio Missionario) di Ducenta, sa che dove operano i missionari ci si affaccia sul vasto orizzonte di quelli che non hanno la fortuna di essere battezzati e quindi non possono ricevere l’Eucaristia.

  Hanno accompagnata Concetta il marito Luigi e le signore Maddalena e Anna, gruppo d’appoggio necessario perché tutto si svolgesse nel migliore dei modi. Il tempo è passato tra mini lezioni, laboratorio per gli ultimi ritocchi in preparazione all’incontro con Gesù eucaristico fissato per domenica 19 giugno.

  A noi è toccato accompagnare i ragazzi alla grotta del turco, sempre piena di fascino, nei luoghi adiacenti che contano secoli di storia e nella cappella principale.

  Qui, sotto lo sguardo della SS. Trinità raffigurata nella pala d’altare, abbiamo letto negli occhi dei ragazzi il frutto di una giornata ricca di emozioni. Che i ragazzi fossero preparati a ricevere Gesù per la prima volta, l’abbiamo colto durante la preghiera, ben recitata, che abbiamo offerto per chi è meno fortunato.

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   Celebrato a Ducenta il centenario della
   Unione Missionaria del Clero                      
                            Gaeta, 1° giugno 2016

  Senza ombra di dubbio il 1° giugno 2016 ha segnato una data storica per la Chiesa missionaria: le Pontificie Opere Missionarie hanno celebrato a Ducenta, dove riposano le venerate spoglie del beato Paolo Manna, il centenario della fondazione dell'Unione Missionaria del Clero, oggi Pontificia Unione Missionaria (PUM), un'intuizione ispirata dal Signore al Beato del Pime, che vedeva nei vescovi e nel clero una grande forza da mettere in campo per l'evangelizzazione del mondo intero.

  Accolti dai missionari della comunità locale dell'Istituto, di cui p. Manna fu Superiore generale dal 1924 al 1934, sono arrivati da Roma in 130, tra Presidenti e Segretari delle quattro Opere pontificie, e i Direttori nazionali di numerosi Paesi arrivati a Roma per l'annuale Assemblea Generale.

  Questo il programma della giornata: rinfresco all'arrivo, adorazione eucaristica, concelebrazione presieduta dall'Arcivescovo Protase Rugambwa, pranzo egregiamente preparato dal Catering.

  Gli organizzatori del pellegrinaggio hanno dato un particolare risalto agli scritti di p. Manna, proponendo la lettura in diverse lingue dei suoi scritti. Ad essi si ispira l'attuale Statuto della PUM, che ha "il compito, per mezzo dei sacerdoti, di far conoscere tutta la Chiesa alla dilatazione del regno di Gesù Cristo nel mondo intero". 

  Mondo e Missione, la rivista del Pime, riporta quanto ha anticipato il segretario nazionale PUM padre Ciro Biondi: per il 28 ottobre prossimo "Stiamo pensando ad una grande celebrazione giubilare da tenersi al santuario romano del Divino Amore, invitando rappresentanti dalle diocesi, dai seminari, dagli istituti di vita consacrata; in totale un migliaio di persone".

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   Missionari della Divina redenzione                                Gaeta, 23 maggio 2016

  I Missionari sono arrivati al Santuario a sorpresa. Con loro c'era un gruppo di collaboratori e collaboratrici. Li guidava p. Egidio Pittiglio, Superiore Generale nato a Cassino (FR) nel 1954.

  Li abbiamo accompagnati per una visita rapida nella Montagna Spaccata, pregando e ricordando la storia del luogo. In Particolare li abbiamo informati che venerdì prossimo 26 maggio si concluderà il quinto Centenario della nascita di San Filippo Neri.

  Il loro fondatore p. Arturo D'Onofrio è stato alunno del PIME, poi invitato a lasciare il PIME per "motivi di salute". Uno di loro ci ha suggerito di consultare il sito per saperne di più: "La nostra è una Congregazione Religiosa di diritto pontificio dal 1992, è stata fondata da P. Arturo D'Onofrio nel 1954, sotto la guida dello Spirito Santo e l'aiuto di Nostra Signora Consolatrice del Carpinello. Il nostro impegno particolare è rivolto all'educazione e all'assistenza della gioventù più bisognosa, come vuole il nostro carisma. La nostra Congregazione, nata a Visciano (NA) sotto l'ombra del Santuario di Nostra Signora Consolatrice del Carpinello, per assistere gli orfani della guerra, è presente oggi oltre che in Italia e in America Latina (Colombia, Guatemala, Messico e Costa Rica), dove l'impegno dei nostri missionari si è trasformato, con l'aiuto di Dio, in una miniera di opere di carità verso i più poveri e bisognosi".

  Dal 1944, appena qualche mese dopo la nascita dell'Opera, Padre Arturo inaugurò il giornale "Redenzione", come "portavoce dell'Opera tra gli amici e benefattori". Chi arriva a Visciano di Nola può visitare due opere importanti: il Santuario, Basilica di Nostra Signora Consolatrice del Carpinello e la Casa di accoglienza L'Oasi di Maria, per i gruppi di fedeli che vengono da tutta la regione, e non solo, per pregare nel Santuario.

  I missionari, che fanno questa "uscita" una volta all'anno, hanno proseguito per il Santuario della Madonna della Civita.

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   Festa della SS. Trinità                                                     Gaeta, 22 maggio 2016

  Accompagnata da una giornata di sole, alla Montagna Spaccata è stata celebrata la solennità della SS. Trinità. Al Santuario, dedicato alle tre Divine Persone, oggi sono arrivati gruppi e singoli visitatori per partecipare alle tre sante Messe di questa domenica speciale e per visitare i luoghi sacri.

  Hanno reso più bella la celebrazione delle ore 12,00 le Suore degli Angeli Adoratrici della SS. Trinità, che a Formia operano nella comunità dedicata al Sacro Cuore, dove assistono le ragazze diversamente abili.

  Ha cantato la Messa il superiore della Casa che ha invitato i presenti ad adorare la Trinità e partecipare spiritualmente all'annuncio del vangelo nel mondo, dove tanti fratelli attendono di essere battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

  Tra i numerosi devoti arrivati da ogni dove c'era anche il gruppo delle Zelatrici che mensilmente si radunano a Ducenta per vivere momenti di formazione missionaria. Li guidava p. Rossi Bernardino. Hanno pregato davanti alla pala d'altare che riproduce la SS. Trinità, la Madonna e Sant'Erasmo patrono di Gaeta.

  Agli amici delle missioni, che hanno visitato la mostra missionaria dell'Anno della Misericordia e la Cappella del Crocifisso, è stato offerto un frugale rinfresco. Ci siamo accomiatati al saluto: "Arrivederci al Ducenta, al Congressino del 5 giugno".

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   Diaconi permanenti in ritiro                                             Gaeta, 14 maggio 2016

  Accolti dalla pioggia sono arrivati al Santuario i Diaconi del X decanato della diocesi di Napoli (Marano, Calvizzano, Villaricca, Mugnano, Melito). Con loro c'erano don Gaetano Bianco, Vicario del decanato, don Gennarino Nappo e mons. Vincenzo Mango.

  Avevano in programma il ritiro di fine anno sociale con questi momenti: momento di preghiera iniziale, meditazione tenuta da mons. Mango, adorazione eucaristica e pranzo con specialità partenopee. Hanno goduto del luogo, sempre incantevole per chi viene dalla città, e dell'accoglienza loro riservata dai missionari del Pime.

  Originale è stato il tema trattato da mons. Vincenzo: "I difetti del Diacono", che ha dato spunti validi per rapportarsi all'Anno giubilare della Misericordia. E' stata anche l'occasione per ricordare che il Papa sta per sorprenderci ancora una volta proprio sull'ordine diaconale, che prossimamente potrebbe interessare anche le donne.

  Con piacere abbiamo scoperto che tra gli ospiti c'erano amici che nel recente passato abbiamo incontrato nei cinque paesi che formano il decanato.

  Non dimentichiamo che da Marano a Melito, passando per Calvizzano, Mugnano e Villaricca, il Pime ha ricevuto molto dai benefattori e promotori della nostra stampa, con vocazioni uscite da quelle comunità guidati da santi sacerdoti, come mons. Cavallo di santa memoria. Il tutto è iniziato con il beato Paolo Manna, che contattava i parroci di allora, e con le famose missioni al popolo.

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   Mons. Sebastian Tudu ospite al Santuario di Gaeta           Gaeta, 7 maggio 2016

  Mons. Sebastian, settimo vescovo della Diocesi di Dinajpur (Bangladesh) dal 27 Gennaio 2012, impegnato in questi giorni in un tour tra Germania e Italia, ha trovato il tempo per fare un salto a Gaeta e incontrare sia il nostro gruppo missionario che la comunità.

  In un breve incontro a quattro c'è stata anche la possibilità di scambiarci qualche notizia sui nostri missionari e la Chiesa locale. "Nella vasta Diocesi si trovano popolazioni povere ed emarginati - ha spiegato mons. Tudu - e l'educazione è uno dei bisogni primari. La Chiesa ha sempre creato e gestito scuole dedicate a chi non aveva grandi possibilità economiche. Anche per questo - sottolineava il Vescovo - si dedica particolare attenzione ai più giovani, perché possano studiare almeno fino all'Università e difendersi da ingiustizie, aggressioni, proteggere terreni espropriati (o bruciati). Tutto ciò è frequente nei villaggi tribali".

  Gli abbiamo chiesto: "Perché il terrorismo sta entrando nel Paese, da sempre tollerante per la presenza di varie religioni? Perché questa emergenza?".

  Il Prelato, primo Vescovo di etnia Santal, ha detto che stanno rientrando in Bangladesh attivisti estremisti di ispirazione islamica. Erano andati in Afghanistan, dove hanno imparato l'arte del terrore. Con l'idea errata di conquistare il mondo, usano tutti i mezzi, spesso violenti, per convertire alla loro falsa dottrina. Chi sta pagando il prezzo maggiore sono i cristiani. 

  Questo il giudizio di mons. Tudu sulla realtà attuale: "I bengalesi violenti attaccano più o meno indisturbati; gli aborigeni reagiscono, spesso senza successo, mentre le loro richieste di aiuto restano per lo più inascoltate da parte delle autorità".

  E aggiunge: "C'è molto da fare. Ma con l'aiuto della gente e dei religiosi questa Diocesi potrà crescere. Oltre ai Santal, la Diocesi di Dinajpur accoglie diverse comunità tribali, come gli Oraon, Mahali Bengalesi, i Munda e i Maio; per lo più cristiani e cattolici. Si tratta di popolazioni molto povere, spesso discriminate dalla maggioranza bengalese e islamica". 

Dati sul Bangladesh

* 147.570 Kmq. - 156 milioni di abitanti - 1.064 ab. x Kmq.

* Ha 7 Diocesi con 9 Vescovi : Dhaka, Chittgong, Rajshahi, Mymensing, Khulna, Dinajpur, Sylhet.

* Il 90% degli abitanti sono Mussulmani, l'8% Indù, altre minoranze 2%; i Cristiani sono solo 500 mila, di cui 300 mila cattolici.

  Tutte le cifre sono però approssimative perché non esiste l'anagrafe.

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   Sacerdoti e suore per una ricarica spirituale                            Gaeta, 24 aprile 2016

  Tra i tanti visitatori arrivati oggi alla Montagna Spaccata, ricordiamo due gruppi speciali: i sacerdoti del Pontificio Collegio Missionario Internazionale San Paolo Apostolo di Roma, guidato da p. Vito del Prete, e le Suore della diocesi di Gaeta.

  I Centodieci sacerdoti del Collegio hanno visitato i luoghi caratteristici del posto e concelebrato nella chiesa della SS. Trinità. Ha presieduto p. Vito, Direttore spirituale dei sacerdoti studenti che provengono da diverse parti del mondo, che ha colto l'occasione per dare voce al significato del pellegrinaggio durante l'anno del Giubileo della misericordia.

  Nel pomeriggio è stato il turno delle Suore che hanno tenuto l'ultimo ritiro dell'anno, con la messa celebrata dal loro animatore spirituale e la tavola rotonda tenuta da Sr. Rita Giaretta, fondatrice della Casa di Rut che ha sede a Caserta.

  La relazione, tenuta nella sala dei missionari martiri del PIME, è stata un'appassionata testimonianza del lavoro iniziato a Caserta dalla Orsoline nel 1995, con l'appoggio del Vescovo emerito mons. Raffaele Nogaro. Dopo diversi tentativi le religiose sono riuscite ad aprire il centro di accoglienza per giovani donne migranti, sole o con figli, in situazioni di difficoltà o sfruttamento. Con un linguaggio che tocca il cuore, la suora ha detto di sentirsi in sintonia con Papa Francesco che continua ad invitare tutti ad andare nella periferia, dove c'è tanta umanità che attende di essere riscattata.

  Ha anche presentato la cooperativa newHope (nuova speranza), un laboratorio di sartoria etnica, dove le donne lavorano con la loro dignità di persone.

  L'incontro è terminato con l'assaggio dei dolci e rustici preparati dalle diverse comunità partecipanti.

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   Moto-benedizione alla Montagna Spaccata                                    Gaeta, 3 aprile 2016

  E' stata chiamata manifestazione sportivo-religiosa quella che si è svolta, oggi domenica 3 aprile, nell'area protetta del Monte Orlando.

  Promossa da Motoclub Golfo di Gaeta, di cui è presidente Rosario Galizia, ha visto la partecipazione di numerosi Club arrivati fin da Napoli e Caserta. Le moto di marche prestigiose, tra le quali spiccavano Guzzi Ducati Harley-Davidson e Norton da intenditori, sono arrivate fin dalla prime ore del mattino e hanno occupato tutti gli spazi disponibili, compresa l'ampia terrazza panoramica che copre il cinquecentesco carcere di Carlo V, localizzato alla fine della cinta muraria di Gaeta antica.

  Su questa terrazza, in una giornata primaverile, il Rettore dei missionari del PIME ha celebrato la santa messa, devotamente partecipata dalla folla degli amanti delle moto.

  Poche battute durante l'omelia per lodare il buon Dio, in uno scenario che solo la rada di Serapo può offrire.

  La benedizione è stata impartita alla fine del sacro rito, subito dopo la preghiera del motociclista. "E' stata una bella manifestazione - ha detto uno dei presenti - che lascerà il segno in chi si affida a Signore prima di cavalcare la sua moto".

  Per il Santuario di Gaeta il raduno, il primo del genere, ha segnato una data storica. Tutto merito di quanti hanno reso possibile l'evento, tra i quali i responsabili dell'Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse e la polizia locale che, a chiusura della mattinata, ha scortato i bolidi a due ruote lungo le strade dei Gaeta.

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   Pasquetta alla Montagna Spaccata                                                     Gaeta, 28 marzo 2016

  Nonostante l'inclemenza del tempo anche quest'anno la Montagna Spaccata di Gaeta è stata presa d'assalto da una folla di visitatori. "Pasquetta è Pasquetta - ha detto un signore - è va rispettata!".

  Fin dalle prime ore del mattino sono arrivati in tanti, in gruppi composti da persone di ogni età e da famiglie intere con il loro carico di vettovaglie. Certamente non mancava il casatiello dei napoletani, dolci a base di cioccolato e tante altre specialità del tempo pasquale.

  I volontari che hanno collaborato per il tranquillo svolgimento della visita al luogo sacro, hanno dato indicazioni per il percorso da fare:

  entrata nel corridoio della Via Crucis, discesa nella spaccatura centrale che porta alla cappella del Crocifisso, rapida salita sulla cupola per uno scatto con la digitale o un selfie di moda oggi, per finire con la discesa nella Grotta del Turco.

  Chi andava senza fretta, ha trovato il tempo per una preghiera nella chiesa della SS. Trinità e una sbirciata alla mostra "Missione Misericordia", inaugurata pochi giorni fa.

  Un grazie sincero a quanti hanno collaborato, perché tutto riuscisse gradevole ai visitatori, da parte dei missionari del PIME che gestiscono il Santuario fin dal lontano 1926.

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   Lettera "pasquale" del nostro P.Giovanni missionario in Cambogia
                                                                                                                                                                        Gaeta, 21 marzo 2016

  P. Giovanni Tulino, missionario del Pime in Cambogia da due anni, ci ha scritto questa bella lettera in occasione della Pasqua. Notiamo l'entusiasmo e la voglia di servire la Chiesa locale, accettando tutte le sfide, come quella di imparare una difficile lingua

  Carissimi confratelli di Gaeta,

  l'avvicinarsi del Triduo Pasquale mi dà l'occasione per inviarvi qualche breve notizia che riguarda il mio cammino. Mi trovo nella parrocchia di Boeung Tum Pung alle periferie di Phnom Penh dove sto iniziando a muovere i primi passi nel ministero che un po' alla volta prende forma e che inizia a regalarmi tante piccole grazie.


P. Giovanni Tulino benedice le palme

  Tra queste, la celebrazione del Triduo Pasquale insieme ad una delle tre comunità cristiane che sono sotto la cura della parrocchia. Sarà il primo triduo in lingua Khmer che celebrerò e quindi potete immaginare l'ansia e la trepidazione che accompagnano questi giorni. Sicuramente, la preparazione richiede tempo e fatica. Tuttavia, la grazia di poter celebrare questo mistero con e per una comunità cristiana apre nuove prospettive per me, per la mia vita personale, per la mia vocazione missionaria.

  Oltretutto, la notte di Pasqua amministrerò il battesimo a due catecumeni che ho avuto la grazia di accompagnare durante il periodo di quaresima. Questo è veramente un dono immenso che il Signore mi fa. Il ministero che svolgo fatto di visite alle famiglie, di una quotidianità con i giovani dell'ostello, di celebrazione dell'eucarestia nelle varie comunità cristiana, sono tutte occasioni di incontri che mi danno la possibilità di partecipare alla storia, ferite, attese di questo popolo cambogiano perché diventino mie, parte della mia storia. Anche la relazione tra gli altri due sacerdoti con i quali vivo mi manifesta la bellezza di prendersi cura reciprocamente, di volersi bene, di costruire relazioni di comunione e condivisione…


P. Giovanni Tulino con il clero di Phnom Penh  (in basso, il terzo da destra)

  È straordinario il cammino che Dio sta tracciando per me in questa terra. In questi inizi mi rendo sempre più conto che ricevo molto di più di quello che dono e che il Signore sta già realizzando le promesse fatte alla mia vita. Tanti sono ancora i passi che devo compiere, le speranze che avanzano nel mio cuore e le attese che fanno aumentare in me il desiderio di andare avanti.

  Carissimi Padri, alle soglie delle festività pasquali, vi rinnovo la mia amicizia e il mio costate ricordo nella preghiera e sono convinto che la vostra preghiera accompagna il mio camino. Prego perché lo sguardo compassionevole e pieno di misericordia con il quale Gesù ha guardato il ladro pentito possa accompagnare la vostra vita e il vostro ministero. Prego per voi il Risorto affinché raggiunga la vostra vita portando i suoi doni. Auguri di Buona Pasqua. Portate i miei auguri a tutti amici in comune e ai nostri benefattori. Auguri al personale della casa.

  Un abbraccio a tutti.    P. Giovanni

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   Il maestro Sparagna e padre Botta alla Montagna Spaccata
                                                                                                                                                                                   Gaeta, 18 marzo 2016

  E' iniziato alla grande il programma "Passioni", voluto dall'amministrazione di Gaeta e gli altri otto comuni limitrofi, per rivivere le tradizioni e le sacre rappresentazioni che identificano la cultura del Golfo e delle isole vicine.

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  "Chi vuol salire in ciel" è stato il motivo dominante ripetuto alla Montagna Spaccata dal maestro Ambrogio Sparagna e da padre Maurizio Botta dell'Oratorio di San Filippo Neri, nel V Centenario della nascita del Santo dei bambini. A loro si sono uniti Raffaello Simeoni e Anna Rita Colaianni, per rendere più godibili le Laude attribuite al Santo fiorentino.

  Per l'inizio di queste manifestazioni folkloristico-religiose è stato scelto il Santuario della SS. Trinità, dove tra il 1532-1533 San Filippo, all'età di diciassette anni, veniva in pellegrinaggio da San Germano di Cassino e trascorreva la notte pregando nell'anfratto della spaccatura centrale, detto "letto di San Filippo".

  Sono stati "Momenti di riflessione spirituale - come volevano gli organizzatori - insieme all'esecuzione di canti sacri popolari".

  Il concerto ha avuto inizio brillantemente nella cappella dedicata alla SS. Trinità, per scendere poi in corteo fino il letto di San Filippo Neri, accompagnati dal suono gioioso dell'organetto di Sparagna e di don Botta, e la cornamusa di Simeoni.

  L'emozione della manifestazione ha trascinato gli alunni del Nautico, arrivati con il loro gonfalone, e dell'Enrico Fermi di Gaeta. Erano inoltre presenti una rappresentanza dei finanzieri in congedo e i fans che seguono sempre entusiasti i concerti di Ambrogio Sparagna e la signora Anna Rita di Maranola.

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   INAUGURATA LA MOSTRA MISSIONARIA       Gaeta, 13 marzo 2016

  Certamente il 13 marzo di quest'anno rimarrà negli annali della Montagna Spaccata di Gaeta, dove il p. Ferruccio Brambillasca, Superiore Generale del PIME, ha inaugurato la mostra "Missione Misericordia". Numeroso è stato l'afflusso di amici e devoti del Santuario della SS. Trinità, che in precedenza avevano preso parte alla Concelebrazione presieduta dal Superiore con i Padri Franco Legnani rettore della casa generalizia di Roma, Mollik Biplob bengalese venuto da Trentola Ducenta con il gruppo Giovani e missione, e il rettore della casa.

  Arrivati in corteo alla sala mostra, c'è stata la benedizione e il taglio del nastro. Dopo il breve rito tutti hanno potuto ammirare i pannelli che richiamavano le quattordici opere di misericordia, corporale e spirituale.

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  Espressive le foto scelte dai grafici del Centro missionario di Milano, che illustrano i progetti scelti dai missionari del Pime per l'anno del Giubileo voluto da Papa Francesco.

  Ci auguriamo che saranno molti quelli che visiteranno l'esposizione; troveranno tante informazioni che riportano dati e notizie di situazioni che stanno rendendo difficile la vita nelle missioni dove l'Istituto Pime opera con zelo, al servizio di chi vive in continua emergenza.

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   SI INAUGURA LA MOSTRA ALLA MONTAGNA SPACCATA
                                                                                       Gaeta, marzo 2016

  E' intitolata "Missione Misericordia" la mostra che p. Ferruccio Brambillasca, Superiore Generale del PIME, inaugurerà alla Montagna Spaccata domenica 13 marzo. Il taglio del nastro seguirà alla concelebrazione della ore 12.00 presieduta dallo stesso p. Ferruccio, che ha al suo attivo 5 anni spesi in India e 15 in Giappone; fu eletto Superiore Generale nel 2013.

  La mostra si ispira all'Anno Giubilare voluto da Papa Francesco. Richiamando le 14 opere di misericordia, presenta altrettanti progetti messi in campo dai missionari del PIME. Ne segnaliamo alcuni scelti a caso: p. Maurizio Bezzi, da 29 anni missionario in Camerun, aiuta i ragazzi di strada, drogati, usciti di prigione; p. Adriano Pelosin, missionario in Thailandia da 35 anni, si prodiga per i bambini poveri delle baraccopoli di Bangkok; suor Maria Zandonati, missionaria dell'Immacolata, lavora nella periferia di San Paolo, Brasile, convinta che i ragazzi poveri, "sebbene vivono tra violenza e povertà, sono preziosi agli occhi di Dio e del mondo".

  Le statistiche riportate dall'esposizione certamente faranno riflettere i visitatoti: sono 800 milioni le persone che soffrono la fame nel mondo; 100 milioni sono i ragazzi di strada, secondo l'Unicef; 232 milioni i migranti nel mondo: 70 il numero medio di persone che si suicidano ogni giorno in Giappone; 350 milioni le persone affette da depressione nel mondo secondo l'Oms. E via di questo passo, denunciando emergenze umanitarie che rovinano la vita creata di Dio.

  Visitando la mostra, preparata dal gruppo di lavoro del Centro Missionario PIME che ha sede a Milano e rivisitata da Typestudio di Gaeta, si conoscerà p. Carlo Torriani che ha fondato a Mumbai, India, il centro Swarg Dwar (Porta del Cielo) per i lebbrosi di ogni credo religioso; fr. Fabio Mussi, missionario in Camerun, che in 5 anni ha fatto scavare circa 600 pozzi ed eretto scuole, sfidando i terroristi di Boko Haram; il veterano p. Angelo Gianola, 95 anni ben portati dei quali 44 trascorsi in Brasile, che dice: "Misericordia significa bontà. Se non avessi dato priorità alla bontà nella mia vita non sarei stato un missionario".

  "Missione Misericordia" quindi è una mostra che esce dagli schemi ordinari della semplice propaganda; presenta il vissuto di tanti missionari sparsi per il mondo, con l'unico scopo di trasmettere l'amore di Dio a chi fa fatica ad andare avanti in un'esistenza non a misura d'uomo.

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   Le religiose celebrano il giubileo nel giorno della Candelora  
                                                                          Gaeta, 2 febbraio 2016

  Nonostante l'inclemenza del clima e l'influenza giunta al picco annuale, le Consacrate e i Consacrati, con a un nutrito gruppo di fedeli laici, hanno gremito la cattedrale di Gaeta nella festa della Candelora. Con la solennità della Presentazione di Gesù al tempio le religiose hanno concluso l'Anno della vita consacrata e celebrato il Giubileo della misericordia.

  Ha presieduto il rito solenne l'Arcivescovo di Gaeta Fabio Bernardo D'Onorio, che ha iniziato la liturgia nelle chiesa di San Giovanni a Mare. Appena rimessa a nuovo. E' seguita la processione al canto dell'alleluia che intercalava i salmi, il passaggio attraverso la Porta santa, che emoziona chi entra con spirito penitente. Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte il Vicario mons. Sparagna e i sacerdoti che rappresentavano i Passionisti, i Trinitari e i missionari del PIME.

  Durante l'omelia, seguita con particolare attenzione, l'Arcivescovo ha citato il discorso tenuto a braccio da Papa Francesco il 1° febbraio, durante l'udienza in Vaticano. Il Pontefice, con "stile sudamericano" ha parlato di speranza e prossimità.

 - "C'è un pericolo, è brutto ma devo dirlo, quando una congregazione religiosa vede che non ha figli e nipoti e comincia a essere sempre più piccola si attacca ai soldi… La speranza è solo nel Signore, i soldi non te la daranno mai, al contrario ti butteranno giù".

 - "Prossimità! Qual è il primo prossimo di un consacrato o di una consacrata? Il fratello o la sorella della comunità. Questo è il vostro primo prossimo. (…) Sentite bene: non le chiacchiere, il terrorismo delle chiacchiere. Perché chi chiacchiera è un terrorista".

  L'Arcivescovo dopo aver invitato le religiose a vivere con gioia "l'innamoramento" con Cristo sposo, pensando alla prossima scadenza del suo mandato, ha detto che parlava ufficialmente "per l'ultima volta" in occasione di questa festività.

  Sono stati significativi due momenti: il rinnovamento dei voti e la consegna della lampada che ricorda di pregare per le vocazioni. Questo segno di anno in anno, viene consegnato ad un Istituto diverso. Ora la lampada è passata dalle Suore Eucaristiche di S. Vincenzo Pallotti alle Suore della Misericordia. Alla fine della funzione le rappresentati del Consiglio USMI diocesano hanno salutato l'Arcivescovo a nome dei 16 Istituti femminili (divisi in 25 Comunità) presenti nell'Arcidiocesi di Gaeta.

                    P. Pasquale Simone

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   Abbiamo festeggiato il beato Paolo Manna              Gaeta, 16 gennaio 2016

  Quest'anno avevamo un motivo in più per festeggiare il beato Paolo Manna: ricorre il centenario dell'Unione Missionaria del Clero.

  Alla messa concelebrata dai Padri della comunità si sono unite le Suore Francescane dei Sacri Cuori di Gianola, frazione di Formia, e numerosi fedeli. Con i cenni biografici sono state ricordate alcune caratteristiche che hanno reso famoso il Beato del Pime. Così le elenca p. Piero Gheddo nel libro "Paolo Manna".

  P. Manna aveva un forte amore a Cristo, fondato sulla preghiera e la contemplazione. Trovava sempre il tempo per essere fedele alle pratiche di pietà: 1 ora di meditazione ogni giorno, 3 Rosari al giorno, 1 ora di adorazione alla sera. Come faceva, un uomo così attivo? 

  Il Beato vedeva la missione nel modo più ampio: la Buona Notizia predicata, testimoniata, vissuta, insegnata, tradotta, incarnata nelle culture locali. La missione alle genti è l'annuncio di Cristo, Salvatore delle anime, l'unico Salvatore. Non era disperso in mille pensieri, solo la vocazione missionaria: Preghiera, meditazione, mortificazione. Ogni santo ha una caratteristica, p. Manna ha solo l'ansia di portare Cristo ai popoli. Una volta scrisse: "L'argomento della missione è stata la passione di tutta la mia vita… non mi sono occupato di nessun'altra cosa".

  Fondatore e direttore di riviste, autore di libri, conferenziere…, ha dato il meglio di se nell'animazione missionaria rivolta al popolo di Dio. Chi si vuole impegnare per le missioni, prega, soffre per la diffusione del Vangelo tra i popoli. Seconda priorità: vocazione missionaria. Diceva che se i giovani non rispondono all'appello di Cristo è per "pigrizia o mancanza di zelo".

    Centenario dell'Unione Missionaria del Clero

  Ricordiamo tre date importanti della sua fondazione. Il 27 aprile 1916 il Vescovo Guido Maria Conforti, fondatore dei Saveriani (beatificato nel 1996 e canonizzato il 2011), presenta al Papa Benedetto XV il memoriale preparato da p. Manna, per una "Unione Missionaria del Clero". Si legge nello Statuto: "Nessuno più del sacerdote deve interessarsi della diffusione del vangelo di cui è Ministro… la chiave del problema missionario sta in mano dei sacerdoti, in quanto solo essi possono ed hanno il dovere di ispirare, promuovere e guidare un grande movimento tra i fedeli… Occorre perciò riunire ed organizzare le forze del clero per questo grande scopo". P. Manna fonda l'UMC che dovrà "promuovere una vasta e ordinata opera di educazione e cooperazione missionaria tra i fedeli, sotto l'ispirazione e la direzione dei sacerdoti". Il 4 novembre 1916 mons. Conforti riceve la comunicazione che Propaganda Fide approva L'Unione Missionaria del Clero. Il 31 ottobre 1916 la Congregazione di Propaganda Fide comunica il compiacimento e la benedizione de Papa Benedetto XV. Questi il 30 novembre 1919 pubblica l'enciclica missionaria "Maximum illud" nella quale incita i Vescovi a organizzare il clero in favore delle missioni: "E' nostro desiderio che sia istituita in tutte le diocesi del mondo cattolico l'Unione Missionaria del Clero".

   "Tutta la Chiesa per tutto il mondo"

  Questo motto lo troviamo nel suo ultimo libro, uscito in seconda edizione nel 1952: "Le nostre Chiese e la propagazione del Vangelo". In esso sollecitava specialmente i Vescovi perché, come avevano fatto le diocesi di Milano e di Aversa, aprissero nel loro territorio un seminario missionario, spiegando che i soli istituti missionari non possono soddisfare al lavoro in missione. Così lo chiudeva: "Un gruppo di diocesi che dopo quasi duemila anni di cristianesimo non fossero in grado di… sostenere una…porzione di umanità non cristiana, per condurla alla vera fede, o non sono ancora giunte alla loro maturità o sono sterili per decrepitezza".

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   Compleanno di p. Salvatore                                 Gaeta, 12 gennaio 2016

  Alla Montagna Spaccata, in un clima particolarmente fraterno abbiamo celebrato il 93° compleanno di p. Salvatore Di Serio. La data era importante e, sia pure con pochi segni esterni, meritava di essere ricordata.

  A rendere più cordiale l'evento è stata la partecipazione dei Padri Sandro Schiattarella e Bernardino Rossi venuti da Ducenta a nome della più vicina comunità del Pime, la prima fondata nel Sud dal beato Paolo Manna nel 1926.

  Un grazie riconoscente l'abbiamo rivolto alle signore Rosa ed Alba, esperte in fornelli e menù, che hanno preparato il pranzo di circostanza.

  P. Salvatore ha ringraziato tutti per l'affetto che gli abbiamo dimostrato e ha ricordato la preghiera rivolta alla levata di oggi: "Grazie, Signore, che mi hai concesso tutti questi anni".

  Il brindisi, ben registrato dalla macchina fotografica, l'abbiamo fatto secondo la tradizione napoletana: "Aiza, aiza, aiza - Accosta, accosta, accosta - E a saluta vosta".

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   Il PIME di Gaeta ricorda il beato Paolo Manna       Gaeta, 5 gennaio 2016

  I missionari del PIME che risiedono alla Montagna Spaccata quest'anno hanno due importanti motivi per festeggiare il beato Paolo Manna: il 16 gennaio ricorrerà la sua memoria liturgica (al Santuario ci sarà la messa in suo onore alle ore 17); si celebra il centenario dell'Unione Missionaria del Clero da lui fondata nel 1916, oggi Pontificia Unione Missionaria (PUM), per decreto di Pio XII del 28 ottobre 1956.

  La diffusione dell'Unione fu rapida, dopo che il Papa Benedetto XV, nell'enciclica Maximum Illud (1919), raccomandava la sua presenza in tutte le diocesi. In pochi anni l'Opera si è estesa quasi in tutto il mondo. Il Primo Congresso Internazionale dell'Unione (3 gennaio 1922), dichiarava la necessità dell'insegnamento nei seminari della Missiologia, una scienza ancora sconosciuta negli istituti di formazione cattolici. Nei suoi scritti P. Manna insisteva sul ruolo insostituibile dei sacerdoti in ordine all'annuncio del Vangelo e all'educazione di una coscienza missionaria nei laici. Egli era convinto che finché i preti e i vescovi non fossero stati convertiti all'idea missionaria, le missioni restavano un fatto affidato solo a quel manipolo di missionari, assolutamente insufficienti per la missione universale della Chiesa.

  Padre Paolo Manna nacque ad Avellino il 16 gennaio 1872. Ordinato sacerdote nel 1894, partì per la Birmania Orientale (oggi Myanmar) nel 1895. Vi rimase per circa 10 anni, ma nel 1907 per motivi di salute dovette lasciare la missione. Aprì il "Seminario Meridionale per le Missioni Estere"; fu superiore Generale del PIME (1924-1934); promosse l'Unità dei cristiani con il libro "I fratelli Separati e noi" (1941). Morì a Napoli il 15 settembre 1952; fu beatificato dal Papa Giovanni Paolo II il 4 novembre 2001. Le sue spoglie riposano a Trentola Ducenta (CE) nella cappella a lui dedicata. Questo il suo motto: "Tutta la Chiesa per tutto il mondo".

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   Anche noi abbiamo fatto il presepe                       Gaeta, 1° gennaio 2016

  Mentre ci prepariamo a celebrare la solennità dell'Epifania, occupiamo volentieri un po' di tempo visitando i presepi. Girando per la città di Gaeta abbiamo ammirato la sacra rappresentazione nella Basilica Cattedrale, nelle chiese parrocchiali e, cosa che fa onore alle autorità locali, nelle piazze e ville comunali. Ognuno più bello dell'altro: sia artistico che modesto, di stile napoletano o moderno, tutti hanno attratto la nostra attenzione invitandoci a riflettere.

  La sacra famiglia con il Bambino Gesù al centro della scena, il bue e l'asinello, l'immancabile zampognaro, il pastore con il piccolo gregge; e quindi la lavandaia, il macellaio, le oche presso il laghetto e poi tanti altri personaggi, insomma chi più ne ha più ne mette. Il tutto completato con la pianura coperta di muschio, le colline, il boschetto con i pini, su su fino alle montagne coperte di neve. Chi ha voluto essere più completo ha coperto il tutto con il cielo stellato e la cometa orientata verso la grotta. E poi, due personaggi classici: "Benino" il dormiente e il "pastore delle meraviglie". Il primo che non si accorge di quanto è accaduto a Betlemme e il secondo che, con le braccia e lo sguardo levati al cielo, mostra il forte stupore.

  Anche alla Montagna Spaccata ci siamo dati da fare allestendo due presepi: uno all'entrata della casa e l'altro in cappella.

  Niente di straordinario. Sono ricomparsi i pastori alti un metro, collocati con gli altri nel classico ambiente napoletano.

  "I presepe è sempre bello! - Ha commento un visitatore di passaggio -. L'importante è mettere Gesù Bambino al posto centrale, in modo che tutti lo notino".

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   Un anno con i missionari martiri del PIME            Gaeta, dicembre 2015

  Dedichiamo il calendario 2016 ai martiri del PIME, uno beatificato e gli altri che meriterebbero la gloria degli altari. Sono 19 vite donate al Signore che hanno seguito fino al Calvario, pronti ad attuare l'insegnamento di Gesù che disse: "Beati voi quando…vi perseguiteranno… Rallegratevi…perché grande è la vostra ricompensa nei cieli" (Mt 5,11-12). Il lungo corteo inizia con il beato Giovanni Mazzucconi, ucciso Woodlark (Oceania), nel settembre 1855 e termina con p. Fausto Tentorio, ucciso nelle Filippine il 17 ottobre 2011.

  Tranne il beato Mazzucconi, gli altri diciotto gioielli del PIME si immolarono per i fratelli dell'Asia: 9 in Cina, 5 in Birmania e 3 nelle Filippine.

  Di loro si leggono pagine di un profondo spirito missionario, dove spesso compaiono accenni alla prontezza, se necessario, a sacrificare la loro vita. Per tutti ricordiamo le parole di p. Fausto Tentorio, un vero testamento spirituale che insegna molto anche a noi: 

  "Riconoscente a Dio per il grande dono della vocazione missionaria, sono cosciente che essa comporta la possibilità di trovarmi coinvolto in situazioni di grave rischio per la mia salute ed incolumità personale, a causa di epidemie, rapimenti, assalti e guerre, fino all'eventualità di una morte violenta. Tutto accetto con fiducia dalle mani di Dio, e offro la mia vita per Cristo e la diffusione del suo Regno".

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   Anche Gaeta ha fatto la sua parte                        Gaeta, 16 dicembre 2015

  I missionari di Gaeta si uniscono alla gioia che prova il PIME alla notizia che ieri Papa Francesco ha emanato il decreto che dichiara Venerabile mons. Angelo Ramazzotti. Non tutti sanno, però, che nell'ultimo passaggio avvenuto nella Congregazione delle Cause dei Santi, ha avuto un ruolo importante Fabio Bernardo D'Onorio, Arcivescovo di Gaeta, che è stato il Ponente della causa in corso del Fondatore, già Vescovo di Pavia e Patriarca di Venezia. 

  Ora si attende il miracolo che aprirà la via alla Beatificazione. "Dovete far conoscere il vostro Fondatore - ripete ancora una volta il nostro Arcivescovo -. Distribuite alla gente immaginette, opuscoli… È la gente semplice che sa pregare e chiedere favori al Signore, attraverso i sui Santi".     Ecco al riguardo, in data odierna, l'articolo di Avvenire:


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   La bolla e la preghiera di Pio IX                        Gaeta, 7 dicembre 2015

  L'Anno Santo della Misericordia ci ha ricordato che nell'archivio della Casa del PIME si conservano due "tesori": la Bolla dell'Indulgenza plenaria del beato Pio IX e la preghiera che il Pontefice recitò nella cappella del Crocifisso.

  La bolla pontificia riporta l'indulgenza plenaria del 3 aprile1849 che Papa Pio IX concesse al Santuario della SS. Trinità di Gaeta, indulgenza che possono lucrare quelli che visitano il Santuario e osservano le "debite condizioni".

  Ricordiamo che il Santuario sorge sulle rovine della villa del Console romano Lucio Munazio Planco, e fu consacrato dal cardinale Gabriele Ferretti il 4 luglio 1849, al termine dell'esilio di Pio IX.

  L'accorata preghiera fu recitata dal Papa Mastai Ferretti il 28 novembre 1848 davanti al SS. Sacramento esposto solennemente nella Cappella del Crocifisso.

  La cronaca del tempo ricorda che la SS. Trinità fu la prima chiesa di Gaeta a essere visitata dal Pontefice esule, e che vi ritornò in processione il Venerdì Santo del 6 aprile 1849.

     La Bolla papale

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    Una nostra traduzione

  A perenne ricordo dell'avvenimento. Elargiamo volentieri numerosi favori celesti, la cui donazione l'Altissimo affidò alla nostra fede, con i quali speriamo che il Signore accresca la fede dei credenti e la salvezza delle anime.

Perciò, benignamente commossi dalle umili richieste dei diletti figli uomini religiosi di San Pietro di Alcantara, a tutti, ed ai singoli fedeli in Cristo di entrambi i sessi, che si recheranno al Santuario della SS. Trinità di Gaeta, che saranno sinceramente pentiti e confessati e che, ricevuta la S. Comunione visiteranno il Santuario e lì pregheranno per la concordia dei Principi cristiani, l'estirpazione delle eresie, per l'esaltazione della Santa Madre Chiesa, una volta al mese, tenendo fede alla promessa, riceveranno l'indulgenza plenaria di tutti i loro peccati ed anche il perdono per tutti i fedeli defunti; benignamente in Dio concediamo che possano applicare, in forma di suffragio, a coloro che, uniti a Dio nell'amore, si saranno allontanati da tale luce.

Quanto è qui stabilito sarà valido in perpetuo per il futuro. Nonostante qualunque cosa in contrario.

Dato a Gaeta sotto l'Anello del Pescatore il giorno 3 aprile 1848, III anno del nostro Pontificato

 

    La preghiera di Pio IX

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   Le suore di Morinello pellegrine al Santuario       Gaeta, 20 novembre 2015

  Quello arrivato al Santuario SS. Trinità alla Montagna Spaccata è stato un pellegrinaggio speciale: era composto dalle "Suore dei Poveri di San Vincenzo de' Paoli" fondate a Licata dal Servo di Dio Vincenzo Morinello il 19 marzo 1926.

  Le religiose si sono presentate al cancello di entrata in abito bianco, con il bastone da pellegrino e rosario tra le mani. Qualcuna, per spirito di penitenza, era anche a piedi nudi.

  Mentre tre Padri attendevano alle confessioni, si ascoltavano le litanie dei Santi che creavano un devoto raccoglimento. Il Rettore ha celebrato la santa messa, resa più solenne dai canti eseguiti con l'accompagnamento della chitarra.

  Per l'omelia il celebrante si è ispirato al tema del pellegrinaggio, che Papa Francesco indica come "uno dei segni peculiari del prossimo Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza". Altri spunti li ha presi dai discorsi di sant'Andrea di Creta, vescovo, che diceva: "Accogli colui che è presente in ogni luogo e riempie ogni cosa".

  La Consacrata, è un'immagine dello stesso Santo, deve accogliere Cristo Re stendendo il tappeto dei suoi sentimenti per riceverlo nel cuore. La messa è terminata con la benedizione solenne impartita alle suore che riprendevano il loro bastone da pellegrine e ripartivano con l'augurio di portare pace e gioia ai fratelli, ispirandosi al loro motto "Charitas Christi", riprodotto sulla croce che portano sospesa al collo.

  Parlando con una delle suore più anziana abbiamo scoperto, con piacere, che don Vincenzo Morinello (1870-1939) conobbe il beato Paolo Manna e inviò al PIME diversi aspiranti missionari, come il p. Francesco Semplicetto (1909-1977), missionario in India per lunghi anni, che, rientrato in Italia, trascorse gli ultimi anni a Gaeta.

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   Un animato pellegrinaggio arriva dalle Puglie       Gaeta, 4 novembre 2015

  Nel pomeriggio di oggi, festa di San Carlo Borromeo, improvvisamente si è animato il Santuario di Gaeta, per l'arrivo di un nutrito gruppo pugliese guidato da mons. Giovanni Ricchiuti.

  I visitatori hanno percorso i luoghi classici della Montagna Spaccata e affollato la bottega dei ricordi. E proprio nella bottega abbiamo chiesto a un sacerdote, anch'egli del gruppo, se mons. Giovanni era stato Vescovo di Acerenza e aveva avuto una particolare attenzione per la Guinea Bissau. Ricordavamo, infatti, che proprio mons. Giovanni Ricchiuti per ben quattro volte aveva visitato la nostra missione africana, accompagnando il p. Antonio Grillo (deceduto l'anno scorso), che nei tempi andati ha lavorato e sofferto in quella nazione. 

  Mons. Ricchiuti, dopo la licenza in Sacra Scrittura, ha ricoperto diversi incarichi. E' stato Rettore del Seminario Regionale di Molfetta, Arcivescovo di Acerenza e attualmente è membro della Commissione Episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace. In data 15 ottobre 2013 è stato nominato Vescovo di Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti dal Santo Padre Francesco.

  Ai saluti, da "trasmettere alla comunità del PIME di Gaeta", c'è stato anche il tempo per una foto ricordo.

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   Veglia per la Giornata Missionaria Mondiale           Gaeta, 17 ottobre 2015

  Un nutrito gruppo di amici e devoti del Santuario hanno pregato sul tema proposto dalle Pontificie Opere: "Dalla parte dei poveri".

  Canti e preghiere si ispiravano alla parabola del Buon Samaritano; con essa Gesù ci insegna che la perfezione della carità ci invita a "farci prossimi dell'altro", del fratello che per varie disavventure incappa in gravi difficoltà. Poveri per mancanza di cibo, poveri perché costretti a lasciare la propria terra, poveri specialmente perché lontani da Dio. Tra le povertà che affliggono l'uomo d'oggi, cosa che molti non fanno risaltare, al primo posto c'è il non credere che il Signore è il Padre che ci ama.

  Chi ha presieduto il rito che si è svolto nel raccoglimento, tra l'altro, ha preso lo spunto da una lettera inviata in questi giorni da p. Adolfo L'Imperio, originario di Gaeta, missionario in Bangladesh. Egli ci ha raccontato le peripezie che dovette affrontare in tempo di guerra; quando si sentì emigrato e rifugiato: "Paura, fame, malattie ci furono compagne in quei mesi… Il cibo era scambiato con oro e argento".

  Ma c'è una povertà più grave che fa stare male tutti quelli che non mettono al centro della loro vita la Persona giusta, Gesù Cristo. I missionari aiutano specialmente questi lontani a fare il passo di avvicinamento al Signore che dà la vita e vita in abbondanza.

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   Conversazione di p. Vito del Prete
     alla Montagna Spaccata
                                             Gaeta, 10 ottobre 2015

  "Non una Chiesa per i poveri, ma una Chiesa povera con i poveri". Una Chiesa che scelga le "periferie" (non solo geografiche ma soprattutto antropologiche) per "ridare dignità alle persone".

  Partendo dalle parole di Papa Francesco (che poi ribadiscono con forza quanto già affermato dal Concilio Vaticano II) ogni Diocesi, ogni comunità parrocchiale e ogni singolo cristiano deve aprirsi alla "nuova missionarietà" per rendere credibile la propria testimonianza e diventare lievito in questa nostro tempo così dinamico e difficile.

  Questo, in sintesi, quanto detto da Padre Vito Del Prete nell'incontro su "Missione e Misericordia" tenutosi sabato 10 ottobre presso il Santuario della Montagna Spaccata. "Stiamo vivendo un tempo complesso ma favorevole per rimetterci in marcia", ha detto il missionario, già Segretario della PUM e direttore dell'Agenzia FIDES, in procinto di partire per Tirana dove presenzierà ad un importante Global Forum sui problemi più scottanti della Chiesa universale.

  "Il Concilio - ha esordito - aveva già indicato quel cammino che purtroppo non è stato ancora realizzato e che voleva la Chiesa misericordiosa, ovvero rivolta verso tutti, paziente e benigna, mossa da bontà verso tutti". Chiesa missionaria, appunto, disposta a "partire" per portare il Vangelo all'umanità, per essere come il buon Samaritano nel mondo contemporaneo. "Tutto ciò che è umano mi interessa": le parole di Paolo VI risuonano ancora oggi come una profezia da realizzare per essere credibili testimoni di una fede che abbiamo ricevuto in dono e che come un dono dobbiamo diffondere.

  Le troppe fratture tra vita e Vangelo presenti all'interno della Chiesa e delle chiese locali, allora, impongono una riflessione seria e serena per riportare l'annuncio evangelico alla radice, per riformare la pastorale e rivedere le modalità di una evangelizzazione efficace. 

  "Se la Chiesa non è missionaria, non è Chiesa - ha ricordato padre Vito con forza - è piuttosto una setta religiosa che nulla ha a che vedere con la Chiesa cattolica". Urge recuperare la gioia del comunicare Cristo, di annunciare agli altri la sua Resurrezione.

  Dice Papa Francesco "Preferisco una Chiesa ferita, vulnerabile ad una Chiesa che non riesce più ad andare verso le periferie", ovvero quei luoghi nei quali è stata tolta dignità all'umanità. E' "l'ecologia umana" (e non soltanto ambientale) che sta a cuore al Pontefice che non perde occasione per denunciare quei "sistemi corrotti che schiavizzano l'uomo pur di accumulare ricchezza, potere".

  Il Giubileo che ci apprestiamo a vivere, allora, sia occasione per ritrovare la nostra capacità di osservare, discernere, denunciare le ingiustizie e di essere profeti, ovvero cristiani capaci di dono, perdono, fraternità, accoglienza delle diversità.

  Lo spirito missionario che animò il Padre Manna (apostolo dei tempi moderni) aiuti le comunità ecclesiali a non aver paura di "essere ormai una minoranza" ma di formarsi all'andare, all'evangelizzare. Il mondo attende testimoni credibili per riempire il vuoto sempre più soffocante in cui l'Umanità è sprofondata con la caduta delle ideologie e la frammentarietà delle culture post moderne. Speranza non sia parola vuota ma concretezza incarnata. In nome di quella fede in Cristo che diciamo di professare.

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   Ecco le iniziative per l'ottobre Missionario                    Gaeta, ottobre 2015



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   Alla SS. Trinità per iniziare bene                            Gaeta, 20 settembre 2015

  "Siamo venuti al vostro Santuario - ha detto Gigi Sigillo - per iniziare nel modo migliore l'anno sociale delle nostre attività".

  Da diversi anni Gigi, ex alunno del Pime, opera nella famiglie dei paesi che vanno tra Giugliano, Marano, fino a Trentola Ducenta e dintorni. L'attività del gruppo missionario/mariano "Regina della Pace" si svolge tra momenti di preghiera, pellegrinaggi e opere caritative, come il sostegno ai lebbrosi de p. Nicola Frascogna, in India. I momenti forti si vivono con i ritiri tenuti nella casa del Pime di Trentola Ducenta, orientati ultimamente dal p. Sandro Schiattarella.

  Oggi gli amici del Pime a Gaeta hanno trovato il posto ideale per pregare e fraternizzare, svolgendo questo programma: messa alle ore 12:00 celebrata dal rettore della casa, pranzo al sacco sul belvedere che si affaccia sulla spiaggia di Serapo e visita guidata.

  Questa è toccata ancora al rettore che ha accompagnato gli ospiti fino alla cappella del Crocifisso, passando per il corridoio della Via Crucis, sostando nella cappella di San Filippo Neri e il "letto" del Santo fiorentino che per due anni (1532-1533) venne come pellegrino alla Montagna Spaccata.

  Dopo un breve relax nei locali del Santuario, tutti in pullman per andare a visitare il Santuario dell'Annunziata con la sosta obbligata nella Cappella d'oro, per estasiarsi davanti all'oro zecchino che rende più bella il quadro dell'Immacolata, opera del Scipione Pulzone (1550-1598), artista di Gaeta.

  Da queste pagine un grazie sentito alla signora Rosaria, napoletana doc, che sa tutto su Criscuolo, Sebastiano Conga, Luca Giordano ed altri che hanno lasciato il segno di una grande arte nelle tele che si ammirano nel santuario diocesano.

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scriveteci: simone.pasquale@pime.org         
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